BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

due asteroidi per Natale (e uno passerà a 10 km dalla Terra! Che Ansia…)

19 Dicembre 2015 Giornalando

E’ da tempo che dico di fare una vera e propria rubrica dedicata specificamente alle prodezze dell’Ansa (come quella sugli incendi boschivi): “l’Ansia“. Devono essere talmente delle furie, quando battono le notizie, che inevitabilmente vengon fuori delle bestialità di prim’ordine. Come questa dell’asteroide che “passerà ad una distanza di ben 10 chilometri dalla Terra. Dunque non c’è alcun tipo di rischio per noi”.

Un pelo più in basso e ci portava via la cima dell’Everest. Per questa volta c’è andata bene!

asteroideportamivia

 

Parco della Memoria di Pian dei Buoi: desolazione e abbandono: pagina riassuntiva

19 Dicembre 2015 Botanico Palazzo, Pian dei Buoi, Turismo e dintorni cai-lozzo, cecità-della-giunta, cronache-lozzesi, parco-della-memoria, sviluppo-pian-dei-buoi

Della desolazione e abbandono in cui è lasciato, dall’amministrazione comunale e dalla locale sezione Cai, il Parco della Memoria di Pian dei Buoi, ecco la pagina riassuntiva. Siamo partiti dalla pura constatazione, concimata dalla “dichiarazione d’intenti” del Cai sul bollettino parrocchiale:

Sarebbe opportuno inoltre, approfittando della ricorrenza del centenario della prima Guerra mondiale far conoscere e valorizzare le fortificazioni di Col Vidal portate alla luce negli anni scorsi dai volontari con la collaborazione del CAI, coinvolgendo nella prosecuzione di questo ambizioso progetto anche altre associazioni e realtà locali.

che tutto ciò – ovviamente – non si è verificato:

  • il Parco della Memoria di Pian dei Buoi risulta desolantemente abbandonato a se stesso

Ma badate che non solo non si è verificata la “prosecuzione di questo ambizioso progetto…“, non sono neanche stati in grado di mantenere ciò che “noi” abbiamo realizzato (l’illustrazione puntuale di ciò che “noi” abbiamo realizzato al Parco della Memoria seguirà con gran copia di documentazione). Di seguito alcuni esempi di desolazione e abbandono:

  • Parco della Memoria: desolazione e abbandono a un passo dal Forte Basso /1
  • Parco della Memoria: desolazione e abbandono a un passo dal Forte Basso /2
  • Parco della Memoria: desolazione e abbandono a un passo dal Forte Basso /3
  • Parco della Memoria (PdM): desolazione e abbandono al Col dei Laris /1
  • Parco della Memoria (PdM): desolazione e abbandono al Col dei Laris /2

Un Parco della Memoria non è un vero e proprio sacrario, tuttavia è una “creatura” che ha bisogno di cure. Senza queste cure, “amorevoli e solerti”, è destinato a diventare un “non luogo”. Di seguito altri esempi:

  • Parco della Memoria: basta poco perché un ‘luogo’ diventi un ‘non luogo’ /1
  • Parco della Memoria: basta poco perché un ‘luogo’ diventi un ‘non luogo’ /2
  • Parco della Memoria: basta poco perché un ‘luogo’ diventi un ‘non luogo’ /3
  • Parco della Memoria: basta poco perché un ‘luogo’ diventi un ‘non luogo’ /4
  • Parco della Memoria: basta poco perché un ‘luogo’ diventi un ‘non luogo’ /5
  • Parco della Memoria: basta poco perché un ‘luogo’ diventi un ‘non luogo’ /6

Abbiamo poi “scoperto” che l’Anello dei Colli, parte integrante del Parco e percorso di visita principale al medesimo, non è poi così sconosciuto e trova anzi ampia diffusione sui siti istituzionali e non che hanno come finalità la promozione del turismo (oltre che delle conoscenze storiche) che ha nella Grande Guerra – e in questo momento il suo Centenario – il suo filo conduttore:

  • Ecomuseo della Grande Guerra e Anello dei Colli a Pian dei Buoi
  • 3Dolomiti e Anello dei Colli di Pian dei Buoi
  • Veneto Grande Guerra e Anello dei Colli di Pian dei Buoi
  • i luoghi della Grande Guerra in provincia di Belluno: Anello dei Colli di Pian dei Buoi
  • Dolomiti: museo a cielo aperto. Pian dei Buoi e… Anello dei Colli
  • Grantour Grande Guerra (Cai Veneto) e… Anello dei Colli di Pian dei Buoi

Visto che tanto l’amministrazione comunale che la sezione del Cai, in particolare nell’anno del Centenario, non sono riuscite a combinare una minchia, pur avendo a disposizione un Parco della Memoria debitamente realizzato (per quanto è stato fin qui possibile fare), dovreste considerare l’idea, ambedue, seriamente, di recuperare il tempo perduto.

