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la montagna soffre: non ci vuole un pennello grande ma un grande pennello

1 Aprile 2020 Cadore - Dolomiti, Giornalando dati-provincia-belluno, demografia, giornalando, provinceide

A pagina 3 del numero di marzo 2020 de il Cadore si può leggere l’articolo «Quale futuro per le “Terre alte”?». Tralasciando il contenuto “generale”, solita fuffa che si legge su questo argomento da 10, 20, 30, 40 50, 60 anni a questa parte (con il pezzo forte che non manca mai della fiscalità agevolata, altrimenti declinata coi nomi di zona franca, defiscalizzazione e decontribuzione…  e, per quelli che hanno fatto il militare a Cuneo, le tax expenditures), dall’articolo ho tratto due spezzoni, il primo attribuibile al direttore del foglio (l’articolo non è firmato…) che fa riferimento alla montagna “nazionale” e il secondo un virgolettato di tale Luca De Carlo:

L’evidente e progressivo spopolamento merita un impegno senza precedenti sui servizi alla persona, sulle reti, sulle infrastrutture e su scuola e università.

La montagna non soffre perché si spopola, ma soffre e quindi si spopola: lo spopolamento non è la causa, ma la conseguenza più drammatica

Tentando di andare oltre la frase da bacetti perugina, vi propongo un grafico dal quale si nota che il calo della popolazione residente in provincia di Belluno è in atto dal… dal… dal 1951. La prima deduzione, dunque, è che la montagna soffre dal 1951, perché è da quell’anno che la popolazione cala. Quindi sarebbero 70 anni di sofferenza. Ora, per fare un banale esempio, vi chiedo il piccolo sforzo di pensare al ventennio tra il 1981 e il 2001 e di associarlo, per dire, alla disoccupazione e alla ricchezza prodotta in queste valli. Fatto!? Ecco! (no serve autro)

(non so quali siano state le sofferenze sofferte dalla montagna in quel periodo (1981-2001), ma sofferenze devono essere state perché, se si sta al ragionamento da baci perugina su esposto, lo spopolamento è una costante che non è mai mancata. E anche durante tutti gli anni del mitico boom economico, nel quale le famiglie bellunesi hanno visto schizzare verso l’alto i propri redditi con i quali si sono riempite le case di orrendi orpelli imperialisti come la televisione, il frigorifero e la lavatrice, la popolazione è andata calando. Credo che l’arcano si possa spiegare solo con le scie chimiche, o con un ben orchestrato complotto pluto-giudaico-massonico)  

Popolazione residente in provincia di Belluno tra il 1951 e il 2019

lo sceriffetto, il pistolino e il mercato… i fassistelli dell’ #iorestoacasa

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