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decennale Dolomiti-Unesco: su quel +10% di turisti… giornalai pecoroni

3 Luglio 2019 Cadore - Dolomiti, Giornalando, Turismo e dintorni dolomitando, dolomiti, giornalando, turismo-alpino, turismo-cadorino, turisticando, unesco

In quelle redazioni non c’è evidentemente nessuno che abbia per la testa i dati relativi ai flussi turistici delle aree dolomitiche. Sicché s’attaccano alle mammelle del primo che pubblica la notizia e giù a scrivere puttanate come se piovesse (in forma acritica, senza alcuna verifica).

Dunque, la direttora della Sfondazione Dolomiti Unesco sostiene questo (intervista sull’Amico del Popolo n.25 del 20 giugno 2019)

E non c’è gestore di rifugio con cui io parli che non affermi con assoluta tranquillità che da quando le Dolomiti sono state inserite nel Patrimonio Unesco si sta registrando una crescita a due cifre, quindi superiore al 10%. Con turisti che provengono da tutto il mondo, con punte anche del 90% di presenze straniere. 

L’Ansa, a seguito della conferenza stampa romana relativa al decennale, citando la direttora di cui sopra, riporta questo:

“Tutti gli operatori turistici che abbiamo sentito – ha spiegato Marcella Morandini, direttore della Fondazione Dolomiti Unesco – ci hanno detto che le presenza turistiche dopo il 2009 sono aumentate almeno del 10%. Merito della iscrizione a Patrimonio dell’Umanità, che ha fatto conoscere la bellezza dei nostri monti in tutto il mondo. Ma in alcune località l’incremento è arrivato al 90%”.

Prima trasformazione tra le due affermazioni riportate: la frase “E non c’è gestore di rifugio…” (che individua precisamente una categoria operante nell’ambito dell’accoglienza turistica) diventa “Tutti gli operatori turistici che abbiamo sentito” (non si indica il tipo di operatore ma la formulazione conduce il lettore a pensare che siano “tutti”).

Seconda trasformazione: l’affermazione secondo la quale la crescita complessiva (comunque del 10%) si sarebbe concretizzata “Con turisti che provengono da tutto il mondo, con punte anche del 90% di presenze straniere” (ribadiamo: la crescita è sempre del 10%, ma in talune località quel 10% sarebbe composto da una componente straniera del 90%) diventa, riferito alla crescita complessiva “Ma in alcune località l’incremento è arrivato al 90%“.

Non ci è dato sapere se sia stata la direttora Morandini a fornire due “versioni” o se, a parità di dichiarazioni, sia stata l’Ansa a sciogliere le briglie della fantasia. In tutta onestà propendiamo per la seconda. Resta il fatto che le valutazioni espresse riguardo a quel 10% di crescita delle presenze turistiche sarebbero in relazione ai flussi “visti dai rifugisti”, come se il turismo dolomitico fosse monitorabile dalla sola finestrella dei rifugi di montagna. Resta il fatto che, se anche si trattasse, per la sola categoria dei rifugi di montagna, di un aumento del 10%, essendo diluito nel corso di 10 anni la cosa non sarebbe degna di alcun clamore ma di semplice nota.

Trattasi in sostanza di bufala. In questo caso anche di bufaga.

Spiego: le bùfaghe sono quegli uccelli che passano la maggior parte della giornata sul dorso dei grandi mammiferi della savana. Ecco: si parla della bufaga (il 10% di aumento di presenze turistiche nei rifugi) … e i giornali scrivono dell’elefante. Non solo i fogli locali ma anche i grandi giornaloni: la Repubblica, Corriere della Sera (Corriere del Veneto), La Stampa. 

Corriere del Veneto (forza planetaria…):

Del resto sono i numeri relativi alle presenze turistiche a certificare la forza planetaria del brand Dolomiti Unesco. In dieci anni – ha detto nei giorni scorsi la stessa Morandini – i turisti sono aumentati in media del 10 per cento, con punte che sfiorano il 90 in alcune aree.

La Stampa (che però, va detto, ha fatto lo sforzo di sottolineare come il 10% sia “d’estate sui sentieri e nei rifugi come d’inverno sulle piste dello sconfinato carosello sciistico Superski”; magnifico l’accostamento del bene Unesco allo “sconfinato carosello sciistico”):

Un impegno che si è tradotto in risultati concreti: da quando le Dolomiti sono diventate patrimonio Unesco, i turisti sono aumentati in media del 10 per cento, d’estate sui sentieri e nei rifugi come d’inverno sulle piste dello sconfinato carosello sciistico Superski: «L’iscrizione a Patrimonio dell’umanità ha fatto conoscere la bellezza dei nostri monti in tutto il mondo – ha aggiunto Marcella Morandini -. Ma in alcune località l’incremento è arrivato addirittura al 90%»

Rainews – Tgr Trento (Dolomiti, la catena montuosa… Catena?):

I turisti nelle Dolomiti sono aumentati del 10% (ma in molte località ancora di più) da quando la catena montuosa è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 2009. 

Rainews – Tgr Veneto (versione lascia o raddoppia: al minuto 0:39):

[…] Sviluppo economico che, dice la Fondazione Unesco, è già avviato. Turismo +10% in tutte le Dolomiti; in certe località turismo raddoppiato. 

Insomma, quanto a qualità dell’informazione siamo in avanzato stato di fertilizzazione. E la cosa coinvolge anche i giornalai locali (Corriere delle Alpi, Alto Adige, l’Adige, Gazzettino…), che dovrebbero conoscere meglio l’aria che tira ma che, senza alzare un dito, quel +10% se lo sono bevuto per intero. 

pecore al pascolo presso Passo Giau

incendio “a” Cortina: bestiario giornalistico. La più bella? “…frazione Zuoghi” Cadore: bilancio demografico 2018 a -6,8 per mille (-11,3 Centro Cadore, -2,6 Comelico, -3,7 Val Boite)

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