Solo per dire: non sembra anche a voi che il peones Piccoli potrebbe degnamente sostituire Mastrotta nella televendita del pentolame? Se, poi, a fianco dei canditati ci mettevano un poster di Calimero, di Tide o di Ava come lava, il quadretto vintage sarebbe stato perfetto.
L’ex ministro Maurizio Lupi, sicuramente in buona fede, ha dichiarato: “Per le grandi opere non serve che ci sia traffico, si fanno e poi il traffico arriverà”. Era un convegno del Pd sulle ferrovie. Applausi scroscianti.
Il senatore peones Piccoli ci illumina (no, non sta sguainando la spada per una crociata in favore dell’Autonomia bellunese, no; sta friggendo aria, anzi, superfriggendo aria… ma, se volete, ascoltate con le vostre orecchie):
(sullo sfondo c’è la Libia)
Difesa. Tirar fuori orgoglio. Cura. Difendere questa nostra convivenza. Millenni. Millenni di costruzione progressiva (certo con degli errori). Condizione europea molto buona per la convivenza civile e per le persone.
(il dettaglio, vedi Grecia, che la UE ci stia soffocando come popoli lo lasciamo perdere, sono bazzeccole)
E’ ora di riprendere questo orgoglio. Senza questo scatto d’orgoglio, niente società.
(ma voi, riuscite a capire che cosa sta dicendo? quali sarebbero le modalità per poter attuare questo scatto d’orgoglio? facciamo la ola? ce lo meniamo una sola volta a settimana? aspettiamo le prossime uscite, il peones dice che nelle prossime settimane e mesi tornerà sull’argomento: lo attenderemo a bocca aperta)
(all’apertura del video c’è una con le braccia aperte che sembra persa in un attimo di godibile felicità o di felice godibilità; in sovrimpressione appaiono le parole Bellunesi, Veneti, Italiani, Europei; poi arriva anche il titolo della “trattazione”: “Un orgoglio da riconquistare”; secondo me, però, è il cetriolone fuori campo che la rende così intensamente felice e persa)
Questo è un decalogo, “il Decalogo dello Sciatore”, che il consorzio di promozione turistica di Cortina propone via twitter. Se questa è la prima regola, non oso pensare alle altre nove. Ricordati di fare le scale. E anche “qualche passo a piedi”. Quanti? Dieci? 640? 18.000? Ma soprattutto, ricordati di fare piccoli esercizi di mobilità: spararsi una sega può essere considerato “piccolo esercizio di mobilità”? Così, per farsi un’idea. Lavarsi i denti? Scaccolarsi? Avviare il SUV?
Insomma, cercate di fare a meno del teletrasporto.
(sono questi utilissimi consigli forniti quotidianamente che creano fidelizzazione. Lo dico col massimo della serietà. Inizia a farlo uno, su twitter, e tutti gli altri lo seguono. A breve le ricette per una graspa d’autore (avete mai provato l’asperula di Travenanzes?); seguiranno i piatti tipici: dall’anatra all’arancio al koala farcito con lingue d’armadillo)
“Dai importanza ai piccoli comportamenti utili al tuo corpo per un completo risveglio. Fare le scale, qualche passo a piedi la mattina, dei piccoli esercizi di mobilità faranno partire la tua giornata con il giusto slancio.”
E non dimenticatevi il grissinazzo d’asporto (per la motilità intestinale è un toccasana).
Secondo episodio legato alla tempesta di Natale con lieto protagonista il senatore belluneggiante di Forza Italia Giovanni Piccoli (qui il primo). Trasparirà nel nostro campione di rappresentanza politica, ve ne accorgerete, un’insperata vena narrativa alla “fratelli Karamazov”.
Dice il nostro che, con alcuni di loro (sindaci) … (neretto mio):
“Con alcuni di loro mi sono incontrato al bar Tiziano a Pieve: le stesse sedi municipali erano per lo più isolate”, afferma Piccoli. “Ho espresso loro la mia più totale vicinanza e la mia gratitudine ma anche l’esigenza di partire proprio da questa emergenza per portare in tutte le sedi istituzionali il nodo infrastrutturale del Bellunese”.
