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Seconda Giornata dell’Autonomia e della Decmocrazia – Belluno 26 ottobre 2013
Invito a partecipare alla “Seconda Giornata dell’Autonomia e della Democrazia”
Belluno 26 ottobre 2013 – Piazza del Duomo alle ore 11
La provincia di Belluno è commissariata da due anni ed il Governo non convoca elezioni democratiche nonostante la sentenza della Corte Costituzionale che ha reso palese l’illegittimità dei provvedimenti che prorogano il commissariamento dell’Ente.
La Provincia di Pordenone è andata al voto a giugno mentre quelle di Trento e Bolzano voteranno il 27 ottobre- Si tratta di un’evidente disparità di trattamento tra territori e noi crediamo che lasciare ancora senza rappresentanza popolare liberamente eletta il territorio bellunese non sia più accettabile.
Nella sua recente visita a Longarone, in occasione delle commemorazioni del disastro del Vajont, il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha detto “La provincia di Belluno è incuneata fra due province autonome e una regione speciale e bisogna intervenire per evitare asimmetrie istituzionali che non hanno senso perché per il Bellunese ci vogliono forme di autogoverno marcate e un’autonomia forte”.
E’ esattamente ciò che serve alla provincia di Belluno e noi intendiamo chiedere, anche con la manifestazione del prossimo 26 ottobre, che alle parole seguano i fatti !
Nei prossimi mesi si deciderà il destino delle province e con esse il destino dei territori alpini di Belluno e Sondrio: è importante sostenere il lavoro di quanti si battono per ottenere finalmente l’Autonomia di Belluno-Dolomiti e il voto per l’elezione popolare del nuovo Consiglio Provinciale.
Ad un anno di distanza dalla grande manifestazione “Salviamo la Provincia di Belluno” tenuta la sera del 24 ottobre 2012 a Belluno, abbiamo organizzato la “Seconda Giornata dell’Autonomia e della Democrazia” che si terrà in Piazza del Duomo a Belluno nella giornata di Sabato 26 ottobre dalle ore 11 del mattino. La sera saranno accesi fuochi su moltissime cime del Bellunese.
La presenza di tanti Bellunesi è necessaria perché è tempo di convergere, tutti, sull’obiettivo che è a portata di mano: L’AUTONOMIA per BELLUNO – DOLOMITI
La manifestazione, con la partecipazione di tutte le forze della società civile Bellunese, darà corpo alla volontà dei Bellunesi di ottenere l’Autonomia che ad essi spetta, in ragione della conclamata specificità del territorio della provincia di Belluno. Provincia che, insieme alla provincia di Sondrio, il cui presidente, Massimo Sertori, parteciperà all’evento, è interamente montana, confina con stato estero ed è compresa tra realtà dotate di autonomia speciale.
Movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti – BARD
il BARD invitato alla stesura del nuovo Statuto Speciale di Autonomia della Regione Trentino Alto Adige
No, le frattaglie del PD bellunese non si potevano invitare. Come del resto quella marmellatona del PDL. Il commissario Capocelli è impegnatissimo a spegnere le luci di Palazzo Piloni. Non poteva che essere il BARD. E così è stato.
p.s. articolo sul blog del BARD per ulteriori informazioni e la relativa rassegna stampa.
Alto Adige: autonomia integrale. Belluno: ‘dov’è che si spegne la luce qui?’
Della serie “punti di vista”.
«Puntiamo ad un’autonomia integrale, che significa superamento della tematica etnica per affrontare invece la sfida economica e le urgenze della crisi, garantire competitività e poter incidere a livello di nuove competenze e tributi. Dobbiamo partire dal disco per non dipendere più dalle scelte romane». Lo ha detto l’assessore altoatesino Thomas Widmann, ricordando che il Pil locale, nonostante la crisi, si è mantenuto a livelli di eccellenza.
La tematica etnica l’hanno sempre usata come vessillo, ma ai crucchen è sempre interessato prima il soldo: calvinisti travestiti da cattolici. Comunque, sappiatelo, in Alto Adige si punta ad un’autonomia integrale “per non dipendere più dalle scelte romane”. E allora chiamatela indipendenza, che ci capiamo prima.
Io, tuttavia, fossi in loro, mi guarderei bene le spalle perché se continua così ai taliane non resterà altro che spoliare anche le autonomie, le uniche che funzionano, cioè quella trentina e in particolare quella altoatesina. Ripeto: quando staranno per raschiare il barile, i taliane, non ci penseranno due volte a mungere anche “la montagna autonoma”. Ribadisco: se la ripresa dell’economia, vera o farlocca, tarderà ancora a farsi vedere, il miasmatico blob talian proverà a fagocitare le specialità. Non so se i bookmakers inglesi quotino già la cosa, ma se non l’hanno ancora fatto lo faranno a breve.
