BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

il costituzionalista s’è desto (alla buonora!)

15 Aprile 2020 Criticarium Itaglia, Giornalando giornalando, libertarian, verso-il-default

Dei determinati segugi della notizia, dei tenaci watchdog della cronaca sanitaria e sociale e, meno prosaicamente, del giornalume d’inchiesta e dei giornalai-lemming abbiamo già detto. Nei giorni scorsi lamentavo la mancanza di un zagrebeschi qualsiasi che, come in occasione del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, si ergesse a diga contro la deriva antidemocratica in atto nel Paese, palesata dalle decisioni prese da giuseppi via DPCM e “sanate” poi da un decreto legge di incerta lettura.

Ma nulla si sentiva, al riguardo, anche perché, paradossalmente, i DPCM non costituiscono materia sottoponibile al giudizio della Corte Costituzionale in quanto… “non sono legge”.

Finalmente, tale Gaetano Silvestri, “giurista, accademico e rettore italiano, giudice della Corte costituzionale e presidente della stessa dal 19 settembre 2013 al 28 giugno 2014”, s’è desto. Questa è musica per le mie orecchie. 

Di seguito il sommario e alcuni stralci dell’articolo Covid-19 e Costituzione che può essere letto per intero a questo indirizzo.

SOMMARIO: 1. Le garanzie costituzionali non possono essere “sospese”. 2. Il ricorrente disprezzo per la democrazia parlamentare. 3. L’alterazione progressiva del sistema delle fonti. 4. Possibile sveltimento del procedimento di conversione dei decreti legge. 5. Emergenza e sistema delle autonomie

Colto alla sprovvista da un dramma epocale inizialmente sottovalutato, il Governo italiano – come, anche se in forme diverse, tutti gli altri governi del mondo, a cominciare dal celebrato Governo cinese – ha dato vita ad una serie impressionante di atti normativi, primari e secondari, che si sono accavallati, sovrapposti e contraddetti, con scarso o nessun rispetto per quella noiosa ed ingombrante costruzione che i giuristi chiamano “sistema delle fonti”. Non si percepisce con sufficiente nettezza che il rispetto dell’ordine costituzionale delle fonti non è concessione ad una mania classificatoria di specialisti autoreferenziali, ma la carne viva della democrazia “reale”. […]

Tra i tanti profili meritevoli di attenzione, mi soffermo brevemente su quello che mi sembra il punto capitale della problematica costituzionalistica della gestione dello stato di necessità: il rispetto del principio di legalità e della riserva di legge.[…]

Detto questo, non bisogna dimenticare che nelle presenti circostanze le restrizioni incidono inevitabilmente almeno sulle libertà personale (art. 13 Cost.), di circolazione e soggiorno (art. 16 Cost.), di riunione (art. 17 Cost.), di religione (art. 19 Cost.), di manifestazione del pensiero (art. 21 Cost.), nonché sul diritto-dovere al lavoro (art. 4 Cost.) e sulla libertà di iniziativa economica privata (art. 41 Cost.). Se da questi caposaldi si passa alle conseguenze indirette delle restrizioni, quasi tutta la prima parte della Costituzione risulta incisa dalle norme di contenimento del contagio da Covid-19. Molto lavoro per il Parlamento? Al contrario purtroppo, poco lavoro. […]

In ogni caso, nessuna legge autorizzativa potrà mai consentire ad una Regione (a fortiori ad un ente locale) di emanare norme che impediscano o ostacolino la libera circolazione delle persone e delle cose tra le Regioni, in palese dispregio del primo comma del citato art. 120 della Cost., come purtroppo in qualche caso si sta verificando. […]

una cattiva notizia e una buona…

14 Aprile 2020 Criticarium, Giornalando giornalando

Iniziamo dalla cattiva notizia. L’epidemia legata al coronavirus ha messo a nudo, se mai ce ne fosse stato il bisogno, la plateale, oceanica inadeguatezza degli organelli d’informazione che operano nella bananiera repubblica italica. A partire dai qui-qua quotidiani, tanto le corazzate Potëmkin quali Repubblica, Corriere, la Stampa ecc., che stanno lentamente inabissandosi, quanto i foglietti locali che galleggiano perché portatori della cronaca locale (alla quale è più difficile trovare alternative, per esempio in rete).

