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Trilogia sulla storia i drammi e gli amori di un popolo ostinato dalla dura cervice (libro)

26 Maggio 2023 Cultura giuseppe-zanella, la-parola-ai-lozzesi

(tratto dalla prefazione del libro di Giuseppe Zanella: Trilogia sulla storia i drammi e gli amori di un popolo ostinato dalla dura cervice, Pieve di Cadore, Tipografia Tiziano, Aprile 2023)

Anche quest’anno l’autore ha voluto mantenere una prassi ormai consolidata: arricchire la sua collana di libri aventi cadenza annuale, aggiungendo anche il tassello del 2023 ed offrire così ai suoi 25 lettori di manzoniana memoria la continuazione di un legame che si è rivelato molto soddisfacente con il plauso di estimatori sia locali che dell’intero comprensorio. Quest’anno, la narrazione riguarda la storia del “Popolo errante, senza patria” ed il lavoro si compone di tre parti (trilogia), strettamente collegate fra loro e recanti i seguenti titoli:

– “Frammenti di storia del ghetto di Venezia”;
– “La diaspora, I sentimenti, gli amori di un popolo ostinato, dalla ‘dura cervice’”;
– “La vita, I drammi, le sofferenze, le cadute, le ‘rinascite’ delle famiglie Cohen Karnowskin e Jacob Barlev”.

Si tratta di episodi e fatti avvincenti e coinvolgenti che, accanto a riferimenti storici ben precisi, mettono in risalto varie figure di protagonisti, parto della fantasia dell’autore ma le cui vicende ben si inseriscono nel contesto storico di un’epoca invero assai lunga, vissuta in cattività; un popolo, insomma, coriaceo, mai domo, aduso ormai a subire tutte le avversità ed i soprusi, ma sempre pronto a risollevarsi orgogliosamente ad ogni caduta ed a dimostrare, a chi lo aveva vinto e vilipeso, quali fossero le preclari qualità del “popolo eletto”. Nell’intreccio di eventi e nelle more e nel susseguirsi della trattazione, vengono posti in luce e sottolineati diversi legami sentimentali ed affettivi che univano alcuni protagonisti alle loro partner e ciò in ambiti storici e geografici assai differenziati.

Tutto questo sempre tenendo presente il clima repressivo che il concetto stesso di ‘diaspora’ recava in sé, con il vorticoso alternarsi di pericoli, di paure, di prove inenarrabili cui erano costretti a vivere, in un ritmo da cardiopalmo, coloro che erano legati da così elevati sentimenti e da un rapporto affettivo/amoroso comunque entusiasmante; rapporto d’amore reso stimolante, allettante ed invogliante, e quindi collaudato, proprio per le difficoltà insite nel suo estrinsecarsi e nel permanere di uno stato d’ansia, di timori e di sempre possibili vessazioni, angherie e persecuzioni. Ma a fronte di un tale stato di cose, di tali prevaricazioni, sarà sempre l’amore ad averla vinta… Il racconto appare, insomma, sotto questo profilo, come una lunga serie di alti e bassi, come una congerie di fatti pieni di ‘pathos’, su cui però la spuntano sempre i ‘buoni valori’ e gli ‘elevati sentimenti’ appresi alla scuola delle rispettive famiglie ed alla sequela di una Fede religiosa intensamente vissuta.

Permanenza media nei comprensori turistici del Veneto 2000-2022

25 Maggio 2023 Cadore - Dolomiti, Turismo e dintorni andamento-tur-veneto, tur-2022

Nel 2022 la permanenza media (pernottamenti/arrivi) nei comprensori turistici del Veneto è stata la seguente: Mare 6,04 – Città d’Arte 2,22 – Lago 4,56 – Montagna 3,61 – Terme 3,70 – a fronte di una permanenza media nel Veneto  di 3,63 giornate. Il dato che conta di più è quello della seconda tabella/grafico che illustra le variazioni percentuali nei comprensori  rispetto al 2000 preso come anno base: Mare -16,3%, Città d’Arte 3,7%, Lago -25,3%, Montagna -49,5%, Terme -47,0% con un Veneto a -23,5%. Con le Terme, la Montagna è il comprensorio nel quale la permanenza si è ridotta della metà (-49,5%) rispetto al 2000.

