Interpellanza su deposito inerti e ramaglie in zona “nuovo campo sportivo”.

Alla Amm.ne Comunale di
Lozzo di Cadore

Interpellanza con preghiera di risposta scritta su deposito inerti e ramaglie in zona “nuovo campo sportivo”.

i sottoscritti Ivano Calligaro e Francesco Marta, consiglieri comunali del gruppo di minoranza denominato Lega Nord – Per la Gente di Lozzo, si pregiano formulare la presente interpellanza con riguardo alla situazione determinatasi nell’area prospicente il nuovo campo sportivo.

La situazione attuale della suddetta area a prevalente destinazione di utilizzo turistico-sportivo, richiede da parte degli interpellanti una breve illustrazione che delinei compiutamente lo stato
da noi testé verificato.

Gli scriventi hanno valutato positivamente la sistemazione dell’area adibita a parcheggio adiacente lo spogliatoio del campo sportivo. Tale area verrà definita superiore, giacché i parcheggi si estendono anche nella successiva e sottostante area che continua ad essere occupata da estesi depositi di ramaglia e materiale di risulta da scavi ed opere similari.

A quanto risulta agli interpellanti, l’area in parola dovrebbe essere ricompresa fra quelle – lo ribadiamo – a finalità sportivo-turistiche; inoltre la superficie adibita a parcheggio non può essere modificata, sempre a quanto risulta ai sottoscritti, senza aver prima sottoposto le eventuali modifiche al piano regolatore al necessario iter autorizzativo.

I sottoscritti sono fermamente convinti che queste aree, destinate a parcheggio nel piano regolatore, debbano essere recuperate funzionalmente a questa destinazione in ragione del fatto che, finora, buona parte di esse è stata sfruttata per attività che niente hanno a che fare con tale funzione. La pulizia dal deposito di ramaglie attuata sul piano superiore dei parcheggi, direttamente adiacente allo spogliatoio, va in questa direzione.

Gli interpellanti ritengono anche che, una volta effettuata la pulizia e la sistemazione delle scarpate, l’area debba essere destinata solo ed esclusivamente ad area parcheggio evitando accumuli di qualsivoglia natura che generano solo degrado, come si può ben vedere dalle foto allegate.

Gli scriventi consiglieri immaginano la possibilità che in un prossimo futuro si possano organizzare eventi, anche sportivi, in grado di richiamare notevoli quantità di persone: le aree parcheggio in parola dovranno servire ad accogliere queste persone. Per un evento di grande portata localizzato al centro di Lozzo, quale posto migliore per parcheggiare l’auto e prendere un servizio navetta per il centro del paese o incamminarsi a piedi verso il medesimo?

Orbene, avendo verificato che sono in atto cospicui movimenti di terra relativamente all’area parcheggi inferiore (quella per intenderci dove trova posto un deposito di bombole di gas), gli interpellanti vorrebbero essere edotti relativamente ad alcune possibili domande che ci siamo posti:

  • con il recente recepimento da parte della Regione Veneto della normativa generale sui rifiuti, gli accumuli di ramaglia e terra di risulta volumetricamente ben superiore ai 30 mc e stoccati da qualche anno che abbiamo documentato nelle nostre fotografie sono da ritenersi una discarica abusiva o no?
  • la nostra amministrazione, nell’aver compiuto i movimenti terra sia sul piano superiore che, parzialmente ma su vasta area in quello inferiore, dispone di tutte le autorizzazioni necessarie anche alla luce del recentissimo recepimento delle pur vecchie normative riguardanti il trattamento dei rifiuti? (a noi risulta che quei depositi siano configurabili come rifiuti e quindi il loro trattamento possa essere autorizzato solo dopo aver sottoposto il rifiuto ad adeguata analisi tenendo conto che, se di rifiuto si dovesse trattare, il trattamento/trasporto deve essere effettuato da ditta autorizzata)
  • di primo acchito sembra che, sempre nell’area inferiore, vi sia la volontà di coprire con del materiale (di quale provenienza? siamo sicuri che non sia un rifiuto? sono state fatte le analisi se richieste?) i depositi sottostanti: non crede l’Amministrazione che questa sia una manovra poco raccomandabile senza aver prima appurato se trattasi di trattamento di rifiuto non autorizzato?
  • l’area totale adibita a parcheggio, al di là di ogni autorizzazione inerente la movimentazione di terra e/o rifiuti che è stata fatta e si sta facendo, verrà alterata o si otterrà una ridefinizione dell’area a parità di superficie? se dovesse essere alterata l’Amministrazione dispone di tutte le autorizzazioni conseguenti da produrre in copia ai sottoscritti?

Come si può evincere da quanto fin qui esposto, gli interpellanti si pregiano richiedere, in definitiva, quali provvedimenti l’Amministrazione intenda prendere per ovviare alle anomalie sopra evidenziate e rispondere ai questi fin qui posti.

In particolare gli scriventi desiderano essere informati su quanto l’esecutivo intende mettere in campo per ovviare a quelle che le vigenti normative definiscono una discarica; e tutto ciò anche in considerazione – lo ribadiamo – della già citata specifica destinazione urbanistica e di vincolo dei suoli interessati alle nostre osservazioni.

