le risposte dell’amministrazione di Lozzo di Cadore: irregolarità nel ciclo o meno-pausa?

30 giorni. Queste sono le giornate che un sindaco ha a disposizione, per legge, per rispondere alle interrogazioni delle opposizioni. Ogni volta che giunge una “domanda” dalla minoranza, dovrebbe innescarsi un ciclo di 30 giorni al termine del quale quest’ultima dovrebbe poter contare su una risposta.

Non c’è scritto da nessuna parte che si può fare a meno di rispondere. Accollarsi l’onere di dare risposta ai questiti posti dalle minoranze fa parte delle consuetudini democratiche. Certo, si possono dare risposte del cavolo. Succede. Spesso. Ma si deve sforzarsi di darle in quella finestra temporale di 30 giorni.

Il nostro sindaco, invece, interpreta in modo elastico queste regole. Evidentemente non sa contare: ecco perché per San Valentino gli ho regalato un pallottoliere. La mite minoranza consigliare di Per la Gente di Lozzo aveva già dato una tiratina di orecchie al Nostro nell’articolo il nostro richiamo al Sindaco al rispetto delle normative. Anch’io, riprendendo questa vicenda, avevo scritto due righe in la minoranza di Lozzo di Cadore richiama all’ordine il sindaco.

A una certa età, lo provo su me stesso, è utile ripetere. Ecco perché, viste le difficoltà che ha questa amministrazione ed in particolare il sindaco a dare risposte, verso la fine del 2010 avevo scritto due righe di incitamento:

Poi è successo un fatto che per molti è passato”sotto traccia”. Per la Gente di Lozzo ha presentato, per la seconda volta, alcune delle interrogazioni alle quali non aveva avuto risposta. Quante considerazioni sulla senilità che mi verrebbe di scrivere, ma è giusto rispettare i ritmi circadiani cui ognuno di noi è obbligato dalla propria natura:

Ed eccoci ai “nostri giorni”. E’ dell’altro ieri la pubblicazione sul blog di Per la Gente di Lozzo del post egregio sig. Sindaco, le risposte si devono dare entro 30 giorni, non quando si ha voglia!, che è la copia della lettera presentata al sindaco di Lozzo di Cadore e per conoscenza al prefetto di Belluno nella quale la minoranza invita il nostro primo cittadino, nuovamente, a rispettare le regole democratiche sulla quali si basa il corretto confronto politico:

Concludendo la preghiamo, come già richiesto in una precedente lettera, di prendere buona nota di quanto da noi sin qui esposto e di essere nel prosieguo più scrupolosamente aderente alle disposizioni di legge.

L’ostinazione con cui non ha mai voluto pubblicare su internet gli atti della propria amministrazione (delibere di giunta e consiglio in primis), l’indecorosa testardaggine con cui persevera a non rendere disponibile l’archivio di questi atti anche ora che è stato costretto a renderli pubblici per 15 giorni all’albo pretorio online, l’indifferenza con la quale ha lasciato passare l’onta delle maglie nere nella raccolta differenziata senza assumersene pubblicamente la colpa (almeno per quel che gli compete, che non è poco), questa ultima vicenda delle risposte alle interrogazioni della minoranza cui dà seguito quando gli pare, non fanno altro che confermare la mia valutazione del sindaco Mario Manfreda che, in ragione di questi ed altri aspetti istituzionali ed amministrativi, è ben lontano da una misera sufficienza.