il PD, Profumo e le coglionerie di Enrico Letta

Stronzate ne ha dette diverse e varie anche lui. Qual è il politico che non ne ha prodotte? Però, fino ad ora, pur essendo il vicesegretario del partito, non aveva mai fatto parte del Gran Consiglio delle Coglionerie del PD, dove siedono invece da tempo D’Alema, Veltroni e, naturalmente, Bersani.

Ma questa volta, complice forse l’aria di Cernobbio, Enrico Letta si è detto pronto a candidare «subito» Alessandro Profumo nelle liste del partito. «Anzi – ha scherzato con i giornalisti – glielo vado a chiedere».

Alessandro Profumo, ex amministratore delegato di Unicredit, percepiva uno stipendio di 4 milioni di euro prima di essere cacciato dalla banca, sfiduciato dal suo cda, che è riuscito a disfarsene con una buonuscita di 40 milioni di euro.

«Lo vedo molto bene in politica» ha spiegato Letta. «Secondo me – ha aggiunto – Profumo è una persona competente e appassionata. Ci sarebbe bisogno di persone come lui». La ragione è che «in politica c’è bisogno di mediatori e di decisionisti e credo che questa sia una caratteristica che fa sì che una persona come lui possa essere fondamentale».

Sull’Unità, Giuseppe Civati ha commentato: «Oggi il Pd segna un passo deciso verso l’autodistruzione». Quelli di Sesto San Giovanni (per fare un solo e semplice esempio), credo siano profondamente d’accordo!