Diversamente, potreste lasciare che me ne occupi io!

(sono come il signor Wolf…)

 

Grantour Grande Guerra (Cai Veneto) e… Anello dei Colli di Pian dei Buoi

18 Dicembre 2015 Botanico Palazzo, Pian dei Buoi, Turismo e dintorni cai-lozzo, cecità-della-giunta, cronache-lozzesi, parco-della-memoria, sviluppo-pian-dei-buoi

Dunque, con la “faccenda” dell’Anello dei Colli, veniamo al Cai Veneto. Il Cai regionale mette in cantiere:

Il progetto 3G Grantour Grande Guerra.

3G è un progetto Regionale, proposto dal CAI Veneto ma rivolto a tutti i gruppi di soci CAI e non soci che, nei 4 anni dedicati al ricordo, desiderano visitare i luoghi del fronte bellico e conoscere l’evento più drammatico della nostra storia recente. Grazie alla collaborazione delle Sezioni venete, degli Accompagnatori del CAI e dei tanti amici esperti/storici, sono qui proposte 42 “Visite Guidate”.
L’iniziativa, infatti, raccoglie tutti gli itinerari proposti dalle molteplici iniziative sezionali o regionali già in programma, mettendoli in una lista di mete, effettuabili fino al 2018, che concorrono al raggiungimento del Grantour.

Non so se l’inserimento dell’Anello dei Colli tra i percorsi del Grantour Grande Guerra (qui il pdf) sia stato segnalato al Cai Veneto dalla sezione di Lozzo (come referente leggo nella scheda di tale Martina Maran del Cai di Dolo). Se così fosse… sarebbe anche peggio. Ma anche così non fosse, con la “faccenda” siamo nuovamente da capo. Che dite?

Suvvia, caisti lozzesi, metteteci un po’ d’amor proprio. Ecchecazzo!!

(ohhh, mica con lo sviluppo del Parco eh, che sembra cosa fuori portata: basterebbe rinfrescare segnaletica e percorribilità dell’Anello e sistemare i dintorni del medesimo, lì dove va a toccare le “emergenze storiche”: ce la potete fare!)

grantourcaiveneto

anellocollicaivenetograntour2

incendi boschivi sulle Dolomiti: il lanciafiamme no eh?

18 Dicembre 2015 Cadore - Dolomiti, Curiosando dolomitando

Quindi sembrerebbe che, per l’Ansa, – “a rischio” – siano i fiammiferi, i mozziconi e i fochi d’artificio (per San Silvestro). E il ragionamento non è poi sbagliatissimo, se solo pensiamo che il fiammifero – esso stesso – è a rischio d’incendio (in realtà lo si fa apposta perché si incendi, a comando,  per poi trasmettere l’incendio ad altre cose incendiabili).

E i mozziconi, ovvio, dovete pensarli ancora accesi (il mozzicone, di per sé, non ti dà alcuna garanzia d’essere acceso, anzi: il significato di mozzicone si riferirebbe, piuttosto, a un pezzo che ha finito di bruciare). Insomma, quando “possono provocare” (come nel caso d’incendi), i fattori sono “di rischio” non “a rischio”. Sarebbero “a rischio” se subissero.

In ogni caso, oltre alle cause citate, è opportuno ribadire al volgo che non si devono accendere fuochi (ché, se lo fai con la pietra focaia al posto del fiammifero, il problema non svanisce mica eh). E i piromani, è opportuno che se ne stiano a casa. E così i militari (con le loro esercitazioni di tiro). I fulmini in questa stagione non dovrebbero impensierire. Non lasciate fondi di bottiglia in giro, e men che meno lenti d’ingrandimento (io ne porto sempre una con me). E voi, macchinisti ferrovieri, piano coi freni in aperta campagna.

E il lanciafiamme, certo, lasciatelo in garage (almeno fino al rientro del pericolo).

pericoliincendi

Dolomiti: museo a cielo aperto. Pian dei Buoi e… Anello dei Colli

18 Dicembre 2015 Botanico Palazzo, Pian dei Buoi, Turismo e dintorni cai-lozzo, cecità-della-giunta, cronache-lozzesi, parco-della-memoria, sviluppo-pian-dei-buoi

Openalp è un’altra iniziativa comunitaria che ha dato luogo a “cartine”. Queste sono state realizzate nell’ambito del progetto “Webgis a indirizzo geoturistico per la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale dell’Alto Bellunese (asse IV Leader del PSR Veneto 2007-2014).

Le cartine “Dolomiti: museo a cielo aperto” mettono in risalto elementi del paesaggio, cultura e storia dei “comprensori” Comelico Sappada, Agordino, Valle del Boite, Cadore Longarnese Zoldo, Centro Cadore (una cartina per comprensorio).

