Un compendio grafico della metamorfosi strenziana sull’astensionismo (tratto dall’editoriale di M. Travaglio sul Fatto Quotidiano di cui si è già parlato qui).
(lo dicevo che non sarà facile “andare oltre” lo strenzi; ma dicevo anche che lo sforzo va graduato nel tempo)
Si parla di astensionismo. Travaglio ha scritto un bel pezzo sul Fatto Quotidiano nel quale descrive la metamorfosi dello strenzi riguardo a tale argomento. Su Malvino, che riporta il pezzo di Travaglio per intero, trovo un commento che qui riporto nella sua essenza:
[…] Appagati i sensi da un così bel saggio di scrittura, tuttavia, c’è da chiedersi a cosa possa mai servire l’ennesima conferma che Matteo Renzi sia una gran merda d’uomo.
Sono d’accordo. Comunque è confermato: lo strenzi è tale. Bisognerà, però, fare lo sforzo di andare oltre. Non so come e non sarà facile. Non subito, tuttavia.
Il Movimento 5 Stelle per mano di Marco Zanni ha depositato una mozione di sfiducia al Presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, in seguito allo scandalo denominato “Lux Leaks“ (nel video la discussione integrale: via Byoblu). Ad un certo punto (intorno al minuto 15:00) parla Pittella in quanto capogruppo del S&D, i socialistoidi europei (uno del PD, Psico Dramma in salsa europeista). Parla e ti sembra una vongola. Adesso è tutto pappa e ciccia con il satrapo Juncker, ma quando sono uscite le famose indiscrezioni la vongola aveva tuonato:
“La credibilità di Jean Claude Juncker come nuovo presidente della Commissione europea è in gioco. Deve mostrare da che parte sta. E’ dalla parte dei cittadini o degli evasori fiscali delle aziende?”
Bisognava buttare un po’ di mangime ai piccioni-coglioni della base PD, in modo che il piddume si inorgoglisse.
Inoltre, la vongola-Pittella dice che sfiduciando il nuovo presidente si metterebbero a rischio i 300 miliardi di investimenti annunciati. Non si è accorto, lui che sta in Europa, che non sono 300, sono solo 21 (gli altri dovrebbero essere raccolti dai privati…):
[…] L’ultima bozza dice che la dotazione reale del Piano Juncker sarà di 21 miliardi. «Appena», sospirano in molti, e il dibattito sulla strategia che verrà svelata domani a Strasburgo comincia qui. In luglio il presidente della Commissione Ue ha promesso un pacchetto da 300 miliardi di investimenti anticiclici, senza specificare dove li avrebbe presi, cosa che probabilmente non sapeva. Adesso l’obiettivo è cresciuto a 315 miliardi, ma ci si arriva con un moltiplicatore importante: si spera cioè che ogni euro pubblico ne attiri altri 15 nei cantieri europei. Sulla carta possono metterci dei soldi anche i governi (e i privati!). Però, alle attuali condizioni, non si capisce perché dovrebbero farlo.
Sentire le renzine (Moretti e le altre cheerleaders) che straparlano a Bruxelles è uno spasso. Con Pittella è un’apoteosi.
Dopo la presentazione del libro di Roberto Tabacchi e la pubblicazione dell’Introduzione, ecco alcune immagini dal fornitissimno corredo fotografico dell’opera. Iniziamo con due foto relative al primo capitolo, cui seguiranno via via quelle degli altri sei capitoli nei quali è suddivisa la narrazione.
Capitolo I
1866-1914. Le premesse, la costruzione e il primo anno di esercizio
Visione d’insieme sull’avanzamento dei lavori per l’edificazione del ponte sul Boite (foto L. Burrei, arch. E. Zangrando)
Inquadratura realizzata da sopra il grande manufatto in costruzione (foto L. Burrei, arch. E. Zangrando)