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le condizionalità di un patetico signor CAI di Lozzo di Cadore

29 Marzo 2015 Botanico Palazzo, Pian dei Buoi, Turismo e dintorni parco-della-memoria, sviluppo-montagna, sviluppo-pian-dei-buoi, turismo-cadorino

Oltre alle “bibliotecarie“, sembra che anche i caisti di Lozzo abbiano la memoria corta, per non dire cortissima. Ho riletto più volte ‘sta cosa, più volte, ripeto, e alla fine ho scelto di dire la mia, anche perché con la Pasqua così vicina non riuscirei ad essere “cattivo” come potrebbe accadere in altro periodo dell’anno (escluso il Natale, naturalmente).

Il signor CAI di Lozzo di Cadore è riferito al Consiglio direttivo che firma il contributo pubblicato a pagina 20 del bollettino parrocchiale “Pasqua 2015”. Scrive dunque il signor CAI (metto in evidenza solo quello che mi interessa; il neretto è mio):

[…] Sarebbe opportuno inoltre, approfittando della ricorrenza del centenario della prima Guerra mondiale far conoscere e valorizzare le fortificazioni di Col Vidal portate alla luce negli anni scorsi dai volontari con la collaborazione del CAI, coinvolgendo nella prosecuzione di questo ambizioso progetto anche altre associazioni e realtà locali.

La “condizionalità” richiamata dal titolo è espressa da quel “Sarebbe opportuno inoltre“, che ha, spero di non essere il solo a rilevare questa cosa, un sapore quasi divinatorio. Sarebbe come se ti si bucasse una ruota dell’auto e tu, in mezzo alla strada, a braccia conserte, guardando la ruota bucata dicessi “Sarebbe opportuno inoltre cambiare la ruota …”. Ma il vero problema non è questo: la frase fino al “neretto” è concetto di circostanza, parole più o meno al vento con valore rituale (si dicono di rito, perché vanno dette).

Veniamo al dunque, veniamo al neretto… e al patetico.

 

Perchè il signor CAI non dice che due anni fa il vostro sindaco ha, con scuse che ritengo risibili (scuse che fanno ridere tutta l’avifauna, non solo i polli), troncato il progetto del Parco della Memoria dopo 10 anni 10 di attività?

Perché non dice che in questi due anni – ora sta correndo il terzo – lui stesso, il signor CAI in prima persona, non ha fatto niente, nulla, nada de nada (se non fossimo a Pasqua direi che non ha fatto un cazzo) per dare continuità al progetto (1) ?

Perché non dice che se l’avesse fatto, se avesse dato continuità al progetto, non sarebbero occorse (2) “altre associazioni e realtà locali” – quelle richiamate nel testo – visto che per dieci anni dieci non sono mai mancate persone per sviluppare il progetto del Parco della memoria e i lavori sono proceduti da dio e senza costare una madonna?

 

Trovo patetico – patetico davvero – che il signor CAI evochi e invochi la prosecuzione di questo ambizioso progetto coinvolgendo altre associazioni e realtà locali quando lui – il signor CAI – è il primo ad aver negato a se stesso questa possibilità non facendo nulla. Ripeto:

è il primo ad aver negato a se stesso questa possibilità!

Pronto a chiedere scusa se ho mal interpretato quelle righe, sempre che qualcuno mi porti ragioni convincenti a farmelo credere; pretenderei invece le scuse, se non altro per aver coordinato e condotto i lavori del Parco in questi 10 anni, in qualsiasi altro caso (per ora, ricordando quello che diceva Palmiro Cangini, “io c’ho ragione e i fatti mi cosano”).

 

(1) – sia chiaro: il CAI è libero di fare le proprie scelte quanto io di prenderne atto; e in questi due anni ha scelto di non dare continuità al progetto. Punto.

(2) – ben vengano “altre associazioni e realtà locali”, ma sarebbero aggiuntive a chi ha lavorato, stava lavorando e avrebbe continuato a lavorare se solo il progetto non fosse stato prima soffocato (dal sindaco) e poi vergognosamente – certo, vergognosamente – dimenticato (dal signor CAI). Punto.

10-anni-parco-memoria

(clicca sull’immagine per vedere tutta la “serie” di miniature che compongono il video e la gallery celebrativa di questi 10 anni del nostro impegno per il Parco della memoria di Pian dei Buoi)

 

con uno strenzi così non ti resta che arrenderti

28 Marzo 2015 Criticarium Itaglia strenzi

E sì che, lo dico spesso come battuta, sono venuto su a pane e Chomsky: sicché un piddino di quelli preconfezionati te lo individuo a 3 chilometri di distanza senza che neanche apra la bocca. Ma qui le mie difese immunitarie m’hanno mandato una raccomandata dando forfait. Questa è resa per puro sfinimento.

strenzi4

(via @Comunardo)

la biblioteca di Lozzo di Cadore ha più di 20 anni di vita (già, tra due ne avrà 40)

28 Marzo 2015 Botanico Palazzo biblioteca

Dalla pagina della Biblioteca comunale sul bollettino parrocchiale “Pasqua 2015”:

Cari amici,

ad Aprile la nuova biblioteca di Palazzo Pellegrini compie 3 anni anche se la sua nascita risale a più di 20 anni fa. […]

Ordunque, l’affermazione secondo la quale la nascita dell’attuale biblioteca risale a più di 20 anni fa è corretta ma – diciamo – piuttosto imprecisa. Anche la stele di Rosetta venne scoperta più di 20 anni fa, così come Annibale quando valicò le Alpi con i suoi elefanti (or sono più di 20 anni fa).

