BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

stime flussi turistici gennaio-settembre 2015: Prov. Belluno 6,8% presenze; 10,1% arrivi

16 Gennaio 2016 Turismo e dintorni turismo-veneto

Dice la sezione statistiche della Regione Veneto:

stime anno 2015

Vengono riportate in questa sezione le STIME sull’andamento dei flussi turistici con riferimento al settore ALBERGHI e CAMPEGGI.
Considerato che queste tipologie di strutture accolgono più dell’80% degli arrivi e il 75% delle presenze che si registrano in Veneto, le stime che seguono possono ben rappresentare l’andamento del turismo nella nostra regione.

Accontentiamoci dunque.

Guardando alle province (periodo da gennaio a settembre 2015), con 6,8% quella di Belluno batte tutti (tranne la prov. di Vicenza, 8,8%) per quanto riguarda le presenze ed è la prima, con 10,1% per gli arrivi. Il comprensorio Montagna sarebbe a 7,1% per le presenze e 10% per gli arrivi. Totale Veneto: 3% per le presenze e 6% per gli arrivi.

stime-genset-2015

 

Di seguito lo stesso prospetto con le stime relative al periodo gennaio-agosto 2015.

stime-genago-2015

agenzia immobiliare ‘Ciaspalonga delle Marmarole’

15 Gennaio 2016 Cadore - Dolomiti, Turismo e dintorni cadoriadi, ciaspe, turismo-cadorino

Premessa: nella promozione turistica tutto può far brodo, anche le panteane (fine premessa). Ci salta però agli occhi un “esempio su tutti“, portato da tale Christian Zandonella, che confermerebbe la bontà della Ciaspalonga delle Marmarole come evento atto a “promuovere l’attività delle ciaspe in Centro Cadore a livello turistico” (neretto mio):

«L’evento è nato qualche anno fa proprio con l’obiettivo di promuovere l’attività delle ciaspe in Centro Cadore a livello turistico», spiega Christian Zandonella, presidente di Cadore Eventi che si occupa dell’organizzazione, «e posso dire che lo scopo è stato ampiamente raggiunto. Un esempio su tutti: c’è un atleta che, dopo aver partecipato alla prima ed alla seconda edizione, ha comprato casa a Domegge affascinato dai nostri luoghi».

C’è insomma (di rutilante) uno che ha comprato casa a Domegge affascinato dai nostri luoghi. Ottimo!

Ma ce ne sono 128, è questo il saldo migratorio nel 2014, che dal Centro Cadore se ne sono andati. Certo, portandosi il fascino dei nostri luoghi nel cuore, va da sé. Certo, essenzialmente per problemi legati all’offerta di lavoro. Non vogliamo neanche sapere se la casa il tipo l’ha trovata “in svendita” o se il venditore ha invece fatto un affarone (ce lo possiamo immaginare). Una cosa è certa: il turismo non è mai decollato là dove la gente del luogo lascia il proprio territorio per andarsene altrove (e lasciamo perdere il saldo naturale, che nel 2014 vale -90 persone, portando il declino demografico totale del Centro Cadore a meno 13,5 per mille).

Continua il nostro (neretto sempre mio):

L’offerta turistica di Pieve e del Centro Cadore punta tutto sulle ciaspe con risultati positivi: «Anche quest’anno avremo tanti partecipanti da fuori regione. Parlo di romani, torinesi e bolognesi per quanto riguarda l’Italia», aggiunge Zandonella, «ma la componente straniera è corposa con tedeschi, americani, canadesi, russi e svedesi. […]

(se proprio c’è da fare un “esempio su tutti”, piuttosto che all’atleta affascinato, dico io, guarderai all’andamento delle presenze turistiche no!? Quanta pazienza ci vuole…)

E infatti uno si chiede dove vada a dormire ‘sta gente, visto che, come già osservavamo solo qualche giorno fa in occasione delle dichiarazioni di tale Diego Tabacchi, Pieve di Cadore ha subìto nel 2014 una perdita del 27% delle presenze rispetto all’anno precedente (che ne ha perse il 10% rispetto al 2012). E’ vero che per Pieve la perdita è più concentrata nella parte estiva della stagione turistica, ma con 10.000 presenze perse in un solo anno, prima di aspettarsi un’inversione di tendenza devi andare, per lo meno, a Lourdes e Medjugorje.

E se facciamo riferimento alle presenze del Centro Cadore, basti pensare che rispetto al 2000 solo Auronzo ha una perdita “contenuta” in termini percentuali (-22%), mentre gli altri paesi a vocazione turistica sono, tutti, perlomeno a meno 60% (con Lorenzago che tocca meno 85%), senza alcun segno di ripresa nel periodo considerato (2000-2014; nel 2015 condizioni climatiche particolarmente favorevoli dovrebbero aver permesso un certo recupero, il cui valore però non ci è ancora dato conoscere). In questo quadro il Centro Cadore segna una perdita, rispetto al 2000, del 40,9%.

