BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

IL RE MIDA ALLA ROVESCIA

1 Febbraio 2021 Attualità giuseppe-zanella, la-parola-ai-lozzesi

di Giuseppe Zanella

Alla salute delle nostre Istituzioni il nome Matteo porta decisamente jella. Trascuro di parlare, in generale, della scadentissima qualità della classe dirigente politica della nostra derelitta Italia. Tralascio, per ora, anche di infierire sul “papetaro” Matteo milanese, le cui gesta sono attualmente al vaglio dei patri tribunali, la cui parabola politica di grande ‘statista’ risulta alquanto appannata avendo la stessa subito una certa battuta d’arresto (in quanto l’acume politico di tale soggetto ha evidenziato alcune carenze nelle scelte operate al grido di “Elezioni! Elezioni” senza, per esempio, riservarsi uno straccio di opzione alternativa…).

Voglio invece richiamare l’attenzione sulle imprese del bullo di Rignano all’Arno, molto più smaliziato e luciferino dell’omonimo ex conductor padano. L’ego del bullo era ed è talmente spropositato da concepire disegni degni del conterraneo Machiavelli, disegni però che l’ambizione e la boria non riescono mai a concretizzare in risultati politici effettivi. Ricordiamo i passi salienti della ancor giovanile carriera del nostro ex rottamatore. Presidente della provincia di Firenze per breve lasso di tempo, poi tronfio sindaco del capoluogo toscano per grazia ricevuta da sodali e sponsor margheritini; ed a palazzo vecchio, al di là del referenziale autoincensamento, il nostro non ha lasciato indelebile traccia.

Poi, con cipiglio agguerrito ed indomita spavalderia, ha dato l’assalto alla segreteria PD, perdendo una prima volta la competizione con il saggio Bersani. Finalmente, la scalata è riuscita al secondo tentativo effettuato al grido “Rottamare, Rottamare”. Subito dopo ci fu il famoso “Stai sereno Enrico”, rivolto al premier Letta, disarcionato soltanto poche ore dopo tale rassicurazione e subentrandogli istantaneamente, accompagnato da una ciurma di adepti, fra i quali rammentiamo: Maria Elena Boschi (il cui cognome la Pubblica Opinione cambiò tosto in “Etruria”, ricordando gli interventi della suddetta Maria Elena per tentare il salvataggio della banca amministrata anche dal padre) ed il prode Dott. Lotti, attenzionato poi dalla Magistratura Inquirente per varie ipotesi di reato.

E sul proscenio di Palazzo Chigi il nostro ebbe, sulle prime, un successo stratosferico giungendo ad agguantare, alle elezioni regionali, un consenso di oltre il 41%. La megalomania e la supponenza subito lo portarono però a strafare (si ricordano: job-act, aereo presidenziale, ‘Buona Scuola’ e, soprattutto, il referendum costituzionale con la proposta di stravolgimento della nostra Carta fondamentale). E fu così che il popolo lo bocciò sonoramente. Sicuro del positivo risultato che avrebbe raggiunto, egli aveva giurato che, in caso di bocciatura, non solo si sarebbe dimesso, ma avrebbe abbandonato la politica (e la stessa promessa la fece pure la menzionata M.E. Boschi, alias “Etruria”).

Ma del mantenimento di tali promesse il bullo se ne guardò bene… Anzi, perse sonoramente le elezioni politiche, le cui liste erano state da lui infarcite di sodali ed amici, ma intanto riuscì a farsi eleggere senatore nel collegio toscano. Nel 2019 il Renzi fu lesto a cambiare opinione sui 5 Stelle ed a proporre un governo insieme a questi ultimi. Subito dopo però, operò la nota miniscissione, uscì dal PD e formò il suo partito padronale, denominato Italia Viva (ora dato dai sondaggi al 2-3%!) e facendo dimettere le sue due ministre. Con la creazione della crisi, egli pensa evidentemente di poter rimettersi in gioco e di uscire dall’angolo della insignificanza in cui si era cacciato. Il calcolo è proprio quello di far valere il suo potere di interdizione, essendo i suoi voti indispensabili al proseguimento della esperienza di governo.

In ballo, poi, ci sono interessi inconfessabili quali, in primis, la gestione del Recovery fund, la cancellazione della prescrizione, fin qui usata da certi politici per sfangare condanne e galera (gli stessi genitori del nostro potrebbero essere interessati a bloccare la cancellazione e lo stesso bullo non sarebbe immune, nel prossimo futuro, da certe inchieste insieme ad alcuni suoi sodali). Da notare, soprattutto, la ipocrisia manifestata dal soggetto quando afferma di non aver egli determinato la crisi, anzi di operare per il bene degli italiani, dimenticando ed infischiandosene con ciò del drammatico momento che l’Italia sta attraversando e delle conseguenze possibili a seguito di quanto egli si ostina a negare in fatto di responsabilità diretta.

