i ‘Fatti di Pian dei Buoi’ o del Club Motostitico oops Motoslittico
@Polaris fa parte dei provocatori raffinati (lo dico in tono scherzoso). Lo si capisce dal fatto che per postare il suo commento non si è limitato a metterlo in coda ad uno degli ultimi articoli, no, ha cercato quello in cui si parla di perdite d’olio. E poco importa che la perdita in questione fosse riferita al robot-Monti: “Monti si commuove parlando dei suoi nipotini. O forse è solo una perdita d’olio”.
Lo si capisce – che è raffinato – anche dal nickname: avrebbe potuto scegliere un Castrol, un Sintex, un 15W50, un SuperTronic, un Motul e invece ha optato per Polaris, poco originale ma concreto, che arriva subito al dunque.
Ad ogni buon conto il raffinato provocatore motodotato ha postato questo commento che qui riporto:
Buongiorno, Pian dei buoi é un posto fantastico, perché non ci diamo da fare per costruire un circuito con relative gare per noi appassionati ? L altipiano diventerebbe una splendida attrattiva per noi motoslittisti, che alcune volte non sappiamo dove andare
Alcuni piccoli consigli che mi sento di dare al variopinto gruppo di motoslittici nella rattristevole consapevolezza che, anche loro, alcune volte, “non sanno dove andare“:
1) – dar vita ad una pagina facebook sull’esempio di quella dei Fatti di Lozzo, da titolare ovviamente Fatti di Pian dei Buoi per promuovere la propria idea e mantenere i contatti (l’eventuale parto del logo dovrebbe tuttavia promettere qualcosa di meno criptico di quanto avvenuto per i FDL, il cui sforzo ha dato vita ad una specie di pugnetta stilizzata, poco rispettosa delle esigenze dell’altra metà del cielo);
2) – se non si vogliono calcare le orme dei FDL si può sempre optare per un più classico club: in questo caso non saprei decidermi tra il brand Club Motostitico PdB ed il suo quasi omologo (perlomeno foneticamente) Club Motoslittico PdB (dove PdB sta naturalmente per Pian dei Buoi); il consiglio sovrano è di darci dentro con le fibre perché a star seduti tutto quel tempo sulla motostitica, a farne le spese è comunque la naturale regolarità;
3) – l’ultimo consiglio che mi sento di dare è di contattare il sindaco che, nel recente passato, ha dimostrato di avere un particolare feeling con i motori, specialmente con le carovane motoristiche (vedi Dacia Duster on the road). Valutare la possibilità di approfondimento della cosa consultando la seguente documentazione:
- l’assorto sindaco di Pozzo di Cadore, anfitrione del Dacia Duster on the road;
- Club Dacia Duster on the road: dai che ci facciamo un giro a Pozzo di Cadore (sic!);
- credevo fosse la volta buona per ‘la tartina del sindaco’, invece sono solo quelli del ‘Dacia on the road’.
Per quanto mi riguarda, ho un ricordo infernale di Pian dei Buoi invaso dalle motoslitte: ce n’erano ventidue e per una ventina di minuti hanno continuato a prodursi in banalissime quanto assordanti prodezze nel catino del Palù Gran. Essendo io semovente non ho fatto altro che spostarmi in altro luogo.
Comunque, se andate a parlare con il sindaco di questa vostra necessità di allestire un circuito motoslittico, fategli presente che avreste bisogno anche di un hangar da adibire a officina meccanica: credo sarà più che contento di potervi affittare parte della ex caserma di Soracrepa per soddisfare questa legittima necessità.
4 Febbraio 2013 @ 14:44
Se, malauguratamente, dovessero passare buoi,(con quel po’ po’ di strisce) li farebbero…a fettine.
4 Febbraio 2013 @ 17:40
Ho trovato questo sito che spiega dove e come si possono utilizzare le motoslitte e con quali autorizzazioni eventuali
http://tripola.jimdo.com/motoslitte/
4 Febbraio 2013 @ 17:44
@danilo
è un sito svizzero
4 Febbraio 2013 @ 17:55
http://www.consiglioveneto.it/crvportal/leggi/1992/92lr0014.html
questa è la legge regionale di circolazione sulle strade forestali ed assimilabili
5 Febbraio 2013 @ 06:57
@Redattore, vuoi mettere che delizia per gli appassionati di esursionismo naturale (a piedi, con le ciaspe, con gli sci) arrivare sull’altopiano e sentire profumo di olio di ricino bruciato misto a quello della benzina? vuoi mettere il paragone del silenzio quasi da panico, rotto solo, forse, dal vento a da qualche gracchio, contro il coro dei motori di quegli splendidi attrezzi meccanici?