Evidentemente, se ci sono, non sono turisti ma escursionisti (per conoscere la differenza tra le due “categorie” chiamare il sindaco di Lozzo ore pasti).

cc-paesexpaese-2000-2014-extra

water slide in Cadore… (bis)

15 Gennaio 2016 Curiosando curiosando

Oltre al waterslide che ti lancia in aria, c’è anche quello “di resistenza” – di gran fondo -, sul quale scivoli “for fun, fitness e mental health awareness”. Visto che l’arrivo può anche non essere necessariamente in uno specchio d’acqua (che comunque si può anche creare artificialmente eh), le possibilità di installazione dello scivolo d’acqua sono le più varie e ogni comune può aspirare di diventare un centro d’attrazione. Per il finanziamento si vedano le formule già prospettate precedentemente per quello che ti lancia in aria.

gentile Direttore de ‘il Cadore’, le scrivo profondamente turbato e addolorato…

15 Gennaio 2016 Cultura, Turismo e dintorni cai, cai-lozzo, cronache-lozzesi, sentieri, turismo-cadorino

(come dicevo, del pdf – che potete scaricare liberamente qui – nel quale ho raccolto i 19 post pubblicati qui sul BLOZ sulla vicenda di quel “Mauro consumatore abusivo di vuove de dugo”, ho realizzato anche alcune copie cartacee; una di queste l’ho or ora spedita al direttore de “il Cadore”, che così avrà modo – se solo lo vorrà – di integrare le proprie conoscenze sulla sentieristica e i problemi che le sono legati; potrà anche farsi un’idea dello sforzo che qui a Lozzo è stato messo in atto per far conoscere il nostro territorio e promuovere con esso la nostra rete sentieristica)

 

Lozzo di Cadore, 15 gennaio 2016

Gentile Direttore,

la pubblicazione sul numero di ottobre 2015 della lettera La giungla sentieristica sulla montagna di Lozzo (p. 3) mi ha profondamente turbato e addolorato. Ho tentato di lenire l’intimo dolore in me suscitato dalla lettura di quella nota allucinata producendo 19 post che ho via via pubblicato sul mio blog, il BLOZ. In tali brevi interventi ho inteso, ad un tempo, spiegare il non banale percorso che ci ha portato a realizzare il Parco Sentieristico Terre Alte di Lozzo di Cadore, e tentare di redimere dall’ignoranza in materia tale Mauro Del Favero, che quella nota visionaria ha firmato.

La sorpresa originata dal non aver ancora visto pubblicato sul giornale, almeno fino ad oggi, alcun intervento della sezione del Cai di Lozzo di Cadore (che evidentemente è entrata in letargo) in risposta all’intemerata, mi ha spinto a riunire assieme i citati articoli dando luogo a un’agile pubblicazione in formato pdf liberamente scaricabile al seguente  indirizzo web: lozzodicadore.eu/blog/mauroxy. Di tale pubblicazione ho prodotto anche alcune copie cartacee, una delle quali mi pregio allegare alla presente per sua opportuna conoscenza.

Spero non se ne abbia a male, gentile Direttore, se per un attimo l’ho accostata ad una cozza di Malamocco, ma se avrà la pazienza di leggere l’introduzione potrà appurare che il contesto in cui ho usato tale accostamento – facendo riferimento al suo apparente grado di conoscenza della rete sentieristica del comune di Lozzo – è assolutamente bonario.

La prego dunque di accettare questo mio omaggio, al quale ho dato il titolo di Mauro, un consumatore abusivo di “vuove de dugo”, nella speranza che leggendolo possa trarne qualche giovamento. La pregherei anche, qualora sia o venga a conoscenza dell’indirizzo della simpatica canaglia, di volermene dare gentilmente cenno in modo che anche costui possa in qualche modo beneficiarne.

Nel ringraziarla dell’attenzione fin qui concessami, colgo l’occasione per porgerle i miei più cordiali saluti.

Danilo De Martin

 

water slide in Cadore…

14 Gennaio 2016 Curiosando curiosando

Uno ad Auronzo nei pressi dello stadio del ghiaccio e uno a Lagole, finanziati con le tasse di soggiorno di quelli che verranno (“l’ottimismo è il profumo della vita”), con fondi anticipati dalla Bei (e garantiti da Bim Gsp new edition).  C’è anche la discesa “in umido” gran fondo, da valutarsi uno dei prossimi giorni.

(certo, prima bisognerà aspettare che la procura scavi a fondo e stabilisca “bene chi continua ad abusare del lago”, parte, quella fra virgolette, di un titolo vagamente onirico del “Cadore in calore” di questo mese: effettivamente, atterrare sulla sabbia non sarebbe il massimo!)

 

Belluno: l’export vola sui cadaveri delle aziende (ma anche no). Colbert ne sarebbe orgoglioso…

13 Gennaio 2016 Politica nostrana belluniadi, dati-provincia-belluno

Il presidente della Camera di Commercio Curto: “In un anno perse 200 imprese; la crescita dell’export si è arrestata” (Telebellluno 11 gen 2016). “Perse in un anno 209 aziende, ma l’export vola” (Corrieralpi 13 gen 2016).

(dico, della perdita d’azienda ma l’export vola: correlazione diretta? correlazione spuria? causalità vera? casualità? MAH!! Che se qualcuno ci desse la garanzia che c’è una causalità, potremmo far fuori anche quelle che restano, di aziende, e far felice Colbert e tutti i mercantilisti. Daje!)

maexportvola

ripresa

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