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Lozzo di Cadore. Concertorium, quanto mi costi?

18 Settembre 2009 Auditorium, Cultura, Soldi: dove finiscono?, Turismo e dintorni concertorium, fare-turismo

Non è solo una questione di soldi, che pur sono importanti. Perché  gli amministratori hanno imparato (ci voleva poco) a giustificarsi, perennemente, con l’ormai fatidica frase «non ci sono soldiiiii», salvo poi trovarli (e spenderli) quando servono a determinati scopi.

Bisogna poi fare attenzione agli sbandieratori che, con solerzia e determinazione, spacciano certi eventi etichettandoli sia come cultura che come “elementi determinanti dell’offerta turistica”. Il concertorium, l’insieme cioè dei concerti proposti nell’Auditorium, ne è un esempio: è in effetti una forma di offerta turistica, ma di importanza marginale, non è per niente un’offerta culturale. Vediamo perché.

L’offerta turistica si definisce “primaria” quando, in sua assenza, il turista se ne va (o non viene). Si definisce invece marginale l’offerta turistica senza la quale il turista deve trovarsi qualcos’altro da fare (per quell’oretta). Ed è il caso dei concerti, di tutti i concerti, tranne i festival musicali che, ovviamente, costituiscono un prodotto turistico di vita propria (per esempio il festival di Salisburgo).

Non sono neanche un’offerta culturale. Secondo voi, c’è qualcuno che semplicemente ascoltando 100 concerti è poi in grado di distinguere una ciaccona, una giga, una toccata, un minuetto? Magari!. Sarebbe già confortante se sapessero distinguere un violino da un contrabbasso.

Allora, cosa sono? Spettacolo. Sono una forma di spettacolo e di intrattenimento. Questo sono. Una ottima forma di spettacolo, notoriamente apprezzata, se non altro per lo svago e rilassamento cui normalmente viene associata, che va sostenuta e promossa. Con equilibrio, però, inserendola in un contesto più generale.

Cosa voglio dire? Spiego. Il 26 luglio scorso (una domenica) incontrai il vicesindaco alla chiesa di Loreto. In quella circostanza gli feci notare che, ormai prossimi al mese di agosto, la passeggiata di Loreto, quella lungo la strada romana fino alla Ruoiba, era ben lungi dall’avere un aspetto “turistico” (lascio a voi immaginare le “erbarie” … la passeggiata non è mai stata manutenuta quest’anno). La risposta è stata «lo vuoi capire che non ci sono soldiiiii».

Io ho poi fatto questa semplice osservazione. Ci sono in programma 11 concerti nell’Auditorium. Sono certo che chi viene e fa il suo spettacolo desidera essere (giustamente) pagato. Valutando, per fare un esempio, in 300 € il costo di un concerto, basta farne 8 invece di 11 ed ecco che saltano fuori 1000 € (conto tondo), con i quali si paga un operatore esterno per 6 giornate di lavoro di 8 ore. Un operatore esterno, in 6 giornate, oltre alla passeggiata di Loreto, si fa anche tutta la manutenzione della strada del genio fino a Col Vidal. Serve altro?

Il problema è circoscritto e “facilissimamente” computabile. Si può gentilmente sapere quanto ci è costato il concertorium? Saputolo, sarei poi in grado di fare altri ragionamenti legati al turismo.

Nel frattempo, se volete, potete gustarvi questa “ciaccona” di Tomaso Antonio Vitali.

i miei primi 50 articoli sul BLOZ Dolomiti lagunari: la provincia di Belluno si inchina al Doge

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