BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

contributo ‘turistico’ delle manifestazioni culturali, folcloristiche, spettacoli e mostre…

3 Aprile 2017 Turismo e dintorni turisticando

L’Istat ci regala i dati (provvisori) “Viaggi e vacanze in Italia e all’estero” relativi al 2016.  Si tratta della domanda di turismo espressa dai residenti. Va detto subito che, per la prima volta dopo sette anni, si riscontrano finalmente variazioni positive rispetto all’anno precedente: i viaggi (cioè gli arrivi) hanno una variazione di +13,7%, le notti (le presenze) di +4,5%. Vedremo nei prossimi giorni qualche dato più in dettaglio.

Tra i diversi prospetti presentati ve ne sono di “curiosi”, come quello relativo al contributo dato ai flussi turistici dalle manifestazioni culturali e folcloristiche, dagli spettacoli e dalle mostre. Tale contributo (espresso dal “motivo di viaggio”) non supera neanche il 2%, fermandosi all’1,8% dei viaggi. Se si considera che il 3,6% relativo alla tipologia di vacanza “1-3 notti” è, praticamente, monopolizzato dal Carnevale, se ne deduce che il contributo delle altre manifestazioni culturali e/o folcloristiche, degli spettacoli e/o delle mostre è… ‘na cippa. 

Motivo viaggi Anno 2016

Lozzo di Cadore su GMaps: è l’algoritmo che seleziona le foto ad essere così ottuso…

1 Aprile 2017 Cadore - Dolomiti cadoriadi, cronache-lozzesi, turisticando

Qualche tempo fa il signor Google mi ha scritto complimentandosi per il raggiungimento delle 100.000 visualizzazioni che le mie foto avrebbero conseguito su Maps (dall’agosto scorso mi capita di aggiungere qualche scatto). Ovviamente a lui interessa molto di più convincere il sottoscritto a diventare “local guide” (un progetto, peraltro, di largo successo), in modo da ottenere recensioni dei luoghi visitati (quando sono associati a esercizi commerciali, come può essere un rifugio).

Come che sia, m’è sorta la curiosità di vedere, tra le foto da me caricate, quali siano quelle più visualizzate, ed ecco la classifica. La prima è una sferica sotto la minima delle Tre Cime di Lavaredo, allegata ad un articolo scritto a settembre 2016 per “ricordare” le lapidi poste “nel 1700” (questa è la data che trovate nel depliant che vi danno al casello per asciugare le lacrime conseguenti al salasso tariffario per l’agognata salita). Non è niente di speciale, è mossa, non l’ho neanche corretta cromaticamente, ma avrebbe fatto ad oggi 18.449 visualizzazioni (al momento in cui scrivo quelle totali sono giunte a 118.952). Forse è perché si vedono i resti dello stante n. 12 posto nel 1753…

In terza posizione con 7.318 visualizzazioni trovo, con una certa sorpresa, la sferica colta nei pressi del tabià de Bortolo de la Guardia il giorno dopo la brentana che il 4 settembre 2016 ha interessato il paesello (che fa parte di una serie più ampia proposta in questo articolo). 

E allora mi ficco in GMaps con finestra anonima (e browser asettico) e cerco il paesello; salta fuori che la foto in alto è una mia del 2007 dalle S-ciare sotto allo Schiavon, la seconda ritrae il monumento, la terza è proprio la sferica “della brentana”. E mi dico che è una sfiga galattica che Google utilizzi (anche) foto così poco turistiche (come quella della brentana) nella pagina di presentazione di questo ridente paese. Lozzo, poi, ricorderete, nella ricerca Google classica ha un’immagine di presentazione che desta un’allegria incontenibile (nonostante la segnalazione, l’algoritmo di Google continua a preferire la casa di riposo e le Serve di Maria Riparatrici).

E un po’ mi dispiace perché il paesello, pur devastato dalla peste dello spopolamento da esodo, meriterebbe una cornice iconografica più conveniente. Vuoi mettere come cambierebbe la situazione se solo trovassero spazio foto di balconi fioriti. E non è che manchino le foto, è l’algoritmo che le seleziona ad essere così ottuso.

visualizzazioni foto su Maps

pagina "Lozzo di Cadore" su GMaps 01.04.2017

lo stallone altoatesino (trovato da dove salta fuori quello strano +1,4%)

31 Marzo 2017 Cadore - Dolomiti belluniadi, dati-provincia-belluno, demografia, trentino-alto-adige

Dicevamo qualche giorno fa, ne lo stallone altoatesino e il record di nascite, che quell’ 1,4% proposto come tasso di natalità per l’Alto Adige non trova posto nelle statistiche Istat.

La provincia di Belluno è afflitta dal fenomeno dello spopolamento. A pochi chilometri da noi, nell’Alto Adige, sta succedendo il contrario. Infatti il tasso di natalità è del +1,4% il più alto d’Italia.

