BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

FAQ e +FAQ (e altri covidumi)

14 Novembre 2020 Criticarium Itaglia, Politica nostrana, Satireggiando provinciazza, regional-politik, satireggiando, scripta-manent, supercazzole, zazzaballa

Sulla scia di scemo e +scemo, diamo inizio alle danze. Come detto, se l’ordinanza della Nasion Veneta fosse stata scritta in uno dei peggiori bar di Caracas sarebbe riuscita meglio. Essendo venuta da cani, deve essere stata scritta da quadrupedi, di rango inferiore, peraltro: va detto che è stata poi firmata da un bipede, tale Zazzaballa.

La varata ordinanza è risultata sì chiara che hanno avuto il bisogno di stendere una FAQ per dirimere i dubbi sgorgati nelle menti dei poveri veneti. FAQ, plausibilmente, elaborata dagli stessi quadrupedi dell’ordinanza, visto l’acume intrinseco di alcune delle voci elencate.

18) Sono ammesse le gite escursionistiche organizzate con guida?
Sì, purché non ci si rechi in luoghi affollati o si crei affollamento e assembramento.

Difficile immaginare una gita escursionistica composta da uno più la guida: di solito, sul pianeta Terra, sono 15-20-30 persone con una guida. Per non creare affollamento e/o assembramento con un gruppo di 15-20-30 persone che strategia puoi adottare? Sei già tu, gruppo di 20 persone, un “luogo affollato”. A meno che il dis-affollamento non sia automatico oltre i due metri di distanza tra i componenti, nel qual caso la tua ordinanza non serve ad una beata mazza e te la potevi risparmiare.

22) Si può andare a camminare in montagna?
Non in zone affollate o quelle in cui si creano affollamenti.

E di fronte a questo distillato di pensiero umano uno studente di Filosofia potrebbe decidere di lasciare gli studi e ritirarsi tra le montagne a fare l’eremita. Anche perché la FAQ avrebbe dovuto chiarire l’arcano legato a questa espressione: “È consentito svolgere attività sportiva, attività motoria e passeggiate all’aperto bla bla … in ogni caso al di fuori delle strade, piazze del centro storico della città, delle località turistiche (mare, montagna, laghi) e delle altre aree solitamente affollate”. Per evitare affollamenti c’erano già in vigore le… solite norme anti affollamento e assembramento. Insomma, se proprio dovevi scrivere qualcosa, emerita testa di cazzo, avresti potuto scrivere “si può andare ovunque non ci sia assembramento“.

Il bello è che alcuni giornalai, qui l’esempio dell’Amico del Popolo, nel tentativo di illustrare la somma di nuove disposizioni hanno scritto:

«Non si va al mare, in montagna, al lago o in collina e si evitano assembramenti», ha sottolinea Zaia. 

Ora, se l’hanno virgolettato dovrebbe essere riconducibile a Zazzaballa. E se Zazzaballa, bipede, dice quel che dice, allora i quadrupedi che hanno fatto l’ordinanza e le FAQ si stanno contraddicendo tra loro, appassionatamente. Magari c’è anche l’intervista in cui si può sentire il pifferaio proferire tali parole.

Insomma, un risorto circo Barnum!  

Altro covidume. Il povero presidente della Provinciazza, tale Padrin, in un accorato appello con la museruola d’ordinanza scivola sulla banana dei congiuntivi: “il mio è un appello a tutti i cittadini bellunesi affinché assumono dei comportamenti…“.

Certo, la provincia conta oggi un po’ meno della bocciofila di Pinié (sorridente frazione di Vigo di Cadore), ma non sei sulla stazione spaziale ISS in orbita: che ti costa rifare quel minuto di registrazione e salvare almeno l’onore della lingua lasciataci in eredità dal sommo poeta?

Ma c’è dell’altro: il nostro, riferendosi “alle persone che stanno male, che sono positive“, si lancia in un “non abbiamo bisogno che nessuno punti il dito contro di loro“. Ehhhhhh! Ma stattene zitto, no, che non ti costa nulla! Quegli stronzi di latini, coniando la locuzione Excusatio non petita, accusatio manifesta, non avevano idea di quale successo avrebbe avuto nel corso della storia. E poi c’è quel tale, quello del “meglio stare zitti e…”.

Al prossimo covidume, qui, su questi pixel.

Zazzaballa plus (ma Lozzo è località turistica?)

