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sindaco di Lozzo rivela inquietanti retroscena del dopo ‘bomba d’acqua’

14 Dicembre 2016 Botanico Palazzo cronache-lozzesi

E quindi a muoversi per primi, dopo lo scoppio della “bomba d’acqua” che il 4 settembre scorso ha così provato il già morente paesello, non furono i “Governi Locali” – Regione Veneto e Provincia – ma lo Stato centrale che, attraverso il prefetto, ha autorizzato i primi interventi e così spero sia di voi.

Prima devo recuperare qualche pezzo di giornale di quel periodo, ma una tiratina d’orecchi all’assessore Bottacin non glie la leva nessuno: fa lo sborone sui giornali con 460 cantieri aperti in tutta la regione per gestire il rischio idraulico, e poi lascia solo come un cane il nostro sindaco e compagnia tutta, lui, assessore all’ambiente e alla protezione civile (mica allo sport, come il neo menestrello Lotti). Vergogna!

Sulla Provinciazza stendiamo un telone pietoso (anche per mancanza di mezzi).

Devo tuttavia far notare che l’articolo (p. 5 de “il Cadore” di dicembre) ha un elemento di confusione. Lì dove si elencano i soggetti istituzionali che non avrebbero risposto all’appello, infatti, compare anche la Prefettura. Ma, evidentemente, il Prefetto di Belluno (al cospetto del quale il sindaco sarebbe andato “a chiedere”, non avendo nessuno risposto all’appello) deve essere altra cosa dalla Prefettura di Belluno, a capo della quale comunque – consapevolmente, ne siamo certi – troviamo “ancora” lui (il prefetto). Ma seguiamo l’inquietante retroscena con le parole del sindaco (neretto mio):

“Il 6 settembre – rammenta Manfreda – abbiamo richiesto un intervento urgentissimo di ripristino della funzionalità dell’alveo del torrente per non mettere a rischio l’incolumità delle persone. Non avendo ricevuta risposta dai soggetti istituzionali che hanno le competenze sui corsi d’acqua e più in generale con le problematiche idrogeologiche: Regione, Provincia, Genio civile, Servizi regionali forestali e Prefettura, il giorno dopo abbiamo chiesto al Prefetto, in deroga alle leggi e alle procedure, l’autorizzazione ad intervenire come Comune scaricando l’ammontare delle spese ai soggetti che sarebbero dovuti intervenire ma che non hanno risposto all’appello. A seguito di questa nostra presa di posizione la Prefettura ha convocato per giovedì 8 settembre un incontro con tutti i soggetti interessati dal quale sono emersi tutti gli interventi da effettuare fin da subito per mitigare il rischio nell’ipotesi di altri eventi ed è stato stabilito i soggetti che devono realizzare gli interventi”.

(badate che è solo “a seguito di questa nostra presa di posizione” che la Prefettura ha poi convocato ecc. ecc.: diversamente, saremmo ancora qui ad aspettare che l’assessore Bottacin finisca di lucidarsi le scarpe e a sperare che qualcuno della Provinciazza abbia la fortuna di trovare un passaggio di straforo per giungere fin qui a rilevare i danni. No, così non si può andare avanti! Bottacin, ti rampognerò a dovere!)

(c’è una conferma: abbiamo un sindaco straordi-Mario)

le sturmtruppen dei ‘Sindaci per il sì’ non hanno smosso una fava anche la presidenta della Provinciazza s’è riavuta dallo shock referendario

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