quadrilogia blozziana (1): mi dispiace, ma io so io …
Dopo il tedioso ronzio del moscone calaltino, ecco giungere (te pareva) quello lagnoso di @y che mi tira per la giacca sulla questione elettorale e la conseguente elezione del sindakos:
Io non vedo l’ora di sentire tutti i discorsi pre-elettorali ma sognerei sinceramente più di tutto di vedere una lista denominata “Bloz per Lozzo”, in cui finalmente il tanto sparlare e criticare si trasforma magicamente in idee, progetti, proposte. Una lista in cui le tanto millantate capacità e conoscenze finalmente si materializzano. In poche parole finalmente la rinascita del nostro amato paese.
Ha il pregio, questa vecchia lagna, di avermi ricordato l’impegno che a suo tempo mi ero assunto:
(ad ogni buon conto la cosa non finisce qui perché ho in serbo una quadrilogia – niente paura, sarà di grande sintesi – con la quale fornire altri spunti sul perché io, il qui presente corsaro, non ponga la figura del sindaco fra le proprie massime aspirazioni; la risposta andrà cercata, per chi lo vorrà fare, in ognuno dei quattro contributi che ho in animo di pubblicare, tenendo conto che non tutti pesano allo stesso modo e che uno – in particolare – mi si addice quasi totalmente)
Ecco quindi il primo contributo a questa quadrilogia. Godetevi lo spettacolo e … fate i bravi!
(interpretando la scena proposta – fate uno sforzo, suvvia – va tenuto conto che, centrando la disputa su come io veda me stesso in rapporto alla generalità dei sindaci, questi ultimi – ed il loro codazzo di gregari sì vasto come pare – coincidono con il qui rappresentato volgo “canaglia” : una sorta di rustico gregge rozzo, primitivo, zotico e, naturalmente, ignorante fin nel midollo)
(p.s. vale comunque sempre, sempre, il detto: “mai dire mai”)