BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

il Parlamerdaio che conosciamo …

13 Ottobre 2011 Criticarium Itaglia basta-casta, bastardos, della-crisi, il-parlamiasma, mestra-menistra

Ieri il Governo non si è visto approvare l’art. 1 del “Rendiconto”. La Maggioranza era distrattissima, la Minoranza ha fatto uscire un po’ di truppa per indurre in tentazione la controparte, per poi farla rientrare al momento del voto. Tattiche da Prima Repubblica a matrice “proporzionale”. Ma fa parte del gioco. I giochetti che la Casta sta conducendo sulle nostre spalle.

Comunque il Governo è andato sotto di un voto. E le Opposizioni giù in coro con “Berlusconi dimettiti“.

Coproliti deambulanti. Emerite teste di cazzo del PD (parlo degli onorevoli), emerite teste di cazzo dell’IdV ecc. ecc., adesso che i sondaggi vi danno bene in sella (riunendo le confraternite catto-comuniste, compresa la componente radicale di quei veri mangiatori di bambini che sono i SEL, quelli che a Roma hanno da poco ineggiato a Steve Jobs come icona) fate la voce grossa eh?

E che dire di tutte le volte che, compiacenti, avete permesso a questa Maggioranza di andare avanti votando a spron battutto i loro provvedimenti? Guardate i primi lacchè della lista stilata da Openpolis che hanno salvato la maggioranza ed il numero di volte che l’hanno fatto: Bersani (2306), Di Pietro (2019), D’Alema (2003), Fioroni (1951), Franceschini (1534), Turco (1519), Melandri (1361), Veltroni (1317). Coproliti deambulanti. Merde. Merde di sinistra (menistra).

Ma ci sono anche quelle di destra (mestra). L’impasto parlamentare, tranne rare eccezioni, dà vita al Parlamerdaio che conosciamo. Concime per fiori. Nulla più.

Gianvittore Miguel Pedro Pablo Vaccari de la Fuente y de la Cruz

13 Ottobre 2011 Autonomia, Cadore - Dolomiti belluno-autonoma, dolomiti, politicanti, sviluppo-montagna, tra-le-righe

E vai col cambio di nome della Provincia di Belluno. Sarebbe bastato aggiungere Dolomiti a Belluno, costituendo la Provincia di Belluno-Dolomiti, come ha già fatto la Confindustria provinciale (vedi articoli qui e qui). Ma c’è sempre chi vuol fare lo sborone …

Cambiare la denominazione della Provincia di Belluno in «Provincia di Belluno-Feltre-Pieve di Cadore-Dolomiti». Lo propone un disegno di legge del senatore della Lega Nord Gianvittore Vaccari, già presentato e depositato al Senato e in attesa di essere discusso in prima commissione. Una proposta snella, in due soli commi, che secondo il senatore feltrino potrebbe trovare la convergenza dei colleghi a Palazzo Madama, perché non comporta alcuna modifica dei confini territoriali e non cozza quindi con alcuna norma costituzionale.

Il disegno di legge di Vaccari arriva in un momento delicato per il futuro delle Province, compresa Belluno. «A prima vista potrebbe sembrare un controsenso – dice lo stesso senatore feltrino – ma non è così. Anzi, la mia proposta assume una valenza maggiore proprio in vista di un possibile superamento dell’Ente Provincia». Spiega Vaccari. «Se infatti, come sembra, i compiti delle Province saranno delegati alle Regioni, la definizione di specifiche macroaree sul territorio provinciale potrebbe permettere una migliore riorganizzazione della politica amministrativa e dei servizi». […]

«Ora – conclude Vaccari – mi aspetto che il territorio sostenga questo mio disegno di legge, proprio in virtù della professata volontà di autonomia e autogoverno».

Che la proposta sia snella, diciamolo, è una bella cosa. Risulta poi sorprendentemente utile sapere che, ce lo dice il senatore Vaccari, la definizione di specifiche macroaree potrebbe permettere una miglior riorganizzazione della politica amministrativa e dei servizi. E’ un po’ quello che ti suggerisce la pubblicità delle acque oligominerali: se ne bevi tanta … “potrebbe avere effetti diuretici“.