In attesa di esaustivo riscontro scritto nei termini temporali fissati dal regolamento e dal T.U. 267/2000 e della successiva discussione in consiglio comunale, gli scriventi porgono distinti saluti.

Lozzo di Cadore, 31-05-2011

interrogazione al fine di conoscere gli intendimenti del sindaco in merito alle modalità interpretative e di redazione di interpellanze, interrogazioni e mozioni

Alla
AMM.ONE COMUNALE DI
LOZZO DI CADORE

Lozzo di Cadore 31-05-2011

Il sottoscritto Calligaro Ivano, nella sua qualità di cons. comunale, capo gruppo di minoranza, formula la presente interrogazione al fine di conoscere gli intendimenti del sindaco in merito alle modalità interpretative e di redazione di interpellanze, interrogazioni, mozioni, avuto riguardo a quanto affermato sul tema dal primo cittadino in occasione dell’ultima seduta del Consiglio comunale.

Lo scrivente, evidenziando e ribadendo il proprio difforme pensiero in proposito, intende sottolineare come la odierna richiesta di chiarimento si renda necessaria al fine di conoscere l’esatto e definitivo intendimento del sindaco in merito alle sue su richiamate, inusuali esternazioni e conoscere altresì se il medesimo sindaco ritenga di dover confermare il senso di dette esternazioni o, per caso, provvedere ad una opportuna rettifica.

Il sottoscritto si riferisce, in particolare, al fatto che:

  • le interrogazioni e le interpellanze della minoranza risulterebbero di difficile comprensione;
  • le medesime sarebbero prolisse e, soprattutto, conterrebbero domande e richieste di natura squisitamente tecnica e pertanto andrebbero rivolte direttamente ai responsabili d’area e dei servizi interni al Comune.

Quanto sopra descritto, al di là del modo inurbano con il quale tali fuorvianti concetti sono stati espressi, merita una doverosa messa a punto da parte dello scrivente. L’affermazione del sindaco (in particolare in riferimento al sovrastante punto 2) costituisce una evidente alterazione della realtà dovuta ad inosservanza e travisamento della normativa vigente in materia.

Il sottoscritto ha consultato esperti di organizzazione e di ordinamenti comunali ed ha visionato il TU 267. Ebbene, non è stato possibile trovare alcunché che riservi all’interrogante/interpellante l’onere di rivolgere ai dipendenti comunali le proprie istanze qualora esse riguardino particolari aspetti tecnici inerenti l’amministrazione o la gestione dell’Ente Comune. Nè esiste alcun riferimento al fatto che l’attività ispettiva e di controllo delle minoranze debba passare attraverso il diretto coinvolgimento dei dipendenti comunali.

Ribadisco pertanto che non compete agli interpellanti porre quesiti di qualsivoglia natura ed aspetto, circa conduzione dell’Ente, ai responsabili dei vari servizi. La sede per formulare i quesiti attinenti la realtà comunale è quella istituzionale, ossia il Consiglio Comunale e le risposte alle istanze poste -dettagliate, esaustive, puntuali ed obbligatorie- competono, quale precipuo dovere istituzionale, al sindaco o ad un assessore da questi delegato.

E’ il sindaco che deve, semmai, farsi parte diligente e reperire dalle strutture poste alle sue dirette dipendenze (attraverso magari il segretario comunale) tutti quegli elementi tecnici tali da consentire una puntuale evasione delle istanze formulate dagli interroganti/interpellanti.

Con tutta evidenza, si tratta di aspetti connessi a precise competenze nell’ambito di ciascun ruolo assegnato dalla legge e dai regolamenti e statuti a chi siede, con finalità, scopi e mansioni differenziate, sugli scranni del Consiglio Comunale.

Ognuno insomma deve svolgere la sua funzione senza, da un lato, invasioni di campo e, dall’altro lato, senza improprie attribuzioni (magari atte a scansare precise responsabilità e precipui compiti). Qui non si può equivocare, nè assegnare arbitrariamente ai rappresentanti della minoranza facoltà, mansioni e ruoli che a questi non competono e che sono invece parte integrante ed essenziale dei doveri del Sindaco.

Per inciso, l’interrogante trova molto strano il fatto che, rispondendo ad interpellanze di chi ci ha preceduto, lo stesso sindaco abbia più volte allegato, nelle sue risposte, dichiarazioni sottoscritte dai vari responsabili d’area. Non sembra forse questo appena descritto un elemento di evidente contraddittorietà comportamentale rispetto a casi analoghi prospettati e documentati nel recente passato?

Riassumendo l’intera vicenda, il sottoscritto desidera insomma sapere se quanto dichiarato dal sindaco nella citata seduta del 29/04/2011 debba essere oggetto di doverosa rivisitazione e correzione o se, diversamente, il sindaco intenda perseverare e confermare in toto quanto a suo tempo inopportunamente esternato.

Sia comunque chiaro che l’interrogante, confermato più che mai nelle sue buone ragioni, continuerà a porre i suoi quesiti unicamente nella sede a ciò deputata, indirizzando detti quesiti a chi di dovere ed esigendo risposte esaustive nei termini di legge previsti.

Distinti saluti.

il consigliere capogruppo
Ivano Calligaro

per condivisione: consigliere Marta Francesco