BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

adesso ve lo posso dire: sono una spia russa

10 Dicembre 2017 Criticarium Itaglia, Giornalando giornalando, iovotoNO, scripta-manent, supercazzole

Lo ammetto: sono una spia russa. Neanch’io so più da quanto. Un’eternità, credo. Dovrei consultare il cip sottopelle che m’hanno messo quella volta. Nel mio piccolo ho contribuito alla vittoria del NO al referendum dello scorso anno. Ebbene sì, ho dato una mano a zio Vlad. Ho condizionato il voto dei taliane. Se seguite questo tag, iovotoNO, troverete tutti i post che ho scritto al soldo dei russi. Non sono il frutto delle mie convinzioni, ma il risultato del reiterato abuso cui gli spin doctor russi mi hanno costretto fin da infante. 

Le prove? Una cantina zeppa di damigiane di vodka, rubli che escono dalle fottute pareti, ma, soprattutto, una bambola gonfiabile made in Vladivostock: la puoi prendere a calci e sberle, la sbatti di qua e di là, la monti tutto il giorno e non si sgonfia di un centimetro cubo. Così resistenti, le fanno solo in Russia. Dasvidania.

(e comunque, quelle teste di cazzo quei cialtroni del centro studi confindustria con il loro -4% di PIL, -17% investimenti, -600mila posti di lavoro, paese in recessione dal 2017 se l’Italia dice NO…  poveri dilettanti!!)

tratto da La Stampa.it 9 dicembre 2017

Lozzo di Cadore: bilancio demografico a luglio 2017, -8,2 per mille

6 Dicembre 2017 Botanico Palazzo, Cadore - Dolomiti cronache-lozzesi, demografia

Qualcuno forse ricorderà che lo scorso anno, pari periodo, il paesello s’era inabissato alla profondità di un saldo totale del bilancio demografico pari a -27,5 per mille (‰), -5,8 a carico di quello naturale e -21,7 a carico di quello migratorio. Il peggior risultato tra i ridenti paesotti del Centro Cadore (seguito da Calalzo a -14,4 ‰ e Vigo a -5,6).

Quest’anno (gen-lug 2017) è andata meglio, ci possiamo fregiare del secondo peggior risultato in termini di saldo migratorio, del quarto per saldo totale: il primo si è fermato a -6,7 ‰ e il secondo a -8,2. La e-migrazione continua ma non ha più le sembianze terrificanti dell’exodus.

Gli altri paesi: paese / saldo naturale per mille / saldo migratorio ‰ / saldo totale ‰ (dal migliore al peggiore per saldo totale)

Pieve  -4,7 / +14,8 / +10,0
Perarolo +2,7 / +5,3 / +8,0
Auronzo -3,3 / +0,9 / -2,4
Calalzo -2,5 / -4,9 / -7,4
Lozzo -1,5 / -6,7 / -8,2
Domegge -4,5 / –4,9 / –9,5
Vigo -5,6 / -4,9 / -10,5
Lorenzago  -3,6 / -7,2 / –10,8

La famigliola centrocadorina tutta riunita manifesta un saldo naturale di -3,7 ‰ e un saldo migratorio positivo di 1,2 ‰ (sospinto da Pieve con +14,8 ‰, che anche l’anno scorso è stato positivo e pari 5,8 ‰), per un saldo totale di -2,4 ‰.

 

bilancio demografico per Lozzo di Cadore, periodo gennaio-luglio 2017

la feccia dei confindustri (da un anno in qua)

4 Dicembre 2017 Criticarium Itaglia, Ecco Nomia iovotoNO, scripta-manent

(ciarlataneria, e coglioneria)

effetto bonus bebè (natalità e fecondità 2016)

29 Novembre 2017 Curiosando, Dati e numeri utili curiosando, demografia

Anche in questi giorni (le elezioni, che occasione creativa!) il cazzaro si contorce nell’esercizio che più gli si addice: cazzaro sparaballe. Venghino, che abbiamo un bonus per tutti (a debito, naturalmente). Tipo quello “bebè” (per me beeeee, beeeee, onomatopeico). Con 40 euro mensili, per un anno e poi cazzi tuoi, sembra più un malus che un bonus. Oh, sappiamo tutti che l’analisi del fenomeno è un pochino più articolata: infatti, non è cosa da cazzari.