Mi meraviglio che i gèni del governo lozzese non abbiano ancora sponsorizzato un motoslittodromo locale che attiri centinaia di appassionati. Ti immagini che colpo, “Le Spesse, Pian dei Buoi in tutto il suo sviluppo, Val Da Rin” questo si che sarebbe sviluppo turistico. Altro che balle. E sai che richiamo, verrebbero da tutto il nord Italia e non solo, come adesso, dal Cadore e zone limitrofe.
Non è detto che per le prossime elezioni comunali il simbolo della motoslitta con il Pupo di S. Lorenzo campeggi nella lista degli aspiranti governanti.
Pensaci, sii avanguardista e non paleolitico.
5 Febbraio 2013 @ 11:14
Meno male che non avete messo di mezzo anche sta volta i cacciatori che l autunno passato si sono presi belle multe per aver oltrepassato il cartello di divieto della val da rin.
5 Febbraio 2013 @ 13:38
Volevo segnalare che la legge finanziaria regionale del 2010 all’ art.68 ha aggiunto alla LR 14/92 l’ articolo 4 ter che al comma 2 recita : fuori dai casi di cui al comma 1 dell’ art.4 la circolazione di motoslitte è consentita solo in percorsi specifici individuati dalle Comunità Montane competenti per territorio… In pratica la legge demanda alle CM tramite i Comuni individuare l’ elenco dei percorsi ammessi alle motoslitte.
5 Febbraio 2013 @ 14:01
Laddove le Comunità montane e i Comuni non abbiano individuato i percorsi ammessi, la circolazione delle motoslitte è consentito o non è consentito?
In ultima analisi al Pian dei buoi è consentito o non è consentito?
5 Febbraio 2013 @ 14:42
(possiedo una motoslitta)…..la circolazione delle motoslitte in Italia è severamente vietata,con ammenda di € 200,00 e/o sequestro del mezzo!!!!!!
5 Febbraio 2013 @ 16:03
Opterei anche per una pista da moto cross. Ormai, sono solo gli invalidi che vanno a piedi. Questa storia mi fa venire in mente un altro buffone montanaro, certo Messner. Orbene, circa dieci o quindici anni fa affermava che le montagne erano violentate dalle seggiovie, funivie. Dopo dieci anni afferma che se ne va da Monte Rite perc hè non gli concedono di fare una ovovia che dovrebbe servire solamente al “Museo delle Nuvole”. Altro esempio? Autostrada fino a Macchietto. Per questo motivo l?italica gente mi fa schifo. Subito pronti a parlar bene della raccolta differenziata ma se dici che forse si potrebbe non produrre rifiuti, sei taggiato di qualunquismo.
5 Febbraio 2013 @ 16:30
Ho voluto documentarmi un attimino (Google è un portento) e cerco di fare un po’ di chiarezza sulle motoslitte.
1°) Va distinto il luogo, strada od altro, sul quale la motoslitta debba transitare.
2°) Tutti i veicoli, o mezzi di locomozione a motore, motoslitte comprese (art. 46 del codice della strada), per transitare sulle strade e luoghi pubblici od aperti al pubblico, devono essere coperti da assicurazione (art. 193 del codice della strada).
3°) Tutti i veicoli a motore, per poter circolare nei luoghi sopra indicati, devono essere immatricolati (art. 93 del codice della strada) e targati (art. 100 del codice della strada).
4°) In Italia le motoslitte private (art. 59 del codice della strada – veicoli atipici) non vengono immatricolate nè targate.
5°) In conseguenza di quanto specificato al punto 4°) il transito delle motoslitte sui luoghi indicati al punto 3°) non è consentito.
