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RICORDO DI UN CARISSIMO, GRANDE AMICO

7 Maggio 2022 Attualità giuseppe-zanella, la-parola-ai-lozzesi

di Giuseppe Zanella

All’ing. Gaetano Baldovin Monego mi legava una lunghissima amicizia risalente agli anni della pubertà e poi delle frequentazioni giovanili nel comune paese d’origine delle nostre famiglie. Oggi, quando Margherita, la moglie di Gaetano, mi ha dato la triste notizia della dipartita di suo marito, mi ha preso una indicibile tristezza ed uno sconforto per la perdita di una persona di grande qualità, di una persona dotata di un tratto di signorilità e di squisita cortesia verso chiunque abbia avuto il privilegio di relazionarsi con lui anche solo superficialmente o saltuariamente. Egli, infatti, era fornito di indubbie, peculiari doti e pregi che facevano di lui un intrattenitore piacevole, arguto, dotato di autoironia e di una dialettica di ottimo livello. Chi come il sottoscritto ebbe con lui una frequentazione ed un rapporto di così lunga durata e di stretta amicizia, può ben esprimere, a ragion veduta, la veridicità di queste qualità e virtù che hanno sempre contraddistinto Gaetano. Per non dire poi della sua semplicità ed umiltà, della sua poliedrica cultura, della sua preparazione tecnica e dei suoi molteplici interessi.

Nato nell’Agosto del 1946, figlio dell’Ing. Mario e della dolce, elegante e raffinata sig.ra Maria D’Elisa, donna uscita da una famiglia facoltosa dell’alta borghesia Molisana (nativa di Roccavivara), Gaetano si era laureato molto giovane in ingegneria ed aveva operato per un lungo periodo a Milano, alle dipendenze del notissimo studio, di valenza internazionale, fondato dal cugino Ing. Giuseppe Baldovin, specializzato nella progettazione di dighe, con incluse consulenze e direzione lavori di mastodontiche opere idrauliche; credo che non ci fosse, e non ci sia luogo, a livello planetario, dove lo studio “Geotecna progetti srl” del suddetto Ing. Giuseppe Baldovin non abbia lasciato indelebile impronta del suo illustre operato. Conclusa questa esperienza lavorativa (lo studio è ora passato ai cugini di Gaetano, Ezio e Paola), Gaetano si è dato all’insegnamento di materie tecniche negli Istituti superiori romani e questo fino al pensionamento.

In tale ambito l’uomo si è fatto sempre molto apprezzare e stimare per la sua preparazione, correttezza, passione  ed amore per la Scuola cui ha dato molto ad intere generazioni di ‘discenti’. L’uomo era noto anche per i suoi multiformi interessi extrascolastici: amava il bel canto partecipando a corali di buon livello e facendo anche parte del coro parrocchiale; si dilettava poi nell’uso di vari strumenti musicali, amava il teatro e si dilettava anche partecipando a tornei di scacchi sia in Cadore che nella sua Roma, raccogliendo vari allori di livello e qualità. Ricordo come in Cadore, in estate, si cimentasse con il tiro con l’arco e, per ultimo, partecipasse ad una associazione scacchistica fondata dagli amici Giuliano Del Favero ed Enzo Giacomelli, il tutto con buon successo.

Negli anni in cui in Cadore andavano di moda concerti e serate di intrattenimento vario, soprattutto di natura storico-culturale, io lo accompagnavo spesso a tali manifestazioni (ricordo particolarmente il coro Oltrepiave) sia presso l’Auditorium di Lozzo, che alla palestra di Pelos, o alle chiese di Vigo, Lorenzago ed Auronzo, oppure presso la sala polifunzionale di Laggio. Ed in tali occasioni l’entusiasmo dell’amico era del tutto evidente ed espresso con l’apprezzamento sulle qualità elevate delle corali nostrane e delle ottime esibizioni concertistiche che -diceva- “non avevano nulla da invidiare a quelle offerte nelle maestose sale della capitale”. Le mie vacanze in Cadore erano sempre contraddistinte dalla presenza e dalla vicinanza di questo carissimo ed impareggiabile amico con il quale amavo fare lunghe passeggiate nei boschi. Spesso, la nostra meta era la mia baita alle Spesse ed una volta avemmo anche il piacere di ospitare costì la diletta sig.ra Maria cui Gaetano riservava attenzioni tanto delicate e premurose che denotavano non solo affetto filiale ma autentica venerazione.

Chiudo facendo una annotazione di carattere personale e famigliare che entrambi consideravamo quasi propedeutica al nostro legame amicale. I miei due nonni (materni e paterni) erano legati da un rapporto collaborativo e di stima con il nonno di Gaetano (sedevano insieme quali pubblici amministratori nel civico consesso e tra loro la stima e l’amicizia erano note a tutti); mio padre ed il papà di Gaetano erano pure legati da amicizia ed il loro rapporto si rinnovava di estate in estate con l’arrivo a Lozzo dell’ing. Mario Baldovin e famiglia; e tutto era nato e si era rafforzato con due precise esperienze vissute unitamente: la partecipazione alla filodrammatica di Lozzo della quale il papà di Gaetano era regista, sceneggiatore ed attore, mentre mio padre fungeva da attore coprimario, e poi c’era stata la frequentazione con le serate teatrali in quel di Padova, dove il Baldovin frequentava il biennio di ingegneria alla Università e mio padre era militare di stanza all’areoporto cittadino, e nella città del Santo i due si incontravano quasi quotidianamente visitando musei e chiese e, alle volte, frequentando anche la buona cucina padovana. Evidentemente, per mantenere le buone abitudini dei progenitori, era d’uopo che anche Gaetano ed il sottoscritto diventassero amici e vivessero un rapporto di stima e frequentazione amicale durato dagli anni ’50 e fino ad oggi.

Ho avvertito il bisogno di scrivere questo ricordo di un uomo stimabile, di un carissimo amico tracciandone la figura e le distinte qualità che hanno reso sempre piacevole e rinnovato costantemente un legame ed un rapporto di reciproca stima e considerazione, rafforzato ogni anno dalle estive frequentazioni al borgo d’origine ed anche con il costante, frequente ‘epistolario’ durante tutto il corso di ciascun anno. Ora, per me il ritorno in Cadore, sempre che ancora avvenga, sarà segnato dal rimpianto e dalla nostalgia data dalla mancanza di questo stimabile e fraterno compagno di tante liete giornate trascorse all’insegna di tanti eventi e di tanti dialettici, costruttivi confronti e da un idem-sentire davvero unico ed apprezzabile. Il mio salotto di casa apparirà più che mai vuoto senza la presenza ed i conversari con chi mi ha onorato sempre della sua vicinanza, del suo sostegno, dei suoi consigli e suggerimenti, di questo uomo buono, mite, umile e saggio. Caro Gaetano, ora sei nella Pace, vivi nella Luce e nel gaudio dei giusti!!

L’INCUBO OPPRIMENTE DELL’ORSO RUSSO PROMESSE ELETTORALI FANTASMAGORICHE, OVVERO L’IPOCRISIA E L’INFINGIMENTO NEI CONFRONTI DI UN POPOLO TRATTATO DA MENTECATTO

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