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cosa c’entra torbieredanta.info con il quartiere a luce rossa di Shibuya?

12 Settembre 2017 Curiosando curiosando

Boooh! Se però cercate il dominio www.torbieredanta.info, questo è ciò che vi appare. Se traducete, questo è (più o meno) il risultato relativo ai titoli: “Quella figlia passano l’un l’altro nella città di strada […] quartiere a luci rosse di Shibuya ha scelto di posizionare i principianti doganali per imparare”.

Su Whois il dominio risulta registrato dall’11 aprile 2015 a nome di chissachilosa in quel di Osaka.

Il bello è che il consorzio Val Comelico ha una pagina dedicata alle torbiere di Danta in calce alla quale si rimanda, evidentemente per… approfondimenti, proprio al dominio/sito giapponese. La stessa cosa appare nella brochure pdf “Guida alle torbiere di Danta di Cadore” scaricabile dal sito della Regione Veneto.

Evidentemente il dominio, ad un certo punto della propria vita, per qualche motivo non è più stato rinnovato, e qualcuno ad Osaka se l’è preso. Amen. Sarebbe tuttavia auspicabile, almeno da parte di quelli del consorzio Val Comelico, metterci un po’ di pena e togliere quel link dalla loro pagina. Ne va del buon nome della torbiera.

(e per tutte le altre occorrenze di torbieredanta.info sparse per il web? cv!)

screenshot della homepage del dominio torbieredanta.info (09/09/2017)

è giunto il momento di quella di Bari

11 Settembre 2017 Criticarium Itaglia, Ecco Nomia psico-dramma, quelli-del-PD, verso-il-default

Dopo le trascorse ondate (di merda) sollevate dal Monte dei Pacchi di Siena, da Banca Marche e dalle “nostre” venete a conduzione alcolica, sta montando quella (cogl) ionica sollevata dalla Banca Popolare di Bari. Un problemino in più per i maialini del PD che contavano su quella banca per ingrassare (ingrasso elettorale, ben s’intende).

Nel 2016 ce l’hanno messa tutta per crescere in silenzio: ma il cigolio dell’imminente crack era già nell’aria. Mi raccomando, la scorzetta di limone, che è la morte sua!

Lettura consigliata per un approfondimento: Phastidio. 

 

come numero 69 è più intrigante, ma anche 1333 ha un fascino particolare…

10 Settembre 2017 Cadore - Dolomiti, Curiosando, Informa-Lozzo cronache-lozzesi, demografia

Dai 1.342 lozz- (-esi, -ioti, -iani) di inizio 2017 siamo caduti a 1.326 per rimbalzare, con marzo, ultimo dato disponibile da demoistat, a 1.333. Nati 2, morti 2, slozzizzati 9 (11 immi e 20 emi): il saldo è solo del 6,7 per mille(ci siamo lasciati alle spalle un 2016 orribilis: -29,6 per mille).

In termini numerologici vi è un’altra particolarità riguardante la quota di ital- (-iani, -ioti, -esi) rapportata a quella degli stranieri, ma di questo parleremo in un prossimo post.

 

 

prevista una secchiatina d’acqua (anche) sulle Marmarole: speron ben

9 Settembre 2017 Curiosando curiosando

Accumulo precipitazioni in 36h (dalle 3 di sabato 9 settembre alle 14 di domenica): da Meteociel.fr, modello WRF NMM 2km (Nord Italia). L’accumulo previsto “sulle Marmarole” è tra i 150 e i 200 mm; in realtà nelle prime 20 ore ne dovrebbero cadere 30, forse 40, quindi gli altri si dovrebbero concentrare nelle 16 ore successive (nella sequenza oraria, tra mezzanotte e le due sono previsti 30-50 mm). Speron ben!

IL CADORE ED I SUOI CULTORI (libro)

21 Luglio 2017 Cadore - Dolomiti, Cultura attività-culturali, giuseppe-zanella, la-parola-ai-lozzesi

(tratto dalla premessa del nuovo libro di Giuseppe Zanella fresco di stampa: Il Cadore ed i suoi cultori, Pieve di Cadore, Tipografia Tiziano, 2017)

Annotazioni sulla vita e le opere di alcuni illustri studiosi della nostra Terra

Continua con questo modesto volumetto il colloquio avviato qualche anno fa con i miei 25 lettori. Quest’anno è mia intenzione intrattenere questo “manipolo” di estimatori su alcune benemerite figure di studiosi e storici cadorini che hanno saputo dare giusto risalto alle preclari caratteristiche della nostra inimitabile Terra e “lumeggiare” efficacemente il valore e le virtù del nostro Popolo e le sue millenarie, significative vicende e peripezie.