Egli può ergersi a difensore degli interesse degli italiani finché vuole, ma la verità assai più prosaica è che egli è sempre portato a tutelate e perseguire soltanto gli interessi personali suoi e della sua ormai striminzita bottega politica (nel maldestro tentativo di rivitalizzarla). E che egli persegua sempre il suo tornaconto infischiandosi della tragica situazione in cui l’Italia si ritrova (senza governo, con una pandemia dagli esiti imprevedibili, una crisi economica galoppante e provvedimenti impellenti ed esiziali da adottare-vedi Recovery ecc.-) nella fattispecie esiste una lunga ‘letteratura’. Il suo smisurato ego lo ha fin qui sempre portato ad obnubilare, e poi inesorabilmente rovinare, i suoi machiavellici disegni: tutto ciò che questo individuo tocca, a mo’ di Re Mida al rovescio, anziché in oro, si trasforma in rovina.

NB -Da senatore lautamente compensato, si è dato all’improprio ruolo di conferenziere al servizio di dinastie poco raccomandabili, ottenendo compensi lunari. Da ultimo, in piena crisi politica da lui medesimo provocata, è volato in Arabia Saudita per una conferenza di ben 20 minuti alla corte del principe ereditario, soggetto indicato come mandante dell’assassinio del giornalista oppositore Kassogi, ucciso nella legazione di Ankara da sicari, fatto a pezzi e nascosto in una valigia. Ebbene, nella sua conferenza in un inglese alquanto maccheronico, il bullo è riuscito a definire l’Arabia sede di un Nuovo Rinascimento ed ha elogiato perfino il modello del costo del lavoro saudita (lavoro da tutti ritenuto di tipo schiavistico). L’attività milionaria di conferenziere sarebbe inibita ed in contrasto con la attività politica rivestita in patria (il bullo risulta tuttora membro della Commissione Difesa ed Esteri del Senato…) . Da ingordo plateale, non si accontenta dei circa 14.000 Euro mensili quale emolumento di senatore, ma vuole arricchire con denari proveniente, forse, da mani grondanti del sangue degli oppositori.

Bolzano e le pesantezze certamente compiute a Natale e Capodanno

29 Gennaio 2021 Cadore - Dolomiti, Dati e numeri utili covid-19, dati-numeri-utili, dati-provincia-belluno

Eh sì: di noi bellunesi si guardavano con cupidigia le leggerezze che certamente sarebbero state compiute a Natale e Capodanno, pronti a evidenziar ogni piccolo scostamento in su dei contagi. Ma i virus, una buona parte di essi, devono aver seguito i re magi perdendosi in chissà quale via siderale. O forse, semplicemente, sono andati in Alto Adige a rompere i coglioni ai di là umani.

Fatto si è che mentre di qua dalla cortina autonomista il corona si dileguava, di là si concentrava, anzi, si ri-concentrava. Che cavolo abbiano fatto i sudtiro-lesi durante le feste natalizie per meritarsi cotanta sventura, non è dato sapere:  che siano state le pesantezze certamente compiute a Natale e Capodanno?

(soliti dati della PC: ad essere verde, questa volta, è Bolzano, mentre Belluno è viola…)

Positivi per 100k abitanti province venete e di Bolzano tra il 9 novembre 2020 e il 28 gennaio 2021

Spezzeremo le reni ai farmacisti

28 Gennaio 2021 Criticarium Itaglia covid-19, zazzaballa

Anche il tananai nazionale facente funzione di commissario al nulla, tale Arcuri, intende suonarle alla Pfizer e a chissà chi altro. Appena saputolo la Ue l’ha chiamato e gli ha detto: questo è l’osso, mettiti a cuccia e non rompere i coglioni. Anche Zazzaballa era partito con l’idea di spezzare le reni ai colossi farmaceutici ma poi ha virato verso il più commiserevole “non finiremo vittime dei colossi farmaceutici“, che vale come l’andare in banca per chiedere un prestito e dire “o mi date i soldi o mi butto dal ponte“.

A Zazzaballa non resta che spezzare le reni ai farmacisti!

