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ex caserma Soracrepa: cambio di mutande e danni erariali

12 Novembre 2016 Botanico Palazzo, Pian dei Buoi, Senza categoria caserma soracrepa, cronache-lozzesi, sviluppo-pian-dei-buoi

Mentre i nostri eroi comunardi stavano a guardà la sistemazione del tetto (il cambio di mutande) colabrodo della caserma (il comportamento negletto – a dir poco – dei comunardi, alla fine ha portato il conto, e sarà salatissimo: galeotta fu  la venta di quei primi giorni del 2015, qui le foto), giungeva la sentenza della Corte dei conti di Venezia riguardante un’altra vicenda legata alla Montiglio, quella “giudiziaria”, una cui prima eco ci era giunta alla fine di agosto 2015 (La Corte dei conti bussa a Lozzo). Qui di seguito, dal Gazzettino.it, per completezza d’informazione:

LOZZO DI CADORE  La Corte dei conti contro la delibera che concesse ad un privato di ipotecare l’ex caserma
Scandalo della ex caserma di Soracrepa: ci fu danno erariale? Assolti gli amministratori della giunta Mario Da Pra, stangati quelli che hanno approvato la delibera del 1991 concedendo a un privato di procedere alla «costituzione di ipoteca su immobile di proprietà comunale». 
La sentenza della Corte dei Conti di Venezia nel giudizio di responsabilità di 16 persone, tra amministratori e segretari comunali, sul caso dell’ex caserma di Soracrepa sul Pian dei Buoi è stata depositata ieri. C’è chi ha gioito e chi invece è stato condannato. In 75 pagine la Corte ha ricostruito la vicenda della vecchia caserma militare pubblica ipotecata in garanzia per un privato (la società Sit srl del geometra Paolo Rossi), presa dalla banca e poi riacquistata dal Comune. 
Il procedimento partì da un esposto del sindaco Giuliano Del Favero arrivato alla Procura erariale nel luglio del 1996. Ci fu anche un ulteriore segnalazione del consigliere di minoranza Giuseppe Zanella nel 2005. Si puntava il dito su «un contratto di affittanza fatto dal Comune a una società facente capo a un certo De Rossi». «L’amministrazione del 1991 andò oltre la ragionevole prudenza – c’era scritto nell’esposto – e con deliberazione si costituì garante nei confronti del finanziatore Mediovenezie impegnandosi a pagare le rate». Le cose non andarono bene e la società dell’ex caserma fallì: la banca si prese l’immobile e il comune lo dovette ricomprare con centinaia di migliaia di euro. La Procura regionale della Corte dei Conti ha stimato il danno per l’erario in 334mila euro.
Nessuna colpa però ebbero gli amministratori che approvarono la prima delibera, quella del 1989, che dava in concessione la struttura e prevedeva la possibilità di darla in garanzia per il privato. Scagionati quindi l’allora sindaco (fino al 1990) Mario Da Pra e in consiglieri comunali Valentino Zanella e Esperio Del Favero (tutti difesi dall’avvocato Sandro De Vecchi). Assolti anche Franco De Martin, Santino Zanella, Evaristo Doriguzzi Zordanin (avvocato Enrico Gaz) e Giovanni Calligaro. Condannati a risarcire danni per 10mila euro i consiglieri che approvarono l’ipoteca nel 1991: Giosué Baldovin, Roberto Larese Filon, Fiori Del Favero, Lorenzo Da Pra, Giovanni De Diana, Giorgio Sernagiotto, Virgilio Brunet e l’allora segretaria comunale Ezia Piacenza. La Corte ha deciso di non procedere per i deceduti: Silvano Da Pra e Corradino Poclener.

trumpettiamo?

9 Novembre 2016 Criticarium Itaglia quelli-del-PD, satireggiando, strenzi

(vista l’occasione, alcune trumpettate qua e là, con “disegnino” finale)

Fate conto di vedere Berlusconi. Non so se l’americano arriverà a tanto, ma parte con un ottimo curriculum. In ogni caso, meglio Trump che quella guerrafondaia di Hillary (che, inoltre, è anche una culona inchiavabile, perdipiù isterica). A proposito, sembra proprio che il 20% della campagna elettorale della Clinton sia stata finanziata dall’Arabbiona saudita (quella che attualmente presiede, nientepopodimenoche, il Consiglio dei Diritti umani Onu; tra una condanna a morte – regolarmente eseguita – e l’altra, che si contano come fagioli).

Comunque, è uno spettacolo grandioso! Intendo quello di vedere le facce della feccia giornalistica nostrana che qui nello stivaletto ha sostenuto l’Hillary storna, con argomentazioni così risibili che anche Brunetta, quelle due volte che ha detto qualcosa sulla questione, è sembrato un Messia.