Un pullulare indistinto di giornalai-lemming che sgomitano pur di tuffarsi in quel mare di merda che loro stessi hanno creato e che sarà la loro fine. Tutti appecorati a snocciolare narrative trite e ritrite in un chiacchiericcio disgustoso. Tutti piegati a 90 gradi in ossequio al principio d’autorità, al rispetto di regole che calpestano altre regole, all’esaltazione del potere punitivo esercitato dallo sceriffetto di turno, ben consci che è quello più plateale agli occhi del popolino.

Nessuno, per dire, con qualche lodevole eccezione nell’offerta informativa in rete, che abbia deciso di raccontare la Caporetto sanitaria cui abbiamo assistito. Per esempio, nessuno che si sia chiesto come mai nei soli ricoveri per anziani di Lombardia, Veneto e Piemonte ci siano stati più morti di covid che in tutta la Germania (in ogni angolo della Germania, non nei suoi ricoveri per anziani).

E ora la buona notizia: lo sapevamo già. Il coronavirus li ha costretti ad uscire tutti quanti assieme. Ed è uno spettacolo grandioso:

un pullulare indistinto di giornalai-lemming che sgomitano pur di tuffarsi in quel mare di merda che loro stessi hanno creato e che sarà la loro fine

Eracleonte da Gela: così parlò Zaiathustra

11 Aprile 2020 Criticarium, Curiosando curiosando, scripta-manent, supercazzole

Lo sceriffetto (anti-corsetta-passeggiata-attività-motoria, ammesse se entro 200 m dalla propria abitazione: com’è buono lei…) è sceso dalla montagna al mercato per condividere la saggezza acquisita anche con noi, annunziando l’avvento di un nuovo tipo di essere umano, il supernanerottolo. Pezzo forte della predica la poesia di Eracleonte da Gela, 233 a.C., che il profeta, pancia a terra, legge di sua sponte.

Così in là nel tempo ma così vicina a noi da sembrare scritta… l’altro ieri. Come si suol dire: pi che se va su, pi se mostra l cu. 

(Striscia-la-notizia: Eracleonte da Gela e la fuguraccia di Zaia)

l’attività sportiva e quella motoria al tempo del coronavirus: la mia interpretazione

9 Aprile 2020 Criticarium libertarian

(di seguito -spulciando tra i vari provvedimenti emessi “dalle autorità”- la mia interpretazione dello “stato dell’arte” sulla libertà di circolazione e conseguente possibilità di effettuare attività sportiva e attività motoria all’aperto in movimento) 

In Italia la libertà di circolazione è garantita dall’art. 16 della Costituzione:

Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche [cfr. art. 120 c. 2, XIII c. 2]. […]

L’art. 16 stabilisce anche che le limitazioni alla libertà di circolazioni, per motivi di sanità o di sicurezza, debbano avvenire per legge. Si chiama riserva di legge assoluta e significa che con un provvedimento di carattere amministrativo (come i DPCM) non si può modificare la libertà di circolazione: ci vuole una legge.

I DPCM (decreti del presidente del consiglio dei ministri) e le ordinanze dell’8, 9, 20 marzo a valere fino al 25 marzo erano quindi poco più di carta straccia. La toppa è stata messa con il decreto legge 25 marzo 2020 che ha sanato, ex post, questa situazione d’irregolarità farsesca.

Nel DPCM dell’8 marzo, all’art. 2 lettera g era consentita l’attività sportiva e quella motoria:

Lo sport di base e le attivita’ motorie in genere, svolti all’aperto ovvero all’interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro di cui all’allegato 1, lettera d);

Nel DPCM del 9 marzo vi è la conferma che le attività sportive e motorie all’aperto sono ammesse:

«d) […] lo sport e le attivita’ motorie svolti all’aperto sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza interpersonale di un metro;».

Nell’ordinanza del Ministero della Salute del 20 marzo all’art. 1 lettera b non si fa alcun riferimento all’attività sportiva, che resta dunque sempre possibile, e si consente quella motoria in prossimità della propria abitazione: 

b) non e’ consentito svolgere attivita’ ludica o ricreativa all’aperto; resta consentito svolgere individualmente attivita’ motoria in prossimita’ della propria abitazione, purche’ comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona;

Con il decreto legge 25 marzo 2020 si mette la toppa ai DPCM che continuano ad applicarsi:

Continuano ad applicarsi nei termini originariamente previsti le misure gia’ adottate con i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri adottati in data 8 marzo 2020, 9 marzo 2020, 11 marzo 2020 e 22 marzo 2020 per come ancora vigenti alla data di entrata in vigore del presente decreto.

