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Dolomiti, Unesco, province e percentuali di appartenenza

7 Dicembre 2009 Cadore - Dolomiti, Turismo e dintorni dolomiti, promozione-turistica, unesco

Ieri, nei ristretti confini familiari (miei), si è alzata una vibrata protesta contro il fatto che la nostra provincia, la provincia di Belluno (che non si è ancora data il nome di Belluno Dolomiti, come a mio avviso dovrebbe), non è divenuta sede fissa della fondazione che dovrà gestire questo patrimonio.

Quello che si sa è che:

  • la Fondazione dividerà la propria attività nelle cinque sedi provinciali, che saranno insediate nei rispettivi assessorati all’ambiente;
  • la sede legale sarà in provincia di Belluno;
  • la presidenza e sede operativa, quella dove vengono prese le decisioni, sarà a rotazione triennale fra le 5 province (in ordine alfabetico);
  • che tutto ciò si trasformerà in un altro carrozzone (mia aggiunta personale).

La vibrata protesta e seguente somma indignazione (sempre ristretta al mio ambito familiare) ha trovato alimento da vari fatti, fra i quali quello che “almeno il 60% delle Dolomiti sono in provincia di Belluno“.

Riguardo a questo particolare argomento i numeri sono piuttosto elastici. C’è chi recentemente (polemica per lo spot Tim) ha parlato di un 70%, chi invece è giunto orgogliosamente fino all’80%. Prima che il furore familiare si tramutasse in un articolo da pubblicare in chissà quale forma, ho richiamato l’attenzione sul fatto che le percentuali appena dichiarate (anche il 60%) non corrispondono alla realtà e che, conseguentemente, se si vuole fare informazione, si devono mettere in luce i dati veri.

Ho avuto quindi l’ordine (familiare) di determinare con precisione le percentuali di territorio dolomitico da assegnare ad ogni singola provincia. Non ho fatto altro che consultare i dati ufficiali presentati per la candidatura (vedi mio articolo Dolomiti-Unesco: la documentazione proposta per la candidatura). Con “Core zone” si intende l’anima di pietra delle Dolomiti, con “Buffer zone” le zone di contorno alle crode vere e proprie (è un po’ la logica delle zone “parco” e “pre-parco”). Ecco i risultati:

PROVINCE Core zone Buffer Zone Core+Buffer
Belluno 54.690 40,2% 53.354 54,2% 108.044 46,1%
Bolzano/Bozen 43.423 32,0% 14.195 14,4% 57.618 24,6%
Pordenone 15.235 11,2% 15.840 16,1% 31.075 13,3%
Trento 20.563 15,1% 7.930 8,0% 28.493 12,2%
Udine 1.997 1,5% 7.191 7,3% 9.188 3,9%
Total area (ha) 135.908 98.510 234.418

Se si prende in considerazione il cuore di pietra delle Dolomiti (2a e 3a colonna) la provincia di Belluno detiene il 40% dell’intero “territorio dolomitico”; se ci aggiungiamo anche le zone cuscinetto ecco che la percentuale arriva al 46% (ultime due colonne) . Questi sono i dati. Adesso chiediamo pure ciò che crediamo sia più giusto per il nostro territorio.


articoli collegati:

  • Dolomiti-Unesco: la documentazione proposta per la candidatura
  • Sarà Provincia di Belluno Dolomiti?
  • Dolomiti lagunari: la provincia di Belluno si inchina al Doge
La piscina de Loze (per gentile concessione del gruppo ZELOZ) L’Italia è un paese da distruggere, un posto bello e inutile

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