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pochi turisti? La colpa è degli operatori (ma anche la marmotta non fa più la cioccolata di una volta)

29 Dicembre 2014 Cadore - Dolomiti, Politica nostrana, Turismo e dintorni cadore, cadoriadi, della-confutazione, fare-turismo, sviluppo-montagna, turismo-cadorino

ciottiturismoNon ha torto, per certi versi, il sindaco di Pieve nel dire che se ci sono pochi turisti la colpa è degli operatori. Perché da che mondo è mondo l’accoglienza non è un kolchoz collettivista ma una gemma privatistica.

Una pista ciclabile, per esempio, non serve a un beneamato cazzo se non hai una rete d’accoglienza all’altezza. Attrattive per l’estate ce ne sono a gogò, sapendole valorizzare (poi se viene anche la ciclabile non ci si sputa sopra, ma non sarà quella che risolleverà il turismo prostrato di queste lande).

Ma se poi ti dai con la zappa sui piedi, vedi la patetica nonché penosa “campagna” Cadore regno delle ciaspe, iniziativa semo-pubblica che fa delle attività invernali “povere” un purè, allora vien da dire ai kolchoziani “statevene a cuccia che è meglio”.

Poi bisognerebbe aprire la parentesi dei servizi territoriali che, come la ciclabile, per definizione, non possono avere niente a che fare col “privato” semplicemente perché il privato quelle risorse non ce le ha (neanche col telescopio del Monte Palomar, non solo col binocolo). Una sola parola e abbiam già detto tutto: ferrovia.

Poi ci risiamo con l’ovvietà dell’autonomia e dei servizi che alla Provincia fanno capo (dovrebbero, visto che le ciofeche del PD le hanno smantellate): alla province di Trento e Bolzano, due portaerei (autonome), noi opponiamo la

Provinciazza

una bagnarola, un’accolita di sindaci che non riesce, non può, a guardare oltre il proprio naso.

(comunque, in campo turistico la sindaca Ciotti ha già dato: nessuno si ricorda l’orgogliosa presentazione del salottino dotato di wifi al pianterreno del Cos.mo?

[…] Questo spazio va nella stessa direzione del convegno perché si propone ad uso dei nostri concittadini, ma anche come integrazione dell’offerta per i nostri ospiti”, ha dichiarato il sindaco di Pieve di Cadore Maria Antonia Ciotti.

alla quale rispondevo ricordando che il mobile (mobail) aveva già nel segmento smartphone una penetrazione del 40% il che faceva presupporre che

In poche parole, mentre il sindaco di Pieve non ha ancora acceso la luce del “salottino uaifai”, gli ospiti possono averti già sputtanato o esaltato 1000 volte via smartphone senza neanche alzarsi dal letto. Quanta fatica fa il progresso a farsi strada nella testa della gente.

)

Insomma, la colpa è anche degli “operatori”, ci vuol poco a capirlo, ma anche la marmotta non fa più la cioccolata di una volta.

#blackout-del-Cadore 28-12-2013 (piccoli peones crescono /1) Cai e bici da neve: il bue che dà del cornuto all’asino

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