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ALMANACCANDO FRA LETTERATURA E FILOSOFIA SPICCIOLA

28 Maggio 2015 Attualità giuseppe-zanella, la-parola-ai-lozzesi

di Giuseppe Zanella

Leggere e, soprattutto, scrivere sono sempre state le mie passioni, il mio diletto. Mi ha sempre molto ‘intrigato’ e coinvolto, fin nelle più intime fibre del mio essere, rovistare nel passato, sviscerando e scrutando accadimenti, eventi, tradizioni, leggende, episodi e fatti attinenti la mia Terra, la storia delle generazioni che in essa si sono succedute e tutto ciò che è stato il ‘vissuto’ dei miei avi e l’intreccio delle loro vicende personali che hanno determinato i loro legami affettivi, le loro esistenze, invero assai grame. Ho sempre trovato molto suggestivo e gratificante analizzare l’evolvere di una civiltà contadina -quella giustappunto della mia Terra natia- con i suoi riti ancestrali, i suoi misteri, i suoi segreti, le sue curiosità, le sue credenze, tutto ciò, insomma, che costituiva e costituisce il patrimonio “genetico” di un popolo la cui storia affonda le sue radici nei secoli e nei millenni.

Che sarà mai questa innata voglia di conoscenza del mondo in cui si viveva nel passato, questo insopprimibile, nostalgico desiderio di guardare indietro nel tempo che ho trascorso e di cui ho perfetta memoria ed in quello, dilatato, alle epoche che non ho direttamente conosciuto? L’ineluttabile trascorre del tempo con i mutamenti che inesorabilmente si verificano sotto i più disparati profili – di costume, civile, sociale, etico-morale, economico, demografico- è foriero e propedeutico all’instaurarsi di sempre nuovi modelli e sistemi di vita caratterizzati da strutture politico-amministrative in continua e non sempre positiva evoluzione. Ed il vorticoso fluire del tempo sovente determina anche l’esigenza di porre a confronto il presente (transeunte) con il passato prossimo (ossia il nostro già vissuto) ed anche con il passato remoto, il quale va ben oltre le nostre esperienze e conoscenze.

Visitando la dimora della mia infanzia, sempre mi assale la commozione ed un groppo mi serra la gola evocando i bei tempi allorquando quelle mura echeggiavano delle voci di tutti i miei cari e l’allegria e la serenità ivi regnavano sovrane. Per me è un po’ il leopardiano “Rimembri” del poeta di Recanati quando scrive: “Silvia, rimembri ancor quel tempo della tua vita mortale…”. E quella mia casa, in cui oggetti ed arredi hanno tuttora, all’incirca, la stessa disposizione che avevano quando i miei vi dimoravano, ha il potere di proiettarmi all’indietro di diversi decenni e farmi provare sentimenti simili a quelli evocati dal grande poeta nel redigere il suo famoso sonetto. E le reminescenze di quel tempo irripetibile ritornano prepotentemente alla mia mente con fatti salienti, episodi di vita lieti e meno lieti, momenti di intensa affettuosità e ‘catechesi’ famigliare ricevuta da genitori, nonni, zia e da tutti i congiunti. Come era piena di emozioni, progetti e costruttivi rapporti quella esistenza!!!

Lo scrittore/romanziere Carlo Sgorlon fa meditare Margherita, la co-protagonista del romanzo storico “Gli dei torneranno”, sul rapporto vero fra lei, essere vivente ma privo di stimoli e di prospettive esistenziali, e le “ombre” di casa (le figure dei suoi cari che ivi erano vissuti), avvertite e sentite come più reali e viventi di quanto non fosse la attempata nobildonna friulana. E le ‘ombre’ venivano immaginate più brillanti e vivaci di lei… Le ‘ombre’ che avevano indossato le vesti ivi religiosamente riposte, che si erano agghindate con gli stessi gioielli conservati in quegli scrigni, che si erano rimirate su quegli stessi specchi, che avevano dormito su quegli stessi letti.

La differenza fra la co-protagonista e le “ombre” era data soltanto dal fatto che Margherita apparteneva ancora al presente, mentre loro, le ombre, erano già entrate nel passato. Sgorlon, attraverso il personaggio di Margherita, si chiede: “Ma che cosa è il presente?” E a Margherita fa rispondere: “Il presente è un punto sempre in perenne movimento, una fiammella di candela che percorre con un moto informe la tenebra sterminata del tempo. Quasi un niente perché non ha durata”. In realtà, per Sgorlon esiste soltanto il passato. Quando Margherita, da giovane, sognava ed almanaccava su di un radioso avvenire, poi non realizzatosi, nella realtà quella medesima Margherita “era già morta perché sdrucciolata silenziosamente nel passato”.

In buona sostanza, “noi continuamente moriamo ed il presente non è che una illusione. Tutto ciò che ci separa dai morti è che noi possediamo ancora un po’ di avvenire, ma un avvenire destinato e trasformarsi rapidamente in passato, attraverso la porta esilissima del presente”.

Tutti noi siamo dei viandanti, siamo dimoranti in questo umano formicaio o alveare che dir si voglia, ci arrabattiamo nella nostra frenetica attività per la ‘sussistenza’, per vivere migliorando i i nostri parametri esistenziali, per dare un avvenire migliore ai nostri figli, per essere (o tentare di essere) felici; tutto ciò senza mai fermarci un attimo a riflettere e considerare che la nostra esistenza è un’inezia nella ‘economia della storia’, un quid insignificante rispetto all’eternità, un pellegrinaggio in una ‘valle di lacrime’, come recita la preghiera mariana, dove l’attimo che scandisce le nostre vite si trasforma subito in passato.