I cugini di Bolzano, nel ricordare lo status della loro situazione economica in questo momento di crisi…
Ma gli interventi e i risultati per tutelare la struttura economica altoatesina non sono mancati: 12 misure hanno permesso, in controtendenza rispetto al resto del Paese, di stabilizzare e consolidare l’andamento del Pil che in Alto Adige dal 2010 si è mantenuto sopra i 18 miliardi di euro, ai vertici nazionali e tra le prime 20 Regioni in Europa.
si danno la pena di elencare “le direttrici lungo cui dovrà proseguire nei prossimi mesi ed anni l’azione della Provincia per consolidare questa situazione”. Oltre alla già citata autonomia integrale:
Un secondo livello di intervento è quello dei contributi aziendali, «non più a pioggia ma mirati, accompagnati dalla riduzione dei tempi di attesa per le aziende e da una nuova sensibilità nella progettazione delle zone produttive», ha spiegato Widmann. Il concetto è quello di «usato prima del nuovo», vale a dire recupero di immobili senza dover sfruttare nuove aree verdi. «Stiamo elaborando gli standard di qualità, a settembre le nuove regole arrivano in giunta provinciale.»
Il terzo obiettivo riguarda la politica commerciale: «Tutelare la nostra realtà periferica e dei centri storici contro le liberalizzazioni incontrollate, mantenere regole chiare nelle zone produttive», ha riassunto Widmann. […]
Il quarto punto prevede lo sviluppo del modello del marchio ombrello dell’Alto Adige (nel frattempo raccoglie oltre 1000 prodotti locali) per arrivare al concetto di Alto Adige green region, nuovo posizionamento del sito economico contraddistinto da gestione responsabile dell’ambiente, fonti alternative e sostenibilità.
Il quinto traguardo raccoglie tutti i sostegni diretti dei prossimi bilanci provinciali alla conquista di mercati (incrementare la quota export dal 16 al 20%), allo sviluppo di infrastrutture e ricerca. In tal senso uno strumento essenziale di finanziamento sarà Alto Adige Finance.
E nel frattempo a Belluno?
Si racconta che il commissario Capocelli, sempre più solo, sempre più scoglionato, al momento di uscire ripeta tutte le sere a voce alta – rotta dalla costernazione – “dov’è che si spegne la luce qui?”
BARD: disegno di legge ‘svuota poteri’ Delrio sulle Province – un nuovo atto di arroganza ingiustificabile
Da un sindaco decaduto che sa andare anche in bicicletta per contenere le emissioni di CO2 (di uomini così attenti la natura è parca fornitrice), ci si aspettava un qualcosina in più come capacità di “visione politica”. Invece fa parte anche lui della nota categoria dei sindakos, braccia e menti sottratte prematuramente all’agricoltura (una sorta di “sogno italiano” in salsa statalista, alla stregua del più blasonato – e per niente statalista – sogno americano del self made man).
Di seguito il comunicato stampa del BARD (Belluno Autonoma Regione Dolomiti) relativo all’ultimo disegno di legge votato in consiglio dei ministri per demolire le Province e con esse soffocare ogni possibilità di controllo dei governati sui governanti: “un atto di arroganza ingiustificabile che sopprime la partecipazione democratica al fine di salvare il potere dei partiti nello stato centrale”.
PROPOSTA DdL DELRIO – ATTO DI ARROGANZA INGIUSTIFICABILE
La proposta del DdL Delrio, votata oggi dal Governo, è un atto di arroganza ingiustificabile che sopprime la partecipazione democratica al fine di salvare il potere dei partiti nello stato centrale ora in gravissime difficoltà.La nuova norma ripercorre la stessa strada usata dal Governo Monti, giudicata illegittima con sentenza della Corte Costituzionale.
Non affronta il necessario riordino della pubblica amministrazione ma si limita a eliminare d’autorità le province destrutturando, insieme al processo forzoso di unione dei Comuni (unioni necessarie ed utili se costruite con criteri democratici), gli strumenti di partecipazione e controllo dei cittadini sul potere esecutivo.
Dovrebbe essere il Parlamento che produce le leggi e il Governo le dovrebbe eseguire. Assistiamo invece alla conclusione di un processo eversivo, che avviene entro le istituzioni: ora è il Governo che impone al Parlamento i propri decreti esautorandolo (a cominciare dalla eliminazione delle discussioni in Commissione) dal proprio potere legislativo.
Questo è il frutto insano di una legge elettorale infame che impedisce ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti affidando ai partiti (salvo rare eccezioni) l’esorbitante potere di imporli.
Il BARD farà di tutto per impedire che questa arbitraria e sgangherata manovra demagogica e illiberale abbia successo.
Dovesse avere attuazione, per la Provincia di Belluno sarà una catastrofe: il nostro territorio senza rappresentanza e potere cederà allo spopolamento, con la perdita di ogni prospettiva di sviluppo. Chi in questi mesi, ha impedito la legittima espressione dei referendum (definendosi “Bellunesi di buona volontà”) illudendo i Bellunesi che la provincia sarebbe stata salvata e lo statuto del Veneto applicato ora dovranno renderne conto, in particolare i consiglieri regionali, i costituzionalisti approssimativi e le fondazioni che lavorano contro gli interessi dei montanari portandone il nome.
Abbiamo bisogno di un ente elettivo sovrano, come a Trento e Bolzano, per garantire futuro e speranza agli abitanti delle Dolomiti bellunesi.
Questo futuro è la Regione Dolomiti ed è quello per cui il BARD continuerà ad impegnarsi fino all’ultimo respiro.
Il direttivo BARD