BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

la discesa di BoJo

31 Luglio 2021 Curiosando covid-19, curiosando

Come per la Svezia (sempre sia lodata), che in un mare planetario (almeno per la parte “occidentale”) di pressapochismo e scienza circense ha impedito che la coglioneria d’ordinanza dei decisori pubblici (e dei giornalai) giungesse a sostenere che senza lockdown (si, lo so, ci sono svariate sfumature di lockdown…) saremmo tutti morti, anche la Gran Bretagna (a sua insaputa) si appresta a fornire esempio pubblico di quante idiozie si siano scritte a proposito dell’efficacia dei lockdown nell’arginare l’ondata dei contagi.

Diciamolo: se al picco del contagio (ricordiamo che il contagiato non è malato ma semplicemente positivo) l’UK si fosse nuovamente chiusa in casa, quasi tutti, in particolare gli adoratori dei lockdown (i chiusuristi di casa nostra), avrebbero avuto gioco facile nell’indicare la discesa della curva come ovvia conseguenza del “ritorno alle caverne”.

E invece no!

Non che le motivazioni siano chiare, ma questo è altro paio di maniche, ma la curva dei contagi in Gran Bretagna sta scendendo nonostante “la folle riapertura” di BoJo. Evidenze che i lockdown comportino enormi problemi in rapporto al modestissimo beneficio ottenuto ce ne sono ormai a gogò, ora c’è anche l’evidenza “politica” che le positività diminuiscono anche senza misure medioevali.

Certo che potrebbero risalire, signora mia, basta guardare l’andamento dei mesi scorsi: cercheremo di farcene una ragione (ma per ora, in U.K., calano: segno che le dinamiche del contagio sono un filino più complesse del tutti dentro o tutti fuori).

(giostra e circo non sono per questo finiti: ci aspettano numeri che neanche ve li immaginate…)

UK, nuovi casi giornalieri 01-05-2021 / 30-07-2021

negli USA i segni del tifo italico per l’europeo

24 Luglio 2021 Giornalando

A distanza di una decina di giorni dall’epilogo dell’europeo di calcio a tenere banco nel suk dei giornalai è il greenpass e, dissimulata sotto altre sembianze, la coglionata/stronzata (tale è, valutazione di vaccinato quale sono) detta da Draghi in conferenza stampa (se uno ti dice di non vaccinarti ti dice di morire…). 

Ma c’è sempre qualche irriducibile giapponese asserragliato nella foresta che tira fuori la fionda d’ordinanza per confermare -urbi et orbi- quanto improvvido sia stato lasciare sguinzagliata la tifoseria taliana durante la finale: della serie “ve l’avevamo detto, facili profeti, che il contagio sarebbe ripreso più bello e più forte che pria”.

Come avrebbe affrontato la cosa non dico lo studente di statistica ma il congegnatore meccanico (poco avvezzo a queste pratiche analitiche)?

Per esempio confrontando i trend, come ben si vede nella prima immagine (la linea grigia è l’11 luglio), che presenta i contagi dal 7 giugno: le dinamiche che interessano UK, Olanda, Spagna e Cuba dovrebbero far alzare le antenne a chiunque: e infatti il congegnatore meccanico se n’è ampiamente accorto.

Non è che per questo si possa escludere del tutto che la finale abbia scatenato il virus-demonio, una quota parte dell’aumento di contagi sarà anche riconducibile alla finale ma con un peso non rilevante e, soprattutto, non rilevabile. 

La cosa si vede meglio nella seconda figura, con i contagi dal 7 luglio, dove, tralasciando le dinamiche di contagio di UK, Olanda e Spagna, si nota la sorniona Germania (uscita dal torneo) contrapposta alla frizzante Francia (anch’essa uscita dal torneo). Si apprezzerà, negli USA (si veda anche la terza figura), un andamento simile a quello italico ma, si sa, l’11 luglio negli USA si è giocata la finale tra la bocciofila di Boston e quella di Chicago, mentre nel Montana la fiera della sopressa aveva portato nelle piazze, nella stessa notte, una marea di gente, per non parlare del festival delle aragoste a Rockland nel Maine.

