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Lozzo di Cadore: la leggenda della Guardia Boschiva /2

10 Febbraio 2013 Botanico Palazzo cittadino-informato, polizia-locale

Il precedente articolo è servito a fare un riepilogo di quanto da me scritto su un argomento più generale ossia l’utilizzo che questa amministrazione fa della Polizia Locale. Il nodo fondamentale del mio ragionamento è che la nostra Polizia Locale non può fare presidio del territorio oltre i limiti urbani perché …

ciò le è impedito da una scelta chiara e netta dell’amministrazione comunale.

Si può poi discutere se questa scelta sia sensata o meno. Per me non lo è. Inoltre, diversamente da ogni altra amministrazione precedente, quella Manfreda non consente alla Polizia l’utilizzo di veicoli per espletare il proprio servizio che, quindi, è garantito solo ed esclusivamente “a piedi“. Questo è anche il motivo centrale per il quale la Polizia non può presidiare il territorio extraurbano:

innanzitutto non le viene concesso, in secondo luogo come fai a presidiare il territorio extraurbano senza la dotazione di un mezzo (che risulta necessario già in ambito urbano)?

Il desiderio di chiarire questo argomento nasce da un commento di @Y postato qualche giorno fa che qui riporto:

[…] A questo punto vi chiedo (chiedo a tutti perchè Cagliostro mi ha obnubilato, appena ho tempo guardo sul dizionario di preciso cosa vuol dire): siamo senza guardia boschiva per una precisa scelta dell’amministrazione o perchè, per un qualsiasi motivo, la guardia boschiva ha espresso la volontà di non svolgere più questa mansione?

Prima di proseguire voglio però chiarire una seconda volta, per quanto sia più che logico, che: la mansione di guardia boschiva non va intesa solo – per fare un esempio – nel senso di controllo dello stato di salute del bosco o del verificarsi di eventuali schianti oppure di malattie alle piante come successo in Cansiglio, ma bensì nel senso ben più ampio di “controllo generale di polizia del territorio” come – sempre per fare qualche esempio fra i tanti – controllo dei fungaioli, dell’abusivismo edilizio, delle scorribande motorizzate. OK !?!?

Al commento di @Y replica prontamente @Cagliostro che scrive:

@redattore,
ti disturbo un minuto per chiarire alcuni concetti. Quando in una qualsiasi struttura, pubblica o privata che sia, i responsabili hanno in ‘antipatia’ qualcuno, esplicano una azione defatigante tale- la cosa è assai riprovevole- da rendere la vita impossibile al malcapitato. Lo scopo dello smembramento (precedente alla creazione del Consorzio) sta tutto qui. La guardia boschiva, non vorrei sbagliarmi (nel qual caso chiedo preventivamente venia), all’inizio della prima legislatura non ha mai declinato la mansione di cui si discute, l’incarico gli è stato tolto pur contando sulla continuità in fatto di misurazione nei tagli e sulla consulenza del ‘comparto’. A quel punto, la persona ha fatto bene, a mio avviso, a declinare, giustappunto, quella specifica mansione. Da qui consegue la nomina di una incaricata il cui onere è da considerarsi del tutto aggiuntivo… […].

Sull’argomento ho anch’io qualcosa da dire perché, a suo tempo, circa sei sette mesi fa ma poco importa la data precisa, ho avuto modo di incontrare il citato Achille Da Pra (che come tutti sanno fa l’agente di Polizia Locale qui a Lozzo). In paesi così miseri (in termini demografici) tutti conoscono tutti ma in questo caso specifico io ed Achille siamo coscritti ed abbiamo fatto tutte le scuole inferiori assieme.

Più di qualche persona si è rivolta a me per chiedermi cosa ne pensassi del fatto che la nostra PL non si vede mai a Monte (te avese visto che casin de moto che era l autra dì …). Reduce dagli incontri ravvicinati del quarto tipo e dal traffico abusivo di SUV in Val da Rin, spronato dal fatto che il malcapitato Achille correva anche il rischio di passare per colui che si arroga il diritto di decidere se e quando presidiare il territorio extraurbano, avendo in sostanza sentito girar voci come quelle riportate da @Y secondo le quali sarebbe stato lo stesso Achille ad esprimere la propria  volontà all’amministrazione comunale di non svolgere più le mansioni di Guardia Boschiva, mi sono deciso a chiedere – definitivamente – lumi al riguardo al diretto interessato.