Giunge poi la circolare 31 marzo 2020 del Ministero dell’Interno che ricorda, tra le altre cose, che l’attività motoria (il camminare in prossimità della propria abitazione, cioè passeggiare, è ad essa assimilata) non va intesa come equivalente all’attività sportiva, quest’ultima, finora, a mio parere sempre consentita e senza limitazioni di sorta all’interno del proprio comune (neretto mio): 

Nel rammentare che resta non consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto ed accedere ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici, si evidenzia che l’attività motoria generalmente consentita non va intesa come equivalente all’attività sportiva (jogging), tenuto anche conto che l’attuale disposizione di cui all’art. 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 9 marzo scorso tiene distinte le due ipotesi, potendosi far ricomprendere nella prima, come già detto, il camminare in prossimità della propria abitazione.

Del resto, anche nel caso della passeggiata, cioè dell’attività motoria, l’aver stabilito (ordinanza 20 marzo del ministero salute vista precedentemente) che (neretto mio):

resta consentito svolgere individualmente attivita’ motoria in prossimita’ della propria abitazione

rende, per il principio di legalità, non sanzionabile l’eventuale supposta violazione della norma perché “in prossimità” non è determinabile (potrei essere fermato a 400 m dalla mia abitazione e sanzionato a detta di caio ma non sanzionato a detta di sempronio perché i due hanno una diversa interpretazione della “prossimità”).

Ma la Regione del Veneto ha definito questa prossimità dandole il valore di 200 m in linea d’aria dalla propria abitazione. Sì, è vero, ma la Regione, a mio parere, non può emanare atti di limitazione della libertà di circolazione che è materia fuori dalle proprie competenze e sulla quale solo Governo/Parlamento possono esprimersi. Del resto lo stesso decreto legge 25 marzo all’art. 3 dispone che:

1. Nelle more dell’adozione dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri di cui all’articolo 2, comma 1, e con efficacia limitata fino a tale momento, le regioni, in relazione a specifiche situazioni sopravvenute di aggravamento del rischio sanitario verificatesi nel loro territorio o in una parte di esso, possono introdurre misure ulteriormente restrittive, tra quelle di cui all’articolo 1, comma 2, esclusivamente nell’ambito delle attivita’ di loro competenza e senza incisione delle attivita’ produttive e di quelle di rilevanza strategica per l’economia nazionale.

2. I Sindaci non possono adottare, a pena di inefficacia, ordinanze contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l’emergenza in contrasto con le misure statali, ne’ eccedendo i limiti di oggetto cui al comma 1.

Ribadisco: per quanto mi riguarda l’espressione utilizzata nel decreto, “esclusivamente nell’ambito delle attivita’ di loro competenza“, di fatto esclude le Regioni dalla possibilità di normare la libertà di circolazione delle persone per la quale, peraltro, è richiesta la riserva di legge assoluta. Quindi per me il provvedimento “dei 200 m” è nullo.

Concludendo: a mio parere, per quanto fin qui evidenziato, restando all’interno del proprio comune le attività sportive si possono praticare senza limitazioni, mentre quelle motorie hanno la limitazione “della prossimità alla propria abitazione” che però, come detto, non può essere applicata se non viene determinata con chiarezza con diverso atto rispetto a quelli vigenti.

Ora, capite che la passeggiata è… passeggiata (un ciondolare per prendere una boccata d’aria e sgranchire le gambe), mentre se parto con uno zaino e mi faccio, per dire, 500 m di dislivello, questa è attività sportiva bella e buona che pulsa di fatica e gronda sudore. E siccome traggo beneficio (senza arrecare danno ad alcuno) sia dall’attività motoria che da quella sportiva, non me ne privo, ricorrendo ad esse tutte le volte che ne sento il bisogno.

noi ci mettiamo la feccia…

8 Aprile 2020 Criticarium Itaglia 5-stalle, M5S, verso-il-default

Come d’abitudine, in questi casi sì penosi… no comment.

