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Interrogazione sulla perimetrazione dei Forti di Col Vidal

Alla Amministrazione comunale di Lozzo di Cadore

INTERROGAZIONE SULLA PERIMETRAZIONE DEI FORTI DI COL VIDAL

Interrogazione con preghiera di risposta sollecita e in forma scritta.

I sottoscritti consiglieri di minoranza Calligaro Ivano, Marta Francesco,

visto l’art. 15 dello statuto comunale;

rilevato che gli edifici definiti Forte Basso, Forte Alto e Villa del Capitano posti in località Col Vidal risultano essere stati perimetrati con rete metallica e plastica, non avendo avuto informazione di ciò da alcuna documentazione prodotta da codesta amministrazione, che però ci può essere sfuggita, ma neanche del resto dalla stampa, considerato che i luoghi sono, per quanto a nostra conoscenza, ancora proprietà demaniale;

considerata altresì la particolare valenza naturalistica, paesaggistica e turistica dei luoghi interessati;

chiedono

1) quali sono le motivazioni che hanno giustificato un tale tipo di intervento e se esse fanno capo alla nostra amministrazione o al demanio dello Stato;

2) a chi è stato affidato il lavoro di installazione delle strutture, quando si siano svolti i lavori e se il personale di codesta amministrazione ha partecipato alle operazioni di allestimento della perimetrazione;

3) di determinare quali siano stati i costi totali dell’intervento e l’eventuale impegno orario del nostro personale;

4) di chiarire se siano previsti altri interventi simili in altri siti o se i medesimi si devono ritenere conclusivi;

5) di stimare per quanto dovrà durare tale perimetrazione;

6) di definire a chi è affidato il compito di verificare l’integrità della perimetrazione e con quale frequenza temporale;

7) di chiarire se, allo stato, tali verifiche siano già state effettuate e se esse hanno verificato l’integrità strutturale o meno del manufatto.

Cordiali saluti.

Lozzo di Cadore, 29/07/2011

(presentata il giorno 01-08-2011)

 


Aggiornamento del 14-09-2011: inserito risposta

 

Mozione installazione pannelli di accoglienza e di promozione turistica

Alla Amministrazione comunale di Lozzo di Cadore

MOZIONE INSTALLAZIONE PANNELLI DI ACCOGLIENZA E DI PROMOZIONE TURISTICA

I sottoscritti consiglieri di minoranza Calligaro Ivano e Marta Francesco,

visto l’art. 15 dello statuto comuale;

premesso che nel nostro programma elettorale avevamo espresso l’intenzione di «predisporre ed installare due tabelloni di benvenuto alle entrate del paese in cui siano chiaramente espressi i concetti di ladinità e di appartenenza alle Dolomiti”»;

chiarito che nel medesimo programma, al punto successivo, prendavamo in considerazione «la possibilità di installare due grandi tabelloni alle entrate del paese con i quali attrarre l’attenzione dei turisti sugli elementi della nostra offerta turistica», tabelloni da intendersi non in alternativa ai precedenti ma in aggiunta ad essi;

considerato che riteniamo che l’iniziativa avrebbe un costo contenuto, in particolare per la realizzazione dei pannelli d’accoglienza, ma che al contempo avrebbe un effetto simbolico di grande efficacia, non solo nei confronti degli ospiti ma anche della nostra gente, oltre a rappresentare un elemento di abbellimento dell’arredo urbano ed una chiara e diretta forma di promozione turistica di cui tanto si parla ma della quale nessuno poi si interessa fattivamente;

IMPEGNAMO SINDACO E GIUNTA

allo studio, progetto e realizzazione di un primo sistema informativo da localizzare alle entrate del paese con lo scopo di fungere da elemento di “benvenuto ed arrivederci” nel quale siano evidenziate tanto l’appartenenza del nostro paese alla minoranza linguistica ladina quanto l’appartenenza al patrimonio mondiale dell’umanità Dolomiti-Unesco, e di secondo sistema informativo di maggior superficie da localizzare in punti strategici lungo la strada e prossimi al paese dove sia data enfasi alle attrattive turistiche di pregio di cui il paese dispone (Pian dei Buoi-Marmarole-Dolomiti, Roggia dei Mulini, Museo della Latteria, Sentiero Botanico Tita Poa, Parco Sentieristico, ecc.). E’ ovvio che soprattutto l’elemento di benvenuto dovrà avere caratteristiche “architettoniche” confacenti con il messaggio che si vuole trasmettere, con ciò ritenendo che i nudi pannelli di lamiera, che pur si vedono in giro, siano da escludere a priori, a tutto vantaggio di una struttura lignea di agile e gradevole fattura.

Cordiali saluti
Lozzo di Cadore, 29/07/2011

(presentata il giorno 01-08-2011)

Riflessioni sul Turismo

Di seguito propongo l’articolo già pubblicato su Bloz e in cui Gianfranco fa emergere importanti spunti di riflessione su cosa voglia dire ragionare fattivamente sul turismo. Se di ciò si vuole parlare è necessario infatti  primariamente concedere spazzi di confronto tra gli operatori che già se ne occupa e ne conoscono tutte le sfaccettature . Cio servirebbe per fare un pò di chiarezza su quelle che sono le reali opportunità legate al turismo senza illusioni o fraintendimenti ed inoltre per trovare il modo di essere squadra.