L’intellighentia, quella sedicente “de sinistra” ovviamente, ha già cominciato, come d’abitudine, a riposizionarsi (cioè, stanno srotolando la lingua e iniziano a leccare ciò che era orripilante). La coglioneria non è acqua.

Poi ci sono gli irriducibili. Quelli, per dire, che toglierebbero il diritto di voto agli anziani granbretagnesi che hanno votato per il/la Brexit, al pari dei giovinastri che hanno fatto la stessa cosa. Eccheccazzo, è chiaro no, che devi votare per il remain! La crema della crema crede d’essere lo scrigno della Verità. Per questa crema, il popolo che non sta dalla loro parte è sempre “bove”. Solo che questa volta l’hanno preso nel portabagagli (e fa male, oh se fa male!!).

L’elitarismo è cieco, e tosto o tardi s’infrange contro la realtà (che elitaria non può permettersi d’essere).

Tenete poi conto che Trump ha trumpettato con il 98% della stampa contro. Segno che, forse per la prima volta, la carta non conta più un cazzo. E’ di nuovo la realtà che si fa avanti e la stampa tradizionale non influenza il voto. Bene.

Il NYT dava le “chance of winning” di Trump al 10% (dieci): il 17 ottobre 2016, qualche giorno fa.

Dispiace per tutti quelli che s’aspettavano il servizietto da Madonna: presumo che il medesimo fosse previsto come elargito solo in caso di vincita. Se così non fosse, è proprio il caso di dirlo, sono comunque cazzi suoi.

Poi ci sono i Pittella che si danno alla virologia. Dice che Trump è un virus che si diffonde (e c’è bisogno di più Europa: che volevi te dicesse n piddino europoide?). Quindi anche gli americani che l’hanno votato sono dei virus? E si torna all’elitarismo demmerda di cui si diceva poc’anzi (vallo a dire al proletariato che l’ha sostenuto, se hai coraggio).

Severgnini s’è cotto un minestrone che la iota triestina sembra un preparato liofilizzato pronto all’istante (“l’America silenziosa è esplosa” ma lui non l’ha sentita). Povera “Penna bianca”.

Napolitano è uscito dal sarcofago per dire che l’elezione di Trump è “Uno degli eventi più sconvolgenti della storia del suffragio universale”.

Peccato che lo strenzi non abbia più una fonte di ispirazione e riflessione così prossima alla Casa Bianca; ne potrà godere comunque, versando un congruo anticipo alla Fondazione del leccapatatine.

Ci sono i Fubini che se la sono presa con quel fottuto gingillo di Twitter, che se non c’era lui, col cazzo che Trump vinceva.

Ci metto anche una macchietta piddina a noi ben conosciuta, la nostra Alessandrina, che ci ha accompagnato all’epoca delle regionali. Nel caldo tepore dello scorso luglio la nostra si lanciava in un accorato appello “Ora tutti uniti per battere Trump” (del tipo: Zaia mi ha sotterrato, proviamo a rifarci con il trumpettone). Peccato!

Ovviamente, come scordarselo, non è stato Trump a vincere, è stata quell’altra a perdere.

Ora è da vedere se Trump sarà all’altezza. Sembra abbia già detto “Ghe pensi mi”. Ad ogni buon conto, non sarà difficile far meglio dell’abbronzato Sbarak che l’ha preceduto, premio Nobel per la pace e, nel contempo, bombardatore di almeno sette Paesi (l’esportazione della democrazia ha le sue contraddizioni, bellezza).

Comunque anche Trumpet farà “quello che gli lasceranno fare”. Comunque, anche in Amerika, ci sono vari contrappesi che bilanciano i poteri (i contrappesi che lo strenzi vorrebbe in parte togliere con la proposta schiforma della Carta che a giorni referenderemo).

Insomma: il politicamente corretto è quasi sempre demmerda. A volte capita che la gente se ne renda conto.

(speriamo che, nel frattempo, l’intellighentia de noantri non si tuffi a capofitto nello studio della revoca del suffragio universale, con la scusa che “di Trump ce ne basta e avanza uno”; tremiamo al pensiero perché sappiamo, da parte nostra, che non riusciremmo mai a far parte di quelle elite illuminate cui il suffragio sarebbe ancora concesso. Un po’ perché ci mancano le basi intellettuali, un po’ perché la possibilità di avere ogni tanto un Trump ad agitare le acque non ci dispiace per niente)

trumpet

 

l’ufficio di statistica della Provinciazza ha fatto il vitel tonnè (recenti dinamiche demografiche…)

28 Ottobre 2016 Politica nostrana, Provincia di Belluno Elettiva provincial-politik, provinciazza

Cogliendo l’occasione di una breve parentesi operativa dei supercomputer Cray e Bleu (ambedue), i nostri hanno lanciato un supercalcolo calcoloso giungendo a sviluppare – riguardo alle dinamiche recenti della popolazione in Provinciazza – questo rosario di dati scintillanti, coronati da una conclusione a dir poco frizzante:

Alla luce di questi dati è ovvio immaginare che tra dieci anni si avrà un ulteriore calo consistente della natalità e di conseguenza una accelerazione nel perdurante calo della popolazione bellunese.