Restando nella vecchia Europa si noterà medesimo trend: non si ha notizia che quella notte, l’infame notte dell’11 luglio, l’Europa sia stata scossa da festeggiamenti senza freni inibitori per la monca vittoria italiana  nelle grandi città del condominio europeo. A meno che non si voglia dare la colpa al campionato in sé, ma qui si andrebbe a finire nell’esoterismo, cosa di cui qui non ci occupiamo.

Restando in ambito veneto (quarta figura) il congegnatore, sempre in riferimento alle dinamiche del contagio, si sarebbe posto il problema del perché nella provincia di Verona vi sia un guizzo di contagi più di 2,5 volte quello riscontrato a Padova: neanche un dubbio che le “dinamiche” siano sollecitate da ben altre e più perfide spinte del tifo urlato a squarciagola, senza mascherine, senza distanziamenti ?!?

l’INFN ha fatto l’ovo

21 Luglio 2021 Curiosando, Dati e numeri utili covid-19, curiosando, dati-numeri-utili

C’erano anche i luminari dei Lincei in corsa per rivelare al mondo i “dati dei coviddi” ma, che io sappia, sembra si siano persi tra lane caprine. Più svegli quelli dell’INFN (Istituto nazionale fisica nucleare) che, pur avendo firmato un accordo più tardi (marzo 2021), si sono attivati, non proprio alla velocità della luce, ma con una certa solerzia. E finalmente abbiamo i “dati dei coviddi” tanto attesi.

Non proprio: abbiamo una loro rappresentazione grafica, più o meno bella. Ma diciamocelo: una bella e sfavillante dashboard colorata te la fanno anche all’asilo, di questi tempi. Estrarre i dati da questo tripudio di grafici, affinché assumano l’aspetto di dati aperti e siano usabili in quanto tali, al momento è cosa piuttosto ardua (ma c’è sempre qualche anima pia – civil hacker – che si smeriglia il sacchetto scrotale per la nostra gioia: grazie 1000 in anticipo).

Rispetto a quelli forniti dalla PC (Protezione civile), questi dati, di marca ISS (Istituto superiore di sanità), sono talvolta suddivisi anche per fasce d’età (vedi sezione Distribuzione per età,  Incidenza per età), Andamento età mediana e Andamento per età), la qual cosa non è proprio indifferente, vista l’alta selettività del virus per l’età (e in parte anche per il genere).

Se sullo scaffale non trovate il grafico che fa per voi, avete comunque la possibilità di segnalare la cosa via email e può darsi che la vostra richiesta venga soddisfatta: che generosa disponibilità (dateci i dati aperti, cazzo, che del grafico più saporito o senza olio di palma non so che farmene! Ribadiamo: che vi costa mettere i dati aperti e, come si usa dire, – machine readable – e poi ognuno fa quel cavolo che vuole? troppo difficile?).

Comunque è un passo in avanti (CovidStat INFN).

Per il monitoraggio “alla giornata” resto dell’idea che i dati PC su svariate piattaforme siano comunque la cosa migliore (questa è quella che preferisco).

Veneto: deceduti per età

un po’ di alpha, un po’ di delta e di gamma un pizzichin

20 Luglio 2021 Curiosando covid-19, curiosando

I pig dell’informazione stanno già rimestolando nel grande minestrone delle varianti e tra un po’ rutteranno le loro sentenze a rapporto variabile (sostanzialmente stronzate con grado d’intensità variabile). Intanto, chi dà un’occhiata saltuariamente a Gisaid, delle varianti ha già le palle piene.

