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coviddi bellunioti alla riscossa

31 Marzo 2021 Giornalando amicodp, covid-19, giornalando

Sempre per la striscia quotidiana di comicità involontaria generosamente fornitaci dai giornalai. Solo una settimana fa, in relazione all’occorrendo e “proprio netto” calo dei contagi su base settimanale, l’Amico del Popolo ci informava che la lieta novella non era altro che

il segno più evidente che funzionano le misure di contrasto al coronavirus (Zona arancione, Zona rossa, vaccinazioni).

La stessa benedizione non era però ancora giunta per il Veneto, ché, evidentemente, quelli laggiù erano informati ad atteggiamenti più lascivi di quelli adottati dai sobri montanari (quelli lassù). Con granitica certezza i nostri scolpivano poi un radioso avvenire:

Oscillazioni ci potranno essere nei giorni prossimi, vedremo forse dei rialzi, ma la tendenza sembra sicura. 

A distanza di una settimana, per gli otelmi del contagio l’amara sorpresa:

Oggi, martedì 30 marzo, l’incidenza del coronavirus in provincia di Belluno purtroppo risulta di nuovo sopra la “soglia rossa” 250, raggiungendo il valore di 255 e confermando la forte crescita di contagio su base settimanale già evidenziata ieri con il valore di 243 (ieri +26, oggi +12). La provincia di Belluno in questa fase fa peggio del dato regionale veneto, che sembra aver preso con decisione la via del calo: oggi 225, ieri 242 …

Insomma, i coviddi bellunioti si sono ringalluzziti mentre quelli venetioti si sono presi una pausa, guadagnata con sudore dopo mesi di dai e dai.

Non occorre essere un losco figlio di puttana che passa il tempo nei fumosi bar di Caracas per sapere che la schiera di stacanovisti delle chiusure, i chiusuristi, non avranno alcuna difficoltà a pescare nel mare di merda delle già preconfezionate possibili e plausibili scuse: variante inglese-brasiliana-marziana-venusiana-vulcaniana, mica chiusi del tutto eh, evidentemente i detenuti domiciliari devono aver trovato il modo di assembrarsi lo stesso, e così via all’infinito.

Confermato quindi che la causazione tra calo dei contagi e lock down era ed è una puttanata gigantesca (qui in terra belluniota come in qualsiasi altro angolo di mondo), addolorati che i coviddi abbiano ripreso lena quassù ma gonfi di gioia che si stiano rammollendo laggiù, ci ricomponiamo in fervente attesa della prossima striscia di comicità involontaria.

(da segnalare altro fatto: i talebani del lockdown, a tutte le latitudini, qualche giorno fa ringhiavano con la bava alla bocca alla inasprita chiusura dei teteschi per Pasqua pur avendo – signora mia – meno della metà dei nostri contagi: della serie “noi qui a lamentarci mentre loro sì che fanno sul serio e chiudono tutto!”. Il giorno dopo la Merkel s’è rimangiata la “proprosta” chiedendo scusa al popolo tetesco. Cosa faranno dopo Pasqua non si sa, cazzi loro, ma i nostri giornalai, alla notizia del dietro-front della Merkel…

tutti muti)

autonomia della provincia di Belluno al tempo dell’Ever Given

29 Marzo 2021 Autonomia, Cadore - Dolomiti autonomia, belluno-autonoma, referendum-2017, zazzaballa

Liberamente tratto dal “fratello maggiore” (vedi immagine in basso) riguardante l’autonomia del Veneto (autonomia=maggiori forme di autonomia, qualunque cazzo di cosa voglia dire). Ma torneremo a parlare degli occhi lucidi di Zazzaballa che tempo addietro, a ridosso di un non lontanissimo Natale, e sotto i fumi del prosecco, inneggiava alla vicina e prossima conquista dell’autonomia della Nasion Veneta, stante Cazzaballa al governo (era il periodo giallo-verde). Godiamoci intanto questo intermezzo stercorario…

causazioni correlate e altri numeri (da circo)

26 Marzo 2021 Curiosando, Giornalando covid-19, curiosando, giornalando

Credo di averlo già detto: le dichiarazioni del politico di turno e la lotta nel fango quotidiana dei giornalai per rimanere a galla valgono oggi il prezzo di un biglietto in prima fila per godersi i migliori clown del circo. Il pandolo di Natale, tale Zazzaballa, è cangiato nel frattempo a pandolo di Pasqua, ma è sul fronte dei giornalai che in questo ultimo mese si sono registrate le migliori performance. In ambito locale tocca, tra tante, segnalare la sicumera dell’Amico del Popolo che, arruolato dalla prima ora tra i talebani del lockdown,  ci informa che (neretto nostro): 

E oggi, martedì 23 marzo, il calo dell’incidenza del coronavirus in provincia di Belluno è proprio netto: accentuando una tendenza che dura da una settimana (le colonne blu più a destra nel grafico), il valore scende in un giorno da 242 a 220. È il segno più evidente che funzionano le misure di contrasto al coronavirus (Zona arancione, Zona rossa, vaccinazioni).