«Quanto c’è di vero nel fatto che saresti tu a non voler svolgere la mansione di “guardia boschiva”?»

Mi ha risposto che non ha mai inteso rinunciare a svolgere le funzioni di Guardia Boschiva, intese come controllo generale di Polizia del,  e sul,  territorio – boschi compresi. Che ha inteso rinunciare unicamente ad alcune funzioni che aveva spontaneamente accettato ancora nel 1998, e cioè la misurazione del legname ricavato dalla vendita dei lotti boschivi comunali, la consegna dei lotti, il rilievo dei danni sui lotti stessi e martellate fino a cento metri cubi. Operazioni, queste, che fino a quella data venivano svolte dal personale del Corpo Forestale dello Stato e che, appunto dal 1998, su proposta dell’amministrazione, aveva accettato di fare ma a determinate condizioni – citandomi pure gli estremi di una delibera di Giunta Comunale del 1998.

«Come mai hai inteso rinunciare a queste funzioni “secondarie”?»

Mi ha risposto che nel frattempo erano mutate le condizioni, che l’amministrazione lo faceva fare quasi esclusivamente vigilanza urbana anche perchè quello che era stato per tanti anni il suo collega era andato a coprire un incarico all’ufficio tecnico.  Inoltre, con l’entrata in convenzione del servizio di Polizia Locale del Centro Cadore la cosa si era aggravata, nel senso che la vigilanza era solo pressoché urbana  e, conseguentemente, pressoché nulla quella esterna al centro abitato, se non solo unicamente per svolgere le operazioni di misurazione tronchi ecc.. Ha poi aggiunto che proprio per contrastare queste dicerie aveva anche scritto una lettera al Sindaco. Mi ha altresì fatto cenno a dei problemi ad un ginocchio, ma che certamente non avrebbero influito sul controllo del territorio se gli fosse stato messo a disposizione un veicolo fuoristrada, come del resto sempre fatto dalle precedenti Amministrazioni.

A questo punto gli ho posto una domanda per me scontata: «Ma allora, chi controlla i boschi del comune ed il resto del territorio? Tu non vai mai fuori a controllare queste cose?»

Risposta: «Non lo so. A me l’amministrazione ha messo per iscritto quello che devo fare ed il controllo del territorio extraurbano non è ricompreso, anzi sarà l’amministrazione a dirmi se e quando dovrò fare dei controlli fuori dell’abitato. Ti posso dire, però, che sono al corrente che  lo svolgimento delle operazioni alle quali io ho rinunciato (misurazione del legname, consegna dei lotti ecc., ndr) le sta espletando una collega della Polizia Locale di Pieve di Cadore».

Quindi, tanto per sottolineare:

“A me l’amministrazione ha messo per iscritto quello che devo fare ed il controllo del territorio extraurbano non è ricompreso“

Se non vedete oltre i limiti urbani la PL non è perché non vuole, è perchè Yoghi e Bubu così hanno disposto. Così è (se vi pare), diceva Pirandello.

 

p.s. Riguardo all’utilizzo del veicolo, ho incontrato più recentemente la PL alla quale ho chiesto: «Scusami se te lo chiedo, ma giri sempre e solo a piedi?». Risposta monosillabica: «Sì». Ancora: «Ma il veicolo che usavi in precedenza per servizio, o quello nuovo,  non lo usi mai?». Risposta: «Quelli li uso, se necessario, previa richiesta fatta al Sindaco e su autorizzazione di questi». (per questioni “istituzionali e amministrative”, mai per il controllo del territorio, ndr).

Fare per Fermare il Declino: ci siamo, davvero! Monti Albertini Ambrosoli … ‘gol’

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