Ma guarda, anche a Lozzo di Cadore i convegni costano …

Della generale inutilità dei convegni ho già scritto in Boàze, móse e sociologia dei convegni (la Carta di Lozzo). Aggiungo che oggi è sempre più frequente che ti chiedano soldi anche coloro che vengono chiamati a proiettare quattro foto di paesaggi o fiori di montagna nel corso di una serata di svago.

Però è bene che si sappia che anche i convegni costano. Se sono “moderati” costano un po’ di più. Se poi Telebelluno manda in onda la notizia, costano ancora qualcosina in più. Quello che incide meno, in termini di costo-benefici, è l’esperto antropologo dott.  Salsa.

Da sottolineare, nella determina, la singolarità “tecnica” del punto 3 nel quale si dice “di dare atto che il Comune ha sostenuto una spesa complessiva di € 900,00 per cancelleria, stampati, telefono, personale, ecc.”.

Mi chiedo se l’imputazione delle spese telefoniche è avvenuta con l’utilizzo di un contascatti; mi chiedo anche con quale logica si possa procedere all’imputazione del costo del personale che, devo supporre, deve essere quello in forza al comune (un tanto all’ora?). Ma evidentemente tutto fa brodo se si deve poi procedere alla richiesta di copertura delle spese al BIM (3.500 €). Il BIM aveva concesso 3.500 €, le spese fatturate valgono 2.600 €, la differenza, da imputarsi a “spese del Comune”,  non può che essere di 900 €. Se le spese fatturate fossero ammontate a 3.000 € le “spese del Comune” sarebbero state di 500 €. Una determina elastica.

Gli incontri si sono svolti in occasione della giornata internazionale della montagna: potete immaginare quanti convegni si siano fatti in giro per l’Italia per celebrare tale circostanza.  La fortuna, per le casse comunali, ha voluto che nessuno si accorgesse delle recenti  “Giornata mondiale della poesia” (21 marzo) e “Giornata nazionale della lettura” (24 marzo), altrimenti ci scappava un altro convegno. A proposito: in molte biblioteche le giornate appena citate sono state adeguatamente “celebrate”. Si, lo so, ho detto biblioteche, quindi noi siamo fuori gioco.

Negli studi strategici sull’impronta da dare allo sviluppo turistico regionale del prossimo futuro, la Regione Veneto sta dando sempre più importanza al cosiddetto “turismo congressuale”. Che sia, questo dei convegni, un buon inizio?