Trattasi, insomma, di figure che hanno saputo mirabilmente descrivere non solo il pregevole patrimonio di tradizioni religiose, civili, sociali ed economiche dei nostri avi, ma che hanno saputo altresì tratteggiare proficuamente gli eventi storici più significativi che hanno caratterizzato il nostro territorio e la vita dei suoi abitanti. L’aspetto meritorio di una tale azione di “memoria” non si esaurisce soltanto nel pur lodevole, mero tramandare ai posteri le gesta di una comunità composta di gente indomita, caparbia, laboriosa e saggia, amante della libertà e molto legata alle antiche Istituzioni comunitarie, ma mette in rilievo anche il modo efficace con cui gli accadimenti sono stati descritti, la palesata “modernità” – al di là di un linguaggio e di una scrittura che risente delle mode dell’epoca – da provetti cronisti della storia e lo spirito di autentici cantori della “cadorinità”, animati da genuina passione civica non disgiunta da una scrupolosa trascrizione dei fatti in uno stile circostanziato ed il più possible attinente alla oggettiva sequenza dei resoconti. 

Le opere di uomini come mons. Ciani, mons. De Donà, don Da Ronco, del prof. Fabbiani, del prof. Ronzon e di tanti altri non meno importanti (degni di menzione il De Bettin, Celso Fabbro e, soprattutto, lo Jacobi) resteranno impresse a caratteri cubitali nell’albo aureo della Magnifica Comunità Cadorina e, contestualmente, la Biblioteca Storica Cadorina di Vigo resterà valido e ricco patrimonio cultural-storiografico a disposizione non soltanto degli studiosi e dei cultori della materia, ma anche dell’intera comunità “stanziante” nei 22 Comuni del Comprensorio. L’opera omnia del Ciani, la sua monumentale “Storia del Popolo Cadorino” sarà l’oggetto principale (ancorché molto parziale) della presente riflessione e disamina ed a essa verrà fatto prevalente riferimento e richiamo per una analisi ed una illustrazione auspicabilmente soddisfacente. 

Concludo con queste brevi considerazioni. “La Storia è maestra di vita”, come afferma Massimo D’Azeglio, il cui assunto sintetizza che il “Popolo che non ha cura delle sue memoria è destinato alla rovina”. Nella Piccola Patria Cadorina era (ed è) tenuto in gran conto il culto dei Lari, che, per estensione, può essere assimilato anche con la venerazione per le “patrie memorie”, ossia con il costante ricordo delle gesta dei nostri progenitori, che sempre lottarono e combatterono contro la coercizione, l’oppressione e la soggezione allo straniero e per la affermazione dei valori di indipendenza, libertà, unità, concordia e emancipazione.

L’autore

 

(sintesi dell’indice:

  1. Mons. Giuseppe Ciani, il sommo storico cadorino
  2. Storia del Popolo cadorino
  3. Profilo del prof. Giovanni Fabbiani
  4. Il Cadore nel sessantasei
  5. Profilo di Don Pietro Da Ronco
  6. La parrocchia i cappellani i curati i parroci della Chiesa di S. Lorenzo in Lozzo
  7. Dati biografici e opere di un Cadorino insigne (prof. A. Ronzon)
  8. Commento a “Il tiranno in guanti gialli” (novella)
  9. Profilo di mons. Giovanni De Donà, docente, patriota e storico Cadorino
  10. La chiesetta di S. Orsola e Ainardo da Vigo
  11. Bibliografia

)

copertina del libro "Il Cadore e i suoi cultori"

Auronzo (sulla destra orografica del fiume Ansiei…) dalle Cianpedele

18 Luglio 2017 Cadore - Dolomiti, Turismo e dintorni auronzando, turismo-cadorino

Laggiù, a 14 km dalle Cianpedele, Auronzo brulica di vita. Ma niente, anche da qui il piccolo agglomerato di case appare più sulla sinistra orografica del fiume Ansiei che sulla destra. Chissà, magari dal Tudaio…

(essendo Auronzo lungo, molto lungo, come dicevamo, più un lungomerato che un agglomerato come invece fantasiosamente scritto dalla tour-reporter nel reportage, la distanza di 14 km sopra riportata si riferisce più o meno al ponte del Juventus, ché quello di Reane dista 11 km e quello che porta in Val da Rin ne dista 9, mentre le case di Giralba sono già a 7, la metà della distanza dal primo ponte; diteglielo, alla reporter, chissà che ne tenga conto nella seconda parte del riporto)

(le immagini a maggior risoluzione qui o cliccando direttamente sulle foto dell’album)

Auronzo dalle Cianpedele

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