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lockdown, storie di successo

18 Aprile 2021 Criticarium covid-19

Dai crukketti, sinceramente, mi sarei aspettato di più. Eh, signora mia, non sono più i crukki di una volta. I kartofen si sono messi il cilicio dal primo novembre e recentemente i land si sono dati una martellata sul sacchetto scrotale per altre tre settimane. Certo, il controfattuale (cosa sarebbe successo se non l’avessero fatto) su suolo tedesco non c’è ma… si può ricorrere ad altri suoli (vedremo in seguito). Crauti loro, ma non sembra proprio na genialata (avessero almeno tagliato le morti…). 

 

saremo una sòla covid free

16 Aprile 2021 Criticarium Itaglia covid-19, zazzaballa

Diciamo che il Conte de noantri – a parte qualche scaramuccia diversiva da dare in pasto ai cuori vichinghi che palpitano nella base-x-altezza-diviso-due della zaiega (la lega di Zaia) – si è sempre piegato al volere centrale, abbassando opportunamente le braghe, offrendo posizione congrua e financo adeguato piegamento angolare. Manca mai che un domani a Roma serva un polentone dall’aspetto più o meno gioviale, scarpe grosse e cervello anche, che puzzi meno di quanto non sia costretto a fare il Capo (Salvini), da presentare al molle popolo in un governo di larghe intese.

Così Zazzaballa, dalla tolda del veliero veneto, con orgoglio marinaresco tratto dai fasti del passato, si dichiara “a favore delle isole Covid free, la nostra si chiama Veneto”:

«Sono a favore delle isole Covid free, la nostra si chiama Veneto». «Tutti i miei veneti hanno diritto ad essere vaccinati» continua, in relazione ad un incontro avuto oggi con i giornalisti turisti esteri. Si dice fiducioso sull’andamento della prossima stagione turistica nella regione: «Abbiamo le prime conferme, vediamo già un incremento delle prenotazioni». Il mondo, aggiunge, «è interessato a capire le regole. Se Roma non ci ferma noi faremo entrare chi ha fatto il vaccino».

L’ondata di merda che ha travolto il turismo venetico nel 2020 sembra in risacca e, signora mia, abbiamo già le prime conferme e, sopra ogni cosa, vediamo un incremento delle prenotazioni (prima c’era solo Toni, adesso c’è anche Bepi e, sembra, che anche Nani ci stia pensando su!).

L’isola covid free verrà confezionata eradicando il virus fino all’ultimo pezzo di genoma – lo sappia fin d’ora, il vile – senza sconti, senza pietà alcuna, fino alla vittoria suprema che irriderà alla nostra indomita volontà di supremazia. In seguito, per mantenere l’isola free, verrà chiesto ad ogni turista in arrivo: “Scusi sior, ma lu galo o no galo al virus?”.

E brindando con un carteo de proseco alla nuova sbocciata felicità, s’avviarono insieme ad incontrare il sol dell’avvenir, leggeri come piume ma soprattutto covid free.

Sempre che Roma non ci fermi.

(insomma, ci sono tutti i presupposti per una sòla covid free: Zazzaballa è una garanzia)

coglioni del mondo, coglioni del mondo, coglioni del mondo

15 Aprile 2021 Criticarium Itaglia covid-19

Tra quella volta di campioni del mondo, non molto tempo fa, sempre contando i morti, e quest’ultima performance, non c’è poi molta differenza. Eravamo coglioni incalliti anche allora, come durante la prima ondata del resto, e abbiamo semplicemente continuato la tradizione di famiglia, quello che ci riesce meglio.

La brodaglia che è al governo ora, come allora, si autocelebra come modello da seguire: “Coglioni del mondo, coglioni del mondo, coglioni del mondo”.

(la faccenda dei morti stride, apparentemente, con quella dei casi (vedi secondo grafico): avere tanti casi non sempre vuol dire avere tanti morti: coglioni!)

arriva la variante…

12 Aprile 2021 Criticarium Itaglia covid-19

Genialata de Le frasi di Osho: Covid, arriva la variante che annulla e sostituisce tutte le precedenti

E’ di qualche giorno fa ma l’avevo messa al fresco. Già l’avevo scritto in coviddi bellunioti alla riscossa:

Non occorre essere un losco figlio di puttana che passa il tempo nei fumosi bar di Caracas per sapere che la schiera di stacanovisti delle chiusure, i chiusuristi, non avranno alcuna difficoltà a pescare nel mare di merda delle già preconfezionate possibili e plausibili scuse: variante inglese-brasiliana-marziana-venusiana-vulcaniana, mica chiusi del tutto eh, evidentemente i detenuti domiciliari devono aver trovato il modo di assembrarsi lo stesso, e così via all’infinito.

