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Centro Cadore: sindaci pulcini dal prefetto chioccia /1 (prove tecniche d’unione?)

4 Agosto 2013 Cadore - Dolomiti, Politica nostrana, Turismo e dintorni cadoriadi, politicanti, politiche-cadorine, sindakos

I sindaci centro cadorini si stanno sinergizzando. Sapete, quella cosa per la quale il risultato dello sforzo (sinergico) è maggiore della somma dei risultati ottenibili dai singoli sforzi componenti. E’ una notizia di assoluto rilievo (ho già avuto modo di esternare telegraficamente le mie prime impressioni). La certezza giunge dalla lettura di un articolo di giornale (qui “dal vero”) dal quale si apprende che i sindaci pulcini, gli otto dell’Ave Maria, i sinergici, si sono recati in processione dal prefetto chioccia per pigolare, oops, per protestare.

Da tutto ciò si possono trarre subito due considerazioni:

  • i sindakos si possono attivare anche senza prenderli per il collo;
  • è iniziata la campagna pubblicità progresso a sostegno dell’unione dei comuni con i sindakos come testimonial;

Ma qual è il motivo della protesta?

«Esprimo il disagio della comunità composta dagli 8 comuni del Centro Cadore», spiega Pier Luigi Svaluto Ferro presidente della Comunità Montana Centro Cadore, nonché sindaco di Perarolo, «visto che ci stiamo dirigendo verso l’unione dei municipi è bene che il Cadore faccia massa critica e porti chiara la voce del suo territorio. In questo momento complicato il Cadore sta alzando la testa e, nelle difficoltà generali, ci sembra ulteriormente di vivere una situazione di marginalità. L’incontro di ieri», continua, «anche se avvenuto nel momento a noi non favorevole di passaggio di consegne tra l’attuale e il nuovo Prefetto, ha voluto esprimere questa sensazione di disagio e emarginazione. I nostri cittadini si sentono sotto tiro da chi invece dovrebbe supportarli. Ad esempio mi sembra fuori luogo che in piena stagione turistica ci troviamo con la viabilità non in ordine come dovrebbe per agevolare i flussi, oppure che venga inflitto un controllo più da “cani da guardia” che da garanti dell’ordine».

E poi ancora, questa volta dalla voce del sindaco di Calalzo:

«Mi aspetterei di avere lo Stato al fianco dei cittadini, invece sento che il nostro territorio è trattato da sorvegliato speciale. Etilometri ogni fine settimana e autovelox asserragliano i nostri Comuni, lungaggini per ottenere le autorizzazioni e controlli costanti danno la sensazione ai cittadini di essere vittime di un moto persecutorio.

Fuffa. Una gigantesca ventata di fuffa. Non c’è lo straccio di un dato che sia uno (perlomeno espresso nell’articolessa) da porre a sostegno del fitto pigolio sindakistico.  Io non mi muovo più in macchina come una volta, è vero, ma negli ultimi tre anni – ho fatto uno sforzo di memoria retrospettivo – non credo di aver incrociato una pattuglia a lato strada per più di tre volte (di qualsiasi tipo escludendo la polizia locale che però è, entro certi limiti, … addomesticabile dai sindaci: e a Lozzo di Cadore ne sappiamo qualcosa). E negli ultimi dieci anni – dieci anni – non sono mai stato fermato da una pattuglia (lo giuro su Silvio). E dovete credermi perché già il solo vedere le fasce tricolori dei sindaci mi indispone, figuratevi le divise militari dei servitori dello stato talian (concedetemelo, sono affetto da indipendentismo).

Che poi questi sindaci, dovesse scapparci il morto, sarebbero lì a interrogarsi e/o lamentarsi della carenza di controlli ed a chiedere con forza una maggior attenzione da parte dello stato. Stupendo il messaggio subliminale “svalutiano” (su quello “ciottiliniano” si è già espresso @Peones, ma anch’io ho ancora qualcosa da dire) di vago sapore unionista: “è bene che il Cadore faccia massa critica”. Massa critica? Gli otto dell’Ave Maria massa critica? Un futuro radioso ci aspetta cari cadorini, stolti figli di questa Magnifica Terra: è sufficiente quindi “unirsi” affinché il pulcino possa trasformarsi in condor? Ahhh, non averci pensato prima ad unire i servizi (ne sarebbe sortita una magnifica ritirata, quale del resto ci si propone nel futuro ormai prossimo). Le mOsse critiche, questa è la vera chiave di Volta.

Dico che se hai i coglioni, se hai veramente i coglioni, invece di fuffare (friggere aria o cose similari) stendi un bel documento scritto – da sottoporre a prefetto e plebaglia – dove de-scrivi la situazione e ne dai rappresentazione con numeri, dati, circostanze, fatti (quanti controlli, quante contravvenzioni, di che tipo, rientrano nella norma, di quanto son fuori eventualmente ecc.) e conseguenze. Ecco, FATTI.

Invece i sinergici unionisti parlano di “disagio della comunità”, di “sensazione di disagio”, “i nostri cittadini si sentono”, “sento che il nostro territorio”, “danno la sensazione”. Come vedete, un mondo di sensazioni, cioè una realtà del cazzo. Litanie, mEssa critica, altro che massa critica.

Infatti: “Fatti non foste per viver come sindakos, ma per seguir virtute e canoscenza”.

 

Paniz, Silvio e l’ortottero extra-parlamentare caldo eccezionale a Dellach in Carinzia (con amarcord carinziano)

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