elezioni a Pieve di Cadore: ossia dell’ingroppamento istituzional-amministrativo
A Pieve di Cadore alle amministrative corrono due liste: una ricandida il sindaco uscente, l’altra ha come capolista il precedente vice-sindaco. Un vero e proprio incesto politicamente orripilante (più ancora di quello che si consuma a Belluno in casa Prade con la conversione “satanica” della Zoleo), ma utile ai fini elettorali, evitando il rischio di commissariamento in caso di mancanza di quorum. Sulla vaporosa inesistenza di un presidio del centro-destra (pur ammantato da lista civica) in un centro come Pieve ha già detto Carbogno.
Di solito le liste civetta non sono proprio così smaccatamente compromesse. In questo caso, a “contesa” politica chiusa, la maggioranza, resa tale solo dalla virtù della minoranza civetta, alla fine si ingropperà quest’ultima che, abbiamo l’ardire di pensare, parteciperà irrefrenabile e festante al godibile e profondamente appagante amplesso istituzional-amministrativo.
Quindi, perché sorprendersi se l’affluenza in quel di Pieve – in una giornata non proprio entusiasmante come meteo – alle 22 di ieri è stata del 33,18%, inferiore di 14 punti rispetto alle precedenti elezioni nelle quali fu del 47,40% ?
A meno di un colpo di reni del lunedì, che verrà ufficializzato tra qualche ora (alle 15) l’affluenza è probabilmente destinata a diminuire ancora, viste le premesse !! Che dite ! Considerati gli antefatti “incestuosi”, che la maggioranza dei cittadini abbia pensato … «ma che vadano a farsi fottere» ??
(aggiornamento: alla chiusura seggi delle ore 15 ha votato il 46,02% (alle precedenti il 64,67%: -18%)