Permanenza media nei comprensori turistici del Veneto 2000-2022

Variazione % della permanenza media nei comprensori turistici del Veneto 2000-2022 rispetto al 2000 preso come anno base

L’amore in tempo di guerra – Ovvero la narrazione di fatti accaduti dopo Caporetto (libro)

23 Maggio 2023 Cultura giuseppe-zanella, la-parola-ai-lozzesi

(tratto dalla prefazione del libro di Giuseppe Zanella: L’amore in tempo di guerra – Ovvero la narrazione di fatti accaduti dopo Caporetto, Pieve di Cadore, Tipografia Tiziano, Giugno 2022)

Anche quest’anno l’autore ha voluto mantenere quella che è ormai diventata una prassi consolidata: arricchire la sua piccola collana di libri con cadenza annuale ed offrire così ai suoi 25 lettori di manzoniana memoria la continuazione di un legame che si è rivelato per lui molto soddisfacente attraverso il plauso degli estimatori sia locali che dell’intero comprensorio. La narrazione riguarda e si impernia sulla storia di due nuclei famigliari ‘affini’- i Della Stua ed i De Taddio – (ora, purtroppo, estinti) dalle cui fila sono usciti i principali personaggi assunti a protagonisti delle vicende ivi narrate. L’ambientazione riguarda il nostro territorio ed un lasso temporale che abbraccia l’inizio del secolo scorso, il successivo periodo della Grande Guerra ed infine gli anni ’20, con l’avvento della dittatura e la persecuzione subita dall’eroico primo protagonista, il maggiore pluridecorato Pietro Della Stua, e dalla intera sua famiglia.

Si tratta di storie avvincenti e coinvolgenti che mettono in risalto pregi, virtù ed eroismo del citato ufficiale superiore e della sua compagna, coinvolta in un impegno patriottico altamente rischioso. Nell’intreccio degli eventi e nelle more della trattazione, vengono posti in luce e sottolineati i legami sentimentali ed affettivi che legavano (e legano) i due protagonisti destinatari di una perigliosa missione affidata loro dal comando della 8a Armata in territorio occupato dal nemico. L’intreccio degli eventi, i drammatici fatti occorsi all’intero duplice nucleo famigliare, i legami affettivi in ambito ‘parentale’ e l’idilliaco amore che lega i due co-protagonisti, fanno dello scritto un vorticoso alternarsi di pericoli occorsi, di paure e prove inenarrabili e, di contro, di “sentimenti elevati” e di “buoni valori” che, alla fin fine, avranno la meglio su tutte le sofferenze e le avversità affrontate nel lugubre periodo dell’invasione, definito anche come anno della “fame” o anno della “pellagra”(malattia desquamatoria sofferta per mancanza di certe vitamine assenti nella misera dieta di quei tempi).

Ma dopo tante ansie, timori, paure e vessazioni, quando la vittoria pareva arridere anche ai nostri personaggi, ecco che si appalesano altre inaspettate ed imprevedibili prove e difficoltà: arriva infatti la dittatura con il suo carico di vessazioni e persecuzioni anche per i due eroi (oltretutto, superdecorati). Tuttavia, alla fine, i nostri protagonisti riusciranno a superare anche queste frustranti ambasce e difficoltà e si rifaranno una vita piena di soddisfazioni, seppur lontano dalla Patria tanto amata e per la quale tanto avevano dato e sofferto. Il racconto appare insomma come la descrizione di una lunga serie di alti e bassi, una congerie di fatti pieni di ‘pathos’ su cui, comunque, la spuntano sempre i “buoni valori” e gli “elevati sentimenti”, sempre vissuti alla luce del Vangelo e tenendo presenti gli insegnamenti e l’esempio dell’ottimo pievano Don Vincenzo, loro vero maestro di vita.

Quota percentuale delle presenze nei comprensori turistici del Veneto: giù Montagna, Terme e Mare su Città d’Arte e Lago

20 Maggio 2023 Cadore - Dolomiti, Turismo e dintorni andamento-tur-veneto, tur-2022

Sintesi 2022: fatto 100 il numero di presenze totali del Veneto, ai comprensori spettano le seguenti quote: Mare 38,0%, Città d’Arte 31,8%, Lago 19,8%, Montagna 6,1% e Terme 4,3%.

(Sintesi 2019: fatto 100 il numero di presenze totali del Veneto, ai comprensori spettano le seguenti quote: Mare 35,6%, Città d’Arte 35,7%, Lago 18,4%, Montagna 6,0% e Terme 4,4%.)