AL PEGGIO ORMAI NON C’E’ LIMITE

27 Gennaio 2021 Attualità giuseppe-zanella, la-parola-ai-lozzesi

di Giuseppe Zanella

Ieri ho letto le dichiarazioni rilasciate da tale Salvini Matteo (il re dei crociati lombardi un tempo “padani”, ora “nazional-popolari”) e da tale Rotondi Gianfranco (un mellifluo residuato della 1a Repubblica, ora in auge nei pressi di Arcore) i quali auspicano che, tra un anno, salga al Colle l’ex cavaliere, ora pregiudicato e riabilitato, tale Berlusconi Silvio. Sono andato a letto con questo incredibile, fastidioso vaticinio che mi frullava per la testa ed ho avuto un sonno non proprio tranquillo… Nel sogno, sono riandato al passato di questo ultimo trentennio segnato dalla infausta presenza, nelle nostre Istituzioni, di questo soggetto che ha fatto della mistificazione il fine “pro-domo-sua”, una regola costante di vita.

Un personaggio che è riuscito nell’arte (si fa per dire!) di contrabbandare sé stesso come il Salvatore della Patria, capace di far coincidere interessi personali con gli Interessi Pubblici e spergiurando che il conflitto di interessi era soltanto una invenzione dei soliti ‘comunisti cattivi e vendicativi’, mentre egli era mosso e pervaso dalla sua salvifica missione basata sull’Amore per il prossimo e per la Patria che “tanto amava ed ama”. E questi suoi assunti sono stati creduti -e lo sono tuttora- da schiere numerose di gonzi, portati ad un fideismo totale ed inspiegabile, contro ogni logica. Gli Italiani, come sta scritto nell’epitaffio fascista che campeggia sul palazzo della Scienza e della Tecnica all’Eur, sono un “popolo di santi, di eroi, di poeti, di navigatori ecc.”, ma il regime di allora avrebbe anche dovuto aggiungere “popolo di creduloni, di opportunisti e di voltagabbana”, capaci solo di correre in soccorso del vincitore di turno.

Dico questo con l’animo esacerbato da quanto vedo in questi giorni ed in queste ore; certi auspici mai avrei pensato che diventassero nuovamente realizzabili attraverso la resurrezione e la giubilazione di colui che aveva già dato ampie prove di una caparbia capacità di saltimbanco, tutto teso solo a tutelare i propri mastodontici e discutibili interessi. Ricordate le vicende dei suoi governi, le leggi ad personam, le certificazioni di impedimenti vari al fine di poter sfangare condanne e galera? Ricordate i personaggi dei quali si è attorniato: i Previti, i Dell’Utri, i Verdini? Cito soltanto questi tre che hanno conosciuto e conoscono le patrie galere, ma l’elenco di personaggi di dubbia ‘caratura’ etico-morale sarebbe assai lungo.

Ricordate il mercimonio di parlamentari per raggiungere lo scopo di rimanere a Palazzo Chigi allorquando le sua maggioranza zoppicava? Ricordate i nome di Scilipoti, Razzi e De Gregorio (quest’ultimo, per sua stessa ammissione, letteralmente ‘comprato’ con tanto di tariffario milionario)? Ed ora le verginelle menano scandalo per la attuale ricerca dei così detti responsabili… in una situazione ben più grave di quella vissuta dal pregiudicato, allora tutto impegnato a salvare solo sé stesso; ora siamo in presenza di una crisi economico-occupazionale epocale ed anche in presenza di una pandemia dagli esiti incerti, con una campagna di vaccinazione assai difficile e complicata ed il tutto richiederebbe di esorcizzare un ricorso alle urne, con una campagna elettorale di alcuni mesi, mentre le urgenze incombono.

Ed ancora, ricordate la cacciata dal Parlamento per indegnità politica del pregiudicato sulla base della Legge Severino? Tanto si potrebbe ancora rimembrare di quell’oscuro periodo dominato dal noto ‘Caimano’, alfine reintegrato nei suoi diritti politici di elettorato attivo e passivo ed eletto al Parlamento Europeo. Il tutto dopo aver scontato una pena ridicola ai Servizi Sociali, designato a raccontare barzellette ai vecchietti di una RSA.

Ebbene, il mio sonno è stato, ad un certo punto, funestato da un autentico incubo. Ho sognato la Reggia del Quirinale trasformata in una cloaca massima, con le ‘cene eleganti’ imbandite nella Sala che fu dei Papi e con una sala attigua adibita al bunga-bunga. Ho sognato la concessione della grazia ai sodali del nuovo PdR e, soprattutto, ho sognato che quest’ultimo avesse concesso la grazia a sé stesso (ancora attenzionato dalla Autorità Giudiziaria con indagini e processi in corso per ipotesi di reati gravissimi). Infine, ho sognato con raccapriccio la composizione del nuovo governo la cui lista qui riporto:

Salvini Matteo –Presidente del Consiglio
Verdini Denis – Vice presidente del Consiglio
Dell’Utri Marcello –ministro della Giustizia
Previti Cesare- ministro della Difesa
Matteo Messina Denaro – ministro del tesoro
Minetti Nicole – ministro delle pari opportunità
Graviano Giuseppe –ministro degli Interni
Ruby Rubacuori – ministro delle politiche agricole
Noemi Letizia – ministra dell’Istruzione
Siri Armando – ministro delle infrastrutture
Rixi Edoardo – ministro dei trasporti
Meloni Giorgia – ministro della Sanità.

