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IL REBUS DELLE URNE E GLI INCERTI DESTINI DELL’ITALIA

18 Gennaio 2018 Attualità giuseppe-zanella, la-parola-ai-lozzesi

di Giuseppe Zanella

Colui che si era proposto qualche anno fa come il NUOVO nel panorama politico nazionale, colui che si definiva il ROTTAMATORE della inetta classe politica italiana, colui che dava l’idea di essere l’innovatore capace di dare una sferzata alle lente ed obsolete procedure parlamentari e di governo, con l’andar del tempo si è, purtroppo, rivelato per quello che effettivamente è: uno che le spara a vanvera, un Berlusconi in do minore (o “maggiore”?), un democristiano nel senso più spregiativo del termine, un servo del capitalismo più becero, il rottamatore del proprio partito al quale è riuscito nell’incredibile intento di imprimere perfino una mutazione genetica. Ma non solo, costui da rottamatore si è trasformato in restauratore, addirittura in “resuscitatore” di morti (politicamente), di dinosauri politici che si ritenevano definitivamente affossati, già demiurghi di un’epoca che si pensava per sempre sepolta…

Come dicevo nel mio precedente intervento, tra i tanti danni da tale personaggio prodotti, bisogna ricordare anche la legge elettorale definita Rosatellum, quella che verrà applicata il prossimo 4 marzo. Una legge che avrebbe dovuto essere, dato il contesto parlamentare odierno, la “migliore possibile” nelle condizioni date. Al di là degli enormi difetti che sono stati subito evidenziati dai maggiori esperti della materia, questa legge, guarda caso, penalizzerà – nelle generali previsioni – proprio il partito del ‘bomba’, in quanto soggetto incapace di mettere in campo una coalizione di peso (essendo egli elemento estremamente “divisivo” in casa propria come nelle relazioni esterne).

E’ opinione diffusa che questa legge difficilmente determinerà una maggioranza coesa e si pensa sia verosimile, in caso di esito non positivo al fine della costituzione di un governo capace di governare, la formazione delle così dette larghe intese (ad esempio, fra PD e FI o fra altre possibili combinazioni, non certo programmaticamente omogenee); in alternativa ci aspetta un nuovo ricorso alle urne a breve scadenza, previo il varo (comunque di difficile attuazione) di una nuova, ennesima legge elettorale.

La campagna elettorale cui stiamo assistendo appare sicuramente come la più brutta dalla costituzione della Repubblica ed il “merito” di una tale deleteria situazione sta nella infima qualità della classe politica attuale e nelle conseguenze della richiamata legge con la quale andremo ai seggi. Leggo in questi giorni una caterva di novità in fatto sia di programmi elettorali che di lotte intestine ai partiti sulla scelta dei candidati. Tutti aprono il loro programmatico libro dei sogni in una gara a chi la spara più grossa: c’è chi vorrebbe eliminare la legge Fornero, c’è chi vorrebbe alzare a 1000 euro le pensioni minime, chi vorrebbe dare il salario di dignità, chi il salario minimo garantito, c’è chi vorrebbe eliminare il canone TV e chi le tasse universitarie e chi più ne ha più ne metta.

Ma quanti si preoccupano di stabilire la compatibilità delle loro asserzioni con lo stato delle finanze? Quanti dicono chiaramente quali sarebbero le doverose coperture per poter attuare, in pratica, i conclamati propositi? Questi illusionisti da strapazzo sanno perfettamente che le loro fantasmagoriche sparate risulteranno, alla prova dei fatti, irrealizzabili, pena lo scombussolamento dei già disastrati conti pubblici e pena le procedure di infrazione in agguato da parte della occhiuta ed ‘urticante’ Commissione Europea. Ma tant’è, per un voto in più si fa di tutto, anche togliere l’obbligatorietà dei vaccini con argomentazioni alquanto capziose. Siamo in mano ad una classe politica fatta, in generale, di incompetenti, incapaci e, purtroppo, in buona misura, disonesti, sicuramente privi di onestà intellettuale (basti pensare alle vicende bancarie ed agli ingenti crediti inesigibili elargiti ai politici ed ai loro amici).

Chiudo citando un aforisma di un certo William Shakespeare: “Che epoca terribile quella in cui degli idioti governano dei ciechi”. Commento: io aggiungo, non solo idioti, ma anche disonesti ed inetti; i ciechi poi, a mio modo di vedere, sono tutti quelli che votano senza una corretta informazione; insomma, se siamo a questo punto, una grande colpa l’abbiamo soprattutto noi elettori.

 

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