13 Novembre 2020 Criticarium Itaglia, Satireggiando, Turismo e dintorni regional-politik, satireggiando, sentieri, turismo-cadorino, zazzaballa

Zazzaballa, una ne fa cento ne pensa. Zazzaballa, uno sforzo della natura. Siamo entrati nell’area plus, quella del bonus. Dice il nostro, dopo aver espulso la novella ordinanza:

“L’ordinanza definisce un passaggio del Veneto ad una fascia gialla ’plus’”, ha commentato il presidente del Veneto sintetizzando la filosofia delle nuove misure che entreranno in vigore domani e saranno valide fino al 3 dicembre 2020.

Se prendevi un cazzo di cane qualsiasi e gli dicevi di scrivere quell’ordinanza, be’, l’avrebbe fatta meglio (pur facendola alla… cazzo di cane). Dubbi interpretativi più ampi delle pampas argentine, coreografie in punto di diritto da far impallidire un commediante come Totò, più che un’ordinanza… una tarantella. Agevolo:

a.2. È consentito svolgere attività sportiva, attività motoria e passeggiate all’aperto, presso parchi pubblici, aree verdi, rurali e periferiche, ove accessibili, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività e in ogni caso al di fuori delle strade, piazze del centro storico della città, delle località turistiche (mare, montagna, laghi) e delle altre aree solitamente affollate, tranne che per i residenti in tali aree;

Per esempio, quella virgola dopo “al di fuori delle strade,”, esclude le attività consentite da tutte le strade della Nasion Veneta o è da intendersi legata alla frase successiva, cosicché da intendersi “fuori dalle strade e piazze del centro storico”, limitando quindi la sfera d’influenza al “centro storico”? Vallo a capire.

Ma soprattutto, cazzo vuol dire località turistiche? Cazzo vuol dire l’espressione “(mare, montagna, laghi)”? Cioè tutte le località del mare, del cielo e della terra? E poi, le colline del prosecco… chi se le incula? Una dimenticanza o un varco interpretativo lasciato lì apposta dall’azzeccagarbugli? Se sto sotto i 600 m sono in collina? E la montagna, è davvero tale se salgo sopra i 600 m o c’è bisogno di qualche altro parametro per darne efficace contezza. Mahhhh, saperlo.

E, di grazia, Lozzo di Cadore è da considerarsi “località turistica“? Potenzialmente, qualsiasi buco del culo nel creato può essere una località turistica, evidente no? Le 3632 presenze a fine agosto 2020 (con ben 152 presenze nel periodo degli arresti domiciliari, ops, lockdown, ossia marzo-aprile-maggio) rappresentano titolo sufficiente per permetterci di cingere la corona di località turistica?  

Insomma, se uno di Camposampiero vuol venire a farsi una sgambata su uno dei sentieri del territorio di Lozzo di Cadore… non può farlo perché Lozzo è montagna, non può farlo perché Lozzo è località turistica, oppure può farlo perché Lozzo è sì montagna ma non località turistica?

E se io volessi andare a fare quattro salti in Val Scarabozza (Val di Tovo, Campoluzzo), un gioiello di valle e d’ambiente, comune di Laghi (Vicenza), comune che neanche trovo elencato tra quelli che costituiscono il movimento turistico veneto, potessi o non-potessi? Mahhhh!

 

 

il leone veneto messo in ginocchio dagli spritzer

12 Novembre 2020 Criticarium Itaglia, Satireggiando regional-politik, satireggiando, zazzaballa

Era nell’aria già dalla zazzaballata di ieri (quando Zazzaballa fa una dichiarazione, la probabilità che emetta una zazzaballata è prossima a 1) riguardante quelli dello spritz. Dunque, il pifferaio l’ha detto:

“Uno spritz in meno per evitare lockdown”.

Quando parla Zazzaballa il clima è questo: veneti qua, veneti là, veneti su e giù… noi veneti femo questo, noi veneti femo quelo… Gesù non nacque a Betlemme, nacque a Camposampiero, provincia di Padova. E S. Antonio, da Padova, c’era già, prima della venuta del bambinello: è stato lui ad insegnare al pargolo i rudimenti del cristianesimo. Le forze d’attacco più temibili al mondo sono quelle venete, gli sgnapzer (che fanno colazione con la sgnapa). I tamponi rapidi li abbiamo provati noi per primi, prima ancora che li facessero…

I veneti ce l’hanno nel dna, dice spesso il Zazzaballa (e anche da qualche altra parte, aggiungo io).