Capite che l’affare delle varianti è tutta merda che cola per il decisore pubblico, altrimenti detto politico, e per la genia dei giornalai. 

tamponate, tamponate, qualcosa resterà!

11 Aprile 2021 Cadore - Dolomiti, Criticarium Itaglia covid-19

Il fenomeno è noto e studiato fin dall’antichità, ma noi lo riproponiamo a solo scopo didattico descrittivo. Il grafico raccoglie l’andamento dei casi giornalieri venuti alla luce nelle province venete. L’andamento vale anche per Belluno e Rovigo ma si nota meno perché minore è il numero dei casi. Come si vede l’andamento è a grandi linee a “salto di cavalletta” con un vistoso flesso il lunedì (i cerchietti gialli). Anche il personale sanitario tiene famiglia e ha bisogno di una giornata di riposo per spidocchiarsi: il riposo della domenica si riflette sui dati del lunedì.

I più preparati diranno subito che il flesso del lunedì non sono casi persi ma casi non immediatamente intercettati, recuperati spalmandoli durante la settimana successiva. Noi, che non disponiamo del protocollo operativo vigente nella situazione data, siamo ragionevolmente propensi a pensare che l’obiezione non sia del tutto infondata. Per questo ci limitiamo a descrivere il fenomeno per la provincia di Belluno, limitatamente al periodo dal 21 febbraio al 5 aprile, lasciandoci andare a qualche esercizio di prestidigidigidigitalizzazione assolutamente innocuo.

Fatto si è che i casi giornalieri del tamponaggio o tamponamento del lunedì (L) sono in media 23 mentre il picco settimanale, che compete a G e V è di 73. Ma mettiamoli in ordine: L 23, M 62, Me 65, G 73, V 73, S 60.5, D 57. La media nell’intero periodo considerato è di 58 casi giornalieri, corrispondenti a 198 casi su base settimanale, che diventerebbero 64 senza il “buco” del lunedì (220 casi su base settimanale). A noi preoccupa assai quel picco di 73 registrato  G e V: non vorremmo che fosse l’esito delle dissolutezze cui il venetico si lascia andare durante il fine settimana e che, immancabilmente, paghiamo il G e V successivi (un po’ come successo durante le feste di Natale!!).

Capite che variamente modulando, anche a cazzo di cane ad mentulam canis, le strategia tamponatorie a disposizione, si potrebbe ottenere uno spettro di incidenze sorprendentemente diversificato, utile a colmare ogni bisogno emergente. 

Ora, al di là di ogni prestidigidigidigitalizzazione più o meno fine a se stessa (giochetti con i numeri se ne potrebbero fare millanta miliardi e potremmo stupirvi con fantasmagorici effetti speciali), la conclusione è che il covidda è ancora tra noi e ci sta osservando con severa compunzione, ormai pronto a svernare nell’emisfero australe, mentre i pandemisti boreali si stanno organizzando per l’attacco finale, come su Hot Shot: un copione già visto e tutto da piangere.

 

anche i giornalai nel loro piccolo si informano

8 Aprile 2021 Giornalando covid-19, giornalando

Per dire, anche il Corriere della Paura ogni tanto si informa e regala qualche pillola ai propri affezionati lettori… un pizzichin. Certo, il giornalaio sa che vende molto di più la notizia brutta e cattiva, ma ogni tanto si deve dare anche quella semi buona… un pizzichin.

Fatto si è che la “ricerca irlandese”, tra le ultime in ordine di tempo, ma ce ne sono altre, riscopre l’acqua calda:

Ci si può ammalare di Covid stando all’aperto? Quanto incide la trasmissione del virus in ambienti outdoor sull’andamento dei contagi? Poco, anzi pochissimo. Non è una novità ma i dati resi noti dall’Health Protection Surveillance Centre (HPSC) che ha il compito di monitorare la diffusione del coronavirus in Irlanda e sull’origine dei focolai rende bene l’idea: solo un caso su mille è riconducibile alla trasmissione all’aperto.

Qui la notizia originale su The Irish Times. Qui un’altra ricerca condotta, tra gli altri, da John P.A. Ioannidis, un tipo così, apparsa su  ESCI, che conclude (sintetizzo) che non si riscontrano benefici significativi usando i lockdown che non siano ottenibili con misure meno restrittive.

Siccome “solo un caso su mille è riconducibile alla trasmissione all’aperto” (cosa nota anche alle colonie di termiti che, loro malgrado, devono stare tra loro vicine-vicine),  la cosa migliore da fare è un lockdown chiusi in casa (non fa una piega).

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