Una proposta per la valorizzazione, in chiave turistica, della rete sentieristica del nostro comune.

 

1a Premessa: bisogna fare qualcosa per sviluppare il flusso turistico nel nostro paese (quando si parla di turismo a Lozzo ci si riferisce in particolar modo agli affittacamere, includendo in questa categoria anche chi affitta appartamenti, e a qualche esercizio di ristorazione).

 

2a premessa: nella mia recente esperienza di lavoro in Austria ho notato che in tutte le regioni turistiche visitate (Carinzia, Salisburghese e Tirolo) è imperante, quando possibile, la ricerca di una caratteristica, di una specie di “marchio” che identifichi e non faccia scordare l'area turistica, così come il singolo villaggio, oggetto della visita.

 

Un esempio: c'è un piccolo villaggio che è conosciuto come “Il villaggio dei Grandi Larici”. L'attrazione principale è data da enormi larici, con diametri da uno fino anche a 4 metri, che possono essere visti percorrendo un sentiero (ne ho contati una ventina). Il villaggio conta meno di 400 abitanti ma ha un notevole flusso turistico in virtù di questa singolare attrattiva.

 

Un secondo esempio: “Il villaggio delle Fate”; per tutta la stagione turistica un trattore con alcune carrozze adibite al trasporto persone porta le famiglie, che qui convergono numerose, all'inizio di un sentiero sul cui percorso si trovano ricostruite alcune scene delle più conosciute fiabe. A metà percorso il classico punto di ristoro ed alla fine (per chi non desidera fare tutto il percorso a piedi) di nuovo il trattore con le carrozze per un rientro “alla base”.

 

Nota: oltre a queste attrattive non c'è altro in questi due villaggi; non ci sono montagne, musei, laghi, torrenti, pascoli. Il panorama è riposante ma non c'è niente di veramente esaltante. Eppure il flusso turistico è tale da garantire la vita a diverse strutture alberghiere (di un certo rispetto), oltre a pensioni, affittacamere etc etc.

 

3a ed ultima premessa: la necessità di caratterizzare (dare un carattere) una regione turistica non è una necessità nata oggi (non mi sto inventando niente); sono davanti agli occhi di tutti gli sforzi per creare slogan (più o meno veritieri). In Friuli, nel paese di Bodrano, si è recentemente dato il via ad una inziativa che ha portato a caratterizzare il villaggio come “Il paese delle Farfalle” (sono stati eseguiti parecchi murales sulle facciate di alcune case del paese raffiguranti farfalle; è stato allestito un sentiero didattico-naturalistico dedicato a questi insetti .........)

 

Proposta: il nostro paese, d'ora in poi, dovrà essere conosciuto in tutto il mondo, mi sia permessa l'enfasi, come (alternativamente):

 

Il paese dei Sentieri        oppure     Il paese delle Terre Alte

 

Il paese del Fitwalking      oppure     Il paese delle Vie Antiche

 

 

 

Nel nostro paese ci sono altre attrattive come il Museo della Latteria, la Roggia dei Mulini, la Chiesa di Loreto e di S. Rocco, l'altopiano di Pian dei Buoi, il sentiero botanico Tita Poa che però non costituiscono una vera e propria attrattiva “singolare”. La rete sentieristica che attraversa il nostro comune rappresenta invece un “qualcosa” che può, a seconda dei punti di vista, essere visto come:

 

 

E' evidente che valori come il paesaggio, i panorami, gli aspetti naturalistici la fitness sono vissuti in ognuno dei punti precedentemente evidenziati.

 

Tuttavia bisogna considerare che, per quanto a mia conoscenza, non esiste un comune dell'area cadorina (comprendendo anche l'Ampezzano e il Comelico) che, pur avendola ereditata dal passato, abbia riportato alla luce la rete sentieristica attiva quando l'economia era legata all'allevamento (e quindi allo sfalcio dei prati, alla pratica boschiva etc etc). Certi sentieri riaperti dal 1985 al 1990 oggi, forse, non sarebbero più praticabili: il sentiero della Croda della Cengia per esempio, usato in primavera per portare le capre a pascolare a Cornon.

 

Ma cosa ce ne facciamo di una rete sentieristica come quella presente nel nostro comune? La dobbiamo valorizzare. Per molti di noi il sentiero è già un valore per il solo fatto che ci permette di arrivare li dove vogliamo: se non ci fosse il sentiero che porta in Cucagna come faremo ad assistere alla più bella fioritura di erica che si possa ammirare nel nostro comune?

 

Ma che valore può avere per il turista XY? Bisogna cercare di immedesimarsi nel turista che ama la montagna (la recente indagine Doxa mette in luce che fatto 100 il numero di turisti solo 2,4 scelgono la montagna; noi dobbiamo carpire l'attenzione dei turisti che rientrano in quel 2,4 %). Nota: quando si parla di montagna ci si riferisce a tutto il territorio montano che dalla Liguria attraverso tutte le Alpi arriva fino a Trieste includendo varie aree appenniniche.

 

Ciò Toni ti ga sentio? Ghe se n paese dove che te ga a disposision 70 Km de sentieri de tuti i tipi; par fameie, dove che pol ndar anca nona Berta, par 1 ora de percorso ntorno al paese su su par rivar a 5-6 ore; te ga anca l'Alta Via de Tisiano se te vol che la pasa su al Ciareido opura te pol restar sul altopiano de Pian dei Buoi a vardarte al panorama. Se proprio te vol te pol far anca rocia sul Ciareido, al Ciastelin e al Pupo; no se al Nanga Parbat ma gnanca noaltri semo Messner..... Se ciama Loso sto paese, se un de quei che pasemo quando che ndemo a Sapada .....