Del fatto che il comprensorio Montagna non possa vantare più del 6,1% delle quote delle presenze totali in Veneto, calate al 6,1% del 2022 (6,0% nel 2019) dall’11,4% del 2000 (il calo non è solo nella quota ma anche nel numero assoluto di presenze) lo abbiamo già visto nel precedente post sull’argomento. Cala anche il Mare che nel 2000 poteva vantare una quota del 45,2% e il Terme che ne vantava il 6,7%. Ad aumentare è il Lago che raggiunge il 19,8% (18,4% nel 2019) e soprattutto il Città d’Arte che arriva al 31,8% (ma nel 2019 aveva raggiunto il 35,7%: durante la pandeminkia la bastonata più grande se l’è presa proprio il Città d’Arte).

Nella seconda tabella le variazioni percentuali delle quote non più anno per anno ma riferite al 2000 preso come anno base; i trend dei vari comprensori sono inequivocabili fino al 2019, poi si manifesta la scossa del covid che penalizza il Città d’Arte e “premia” il Lago. Guardando dunque sensatamente al 2019 il Mare vede la sua quota diminuire del 21,4% (rispetto al 2000) mentre il Città d’Arte e il Lago hanno un guadagno di quota pari rispettivamente al 67,8% e 18,7%. Un taglio netto si manifesta per il Terme che dal 2000 perde il 33,6% della sua quota e soprattutto il Montagna che subisce un -47,6% (passando dall’ 11,4% della propria quota nel 2000 al 6,0% nel 2019). 

Quota % delle presenze totali dei comprensori turistici del Veneto rispetto al totale regionale anno per anno; anni dal 2000 al 2022

Variazione % della quota delle presenze di ogni comprensorio turistico del Veneto rispetto al 2000 preso come anno base; anni dal 2000 al 2022

Demografia a Lozzo di Cadore: componente italiana e straniera al 1° gennaio 2023

18 Maggio 2023 Cadore - Dolomiti cronache-lozzesi, demografia

Consueto riepilogo della “demografia a Lozzo di Cadore” in relazione alla componente italiana e straniera. Lo straniero cala ma galleggia mentre l’italiano continua verso il fondo. 

Schema riepilogativo con dati al 1° gennaio 2023 su popolazione italiana e straniera a Lozzo di Cadore (di seguito quelli del 2014, del 2015, del 2016, del 2017, del 2018 e del 2021) In termini relativi, ponendo a zero la popolazione del 2002, nel 2023 si registra da allora un calo del 23,8% della componente italiana (passata da 1.488 a 1.134), un calo del 3,2% di quella straniera (passata da 125 a 121) che determinano una diminuzione del 22,2% di quella totale (passata da 1.613 a 1.255).

(vedi anche bilancio demografico del Cadore: 2021 e 2022)

Sono 20 anni che la Montagna Turistica del Veneto si sgretola: nel 2000 valeva l’11,4%, nel 2022 il 6,1%

15 Maggio 2023 Turismo e dintorni andamento-tur-veneto, tur-2022

Anche il baraccone Unesco, di cui tra poco ricorrerà il 14° anno dalla proclamazione (già pronta la melassa?), non è servito a niente. Anche i vari Giretti d’Italietta (più o meno rosa), di cui si favoleggia ogni volta riescano a fare “da traino” al turismo (che ride1, che ride2), sono passati invano. Dei Mondiali di Cortina, celebrati con il lutto al braccio per via della dispersione dei coviddi meglio non parlare. L’Olimpiade incombe ma sarà poco più di una sveltina…

Insomma, da più di vent’anni la Montagna Turistica del Veneto si sta sgretolando: infatti, nel 2000 valeva l’11,4% e alla fine del 2022 il 6,1% (quota di presenze tra i vari comprensori turistici del Veneto). Anche il Mare è calato, così come le Terme. A crescere il Lago e soprattutto il comprensorio Città d’Arte (tra qualche giorno in dettaglio). In termini assoluti la Montagna è passata da 6.203.524 presenze del 2000 ai 4.002.312 di presenze del 2022: -35,5%! E il vero dramma è che questo calo si è consumato mentre il totale regionale delle presenze nei vari comprensori è aumentato da 54 milioni (2000) a 71 milioni (2019), 66 milioni nel 2022.

Ma là in lontananza una flebile luce sta aspettando di brillare più di mille soli e sottrarre così la Montagna al suo magro destino:

la ciclabile !!

(consunto feticcio sventolato ai quattro venti dai politicoidi raccogliticci delle nostre come delle altrui contrade…)

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