Inoltre, Vaccari, si aspetta che il territorio sostenga questo suo disegno di legge. In effetti bisogna assolutamente sostenerlo: da solo, infatti, non sta in piedi.

Tagliando a Tremonti: la deriva wikicratica nella valorizzazione del patrimonio

8 Ottobre 2011 Criticarium Itaglia della-crisi, tra-le-righe, tremonti

Il Mago Superministro e sempre primo della classe Giulio Tremonti, il più superbo e arrogante ma, nondimeno, peggior ministro delle Finanze che abbiamo avuto (dopo Visco), si dice sicuro di poter vendere l’argenteria di famiglia, rappresentata dal patrimonio dello Stato, non tanto per per far tirare un sospiro di sollievo a quest’ultimo imbolsito di debiti, quanto per rilanciare l’Italia fra le nazioni “per bene” dell’Europa.

Ma non crediate che il Mago sappia già come fare. No, questa volta no. Il turlupinatore e abbindolatore, questa volta, ha scelto la via della wikicrazia. Ieri il ministrero dell’Economia e delle Finanze ha diramato un comunicato stampa nel quale si dà notizia dell’attivazione di un indirizzo email destinato a sconvolgere le modalità con cui lo Stato si relaziona con i cittadini.

La casella di posta dovrà servire a “Proporre norme e modelli per la valorizzazione del patrimonio pubblico“.

[…] Per consentire a tutti i soggetti interessati di formulare proposte che consentano di accelerare i processi di valorizzazione del patrimonio pubblico senza far venir meno le tutele proprie dei beni pubblici, il Ministero dell’economia e delle finanze, tramite l’Agenzia del Demanio, ha attivato, da oggi, la casella di posta elettronica patrimonio@agenziademanio.it.

Le proposte potranno riguardare modifiche normative, modelli di valorizzazione o progetti per specifici beni individuati, nonché metodologie e risultati ottenuti da esperienze pregresse, anche internazionali. […]

Chi era che diceva che Tremonti non aveva più idee? Ne aveva ancora una. E con questa astuta quanto semplicissima proposta, ha levato dal campo ogni possibile fraintendimento. E non è più vero che Voltremont sa tutto lui. Talvolta ha il bisogno di essere consigliato. Sotto a chi tocca. E non si dica più che il superministro è un accentratore. Da oggi Tremonti può fregiarsi del titolo di “primo” ministro wikicratico d’Italia.

l’inciucio PDL-PD: dalle Alpi alle Piramidi (passando per le Dolomiti)

6 Ottobre 2011 Criticarium Itaglia basta-casta, bastardos, bersani, il-disinformatico, il-parlamiasma, mestra-menistra

Fra le mura dolomitiche bellunesi si sa che il presidente Bottacin è stato sfiduciato. Da chi? Dai polli e capponi della congregazione del PDL-PD (o, se vogliamo del PD-PDL). Anche se Levis (IDV) precisa che non si è trattato di inciucio.

A livello nazionale le cose non vanno certo meglio. I nazional-inciuci sono orchestrati dai soliti polli e capponi: da una parte i quasi catto-fascisti, dall’altra i catto-comunisti (senza quasi). Non è una novità. La vicendevole prostituzione con spinte sadomaso si pratica dai tempi di Berlinguer e Moro. Ogni tanto Berlusconi parla di “quelli che mangiano i bambini”, mentre il Bersani di turno rintocca come una campana frasi fatte come “Siam mica qui a pettinar le bambole”: nel frattempo l’italico orifizio viene oltraggiato senza pietà.

Le mani sporche, da sempre, ce le ha anche la sinistra, quella che pretendeva di primeggiare almeno nella moralità. Ne vedremo delle belle, statene certi.