Già a fronte di una semplice correlazione tra andamento di “incidenza” e chiusure (lockdown duro, molle, tenero, flessibile.. non ha importanza) ci si rotola per terra dalle risate e scompisciati si corre poi a cambiarsi di mutande, ma a fronte di una vera e propria “causazione” si rischia la perdita di ogni freno inibitore con conseguenze francamente imbarazzanti (soprattutto se non sei da solo…).

Ma oltre, l’articolo si fa ancor più intrigante: dopo aver sparato la causazione, con la stessa penna… si sparano sui piedi:

Oscillazioni ci potranno essere nei giorni prossimi, vedremo forse dei rialzi, ma la tendenza sembra sicura. A livello regionale, invece, la stabilizzazione dei contagi fa ancora fatica a tramutarsi in un calo: 249, 252 e 254 i valori registrati negli ultimi tre giorni […]

Dopo aver decretato la causazione per la provincia di Belluno, si rileva che la stessa causazione non ha ancora prodotto risultati nel resto del Veneto: che a dirla così è una “doppia causazione”, perché la dai per certa a Belluno e si tratta solo di aspettare che si manifesti anche a livello regionale. Statistica, scansate.

In pratica: se ti do un pugno nel naso e ti faccio correre il sangue sulla faccia è causazione, ma se te lo do e non succede niente… sei tu che sei così stronzo da non darmi la soddisfazione di vederti il viso rigato di sangue.

Ribadisco: teniamoci stretti questi politici di turno e i giornalai ché, senza di loro, le giornate trascorrerebbero più grigie di quanto già non siano. 

idee del pd: erano le pause…

19 Febbraio 2021 Criticarium Itaglia, Curiosando curiosando, psico-dramma, quelli-del-PD

Tale Delrio (oggetto che abbiamo in catalogo), lo smilzo del pd che non sembrava neanche così male, ma che poi ha espulso la puttanata delle puttanate, stiamo parlando della deforma delle Province, cosa che può riuscire solo a uno scappato di casa con la cravatta, s’è convinto che nel discorso di Draghi ci fossero tante idee del pd. La battuta che ne segue su SpinozaLive è un sunto universalistico di rara e cristallina evidenza:

Erano le pause. 

ma come porti i capelli bella bionda…

18 Febbraio 2021 Cadore - Dolomiti, Curiosando cortina-2021, covid-19, curiosando, scripta-manent, supercazzole

Reduce da scompisciamento a seguito di lettura di quanto proferito da tale Ghedina, sindaco di Cortina, il quale, pescando a piene mani dal libro Cuore, ha prima affermato che il mondiale “vuole essere il simbolo dell’Italia che ce la fa, simbolo dell’Italia che vince” per passare poi a valori cattolici quali “Cortina può avere effetti diuretici trasmettere al mondo intero i valori dello sport e della vita. Ecco la rinascita…” e così spero sia di voi amen, mi sono imbattuto in altra perla circense:

“Oggi alle 11.30 un incontro a più voci per raccontare come i Mondiali di sci alpino siano un volano per l’economia e un acceleratore di opportunità per il Paese Italia.”

A parte che detto così, nel momento in cui -senza se e senza ma e senza “adeguato” preavviso- ti chiudono il “mondo dello sci” fino al 5 marzo dopo averne assicurato la riapertura per il 17 di febbraio, la cosa è già sinistra, vi sono altre considerazioni di carattere più generale che brevemente sottolineo.

Il calo del pil sofferto nel 2020 dalla repubblica bananiera italiana nel suo insieme è stato pari all’ 8,9% e ci ha trascinato – or ora – ai valori di ricchezza di 22 anni fa, correva l’anno 1998. Ma senza considerare la sventura legata non tanto al covid quanto ai covidioti e alla loro gestione della cosa, guardando quindi al 2019 “pre crisi”, vi svelo che l’Italia in quell’anno (2019) era ancora sotto del 3,8% rispetto ai valori del pil del 2008, anno della crisi finanziaria bla bla bla,  cioè in linea con il pil prodotto nel 2004, ossia 15 anni prima.

Per carità di patria non faccio confronti con il recupero delle altre nazioni europee; sono certo che non vi sia difficile pensare che tra le nazioni di un certo peso la nostra è… in ultima posizione. Capite dunque che lo scompisciamento è la naturale difesa a stronzate di questa portata. Come atto di sopravvivenza a questo mare di merda dilagante, mi sono permesso di apportare alcune modifiche al “manifesto del volano dell’economia”.

whatever it takes

10 Febbraio 2021 Criticarium Itaglia verso-il-default

Prima venne il “Sei bella come il whatever it takes di Mario Draghi” scritto sul muro (per finta), poi la Treccani che, a caccia di neologismi petalosi, non poteva farci mancare il gustoso bocconcino. Ma è con “Governo conte: endgame” che l’espressione ha raggiunto il suo apice espressivo. Godetevelo… (traduzione spicciola di enjoy):

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