Ipse dixit. Meglio di Trapattoni e Alberto Tomba. pic.twitter.com/YsGS40QAuj

— Luciano Capone (@lucianocapone) April 8, 2020

ai ceppi e nella merda: oltre il danno la beffa

7 Aprile 2020 Criticarium Itaglia, Curiosando curiosando, libertarian

Google ha pubblicato i COVID-19 Community Mobility Reports. Tra i vari grafici v’è quello che, in prima approssimazione, rappresenta il modo con cui le varie “comunità” hanno risposto alle limitazioni alla libertà di movimento (dove imposte); l’hanno chiamato Parks e descritto così: “Mobility trends for places like national parks, public beaches, marines, dog parks, plazas and public gardens“.

Quello in alto è il grafico dell’Italia dei ducetti e degli sceriffetti de noantri che, in preda al delirio da onnipotenza, ma soprattutto desiderosi di apparire sulle prime pagine dei quiquaquo-tidiani e nelle aperture dei TG, hanno limitato la libertà di spostamento -anche ai fini dello svolgimento dell’attività motoria- oltre ogni ragionevole limite; in basso c’è quello della Germania.

Domanda (già fatta, ma con dati aggiornati): come mai l’Italia su 132.547 casi confermati ha 16.523 decessi, cioè un peso pari al 12,5%, con le limitazioni all’attività motoria che conosciamo, mentre la Germania, che quelle limitazioni non le ha mai introdotte, su 103.375 casi confermati ha 1.810 decessi, pari all’1,75%.

Fatta salva la garanzia del distanziamento sociale che è misura ovvia, perché, insomma, limitare così tanto la libertà di movimento alle persone, condizionando anche quella necessaria per svolgere attività motoria, quando al danno si somma anche la beffa? 

(certo, gli italici devono aver grandemente sottostimato i positivi, come del resto le morti da coronavirus, e chissà cosa avranno poi fatto gli alemanni per cavarsela così a buon mercato; ma su questi dubbi giganteggia inossidabile l’idiozia italiana, che non ha ancora trovato nel mondo degni rivali: quella di carattere generale, nella quale siamo costantemente immersi, e quella occasionale, per esempio quella recentemente suggellata dalla dicitura “furbetti della passeggiata”)

grafico Parks dell'Italia tratto dai COVID-19 Community Mobility Reports.

grafico Parks della Germania tratto dai COVID-19 Community Mobility Reports.

«‹ 28 29 30 31 32 ›»

Commenti recenti

  • GIUSEPPE ZANELLA: "2+2" Tutte le sue argomentazioni si sono inizialmente limitate a contestare il mio ragi…
  • GIUSEPPE ZANELLA: Io sono aduso a confrontarmi con persone civili e dalla dirittura etica ineccepibile, non…
  • Un lettore: ....come sempre dimostra di voler essere l'unto del signore....che tutto sa.... e che gli…
  • 2+2: Mio caro Giuseppe, innanzitutto, lei non sa per chi ho votato, e se vuole saperlo, non h…
  • GIUSEPPE ZANELLA: Breve replica a "un lettore". Io non sono 'un leone da tastiera'. I miei interventi, div…
  • Giuseppe: Quindi ,caro Signore "2+2", il suo arzigogolato argomentare la porta a dire che gli asten…
RSS Dolomiti RSS

Naviga nel BLOZ

  • Cerca nel BLOZ con Google
  • Etichette (elenco di tutte le voci)
  • Tutti gli articoli ordinati per data
  • Ultimi 10 articoli per ogni argomento

Pagine

  • BLOZ – Mappa del sito
  • Consigli per la navigazione
  • Elenco delibere comunali
  • Info sul blog
  • Programmi elettorali e bol-com

Etichette - Tag

  • Qui l'elenco completo dei tag usati

Links

  • Antichi Sentieri
  • Danilo De Martin (sito)
  • Dolomitiche
  • Flickr
  • Google+
  • Parco della Memoria
  • PhotoLoz
  • Youtube
logo provincia di belluno
banner della pagina facebook del BLOZ
Tweets di @blozdicadore
Privacy Policy
© BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti 2025
Powered by WordPress • Themify WordPress Themes