Nella cartina relativa al Centro Cadore, Lozzo è “rappresentato” da tre schede: Museo della Latteria, Roggia dei Mulini, e Pian dei Buoi e Forte del Col Vidal (nella cartina topografica c’è anche la foto del rifugio Ciareido ma senza la scheda di dettaglio).

La scheda Pian dei Buoi e Forte di Col Vidal è inserita nella sezione “La Grande Guerra”, a fianco del Forte militare di Monte Tudaio e del Museo e Itinerario del Monte Piana (due schede distinte). La scheda che descrive Pian de Buoi è “generica”, rispetto a quelle viste precedentemente, ma cita ugualmente l’Anello dei Colli:

[…] Questa complessa rete di collegamenti e difese costituiscono il Parco della Memoria, che è possibile visitare lungo il percorso dell’Anello dei Colli (segnavia n.33), uno dei 15 itinerari che compongono gli “Anelli e Vie di Lozzo di Cadore” creati dalla locale sezione del CAI.

Capite quindi che, per quanto detto e dimostrato finora su questo blog, se, quando penso al Parco della Memoria e all’Anello dei Colli, mi vengono in mente solo caprones, ho le mie (buone) ragioni.

museocieloaperto

(Openalp ha prodotto anche un “catalogo” disponibile online; anche se apparentemente sembra una cosa ben fatta, nella realtà, soprattutto in chiave turistica, la cosa è una vaccata di proporzioni bibliche, e resterà tale almeno fino al momento in cui, per esempio, non verrà introdotto un “boton” che permetta di selezionare (e deselezionare) tutti i marker senza dover passare per ogni sezione. Inoltre, nel guazzabuglio di iconette che talvolta risultano concentrate radialmente (perché sono tante pur alla scala minima di 300 m), si dovrebbe trovare il modo di far capire cosa si nasconde dentro l’icona con una funzione “over” (passandoci sopra il mouse, senza cliccare); resta poi da colmare il divario tra le cose che ci sono nell’agordino e quelle che ci sono dalle altre parti, un’asimmetria che avrà le sue buone ragioni ma che stona e stride come “quei” gessetti alla lavagna. Come strumento catalografico, invece, potrebbe avere una sua ragion d’essere: in questo caso ci vorrebbe una regia alla “Rottermeier” che induca e incalzi gli “attori” sui vari territori a comporre un quadro catalografico complessivamente organico; pure un indirizzo a cui sputarvi in un occhio, se del caso, sarebbe gradito 🙂 )

 

sitiunescoveneto.it (e ficcateci dentro anche i dolomitici, no?)

18 Dicembre 2015 Cadore - Dolomiti, Turismo e dintorni dolomitando, turismo-veneto, turisticando, unesco

Cado per caso sulla pagina FB denominata Sistema Siti Unesco Veneto (diario aggiornato all’ 11 dicembre, qualche giorno fa). Da telefono (041-279 3172) e indirizzo si risale alla Regione Veneto, Sezione Beni Culturali, Ufficio Catalogazione e Monitoraggio Finanziamenti Regionali Beni Culturali.

Tra le info c’è anche la segnalazione di un sito web, sitiunescoveneto.it. Mi ci fiondo e, poffarbacco, non trovo, tra i Siti Unesco veneti (quelli in carne e ossa), quello dei sodomitici. Insomma, manca un gran pezzo di patrimonio dell’umanità. Siccome il link del sito lo trovo come secondo risultato per la ricerca “siti unesco veneto” su Google, varrebbe la pena aggiungere, ai quattro presenti, anche il quinto e ultimo “patrimonio” della serie, giustappunto quello dei dolomitici.

Ma il sito sitiunescoveneto.it se l’è cuccato il Comune di Verona (così appare nel registro, e la cosa non sorprende più di tanto visto che tutto il centro storico della città è Sito Unesco) ; si capisce che, una volta, il Comune di Verona e la Regione erano “parenti”, forse lo sono anche ora. Magari è la Regione ad essere il braccio operativo di questo sito (che pare pure ‘na ciofeca), ma anche no. Avere un linchino non cambierebbe molto il destino dei sodomitici, ma non sarebbe neanche di danno. Sicché…

(è vero, tuttavia, che il sito Dolomiti Unesco non è interamente nel Veneto; ciononostante, visto che una porzione cospicua dell’ambaradan poggia in terra veneta, un piccolo linchino, un linchetto, un linchettuccolo, pur con la precisazione del caso, non sarebbe del tutto fuori luogo: e poi, per vincere, “bisogna fare squadra”, eccheccazzo!!)

 

FBsistemasitiunescoveneto

sitosistemasitiunesco

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