L’associazione Openpolis ha da qualche giorno pubblicato il rapporto denominato “L’opposizione che salva la maggioranza“. L’analisi è impietosa e dimostra, per esempio, che Bersani passa il tempo in parlamento veramente a pettinar le bambole, in buona compagnia dell’amico Antonio Di Pietro. Dall’articolo Un rapporto rivela: “L’opposizione ha salvato 5098 volte la maggioranza” sul Fatto Quotidiano:

Alla Camera, il deputato che più ha aiutato Berlusconi è il segretario del Partito democratico Pierluigi Bersani (2306 volte), seguito da Antonio Gallione (che dal Pd è passato al gruppo misto) e Antonio Di Pietro (2019 voti)

Guardate pure (nel documento proposto in seguito) tutti gli inciuci quotidiani della marmaglia che poi, di fronte alle telecamere, per rincuorare la platea dei tele-inculati, si sputa addosso vicendevolmente. Ma chi è il cavaliere (quasi) senza macchia? Lei, la culona inchiavabile di Rosy Bindi. Ma a Rosy presidente, quando si trova di fronte quella brodaglia di Bersani, che non venga mai in mente di attentare agli attributini del segretario inciuciatore? Dai Rosy, sferragli una zoccolata, piegalo in due, quel Bersanaccio in-ciuciatore-culatore.

L’opposizione che salva la maggioranza

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inciucio pd-pdl, Google e neutralità della Rete

6 Ottobre 2011 Criticarium blozzando, cronache-relativistiche, internet, mestra-menistra, tra-le-righe

Devo recuperare un link che mi serve in un articolo, per cui digito nella casella di ricerca di Google la sequenza di parole “inciucio pdl pd provincia belluno” (pdl scritto prima di pd). Per tutta risposta Google si premura di segnalarmi che, forse, stavo cercavo: “inciucio pd pdl provincia belluno”. Notare anche il grassetto sulle parole pd e pdl.

Che Google nello specifico (e la Rete più in generale) abbia assunto una qualche forma di coscienza riguardo all’argomento inciucio? Saremmo di fronte ad un interessante caso di non-neutralità della Rete. E se la cosa fosse relativa alla specifica situazione nella quale versa la Provincia (Bottacin sfiduciato dal pdl e dal pd), si potrebbe ingranare la marcia della geo-localizzazione! Google, che motore!

 

A Villa Reale bagni ‘ministeriali’ da 38.000 euro! Dov’è il problema: a Lozzo di Cadore ne hanno fatto uno per 28.000

6 Ottobre 2011 Museo della Latteria, Soldi: dove finiscono? i-conti-della-serva, museo-latteria, professionisti, tra-le-righe

Dal profondo web giunge questa notizia: Villa Reale, con i ministeri arrivano i bagni da 38mila euro. Pronti a novembre.

Trentottomila euro e quindici operai per un bagno. No, non è l’ultima follia di qualche star di Hollywood. Succede in Villa Reale, a Monza, ed è quanto apprendiamo dal cartello di riepilogo dei lavori per il cantiere di ‘adeguamento servizi igienici per il pubblico’, che fa bella mostra di sé, adiacente all’ingresso delle sedi distaccate dei ministeri.

Che i funzionari dello stato non avessero dove espletare era cosa nota. A oggi, infatti, la corsa contro il tempo avviene in direzione corpo centrale, piano interrato, dove cordiali e remoti pensatoi separano di un centinaio di metri i bisogni fisiologici dei nostri. Dal prossimo 15 novembre, tuttavia data di completamento dei lavori, tutto rientrerà nella normalità. Fino ad allora: stringere… i denti.

Del distaccamento dei ministeri leghisti ho già detto qui e qui. Ma questo post vuole mettere in evidenza un’altra piccola cosa. I cacatoi a cui si fa riferimento, sono di classe “ministeriale”, e per questo probabilmente costano la non modica cifra di 38.000 euri.

Ma per farne uno, di cesso, al Museo della Latteria di Lozzo di Cadore, ce ne sono voluti 28.000, di euri. Sottolineo che le opere edili e le demolizioni di cui si parla in delibera sono riferite proprio e solo al rifacimento del bagno. Per tutta la vicenda segui questo tag. In particolare, la delibera crauti e nutella.

Quindi, voglio dire, dov’è il problema? Eh, dov’è il problema? Eh?

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