Raccogliendo in parte un suggerimento di @Pulici in coda all’articolo confronto dell’IMU versata dai comuni della provincia di Belluno, che faceva riferimento al valore dell’imposta per unità abitativa (differenziandola fra prime e seconde case), ecco perlomeno i dati del valore dell’IMU pro capite; non è la stessa cosa ma dà un’idea già più qualificata dei semplici dati aggregati. Il valore medio provinciale è di 208 € pro capite mentre Lozzo di Cadore figura al 38° posto con 145 € pro capite.
Il senatore Stradiotto si è più lungamente divertito e sul suo sito da ieri si possono reperire i dati della realtà veneta suddivisi per province (con le stime per la seconda rata IMU e qualche considerazione del tipo “se l’IMU restasse solo ai comuni …”.
Versamenti IMU aggiornati deleghe del 4 luglio 2012 | ||
pos. | € pro capite | |
29 | Agordo | 188 |
57 | Alano di Piave | 98 |
12 | Alleghe | 371 |
48 | Arsié | 115 |
10 | Auronzo di Cadore | 415 |
39 | Belluno | 145 |
2 | Borca di Cadore | 880 |
30 | Calalzo di Cadore | 185 |
20 | Canale d’Agordo | 231 |
67 | Cesiomaggiore | 71 |
69 | Castellavazzo | 63 |
40 | Cencenighe Agordino | 140 |
63 | Chies d’Alpago | 90 |
18 | Cibiana di Cadore | 248 |
11 | Colle Santa Lucia | 386 |
21 | Comelico Superiore | 228 |
1 | Cortina d’Ampezzo | 1632 |
35 | Danta di Cadore | 161 |
26 | Domegge di Cadore | 193 |
8 | Falcade | 485 |
56 | Farra d’Alpago | 98 |
45 | Feltre | 123 |
50 | Fonzaso | 111 |
15 | Forno di Zoldo | 281 |
33 | Gosaldo | 166 |
60 | La Valle Agordina | 96 |
55 | Lamon | 99 |
43 | Lentiai | 129 |
51 | Limana | 109 |
13 | Livinallongo del Col di Lana | 331 |
34 | Longarone | 163 |
16 | Lorenzago di Cadore | 280 |
38 | Lozzo di Cadore | 145 |
66 | Mel | 83 |
32 | Ospitale di Cadore | 173 |
64 | Pedavena | 90 |
24 | Perarolo di Cadore | 198 |
27 | Pieve d’Alpago | 191 |
17 | Pieve di Cadore | 268 |
53 | Ponte nelle ALpi | 105 |
58 | Puos d’Alpago | 98 |
52 | Quero | 109 |
49 | Rivamonte Agordino | 114 |
9 | Rocca Pietore | 480 |
23 | S. Nicolò di Comelico | 209 |
46 | S. Pietro di Cadore | 118 |
28 | S. Stefano di Cadore | 188 |
4 | S. Vito di Cadore | 733 |
54 | San Gregorio nelle Alpi | 101 |
37 | San Tomaso Agordino | 150 |
59 | Santa Giustina | 98 |
6 | Sappada | 727 |
42 | Sedico | 135 |
3 | Selva di Cadore | 868 |
62 | Seren del Grappa | 91 |
68 | Sospirolo | 70 |
5 | Soverzene | 729 |
44 | Sovramonte | 124 |
61 | Taibon Agordino | 92 |
19 | Tambre | 233 |
47 | Trichiana | 116 |
22 | Vallada Agordina | 215 |
25 | Valle di Cadore | 195 |
65 | Vas | 87 |
31 | Vigo di Cadore | 184 |
14 | Vodo di Cadore | 284 |
36 | Voltago Agordino | 156 |
7 | Zoldo Alto | 585 |
41 | Zoppè di Cadore | 138 |
Fonte: dati MEF – Ministero dell’Economia e delle Finanze
Dall’analisi del prospetto emerge che dall’IMU il comune incasserebbe circa 232.000,00 euro l’anno.
Il comune dovrebbe avere circa nove dipendenti che dovrebbero costare ognuno circa 30.000,00 all’anno. (30.000,00 x 9 = 270.000,00 euro-anno).
Dunque la sola IMU, dato che una parte di questa va allo stato, non è in grado di coprire il costo dei servizi comunali, almeno una parte di questi.
Quando si parla di autonomia, di federalismo, di separazione dal resto dell’Italia e quantaltro, a me viene da ridere. Perchè? perchè con quello che il Comune, da solo, incassa, può si e no mandava avanti la gestione ordinaria, e forse nenche quella.
Quindi l’unione fa la forza – da sempre. L’unica cosa è tagliare sugli sprechi. Quali sono gli sprechi? tutto ciò che non è necessario!