 

A parte il nostro amico veneziano; sintetizzando all'estremo quelle che sono le conclusioni dell'indagine Doxa citata:

 

il turista che sceglie la montagna la sceglie perchè vi trova pace e serenità e per passare il tempo l'unica cosa che chiede è FARE PASSEGGIATE.

 

Noi dobbiamo andare oltre ed offrire:

 

 

 

La nostra rete sentieristica si presta perfettamente perchè:

 

 

NOTA: sta lentamente emergendo nei giovani (pochissimo inclini alla vacanza in montagna) la voglia di montagna non tanto per ciò che può offrire come serenità (valore più ricercato da famiglie o persone comunque dai 40 anni in su) quanto per la possibilità di praticare il fitwalking attivo (la camminata ad alte prestazioni su terreno pianeggiante viene sostituita dalla camminata in salita); peraltro, come indicato da Franco....., componente del gruppo escursioni nato da una iniziativa del programma interreg, lo scorso anno la metà dei partecipanti erano giovani sotto i 25 anni con forte interesse non solo per l'attività sportiva ma anche per gli aspetti naturalistici dell'escursione.

 

 

Riprendiamo l'idea di base riproponendo la .....

 

Proposta: il nostro paese, d'ora in poi, dovrà essere conosciuto in tutto il mondo, mi sia permessa l'enfasi, come (alternativamente):

 

Il paese dei Sentieri        oppure     Il paese delle Terre Alte

 

Il paese del Fitwalking      oppure     Il paese delle Vie Antiche

 

 

Ora, chi fa  e che cosa fa? (iniziative minime)

 

L'amministrazione comunale dovrebbe installare alle entrate del paese, in modo che siano visibili dal flusso veicolare, due capannette di benvenuto (e arrivederci) con lo slogan scelto per caratterizzare il paese (esempi):

 

Benvenuti a Lozzo di Cadore

“Il paese dei Sentieri”

 

Benvenuti a Lozzo di Cadore

“Il paese dei Sentieri Antichi”

 

Benvenuti a Lozzo di Cadore

“Il paese del Fitwalking”

 

Benvenuti a Lozzo di Cadore

“Il paese del Fitwalking,

dove la fatica è gioia.”

 

Oltre a queste due capannette ce ne vuole una in un'area centrale del paese che funga da punto informazione indipendentemente dalla apertura o meno dell'ufficio turistico (il fitwalking si può fare anche ad ottobre). Ovviamente qui devono trovare risalto tutte, indistintamente, le attrattive che offre il paese.

Il CAI deve formare due gruppi per manutenere i percorsi principali (non solo quelli riconosciuti dalla sede centrale come ufficiali); all'esterno si devono formare altri due gruppi che coordinandosi con quelli del CAI si prenderanno cura dei sentieri “minori”.  Deve essere concordato un nuovo tipo di segnalazione per i sentieri minori per evitare confusione con quelli “ufficiali” riconosciuti dal CAI (ma queste sono cosette di poco conto).

 

Vi sono percorsi che al tempo della prima strutturazione della rete sentieristica comunale (1985-1990) non sono stati considerati in quanto “semiurbanizzati”; in realtà devono essere ripresi e risegnati adeguatamente perchè offrono buoni percorsi per famiglie nei dintorni del paese (per esempio non so in che condizioni sia oggi il sentiero che dalla mia borgata natia, Broilo, portava sulle rive del Piave attraverso Ronzie). Il CAI dovrebbe evidenziare i tracciati e l'amministrazione comunale dovrebbe provvedere alla loro manutenzione (è probabile che, per questa ultima categoria di sentieri, si debba sfalciare qualche area prativa a differenza delle altre tipologie di sentieri da ritenersi “selvagge”).

 

In capo a due anni (comprendendo la stagione che si sta aprendo) la rete sentieristica può essere manutenuta e pronta per sostenere il concetto espresso nella proposta. E' da tener conto che si tratta solo di sistemare la segnaletica ed eseguire la manutenzione su tracciati esistenti segnati e aperti perlomeno dal 1990.

 

Bisognerebbe probabilmente rivedere la cartografia integrandola nei modi ritenuti opportuni e pensare alla stampa di una nuova carta dei sentieri.

 

 

Lozzo di Cadore 04.03.2002

 

Danilo De Martin

 

P.S. Agosto 2002

Proposta alternativa relativa allo “slogan” per  dare CARATTERE al nostro paese: il nostro Sindaco ha posto l'attenzione su una risorsa di indubbio prestigio ed interesse turistico rappresentata dai Mulini. Questa risorsa potrà essere ulteriormente valorizzata se si pensa alla possibilità da parte della Amministrazione di conseguire la proprietà dei manufatti e di renderli disponibili come cellule museali, mantenendo dove esistente la tipologia primitiva e destinando le altre aree (penso al mulino di Calligaro Tranquillo, che all'interno non ha più niente) a cellule museali tipologicamente diverse dalle attività idrauliche proprie dei mulini come, per esempio, la fienagione o la coltura della canapa etc etc.

 

Per inserire  un riferimento alla attrattiva principale presente all'interno del paese (i mulini) e mantenere il riferimento al museo a cielo aperto rappresentato dalla rete sentieristica che si dirama attorno al paese, la dizione (slogan) che sembra più appropriata è diventata quindi:

 

Lozzo di Cadore,

Paese dei Mulini

e degli

Antichi Sentieri.

 

 

Si devono considerare anche le “varianti” come Lozzo di Cadore, Paese della Roggia dei Mulini e degli Antichi Sentieri o altre che al momento opportuno potranno essere sviluppate (anche se ormai sembra definitivo che debbano comprendere, come soggetti, i Mulini e i Sentieri.