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Tornano le vipere e pochi escursionisti si arrampicano con il siero nello zaino.

1 Settembre 2010 Criticarium blozzando, refusi, scripta-manent

I giornalisti non finiscono mai di stupire.

Per il nostro sindaco sono il male assoluto, quando divulgano notizie che non lo assecondano nello sforzo governativo; essi sono assunti ormai a proverbiale motivo addotto per evitare, finché sarà possibile, la divulgazione al pubblico degli atti amministrativi prodotti in consiglio e in giunta (qui una selezione di articoli che illustrano la penosa vicenda). E’ infatti colpa dei giornalisti, che non riportano le notizie nella loro genuinità, se poi il volgo interpreta in malo modo le notizie date loro in pasto (ecco perché è meglio non dargliele).

Ma i giornalisti ce la fanno da soli a distinguersi, senza bisogno di sindaci bacchettoni (sempre pronti tuttavia a leccar loro parti recondite del corpo quando c’è bisogno di visibilità). A dire il vero, nella vicenduola che segnalo non si può dire che vi sia la partecipazione di un vero e proprio giornalista, ma di una frettolosa redazione sì.

Parliamo di vipere. Tempo addietro ne avevo già parlato (vipera di Calalzo), ma solo per introdurre l’argomento “politico” del perfido serpente velenoso. Ma veniamo all’articolo in cui si parla del “ritorno delle vipere“:

Tornano le vipere. Non che se ne fossero andate, ma da qualche tempo non si sentiva più parlare di incidenti legati al morso di questi serpenti. Questa estate nel solo Bellunese, due persone sono entrate in diretto contatto con le vipere, rischiando in entrambi i casi la morte. Per i due malcapitati è stato fondamentale l’intervento del Soccorso Alpino che per salvare la vita ad un escursionista che si trovava ad Arsiè ha dovuto impegnare anche l’elicottero del 118. «In un primo momento non era chiaro se si trattasse di un morso di vipera o di insetto – spiega Fabio Rufus Bristot – Poi la situazione si è chiarita e siamo prontamente intervenuti, anche se non è stato facile raggiungere la persona». Il morso di vipera è abbastanza raro, ma è anche pericoloso. Pochi escursionisti, è stato verificato, si arrampicano con il siero nello zaino.

Ora, noi vogliamo davvero bene al Gazzettino, che ci permette di mantenerci “in contatto” con il territorio, ma certe imprecisioni, sempre possibili, vanno rettificate.

Nel trattamento del morso da vipera, infatti, è bandita ormai da tempo immemore tanto la pratica dell’incisione della morsicatura, con la conseguente succhiatura del sangue della ferita, quanto la somministrazione del siero antivipera che normalmente, per lo shock anafilattico che può indurre, espone il malcapitato a più danni di quelli che dovrebbe risolvere. E’ peraltro sconsigliato da tempo anche l’utilizzo del laccio emostatico a favore di un bendaggio elastico.

Quanto al fatto che siano pochi gli escursionisti che si arrampicano con il siero nello zaino, diciamo pure che non sono pochi, non ce n’è proprio nessuno! Dal 2003, infatti, per decisione del Ministrero della Salute il siero si trova (non sempre) solo negli ospedali.

Quanto al nostro sindaco: come si vede le imprecisioni nel fornire le notizie possono sempre succedere! Ma se succedono si possono sempre opporre le proprie ragioni. Io, per questa cosuccia, non ho certo chiesto spazio al Gazzettino, ma sono convinto che non me l’avrebbero negato se solo il problema avesse toccato un argomento più “scottante”. Figuriamoci se lo negano ad un sindaco.

Le foto della vipera che fa snowboard sono di Giuseppe Baldovin.

in Australia eletto il primo aborigeno alla Camera; in Veneto la giunta è senza bellunesi a Loreto, come in piazza, una gallery di buchi con il vuoto attorno

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