Ho partecipato alla presentazione delle Dolomiti UNESCO a Pieve. Durante l’esposizione i relatori hanno sottolineato l’importanza del progetto per lo sviluppo turistico, per l’economia del territorio. E’ stata riportata all’interno della discussione, da parte di alcuni partecipanti l’esigenza di sviluppare una figura di accompagnatore del territorio. Da tempo questa esigenza rimbalza da una riunione all’altra e, se mi hanno riferito bene, è stata di recente oggetto di una pubblica assemblea a Lozzo.

Su questa cosa credo occorra spiegarsi, prima di tutto per non sprecare energie e/o creare aspettative che andranno disattese. Le professioni turistiche sono regolamentate da una legge regionale in applicazione di una legge nazionale,  a sua volta la Regione ha trasferito le competenze amministrative alle provincie, ciò per favorire le specificità dei singoli territori (montagna, pianura, laghi, mare, terme, fiumi, ecc.). Lo stato riconosce le professioni sulla base di caratteristiche che qualificano le prestazioni e chi vuole svolgere attività professionali deve essere iscritto ad un album (professionale) gestito dagli enti che consentono di praticare la professione. Tutto questo per garantire la qualità e la sicurezza di un prodotto.

Le professioni (di accompagnamento) turistiche sono: Accompagnatore Turistico, Guida Turistica, Guida Ambientale Naturalistica. Ognuna di queste attività prevede delle mansioni specifiche che ogni candidato deve dimostrare di essere capace di svolgere attraverso il superamento di un’esame. Si noterà, per quel che ci riguarda la mancanza di Maestri di sci e Guide alpine o Maestri di alpinismo come ha stabilito la legge assegnando loro una specifica mansione, l’insegnamento delle pratiche alpinistiche. Le professioni turistiche non prevedono nessun insegnamento ma comunicazioni che ampliano la conoscenza e catturano l’interesse. Un turista che non distingue le otto specie di larici presenti in Cadore non rischia nulla, ma se non impara ad usare la corda o a sciare con sicurezza sicuramente si. Una differenza che ha posizionato (credo per scelta loro) le Guide alpine e i Maestri di sci nel Settore Sport.

Oggi chi vuole svolgere l’attività di insegnamento delle pratiche alpine deve fare un corso presso Guide e Maestri, i corsi sono organizzati e gestiti da loro. Per quanto riguarda invece le professioni turistiche non esistono corsi ma un esame che occorre superare, l’ammissione agli esami prevede il possesso di una Scuola Media Superiore e la conoscenza di una lingua straniera parlata.

E questo è lo stato delle cose, ma il problema reale, a mio avviso è un altro. Partiamo da due considerazioni. La prima: il declino della produzione industriale ha impoverito complessivamente la nazione e, particolarmente il Cadore che ha basato solo sulla produzione dell’occhiale la propria economia. La seconda: il turismo è visto come possibilità di sviluppo economico. Ma se sulla prima resta poco da dire, sulla seconda c’è molto da dire e tutti, sottovalutando l’argomento, si sentono autorizzati ad intervenire, ma il conoscere e sapere ha due strade: lo studio o l’esperienza.

Oggi in Cadore esistono alcuni operatori che, simpatici o no, di destra o di sinistra, conoscono il mercato turistico per esperienza diretta, per la frequentazione delle Fiere del turismo, per la posizione di rappresentanza associativa di categoria, loro e chi si è preparato scolasticamente con studi appropriati (Scienze della comunicazione, Marketing, Liceo Turistico, ecc.) sono i soggetti qualificati per affrontare l’argomento. Questo significa escludere il territorio, gli abitanti e le persone che ai vari livelli partecipano alla applicazione dell’ospitalità? Solo un pazzo farebbe una simile affermazione. Il sistema dell’ospitalità coinvolge chiunque agisca nel territorio, specialmente chi ha un rapporto diretto di servizio con l’ospite.

Ma se questo è vero perché non iniziamo ad affrontare l’argomento accompagnamento senza preconcetti corporativi, mettendo insieme attorno ad un tavolo “rotondo” (senza capotavola) i rappresentanti di: Guide naturalistiche, Guide alpine, Accompagnatori turistici,  Guide turistiche, Maestri di sci, con Il Consorzio Dolomiti, l’ASCOM, L’Assoalbergatori, le Proloco, con l’obiettivo di fare sistema da un lato e provvedere alla definizione dell’offerta di accompagnamento magari cercando una soluzione condivisa.Io resto convinto che se è una sola categoria ad affrontare la questione si risolveranno i soli problemi di quella categoria. Ciò sarebbe un grave danno al sistema turistico che ci auguriamo si sviluppi nel breve tempo.

Ma capiamoci meglio, se il problema è che non c’è lavoro per i professionisti presenti in tutta la provincia, i corsi per (diciamolo chiaramente)  Accompagnatore del territorio o Guida di Media montagna (modelli lombardo e trentino) daranno lavoro alle sole Guide alpine che faranno i corsi, e gli altri? Avranno le stesse competenze delle Guide Naturalistiche di cui solo 4 o 5 oggi riescono a mantenersi con questo lavoro. E le Guide alpine ed i Maestri di sci non mi risulta riescano a vivere del solo accompagnamento di clienti. Quindi? O si fa sistema organizzando le competenze per sviluppare l’offerta del territorio attraverso la qualità o i cugini trentini e friulani ci lasceranno le briciole.

Gianfranco Valagussa