E già ti si drizzano i capelli: Come?!? Con “alcuni di loro“? E gli altri? Non tutti, quindi, hanno risposto al richiamo universalistico del forzista?????
Ma queste sono bazzeccole. Ciò che conta sta qui: il peones si è incontrato con “alcuni di loro” al bar Tiziano in quanto …
le stesse sedi municipali erano per lo più isolate
Che cosa? SEDI MUNICIPALI ISOLATE ??
Pieve di Cadore, Valle, Calalzo, Domegge, Lozzo, Vigo, Lorenzago, Auronzo con le sedi municipali per lo più isolate?
Ma che cazzo stai a dì?
Con tre centimetri di neve? Isolate? Ma se, tra l’altro, i telefoni di rete analogica fissa hanno sempre funzionato (per fortuna). Saranno state, le sedi municipali, “isolate” tanto quanto ogni altro edificio “abitato”, a causa della mancanza di corrente elettrica, né più né meno, ma aperte, presidiate e pulsanti ecc. ecc. come – ripeto – qualsiasi altro edificio abitato.
Non credo che la sindaca di Pieve si sia acciambellata in posizine fetale ripetendo ossessivamente (avendo in mente il salottino per gli ospiti): “il uaifai non funziona, il uaifai non funziona, il uaifai non funziona”.
Eh, la vita della buvette al transatlantico, come cambia le persone.
Ammettiamo pure che il peones forzista avesse in animo di rendersi utile in qualche modo – noi sappiamo che non è così, noi sappiamo, l’abbiamo già detto, che a uno così non daresti in mano neanche il guinzaglio del tuo cane per un minuto – ma immaginiamolo: che cosa fa un senatore della repubblica italiana (pur delle banane) in un caso drammatico come quello prodotto dalla Christmas storm, dovendo affrontare le problematiche legate al “nodo infrastrutturale del Bellunese”?
Va in un bar – con alcuni – o si trova – con tutti – in una sede istituzionale?
(cominciarono subito, per primi i parassiti parlamentari, a farsi avanti con la spada sguainata … Eh, quel nodo infrastrutturale del Bellunese. In un anno, quanta strada, quanta strada abbiamo fatto eh!)
Uno dei peones che la provincia di Belluno ha mandato a Roma alle ultime elezioni politiche, tale Piccoli, ha incontrato a Pieve di Cadore alcuni sindaci in relazione ai primi esiti del black out provocato dalla “tempesta di Natale” (Christmas storm):
[…] “Ho espresso loro la mia più totale vicinanza e la mia gratitudine ma anche l’esigenza di partire proprio da questa emergenza per portare in tutte le sedi istituzionali il nodo infrastrutturale del Bellunese”.
“Per far fronte a questa problematica, occorre agire su più piani, coinvolgendo Regione e Ministero, ognuno per le proprie competenze”, afferma Piccoli. “Stiamo vivendo una situazione paradossale ed è giusto denunciarla con forza: il Bellunese soffre un gap infrastrutturale terribile. In queste ore lo stiamo toccando con mano”.
Ora, dico, ma il peones forzista in questione, crederà mica che ci siamo dimenticati che è stato non solo sindaco ma presidente del Bim a cavallo di due mandati ?
Crederà mica che qualcuno fra noi sia disposto a ritenere che chi si è visto passare sotto agli occhi, nelle vesti appena citate, gli 80 milioni di euri – diconsi ottanta milioni di euri – costituenti il vergognoso buco del Bim-Gsp, avallandolo a approvandolo nel corso degli anni con il proprio voto assembleare, sia in grado non tanto di affrontare, ma anche solo di poter lontanamente pensare alle problematiche infrastrutturali del Bellunese?
ah ah ah ah
eh eh eh eh
uh uh uh uh
ih ih ih ih
No, dico, ma per chi ci ha presi?
Che non convenga, al peones forzista, tornarsene a cuccia a sgranocchiare un altro tipo di osso?