In una famiglia di quattro persone, magari monoreddito, sanno benissimo cosa è superfluo. Tutto quello che va oltre il necessario. Lo stato ed i comuni, come pure qualunque altra struttura pubblica, dipendente direttamente da un referente politico, dovrebbero eliminare tutto quello che non è indispensabile.
Tutto ciò che va oltre il servizio minimo essenziale ed indispensabile venga lasciato gestire direttamente dal privato.
Il resto, secondo me, sono solo fandonie e storielle.
Viva l’Italia
@Italia unita, hai ragione se, come dici, “Dunque la sola IMU …. non è in grado di coprire il costo dei servizi comunali”, limiti il discorso all’IMU. Devi però tener conto che questa è la prima rata, a dicembre arriverà la seconda di (più o meno) pari importo e quindi Lozzo incasserà circa 460.000 euri, dei quali al comune andranno circa 250.000. Il ragionamento andrebbe fatto tenuto conto che con il 2014 (fermo restando tutto il resto) l’IMU dovrebbe essere interamente comunale.
Ma, se parliamo di AUTONOMIA fiscale vera (o federalismo normale), devi tener conto che il territorio (regione, provincia, comune a seconda del livello di autonomia o federalismo) dovrebbe incassare tutte le altre imposizioni, partendo dall’IRPEF i cui valori ho già presentato in questo articolo (18 milioni nel 2010). Poi andrebbe considerata l’IRPEG, poca cosa, suppongo. Lasciamo stare le altre imposte.
A questo punto basterebbe dare una occhiata al bilancio del comune e stabilire i costi di funzionamento globali, stimare i costi della sanità in capo ad ogni cittadino (da conferire al baraccone regionale), stimare i costi della viabilità, della difesa ambientale, del … del … e del … e la quota da versare per il funzionamento del baraccone italiano (difesa, esteri ecc). Alla fine di questo esercizio contabile scopriresti se il comune di X, la provincia di Y, la regione Z è o meno in grado di autosostenersi.
Per quanto riguarda le regioni, riporto la tabella con i residui fiscali delle medesime tratte dall’articolo Federalismo e distribuzione del residuo fiscale in Italia (dati riferiti al 2007 tratti dal libro di Bortolussi Tassati e Mazziati rielaborati da @frank):
@Italia unita,
ecco come si fa, in un solo commento, a dimostrare di non aver capito nulla di autonomia e federalismo.
Federalismo vuol dire mantenere sul territorio le proprie risorse, non sopravvivere di IMU. Le tasse che oggi versiamo e che viaggiano fino a Roma per poi finire chissà dove sono anche altre e ben più consistenti dell’IMU.
L’unione fa la forza? Quando a scuola tre compagni si dividevano il lavoro di una ricerca, quello era “l’unione fa la forza”; il concetto si riduceva spesso ad essere un’utopia, in quanto uno solo poi faceva la ricerca, mentre gli altri giocavano a pallone: questo è quello che succede in italia, più vicino al “chi fa da sè fa per tre”…
Parli di tagli agli sprechi, ma a parte molti sprechi che sono sotto gli occhi di tutti, per il resto chi decide cosa è uno spreco e cosa no? Ciò che è uno spreco per uno può essere una risorsa utile per l’altro, non tutti hanno le stesse necessità.
Hai portato ad esempio una famiglia che sa cosa è superfluo e decide di conseguenza, e non hai capito che è proprio questa l’autonomia, poter decidere da soli cosa fare senza un’autorità superiore che ti obblighi a comprare tot caffè se tu il caffè non lo bevi, che ti obblighi a dotarti di gomme da neve anche se vivi al mare, che ti obblighi a comprare il condizionatore anche se vivi in alta montagna… il voler uniformare ed unificare tutto senza comprendere che le diversità esistono, ed implicano necessità differenti.
PS: risus abundat in ore stultorum…
Ma ti pare che con questi sindaci che ci troviamo potremmo auto-gestirci?
I candidati ad amministratori, locali e non, prima di occupare determinati posti dovrebbero superare dei corsi di gestione e di management, altrimenti ci ridurrebbero (come lo stanno già facendo) come la Grecia o il terzo mondo.
Poi, Talaren, cosa vuoi esplicitare con il detto latino “PS: il riso abbonda sulla bocca degli stolti”? – grazie del chiarimento.
@Lozzese curioso
perché, a te pare invece che con i politici che ci troviamo e ci gestiscono da Venezia o Roma le cose vadano molto meglio? Almeno i sindaci (allarghiamoci pure anche ai consiglieri provinciali) conoscono un po’ meglio le situazioni e i bisogni locali, o forse vuoi insinuare che i nostri vicini trentini sono ora governati da sprovveduti amministratori che, autonomia provinciale alla mano, si stanno lentamente scavando la fossa?
PS: Nonostante il federalismo e l’autonomia vengano riconosciute un po’ da tutti come le uniche possibilità che ha il nostro territorio di salvarsi, a qualcuno queste cose fanno ridere…