Ma posso precisare. Quella volta c’ero.

Correva infatti l’anno 1977 quando, giovane ed esuberante virgulto, affiancando Nanuto Moma (Giovanni Zanella Moma), riaprivamo i battenti della biblioteca comunale. Sicché, pazientando ancora due anni, potremmo dar fuoco alle polveri per i “primi” 40 anni di vita della biblioteca, gozzovigliando da mane a sera per poi lanciarsi, con il favore dell’oscurità, in più intensi ed appaganti godimenti notturni.

Letterari, ben inteso.

 

(da questa stessa pagina mi aspettavo un cenno, ancorché fugace, riguardante la condizione di fragilità in cui versa il Servizio biblioteche provinciale, recentemente apparso agli onori delle cronache. Un cenno, dicevo, un rimando, per esempio al sito istituzionale del comune dove, ho l’ardire d’immaginare, i solerti funzionari, sollecitati dal vivace sindaco, devono senz’altro aver gettato luce su questa preoccupante vicenda a beneficio di tutta la comunità;

oh, che sbadato che sono, forse che l’abbiano fatto sulla pagina FB della biblioteca? Ma certo che sì!

Gesù, cacchio, anche lui nato più di 20 anni fa, era un rivoluzionario! Gentile, ma rivoluzionario. E lasciatevi trasportare, ogni tanto, dal gusto della trasgressione!

però ne potreste prendere buona nota per un’eventuale futura uscita sulla Pravda lozzese, il bolcom. A questo proposito, proprio sull’ultimo bolcom, mi sono segnato due cosucce riguardanti la biblioteca che, a tempo debito, mi onorerò di illustrare…)

 

i sodomitici ce l’hanno fatta a farcela (in cima alle Sodomiti, oops, Dolomiti, con street view)

27 Marzo 2015 Cadore - Dolomiti, Turismo e dintorni sentieri, sviluppo-montagna, sviluppo-pian-dei-buoi, unesco

Io ho, come sempre, fatto la mia parte. Innanzitutto con Google Trekker (o del ‘Vieni avanti, cretino!’), dove incitavo sommessamente i sodomitici a cavalcare il Google Trekker. E venne il momento in cui l’Affondazione (o Sfondazione che sia) scoprì l’arcano: l’Affondazione Sodomiti Unesco scopre Google Trekker (e meno male). E quello in cui si manifestò il dubbio la Morandini no, ma qualcuno quelle riprese le dovrà pur fare… .

Non è che questo ambaradan ti dia chissà quale vantaggio competitivo, ma quanto meno questa volta non dovremmo correre con la lingua di fuori per colmare un gap. E puoi sempre dire: io c’ho provato.

IN CIMA ALLE DOLOMITI CON STREET VIEW

Con l’arrivo della primavera state già pianificando qualche camminata in montagna? Da oggi potete prepararvi ad ammirare i suggestivi paesaggi naturali delle Dolomiti partendo da Street View di Google Maps.

[…] La mappatura di questi luoghi è stata realizzata da Fondazione Dolomiti UNESCO, il primo ente italiano ad aderire al Trekker Loan Program, il programma che abbiamo ideato per consentire ad enti turistici, associazioni non profit, università, organizzazioni di ricerca o altre terze parti di prendere in prestito il Trekker, lo zaino tecnologico usato per le mappature a piedi di Street View.

Per tre mesi, da settembre a dicembre, alcuni addetti di Fondazione Dolomiti UNESCO hanno percorso decine di sentieri e mappato col trekker gli scorci più suggestivi di questi paesaggi naturali che il mondo ci invidia, mostrandoci come cambiano con le stagioni. In questa gallery potrete percorrerne alcuni, in attesa – ci auguriamo – di poterli visitare di persona quanto prima.

(magari la cosa può sollecitare qualche baldo puledro lozzese disposto a trascinarsi 18 chili per il rinomato altopiano di Pian dei Buoi; ma è più realistico che dalla stalla compaiano gli equini auronzani, che con il turismo riescono a riempire la greppia meglio di quanto non possa fare alcun altro… Intanto un passo per valorizzare i sentieri l’hanno fatto – Trecimetrek.it -, ma non so ancora se nella direzione giusta)

 

fatti un’app del museo e fatti trovare (che ccce vò)

27 Marzo 2015 Turismo e dintorni turisticando

Che poi, lo so, certe caprette – in particolare quella domestica con cui ho talvolta a che fare – potrebbe dire “perché non me lo hai detto?“. Et alors…

Artplace-app (magari se ne può far qualcosa). C’è anche un blog. E l’app con cui fai l’app, naturalmente.

artplace

camouflage Expo 2015: stendiamo un telone pietoso

27 Marzo 2015 Curiosando curiosando

Camuffamento Expo 2015… (ne avevamo già parlato).

expo-2015-camouflage

(liberamente ispirato da @carloalberto)

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