Le sensazioni provate da Margherita anch’io le ho provate e le provo, soprattutto quando rientro nella casa delle mie più intime, struggenti rimembranze. E la nostalgia di quel mio passato condiviso con i miei cari e del passato più remoto dei miei avi induce il mio animo a pensieri “trascendenti”, ad una diversa e ben più elevata e ricca dimora dove auspico e prego di poter approdare, anche -oltre tutto- per accedere all’incontro con le mie “Ombre”, ombre che io avverto, comunque, come reali e vive, con ciò essendo sulla stessa lunghezza d’onda della Margherita uscita dalla penna superba del bravissimo Carlo Sgorlon.

 

il PD minaccia: potrà fare il sindaco solo chi riuscirà a toccarsi la punta del naso con la lingua

28 Maggio 2015 Satireggiando il-pd-minaccia, satireggiando, strenzi

fareilsindaco

il cònsiglio comùnale dei ràgazzi di Lozé (di Càdore) in pròvincia di Bèlluno

28 Maggio 2015 Curiosando, Mondo Ladino curiosando, noi-ladini

Se il tema è proprio “Luoghé de Lozé“, OK. Nella vita bisogna essere talvolta ellittici, io lo fui. Se, diversamente, il tema fosse, più propriamente, “Luóghe de Lóze“, che si può scrivere senza vergogna “Luoghe de Loze”, allora passate di qua che vi do una regolata alle valvole (mi auguro che sia ancora possibile).

luoghe

Consiglio: se dovete mettere da qualche parte accenti, anche se non servono, chiamate un musicista: quelli non si sbagliano mai. Anche uno che suona il bongo (meglio): l’accento è ritmo, ragazzi. Ritmo (con l’accento sulla i. Grave? Acuto? No, no: circonflesso).

il PD minaccia: distribuiremo frutta marcia nelle scuole per rinforzare le difese immunitarie dei vostri ragazzi

27 Maggio 2015 Satireggiando il-pd-minaccia, satireggiando, strenzi

fruttamarcia

Diego Vello e la leadership nella frittura d’aria

27 Maggio 2015 Politica nostrana elezioni-reg., scripta-manent, turisticando

Ho sempre ritenuto che a livello provinciale il leader indiscusso nella frittura d’aria fosse il sindaco di Lozzo di Cadore. Ci credo ancora, ma tale Diego Vello gli si sta avvicinando pericolosamente. Ancora qualche passo e lo scettro di miglior friggitore d’aria passerà di mano.

“È necessaria una nuova visione strategica del turismo provinciale”. Lo sostiene Diego Vello, candidato al consiglio regionale per la Lista Tosi. “Oltre alla mancanza di risorse economiche – prosegue Vello – è evidente che la vera rivoluzione deve per forza passare per l’integrazione e la sinergia tra soggetti, solo così possiamo parlare di turismo. Agricoltura, ricettività, infrastrutture e cultura devono fare squadra per poter migliorare l’industria del turismo, troppo in questi anni è stato fatto sotto un’ottica campanilista e poco collaborativa, il bellunese deve imparare ad integrarsi. […]

(quando potete dire di essere di fronte ad aria fritta? Quando, con tutta la buona volontà, non riuscite a capire quello che Tizio ha scritto. E allora rileggete una seconda volta. E poi una terza. E poi vi vergognate perché pensate di avere – voi – qualche problema. Poi leggete altro, che comprendete perfettamente. E’ in quel momento che capite che quella di prima “è aria fritta“)

(indipendentemente da tutto il resto, se nello scritto trovate le parole “sinergia” e “fare squadra“, avete il 99% di probabilità di trovarvi di fronte ad aria fritta)

 

Bard, Dellai e Cicciolina

27 Maggio 2015 Autonomia, Politica nostrana bard, belluno-autonoma, della-confutazione, elezioni-reg., lista-monti

Prima delle elezioni sono tutti euforici. Euforia da fumo, in primis erba cipollina stagionata al sole dei Caraibi. Anche gli avanbardisti mandano segnali di fumo. Densi. Arriva Dellai e il Bard annuncia: “Anche Lorenzo Dellai sarà presente…”. E’ come se al raduno delle pornostar, con l’intento di dare “prestigio” all’avvenimento, si dichiarasse “Anche Cicciolina sarà presente…”.

  • Ma è quel Dellai che, attraverso Scelta Cinica, nel 2013 “ha preso” i voti del Bard e poi è sparito dai radar “per anni”?
  • E’ quello che da deputato di Scelta Cinica strepitava per diventare presidente della Camera?
  • E’ quello che, non essendolo diventato, ha cominciato a fare le bizze finché gli hanno lasciato fare il capogruppo?
  • E’ quello che alla fine del 2013 ha abbandonato Sciolta Cinica (Scelta Cinica aveva iniziato il processo di autodissoluzione) per creare il partito dei Popolari per l’Italia?
  • E’ quello che, a luglio 2014, abbandona anche i Popolari per fondare l’associazione politica Democrazia solidale?

Non è che domani lascia se stesso per fondare un alter ego con inclinazioni cristiano-democratiche-liberal-puzzoneggianti?

Un atomista, si direbbe. Ideale da queste parti.

(che poi, non è che il deputato sia granché produttivo eh: è sempre in missione… prossimamente su questi pixel)

dellai

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