Per numero di genomi SARS-CoV-2 sequenziati e depositati in GISAID nel mese di giugno sorprende la Campania che ne ha “prodotti” il 32%, ove il Veneto è arrivato all’8%. Nella giostra delle varianti va segnalata la Delta che dal 4% di maggio salta al 29% di giugno. Al momento la situazione è circa questa: Alpha 50%, Delta 29%, Gamma 14%, Eta 0,9% Beta 0,3%, ma molte scalpitano per avere un po’ di luce (una su 100mila ce la fa). In Sicilia l’Alpha la fa da padrona mentre in Veneto sta lasciando il posto alla Delta che però, in Emilia-Romagna, è sopravanzata dalla Gamma… e così spero sia di voi.

(immagini e altre info via @emmecola)

Genomi sequenziati per lineage (giugno 2021): totale Italia

Genomi sequenziati per lineage (giugno 2021): Campania, Lazio, Sicilia, Veneto, Emilia-Romagna, Puglia

eran trecento eran giovani e forti e sono morti

16 Luglio 2021 Criticarium Itaglia, Giornalando covid-19, giornalando, supercazzole

Sul finire del mese di aprile, in concomitanza con la decisa “riapertura”, oltre alle crisantemate con annessa tranvata del cosiddetto zanzarologo e l’umarel del cantiere pandemico, tale Galli, con i suoi video-balbottamenti (e una fitta schiera di altri guru cui, tempo permettendo, daremo lo spazio per un breve ricordo), la scena era stata rubata dalla Fondazione Kessler che in un suo “studio” prevedeva, per la metà di luglio, uno scenario probabile di 300 morti al giorno e uno scenario peggiore con 1300 morti al giorno.

Onestamente, quella non fu una previsione ma una simulazione. Le due cose… diverse sono. E i 1300 scaturivano da kazzoritmi (gli algoritmi erano al momento in ferie) riconducibili al worst scenario che gli stessi kesslerioti tosto definirono catastrofista. La stessa stronzata metodologia dell’Imperial College di un po’ di tempo addietro. Sia chiaro: chi sviluppa simulazioni deve mostrarti come sarebbe la situazione se ci fosse il sole e come sarebbe se ci fosse il tornado forza 5.

Capite che se la simulazione riguarda la violazione di qualche orifizio (a vostra scelta), un conto è lo scenario col pisello, un conto quello con l’oliva e un conto quello con l’anguria. Ovvio.

Come che sia, i kesslerioti, giunti a metà luglio, guardando ai morti (109, ma alla settimana; 9 decessi il 15 luglio e 12, 7, 13, 20, 23 nei giorni precedenti) si sono convinti che è necessario rivedere il modello che ha portato a quelle previsioni, in particolare il kazzoritmo principale che è evidentemente svalvolato. Basta introdurre (come fece il caro Albert quando i destini dell’universo gli sfuggivano dalle mani) una costante cosmologica e… ualà, il gioco è fatto. Uno sbaglio parametrico, chessaramai!

(va detto che nello scenario “Ultracorpi” la simulazione prevedeva 12 miliardi di morti: per farli morire tutti avremmo dovuto chiamare a raccolta Romulani, Vulcaniani e svariate altre genìe extragalattiche)

Alla prossima simulazione, dunque, con un nuovo e più efficiente kazzoritmo.

 

veronesi ai ceppi…

14 Luglio 2021 Giornalando covid-19, giornalando

E alla fine, i nostri watchdog, se ne sono accorti: l’infida Delta è tra noi e prospera silenziosa. Durante l’europeo già scalpitavano ma non potevano correre il rischio di passare per incalliti coglioni: hanno solo ritardato la dimostrazione. Dunque, un po’ a tutte le latitudini, i giornalai hanno ripreso il consolidato solco narrativo, dimenticato sul comodino alla fine di aprile, con le nenie d’ordinanza.

L’aumento dei casi è da imputare alla delta che, signora mia, è molto più contagiosa: basta uno starnuto da un portatore a cinque metri di distanza e la delta è già dentro di te. Di più: la delta ti entra con la sola imposizione delle mani. Ma oltre alla variante, signora mia, “buona parte della colpa è nostra“, ché siamo tornati al libera tutti irrispettosi delle norme buone e giuste che vanno adottate anche se in zona bianca e così spero sia di voi amen.