Di nuovo: la Nazione Veneta, che conta 5 milioni di abitanti (4,9 milioni, uno più uno meno) e che demograficamente è affiancabile a nazioni come Danimarca (5,7), Finlandia (5,5) Slovacchia (5,4), Norvegia (5,4) Croazia (4,1) e Irlanda (4,9), che sviluppa un PIL di 162 miliardi di euri (2017) e gode di una conseguente fetta procapite di 33.000 euri, la Nazione Veneta, dicevamo, sta per essere messa in ginocchio dagli spritzer.

Un manipolo di spritzer (da non confondere con gli sgnapzer) ha in ostaggio una nazione intera, la Nasion Veneta (zio cane!).

Il leone alato veneto, che in quanto tale sa anche leggere, ridotto a un qualsiasi micio-micio da appartamento. Ma qua bisogna far intervenire l’Esercito; ma che dico esercito, la Guardia Nazionale USA; andiamo sul sicuro, chiamiamo i Marines. Sveniamoci, facciamo intervenire i Navy Seals, le SAS, l’Alpha Group tutti assieme appassionatamente, per un impatto duraturo.

Zio cane!

Non chiederti cosa può fare la Nasion Veneta per te, chiediti piuttosto cosa puoi fare tu per la Nasion Veneta.

Zazzaballa e lo spritz (versione autunno-inverno)

11 Novembre 2020 Criticarium Itaglia, Satireggiando regional-politik, satireggiando, zazzaballa

Ve l’avevo detto che ci avrebbe dato grandi soddisfazioni. Zazzaballa, il Mike Bongiorno de noantri, ci ha riprovato: la prima volta (versione primaverile) s’era ripromesso di aspettarli alle porte degli ospedali, quelli dello spritz. Fatto si è che con l’arrivo della buona stagione il virus s’è chetato e il nostro è rimasto con un palmo di naso: più bua!. Con la virulenta (chissà da dove viene questa espressione…) ripresa della vitalità del coronavirus, fatto che ci ha trovato tutti impreparati come ad un fulmine a ciel sereno (questa è ironica, mi raccomando), il nostro ha avuto modo di ripescare la storiella dello spritz, questa volta in versione autunno-inverno.

I coviddi stanno uscendo fuori dalle fottute pareti e, non sapendo perché cazzo lo fanno, e perché siano così fottutamente organizzati, Zazzaballa si aggrappa a quelli dello spritz. Certo, giocare la carta della responsabilità è cosa che garantisce una plebiscitaria aderenza, ben oltre il bipartisan, diciamo tripartisan, ma che dico, pluripartisan: tutti d’accordo, dall’intellettualoide di sinistra al lurido mercante giudaico-massonico, ci mancherebbe.

Del resto, sparare stronzate banalità di questo tipo non richiede alcun bisogno di portare evidenze scientifiche, un po’ come quelle che spara un Bergoglio qualsiasi quando dice, nel suo italiano spagnoleggiante, “dovemo volerse tuti quanti bene”. 

E poi c’è la storia della COMUNITA’ (maiuscola, per sottolinearne l’importanza… capitale); dice il Zazzaballa: “Finiamola di sentirci individui, OGGI SIAMO COMUNITÀ…”. Ma comunità de che, precisamente? Tanto per fare un solo esempio: chi cazzo è che s’è rivolto alla COMUNITÀ quando si è trattato, sia a livello nazionale che regionale, di tagliare a colpi di macete la sanità? Troppo facile chiamare in causa la comunità, qualsiasi cazzo di cosa voglia dire, quando inizia ad oscurarsi la vallata: si chiama “daje all’untore” e, di untori, ne salteranno fuori parecchi in questo scorcio di stagione.

Dunque, a chiunque altro si dovesse esprimere nello stesso modo, col mio solito garbo risponderei: vai a farti fottere tu e la tua comunità del cazzo; quella non è comuntà, ma un gregge seguendo il quale ci tufferemo tutti in un mare di merda, felici e inebriati da una sorta di sudicio socialismo sudamericano. 