Con ogni probabilità quel +1,4 (tra l’altro, ecco da dove viene quel “+” che mi sono permesso di “criticare”, se riferito al tasso di natalità) scaturisce da questa grafica del Corriere della Sera (qui il tweet del direttore Fontana). Ma, in ogni caso, non si tratta del tasso di natalità e non è espresso come valore percentuale: si tratta del saldo naturale (cioè la differenza tra nati e morti) espresso in migliaia di individui (cioè in valore assoluto). Nel caso dell’Alto Adige il saldo naturale è di +1,4 migliaia, cioè 1.400 persone (nel 2015 il saldo naturale fu di +980 persone per l’AA mentre per il Trentino fu di -215) . 

fSaldo naturale. Stima 2016. Corriere della Sera, tweet del 20 marzo 2017

PIL pro capite 2015 in €: BZ 42.400, TN 35.500, Veneto 31.600 (tutti i dati UE a livello regionale)

31 Marzo 2017 Ecco Nomia confronti-regionali, trentino-alto-adige

Eurostat ha diffuso il PIL per regione riferito al 2015 (qui il pdf con la lista di tutte le regioni UE); i dati sono espressi anche in PPS (potere d’acquisto standard; vedi definizione riportata nel pdf) per poterli confrontare. La Provincia Autonoma di BZ ha un PIL per capita (in PPS) pari a 42.400 € e un indice (sempre del del PIL per capita) di 147, essendo posto a 100 quello medio della EU28; la Provincia Autonoma di TN giunge a 35.500 € e 123, mentre il Veneto a 31.600 € e 110.

In questo post trovate il PIL pro capite nella UE a livello provinciale riferito al 2013; in questo invece la variazione del PIL regionale nella UE nel periodo 2008-2014.

GDP (PIL) regionale 2015 in EU (Italia)

Lozzo di Cadore, nuovo record negativo nel saldo migratorio -23,9 per mille

30 Marzo 2017 Botanico Palazzo, Cadore - Dolomiti cadoriadi, cronache-lozzesi, demografia

Il paesello, già nell’aggiornamento relativo a settembre 2016 del bilancio demografico del Cadore, quanto a saldo migratorio, era in seconda posizione con -21,7 ‰ (al primo posto c’era S. Nicolò di Comelico con -22,2 ‰). Aggiornando la situazione a novembre 2016 siamo passati al primo posto con -23,9 ‰. Del resto, già con l’aggiornamento a luglio si profilava un exodus.

Ed è un nuovo record assoluto: anche nel 2015, quando il saldo totale aveva raggiunto vette da pandemia, -34,2 ‰ (terzo peggior risultato tra 21 comuni del Cadore), quello migratorio s’era fermato a -20,9 ‰. Si tratterà poi di capire, tra chi se n’è andato, quale sarà la quota italica e quale quella straniera (com’è andata finora lo vedete qui).

bilancio demografico a novembre 2016 (dati provvisori) per Lozzo di Cadore

il senso di Kompa per la ‘comprensibile posizione di Vienna’

29 Marzo 2017 Curiosando classifiche-italia, curiosando, trentino-alto-adige

C’è arrivato anche lui. Per darsi un contegno europoide, su questi argomenti aveva ululato più volte alla luna, qui per esempio; al seguito aveva scodinzolato anche l’altissimo levissimo; avevamo anche sottolineato che in Austria, alle parole, preferiscono i fatti. Ora è giunto il ravvedimento:

Kompatscher: “Migranti, comprensibile la posizione di Vienna”

Il governatore altoatesino: “Sul tema serve un cambio di rotta da parte dell’Unione Europea”

BOLZANO. «Dobbiamo cambiare rotta. Serve una svolta della politica comunitaria per la gestione dei migranti». Lo ha detto il governatore altoatesino Arno Kompatscher in riferimento all’annuncio di Vienna di voler disattendere il piano di ricollocamento.

«La posizione di Vienna – ha aggiunto – in un certo senso è comprensibile, visto che i numeri in rapporto agli abitanti sono nettamente sopra la media europea e anche sopra la media italiana». […]

Metto in evidenza:

…visto che i numeri in rapporto agli abitanti sono nettamente sopra la media europea e anche sopra la media italiana»

Come volevasi dimostrare (vedi questo articolo e grafico qui riproposto).

Singolare che te la vada a prendere con gli austriaci che, costretti dal colabrodo talian devono tirar su barriere, quando di là hanno già accolto tre volte tanto (Austria 27,1%) gli immigrati (come quota di immigrati e loro figli nati nel paese accogliente) rispetto a quanto hai fatto tu (Italia 9,4%), tenendo conto che la media OECD (34 paesi) è di 22,2%. 

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