Chiamo anche la particella di sodio. Se vengono anche i pop-corn stavolta andiamo oltre ogni immaginazione (oltre lo zerovirgola c’è di più). Se poi c’è il gravitone, ahhhh, se c’è il gravitone non ce n’è per nessuno.
Dev’essere un problema di sicurezza nazionale. Avevamo dato breve cenno all’impasse in Achille Da Pra Giazin, detto signor picche, e la strada franata a Lozzo di Cadore. Bisogna dire che il signor Picche, nonostante l’età veneranda, dimostra una combattività non comune: fatte le debite proporzioni, ha avuto più spazio lui sui giornali – anteposto al sindaco – di quanto non ne abbiano avuto le due minoranze messe assieme (quella passata e quella odierna).
Che, volendo, quest’ultima gli potrebbe chiedere la cortesia di stendere anche qualche interrogazione: per esempio una sugli esiti della dichiarata cazz action contro Enel-Terna e una sull’esito della distribuzione della brochure “Cadore Regno delle Graspe”, quella “fatta da cani“. Ma ce ne sarebbero tante altre da presentare.
Tornando a noi: “Ah, se non fosse per quel sassato, Lozzo saria un Treviso fatto“, dice il detto, ma con la sicurezza non si scherza. Che poi, non era un problema rimpallato con la Provinciazza? Non è che Glicerina, magari, risolve ciò che Nitro non è capace di sbrogliare?
Edizione speciale di
Il Bim sotto scacco del Cadore
BELLUNO -(dt) Tra Umberto Soccal e l’immobilismo: il Consorzio Bim sotto scacco del Cadore. Il cambio della guardia, con il rinnovo delle presidenza, non c’è. È atteso dall’estate scorsa, quando si cominciavano a delineare le strategie per Palazzo Piloni e per le elezioni provinciali. Nel frattempo, decisioni e gestione della cassa restano congelate. Ma la pazienza ha un limite. E qualche sindaco comincia ad averne abbastanza, tanto da aver avanzato l’idea di distribuire tra i vari Comuni i soldi del Consorzio (circa 7 milioni), in barba alle… (su il Gazzettino.it)
(che fosse un “torre di Pisa” riempita di merda l’avevamo capito; ma prima di togliere quel tappo lì alla base, lasciateci spostare quel tanto…)
In quanto ‘capoluogo’ centrocadorino, dobbiamo dire che Pieve se la cava meglio degli altri (a parte Perarolo che però, più che una frazione, è una contrada) portando a casa nel decennio 2003-2013 “solo” un meno 2,55% (che vuol dire sempre “estinzione”, ma meno vorticosa).
Equlibrismi territoriali del cazzo.
https://twitter.com/FascinatingVids/status/566794309438300161
E’ l’unico paesello centrocadorino ad avere nel decennio considerato un saldo totale positivo, ovviamente per effetto migratorio (il saldo è positivo dal 2009).