  

Provincia di Belluno: ad agosto “azzerato” l’eccesso di mortalità per il complesso delle cause

25 Ottobre 2020 Cadore - Dolomiti, Dati e numeri utili covid-19, dati-numeri-utili, dati-provincia-belluno

Visto che è iniziata la seconda tornata di covidume & friends, vediamo come è andata a finire la prima. Come si ebbe modo di dire ai primi di maggio, con la disponibilità dei dati di extramortalità fino a marzo, attribuire quei 15 casi marzolini (il 9,8%) in più al COVID-19 (meglio sarebbe alla COVID-19, perché è una signora), così, tout court, non sembrava cosa buona e giusta. Nel mese successivo, aprile, la differenza nei decessi è salita a 66 casi, un bel +32%, rendendo certamente più plausibile l’attribuzione di questo eccesso di mortalità (di una sua buona parte) alla COVID-19.

Fatto si è che i giorni fanno il loro mestiere, passano, e da allora siamo giunti ad avere i dati degli eccessi di mortalità fino ad agosto. E sì, i vecchi bellunesi han tenuto botta al punto che nel periodo gennaio-agosto di quest’anno risultano 4 decessi in meno di quelli registrati in media nello stesso periodo negli anni dal 2015 al 2019. Detto diversamente, dal punto di vista statistico l’impatto dell’emergenza sanitaria da COVID-19 in provincia di Belluno sulla mortalità totale della popolazione residente non ha alterato, nel periodo considerato, l’andamento dei decessi.

Anche il Friuli Venezia Giulia chiude in sostanziale parità (+0,4%) mentre il Veneto segna un +6,4%, il Trentino Alto Adige un +18,2% e la Lombardia, la “grande malata”, giunge ad un +38% (a marzo 2020 l’eccesso fu del 188%). Al Nord si registra un +19,5%, al Centro un -0,2%, al Sud un -1,1% per un dato nazionale pari all’8,6%.

(poi, certo, c’è il covidume odierno, quello della seconda tornata, con i falsi esperti e gli esperti falsi, con falle logiche che quelle della Concordia sembrerebbero delle ammaccature, con catene causali da circo Barnum e, soprattutto, con un governo che non riesce a guardarsi allo specchio e provare disprezzo per ciò che vede)

(la dicitura “Media 2020” nella tabella soprastante non è corretta: i dati del 2020 sono quelli effettivamente registrati)

Presenze ad agosto 2020: Auronzo -27%, Cortina -26%, STL Dolomiti -21%, Provincia Belluno -22%, Veneto -56%

19 Ottobre 2020 Cadore - Dolomiti, Turismo e dintorni andamento-tur-cadore, covid-19, turismo-cadorino-analisi, turismo-veneto

Arrivi e presenze mese per mese e cumulate da inizio anno fino al mese di agosto 2020 (ultimi dati disponibili). Il Veneto – dati cumulati da inizio anno – piange un -61% di arrivi e un -56% di presenze (sarebbe stato preferibile un asteroide…). E’ andata meglio alla “montagna” che sugli arrivi registra un calo medio intorno al 30% (40% per Cortina), che migliora ancora sulle presenze (sempre dati cumulati da inizio anno): Auronzo -27%, Cortina -26%, STL Dolomiti -21%, Provincia di Belluno -22%.

Dai dati totali riportati non si riesce a dedurre il vero “eroe” che ha permesso un così… dolce tracollo: lo straniero. Nel mese di agosto, per quanto riguarda il STL Dolomiti (settore turistico locale), le presenze straniere sono aumentate del 6,5% mentre quelle italiane sono diminuite del 55%, portando il risultato da inizio anno a -5,9% per le presenze straniere e a -43,5% per quelle italiane. Per capire l’effetto paracadute dovuto allo straniero va ricordato che le presenze di quest’ultimo pesano, nel STL Dolomiti, per il 60% sul totale. Allo straniero è ovviamente precluso il mordi-e-fuggi che invece ha caratterizzato il godimento delle ferie di montagna di buona parte dei veneti. 

Anche il Veneto ha beneficiato della spinta dello straniero che nel mese di agosto ha comportato un +8,6% di presenze alle quali si oppone un -47% di quelle italiane: tutto ciò ha portato il risultato da inizio anno a -23% per le presenze straniere e -71% per quelle italiane (in Veneto le presenze straniere pesano per il 32% sul totale). 

Arrivi Auronzo, Cortina, STL Dolomiti, Provincia Belluno e Veneto 2020 su 2019 mese per mese e cumulati da inizio anno (fino ad agosto 2020)

Presenze Auronzo, Cortina, STL Dolomiti, Provincia Belluno e Veneto 2020 su 2019 mese per mese e cumulati da inizio anno (fino ad agosto 2020)

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