6°) Il transito delle motoslitte lungo le strade silvo-pastorali è disciplinato dalla L.R. n. 14 del 1992, con le integrazioni della L.R. n. 10 del 2010. In altre parole sulle strade sivo-pastorali, GLI AVENTI DIRITTO, cioè solo ed unicamente quei soggetti indicati all’art.4, comma 1° della stessa L.R., che trascrivo:
Al di fuori dei casi sopra indicati, e con le modalità ben precisate, o dei casi indicati all’art. 4 ter della 14-’92, che trascrivo:
LA CIRCOLAZIONE DELLE MOTOSLITTE SULLE STRADE ED AREE PUBBLICHE NON E’ CONSENTITA. LA PENALITA’ E’ PREVISTA DALL’ART. 93, COMMA 7°, che trascrivo
Chiunque venga sorpreso a circolare sulle strade silvo-pastorali ed aree assimilate, senza il permesso previsto dalla L.R. 14/1992, soggiace ad una sanzione amministrativa da un minimo di € 100,00 ad un massimo di € 1000,00. (art. 7 L.R.14/1992)
>>>>>>>>>>> morale della favola, qualcuno sta abusando di uno spazio e di una libertà che non gli è dovuta a scapito di altri che vorrebbero poter fruire della natura nella sua integrità.
6 Febbraio 2013 @ 13:49
Ma scusate, da voi non esiste la forestale?
6 Febbraio 2013 @ 14:03
@Costalta,
come no, esiste. Ogni tanto. Esiste anche la Polizia Locale. Esiste anche un sindaco. Gli ingredienti ci sarebbero tutti. E’ che poi se li metti insieme è come per la maionese, “impazziscono”. E poi, che cosa dovrebbe e potrebbe fare la forestale?
6 Febbraio 2013 @ 14:06
@Amante della tranquillità,
grazie per la puntuale disamina sulla normativa vigente. Senza dati, infatti, non si va da nessuna parte. Grazie anche ai contributi di @frank e Emilio che @amante ha integrato nella sua esposizione.
25 Febbraio 2013 @ 00:24
“Credo anch’io che sia giusto proibire e demonizzare tutti coloro i quali vogliano approcciare alla montagna con metodi motorizzati.. Scusatemi ma perché dovremmo favorire quelli che vogliono spendere nell’acquisto di mezzi? Darebbero anche loro un contributo all’economia, questi farabutti!..
No no per l’amor del cielo, chiudiamogli le strade e proibiamo che possano salire in motoslitta! Potrebbero addirittura passare per i rifugi per rifocillarsi e lasciare anche i dei soldi!!!.. Lasciamo invece tutto l’altipiano libero agli scialpinisti, loro che partono da casa col panino e non si sognano nemmeno di passare a disturbare al rifugio…
Altra cosa, come sarebbe il simbolo di FDL? Una pugnetta come??????????? Il bloz non si smentisce mai, criticare dopo e mai agire prima, ecco il suo motto!
25 Febbraio 2013 @ 09:30
@si ai motori,
1- nessuno nega pregiudizialmente l’utilizzo delle motoslitte e dei motori in generale; ciò che serve è una regolamentazione che può prevedere anche il loro divieto (trascuro quello che dispone ora, in questo momento, la normativa, che già sarebbe dirimente se solo si volessero mettere in atto le disposizioni previste);
2-per Pian dei Buoi, come per qualsiasi altro luogo, la domanda da porsi è “quale tipo di futuro – in termini di fruibilità turistica – vogliamo dare a questo posto?”; il diavolo e l’acqua santa non stanno bene insieme: si può coniugare un turismo dei motori con un turismo della natura e della tranquillità? In un posto così piccolo credo proprio di no e quindi devi scegliere: o il diavolo o l’acqua santa. Il “mercato” fa poi il resto, inesorabilmente: se si sceglie la strada dei motori quella è la fetta di turismo che ti puoi aspettare, perché tutti gli altri se ne staranno alla larga;
3-la storiella “strappalacrime” che racconti riguardo ai “lasciti” economici di chi, motorizzato, contribuirebbe alla salvezza economica dei “rifugi” (rifugi?? forse ormai osterie!!) non incanta più nessuno; sono altri i criteri che devono fare da guida per la scelta del tipo di turismo da incentivare;
4-FDL: il mio è un giudizio sulla grafica del simbolo, su ciò che graficamente può rappresentare, su ciò che evoca (non è quindi un giudizio sul valore “bello” o “brutto”). E, SI, certamente SI, sembra una pugnetta (cioè rende bene l’idea di quel rapporto conflittuale che accompagna il maschio tutta la vita). Del resto, come disse qualcuno, se a dio non fosse veramente piaciuta la cosa, ci avrebbe fatto le braccia molto più corte.