A parte l’analisi analitica very deep, appena il Thiane-2 tirerà un respiro di sollievo i nostri sono già in parola per approfittare ed elaborare anche alcuni dati percentuali, oltre a sviluppare una sofisticata forma di confronto con altre realtà (rettiliani, vulcaniani, romulani e, se ci riescono, trevisani).

 

Tre Cime 360° (what else?)

10 Ottobre 2016 Cadore - Dolomiti dolomitando, dolomiti, scopri-alto-adige, turismo-alto-adige

Mi sono dilettato anch’io con un video 360 – soggetto: “la vispa Teresa tra l’erbetta…” – con risultati non proprio confortanti.

Qui, invece, siamo in paradiso.

Per gli spasimanti della “goccia d’acqua“: quando siete sopra la Grande (intorno al minuto 1:17), date un’occhiata alla linea di cresta che, vista da lì, non lascia alcuno spazio a voli pindarici sulla ipotetica appartenenza auronzana della parete nord. Ma lo si vede forse meglio all’uscita tra Grande e Ovest (2:49)… 🙂

A parte le sterili dispute territoriali, un’emozione unica.

(per guardare i video a 360 gradi è necessaria l’ultima versione di Chrome, Opera, Firefox o Internet Explorer sul computer, oppure, se avete uno smartphone, l’ultima versione dell’app Youtube)

(via @3zinneninfo)

le sturmtruppen dei ‘sindaciddini poro-gressisti’: si, lo voglio

10 Ottobre 2016 Botanico Palazzo, Criticarium Itaglia cronache-lozzesi, iovotoNO, psico-dramma, quelli-del-PD, strenzi

Il cazzaro si gioca la sopravvivenza nella stanza dei giocattolini. Pur di continuare a giocare un gioco che propone, oltre ogni ragionevole dubbio, enormi difficoltà rispetto alle ridicole e spuntate capacità dimostrate, il bimbominkia chiama a raccolta anche i sindaci piddini, di razza o semplicemente “simpatizzanti”, che ci piace connotare come sindaciddini.

Una volta, da lontano, intesi come “categoria politica”, questi sindaci “de sinistra” sembravano un distillato di progressismo, mentre oggi, da vicino, sono un liquame maleodorante, al più dei poro-gressisti.

Diventati sindaci, inoltre, molti di loro hanno proferito, di rito, la fregnaccia delle fregnacce: sarò il sindaco di tutti. E quando sistemano l’intonaco fessurato della scuola, quando tacconano le buche delle contrade, quando aggiustano le fogne, ottemperano a questo “precetto”.

E rispetto ad una consultazione referendaria come quella del 4 dicembre, per di più relativa ad una revisione della Costituzione, ci si aspetterebbe dai sindaci, segnatamente da quelli eletti nelle liste civiche, un sobrio “distacco”, per lo meno tale da salvare le apparenze.

Ma il sindaco è anche elettore e, per di più, tiene famiglia. Inoltre, una poltroncina balugina sempre lì vicino alle loro terga, e l’attrazione è spesso fatale. Sicché, pi che se va su…

Rilevo infine che, tra i sindaciddini belluneggianti che sostengono il SI referendario (vedi post del Pd de Belun), hanno infilato anche quello di Lozzo di Cadore, tale Mario Manfreda. Che piddino non si potrebbe neanche definire, credo, essendo un sindaco di destra-sinistra.

Tuttavia nel recente passato il nostro ha già devoluto (una prima volta) la propria immagine alla causa piddina sostenendo la corsa elettorale della Moretti, che poi s’è sfasciata e liquesa, comparendo insieme ad altri in “Anche noi sindaci votiamo Alessandra Moretti“, un accorato appello elettorale. A noi piace ricordarlo così:

noisindacilhanpresonelculo

cazzaro ad vitam

9 Ottobre 2016 Criticarium Itaglia iovotoNO, quelli-del-PD, strenzi

Quando sei cazzaro fin nel midollo, lo sei per tutta la vita. Cambiare mestiere? Trovati un posto dove puoi continuare a fare il cazzaro, che è cosa che ti riesce, o vai a drizzare banane in Africa: le due attività sono equivalenti.

Per tutto il resto, al massimo ti ricorderemo come past-bimbominkione.

estratto de La Stampa del 7 ottobre 2016

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