Drammatico se non terrificante il fatto che i casi siano decuplicati: caro giornalaio, se hai un neurone e la grazia che si decuplichi puoi contare su 10 neuroni, ma il bombo ne ha sempre 360.000 in più. Se avessimo la fortuna di avere una media settimanale di 0,0… casi e la settimana dopo di averne due, potremmo gonfiarci d’orgoglio dicendo al mondo che i casi sono aumentati di millanta miliardi per cento.

Se fosse vero che l’aumento dei casi di questi giorni “è colpa nostra”, come blaterato dai giornalai che non sono ancora riusciti a togliere la testa dalla lettiera di letame in cui l’hanno conficcata all’arrivo del coronavirus,  i veronesi dovrebbero essere messi ai ceppi e, nel contempo, dovremmo trovare il modo di gratificare i rodigini ché, anche durante la seconda ondata, sono rimasti chiusi in casa dediti alla più morigerata sottomissione ai dettami di sanità pubblica. 

Non ci pare di cogliere differenze culturali tra veronesi e rodigini tali da giustificare una siffatta differenza di casi settimanali per 100k abitanti (il 12 luglio, 38,7 per i primi e 2,9 per i secondi), neanche gli uni fossero Inuit e gli altri Pigmei: siamo o non siamo tutti figli della padania veneta. O forse i veronesi, che risaputamente hanno nel genoma qualche pezzo ereditato dai trisavoli di Amerigo Vespucci, si sono presi qualche vacanza lontano dal suolo patrio, importando rare spezie e un po’ di delta. O forse quest’ultima è stata importata via lago di Garda, veicolata dai crucchi in libera uscita (anche se Bolzano, che di crucchi ne vede parecchi, non sembra affetta dalla medesima piaga).

Fatevi una bella scorta di popcorn ché da qui alla fine dell’estate e oltre – se solo la delta dovesse sbadigliare un po’ di più – con questi watchdog con già la bava alla bocca, tra sequenziamenti, tracing e strette di cilicio lo spettacolo è assicurato.

Incidenza settimanale per 100k abitanti province del Veneto e del Trentino Alto-Adige (dal 1 giugno al 12 luglio 2021); dati PC

«‹ 10 11 12 13 14 ›»

Commenti recenti

  • GIUSEPPE ZANELLA: "2+2" Tutte le sue argomentazioni si sono inizialmente limitate a contestare il mio ragi…
  • GIUSEPPE ZANELLA: Io sono aduso a confrontarmi con persone civili e dalla dirittura etica ineccepibile, non…
  • Un lettore: ....come sempre dimostra di voler essere l'unto del signore....che tutto sa.... e che gli…
  • 2+2: Mio caro Giuseppe, innanzitutto, lei non sa per chi ho votato, e se vuole saperlo, non h…
  • GIUSEPPE ZANELLA: Breve replica a "un lettore". Io non sono 'un leone da tastiera'. I miei interventi, div…
  • Giuseppe: Quindi ,caro Signore "2+2", il suo arzigogolato argomentare la porta a dire che gli asten…
RSS Dolomiti RSS

Naviga nel BLOZ

  • Cerca nel BLOZ con Google
  • Etichette (elenco di tutte le voci)
  • Tutti gli articoli ordinati per data
  • Ultimi 10 articoli per ogni argomento

Pagine

  • BLOZ – Mappa del sito
  • Consigli per la navigazione
  • Elenco delibere comunali
  • Info sul blog
  • Programmi elettorali e bol-com

Etichette - Tag

  • Qui l'elenco completo dei tag usati

Links

  • Antichi Sentieri
  • Danilo De Martin (sito)
  • Dolomitiche
  • Flickr
  • Google+
  • Parco della Memoria
  • PhotoLoz
  • Youtube
logo provincia di belluno
banner della pagina facebook del BLOZ
Tweets di @blozdicadore
Privacy Policy
© BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti 2025
Powered by WordPress • Themify WordPress Themes