Ho sognato anche uno strapuntino per gli eventuali (ma non è detto) nuovi imbarcati di IV, questo il dettaglio:

Matteo Renzi- sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
Maria Elena Boschi – sottosegretario alle riforme
Bellanova Teresa – sottosegretario al min. dell’agricoltura
Migliore Gennaro – Sottosegretario all’attuazione del Programma.

A questo punto, mi sono svegliato di soprassalto ed ho provato un certo sconcerto al solo pensiero che tutto ciò potrebbe veramente accadere già nel breve periodo. Ho però anche pensato che sguazzare in una simile melma sarebbe veramente troppo anche per chi è di bocca buona e di stomaco forte. Questa fattoria degli animali, cara ad Orwell, credo che non si addica ad una nazione come la nostra, in pericolo di diventare viepiù lo zimbello dell’Europa e del Mondo intero. Il rischio immediato è che perdiamo anche i fondi del Recovery plan…

Che Dio ce la mandi buona!!

Belluno: positivi, ospedalizzati e decessi (01-11-2020/21-01-2021)

26 Gennaio 2021 Cadore - Dolomiti, Dati e numeri utili covid-19, dati-provincia-belluno

Grafico con la curva dei positivi settimanali per 100 mila abitanti comparata con quella del totale degli ospedalizzati; quest’ultima curva è stata resa continua assumendo che nelle date nelle quali il bollettino non è uscito (normalmente il venerdì e il sabato) il numero di degenti sia rimasto quello del bollettino precedente; per lo stesso motivo anche i decessi non si devono ritenere “del giorno”.

Lo scopo era quello di provare ad avere un’idea della dinamica intercorrente tra le tre variabili, positivi, ospedalizzati e decessi, tenuto conto (dati ISS del 16 dic. 2020) che il numero mediano di giorni tra l’insorgenza del sintomo ed il ricovero ospedaliero è 5, che quello tra il ricovero e il decesso è 7 e che, conseguentemente, quello tra l’insorgenza e il decesso è la loro somma, ossia 12. Tentativo naufragato: senza degenza media non si tira fuori un ragno dal buco: comunque, nel periodo considerato, le giornate di degenza totali sono state 12.174 per una media di 148; il numero di decessi totali è stato di 150, pari a 1,83 decessi medi al giorno.

Curva positivo settimanali, ospedalizzati e decessi in provincia di Belluno dal 01/11/2020 al 21/01/2021 

benedette le leggerezze certamente compiute a Natale e Capodanno

22 Gennaio 2021 Cadore - Dolomiti, Dati e numeri utili covid-19, dati-provincia-belluno

Sulla mobilità residenziale e il boom di contagi immaginati dopo lisergica assunzione di erba cipollina da parte di giornalai della corriera della sera, ho già scritto. Anche sul “conto delle leggerezze che sono state certamente compiute a Natale e capodanno“, obiezione spannometrica dell’Amico del Popolo – il Rottenmeier provinciale in materia di covid-19 -, mi sono cimentato una prima volta. 

Ma siccome sono passati i giorni necessari per avere un quadro definitivo di quel “conto” ecco, solo per voi, un secondo cimento: il grafico dell’andamento dei casi settimanali positivi al coronavirus in provincia di Belluno dal 1° novembre al 20 gennaio, affiancati ai dati di mobilità di google per i dispositivi android (dal 1° novembre al 17 gennaio). La “finestra” giallina è il periodo natalizio “delle leggerezze”, nel quale è possibile notare l’aumento della mobilità (con picchi vicini al 40% nei giorni di Natale, Capodanno e Befana). La finestra fucsia rappresenta invece il periodo, con una latenza di 12 giorni, dal quale ci si poteva aspettare una recrudescenza dei casi positivi.

Conclusione: se ci fosse stato un secondo “periodo natalizio”, contando di compiere le stesse “leggerezze certamente compiute” nel primo, avremmo raggiunto lo status di prima provincia al mondo SARS-CoV-2 FREE, una sorta di provincia decovidizzata (tenti però a l’avariante inglese eh, che paresse essere più cativa). Per quanto riguarda i dati di mobilità ripetiamoci: se c’è una correlazione è inversa: più ci si muove e meno ci si positivizza. Ma può anche essere l’influenza di Saturno.

(dati mobilità qui; dati coronavirus protezione civile qua)

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