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Museo della Latteria: facciamo una verifica? Non si sa mai che qualche oggetto sia finito nelle collezioni private!

17 Luglio 2010 Museo della Latteria associazione-latteria

Ben prima (molto) che si sapesse che il Museo della Latteria sarebbe potuto entrare a far parte del fantomatico universo dei musei veneti (non c’è ancora), il sottoscritto aveva provveduto ad una catalogazione di tutti gli oggetti (diciamo una buona parte?) che costituivano la rete di oggetti del museo. Una catalogazione, oltre che testuale, anche fotografica. Che ho poi passato ai professionisti che si sono interessati dell’allestimento.

Vi ricorderete anche che, recentemente, dalle pagine del bolcom conosciuto sia come rifiutino che come vomitino, il sindaco si è lanciato in una avventura letteraria la cui quintessenza riporto di seguito, ma tutto l’articolo è consultabile qui:

Un motivo di orgoglio per tutti dunque dal momento che l’iniziativa racconta, attraverso oggetti, documenti e fotografie, un patrimonio che è di tutti e che potrà arricchirsi ulteriormente. Un patrimonio che, molto probabilmente, potrebbe già essere più consistente se molti oggetti usati per la lavorazione del latte, molti documenti della Latteria e molte foto storiche non fossero finite in svariate collezioni private.

Chiudevo l’articolo con una precisazione:

Visto che ormai ci siamo dentro fino al collo, una ulteriore finale precisazione. Nessuno di noi si può sottrarre all’onta, ma nessuno si può ritenere con assoluta certezza senza macchia. A partire da me, che ho avuto per anni le chiavi del museo. Ma neanche il sindaco, che immagino ci sarà stato più di qualche volta, può ritenersi salvo da possibili illazioni. E, naturalmente, neanche chi ha rifatto l’allestimento, che oggetti documenti e foto li ha dovuti prendere per mano uno per uno. O son dute del diau o dute del Signor!

E siamo giunti ad oggi. Per la stagione estiva al museo ha preso servizio una “guida museale” che ne garantisce l’apertura tutti i giorni (tranne il lunedì) dalle 17 alle 19. Credo che, doverosamente, una parte del tempo a sua disposizione possa essere proficuamente passata a verificare ciò che del vecchio allestimento è stato usato anche nel nuovo, verificando la presenza di ogni singolo oggetto determinandone lo status (tutto ok, rotto …?). In fin dei conti gli oggetti e lo stabile fanno capo all’Associazione Latteria Sociale.

Quello di verificare che tutti gli oggetti presenti prima dell’allestimento siano presenti anche dopo il ri-allestimento, è un sovrano dovere dell’Associazione che, prima o poi, dovrà produrre una relazione da consegnare ai soci. Così si conviene in terra ladina e così dovrà essere.

Lo ha indicato anche il sindaco nella sua altissima prosa, quindi ….

Aggiungo qui di seguito una delle schede (clicca per ingrandire) nelle quali sono descritti gli oggetti di cui si ignorano, al momento, i singoli sicuri destini.

Museo della Latteria di Lozzo di Cadore: non compare nell’universo dei musei veneti! Perduto? A Lozzo di Cadore cercasi sindaco di tutti …

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