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Che Lozzo di Cadore possa prendere esempio dalla biblioteca di Calalzo?

7 Marzo 2011 Cultura, Politica nostrana attività-culturali, biblioteca, local-politik, politiche-giovanili

In attesa che De Carlo, sindaco di Calalzo, venga a prendere esempio dal suo pari di Lozzo di Cadore su come spendere i 218.000 € che la Regione Veneto gli ha concesso (soldi della stessa partita dei 160.000 € concessi a Lozzo per il decoro urbano) e che, inizialmente, prevedevano i seguenti interventi:

  • val d’oten, realizzazione di un parco intitolato alla memoria di re alberto dei belgi, completo di fabbricato in legno con la funzione di punto informativo (storia + dolomiti patrimonio dell’ umanità) e di ristoro

vorrei cercare di capire se c’è qualcosa dell’attività del sindaco di Calalzo da cui noi, cittadini lozzesi, potremmo trarre giovamento (il sindaco di Lozzo può trarre giovamento solo da se stesso).

Parliamo allora di biblioteca. La nostra non può ritenersi tale per il semplice motivo che, strutturalmente, biblioteca non è. E’ un magazzino di libri, sicuramente ben ordinato dall’opera di due volontarie (Dora e Cristina, credo ancora), che ne garantiscono anche l’apertura per un’ora (dalle 18.00 alle 19.00) nei giorni di mercoledì e venerdì.

Per avere qualche dato su cui ragionare, “Per la Gente di Lozzo” aveva presentato una interrogazione al sindaco che ha avuto delle risposte a dir poco lacunose. Tutti i dettagli in Commento politico alla risposta del sindaco all’interrogazione sulla biblioteca presentata dalla minoranza.

La dotazione libraria dovrebbe essere di circa 8.800 libri (non so se catalogati o reali). Del resto non si sa praticamente nulla. Per quanto riguarda la sicurezza dei locali, che sono aperti al pubblico, io l’ho definita “trappola per topi” e questo dovrebbe bastare per far capire lo stato in cui il servizio biblioteca viene a trovarsi (due foto e qualche altra notizia in facciamo uscire dalla clandestinità la biblioteca comunale?).

Siccome il nostro sindaco va in tilt se gli si fanno troppe domande, avevo consigliato la minoranza di presentare una nuova interrogazione con una sola domanda, importante, riguardante appunto le condizioni di sicurezza dei locali e, quindi, del servizio nel suo insieme. Non ho ancora visto niente al riguardo!

Vi è una corrente di pensiero che ritiene che la biblioteca possa trovare adeguata sistemazione nel Palazzo Pellegrini che risulta ancora vuoto (vedi “Palazzo Pellegrini: per evitarne l’abuso dell’uso lo si tiene chiuso!), forse in attesa di ospitare il GAL Alto Bellunese (Gruppo di Azione Locale), attualmente di stanza a Cima Gogna presso la Comunità Montana Centro Cadore, che però non ha ancora “cantato”.

La destinazione d’uso pseudo-ufficiale, per la quale abbiamo goduto del finanziamento regionale di 600.000 €, sarebbe “centro territoriale di accoglienza, promozione e valorizzazione turistico ambientale e culturale”; vuol dire che, se vogliamo, possiamo anche venderci del pane, purché sia fatto con una ricetta “culturale”.

La biblioteca di Calalzo dovrebbe poter contare su 22.000 volumi, una sede che sembra una reggia in confronto alla nostra (non mi riferisco alla comodità né alla bellezza), è aperta il lunedi, martedì e giovedì dalle 15,20 alle 19. Qualche altra notizia recente su A Calalzo in biblioteca sempre più libri e internet e dal blog del sindaco La biblioteca apre i corsi ai giovani.  Traggo da quest’ultimo:

[…] In Biblioteca, quindi, troveranno posto nuove tecnologie sia a scopo didattico che aggregativo. “Tenendo aperto anche il sabato pomeriggio ci sarà modo per tutti i giovani di fruire delle possibilità che offriamo. Sarà uno spazio per loro, per i giochi, per la tecnologia, per tornei di gruppo, per il cineforum. Insomma, un contenitore oggi importante che diventerà presto un centro aggregativo per tutto il paese, e che vogliamo riempire di idee nuove ed iniziative per cui, naturalmente, aspettiamo anche i suggerimenti degli utenti […]

Mi dimenticavo della cosa più importante. La biblioteca di Calalzo ha aderito al Servizio Provinciale Biblioteche di Belluno e fa quindi parte, conseguentemente, della rete regionale.

Cosa vuol dire? Questo, semplicemente questo:

Cerchi un libro, un film, un cd di musica? Il catalogo delle biblioteche bellunesi è accessibile a tutti sul web.
Scopri direttamente da casa, da scuola o dal lavoro in quale biblioteca si trova quello che ti interessa: se sei già iscritto, puoi chiederlo in prestito o prenotarlo.

E il libro arriva alla tua biblioteca, ogni giovedì. Io ne sto aspettando uno che si trova nella biblioteca di Alano di Piave. Quando arriva mi mandano un’email e passo a prendermelo.

Ultima considerazione. Non è obbligatorio pensare a Palazzo Pellegrini, anche se sembra lo spazio più idoneo. Ma iniziamo almeno con il metterla in rete con le altre biblioteche provinciali. Per avere informazioni basta comporre questo numero magico, 0437-959.347 e parlare col sig. Eugenio Sief. E non dite in giro che l’avete già chiamato, perché non è vero …

BIM-Gsp, Ronchi e il simpatico siparietto a CortinaIncontra Segnalazione services ‘door to door’, non si sa mai …

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