Natalità e fecondità 2016 (Istat): c’era una volta…

2016. Natalità e fecondità della popolazione residente

diventerà ‘eco’, ma Belluno finora è stata una oco-destinazione turistica 

24 Novembre 2017 Cadore - Dolomiti, Politica nostrana, Turismo e dintorni eurac, fare-turismo, marketing-turistico, provinceide, turismo-alpino, turisticando

Che uno pensa: con Eurac stamo in una bote de fero!. Lassù (in Sudtirolia) cincischiano, gingillano, qualcosa di buono avranno imparato a fare no! Infatti, dopo sei mesi di studio matto e disperatissimo, sono, per intanto, giunti a concludere che bisogna guardare all’estero (finissima strategia fatta subito propria da DMO Dolomiti che, diversamente, gna a faceva a capirlo da sé).

Siccome i muss media de noantri hanno distillato la vision elaborata dagli eurachiani in “Belluno diventerà una ecodestinazione turistica“, ci affrettiamo a chiedere…

 

Cavolo vuol dire ecodestinazione turistica?

 

Ancora: cavolo vuol dire “diventerà” e/o “dovrà diventare“?

Perché il costrutto “dovrà diventare” o “diventerà” ci porta a pensare che, al momento, Belluno… non sia (quella cosa là: ecodestinazione). E la cosa, capirete, ci rattrista un sacco molto.

Dovremmo forse rinunciare, per seguire i dettami degli eurachiani che ci vogliono far diventare “ecodestinazione“, a tutte le ciminiere che svettano fumanti in ogni borgo zoldano? Diventeranno solo un ricordo le acciaierie e ferriere della bassa feltrina? E il polo petrolchimico dell’Alpago con tutte le sue raffinerie, che destino avrà? I cementifici del longaronese, le miniere di carbone dell’agordino, la centrale termoelettrica a carbone di Peaio, la cave di uranio in Comelico dalle quali il prodotto esce già “arricchito” senza neanche centrifugarlo… cosa sarà di tutto questo?

ahhh, ecodestinazione

Forse che quel miliardo e duecento milioni di turisti che si sono mossi sul pianeta Terra nel 2016 si siano sgomitati per ottenere un posto in prima fila in lochescion tipo l’Ilva di Taranto?

Forse che il turista medio, che si frantuma i coglioni per un anno intero al lavoro, scelga per le proprie agognate ferie di passare una settimana nei pressi di qualche altoforno o a vedere calandrare tubi per gasdotti?

C’è anche la ciliegina (poteva mancare?). L’ecodestinazione, qualsiasi cosa voglia dire, dovrà essere… sostenibile.

Speriamo che nel cilindro degli eurachiani non ci sia solamente, smisurata, tal fuffa. C’è sempre, per loro, la possibilità di giocare la carta della “percezione“, in virtù della quale noi saremmo “eco”, ma la gente non ci percepirebbe come tali (e se glielo dici a un sindakos, questo annuisce stupito come un webete qualsiasi).

 

«Belluno dovrà diventare un’ecodestinazione turistica organizzata, competitiva, internazionale e sostenibile», ha precisato Gerhard Vanzi, […]  (Corriere delle Alpi)

(Telebelluno)

Padrin e il lecca-lecca

23 Novembre 2017 Cadore - Dolomiti, Politica nostrana provinciazza, referendum-secessionisti, sindakos

Così, leggendo le impressioni di super-padrin al trasloco friulano di Sappada, m’è venuta in menta la figura di un bambinetto imbronciato al quale la mamma-maestra-zia (comunque un qualcuno di adulto), dall’alto della propria autorità, abbia tolto di mano il lecca-lecca che stava succhiando. Uguale!

Quindi veniamo a sapere che Sappada è un comune “troppo importante, e non solo turisticamente, per la comunità provinciale” e che, perciò, “Faremo ancora tutte le iniziative possibili per trattenere Sappada…“.

Noi, ingenuamente, pensavamo che dopo aver avuto l’ok dalla Corte, non quella de grasa, ma quella Costituzionale, e dopo aver celebrato un referendum, il cittadino di Sappada si fosse conquistato un diritto, espresso con scelta consapevole, consapevolissima, che un solo giogo doveva ancora superare, quello del voto parlamentare.

Non pensavamo, insomma, che i cittadini di Sappada dovessero chiedere il permesso a una carica di seconda mano, sindaco votato da sindaci, che, nel frattempo, si stanno tra loro spompinando per il rinnovo di alcune poltrone. Ma tant’è: lui, il lecca-lecca, lo rivorrebbe indietro.

Anche perché intendete opporvi, magari ricorrendo alla Corte Costituzionale?

«Faremo ancora tutte le iniziative possibili per trattenere Sappada, un Comune troppo importante, e non solo turisticamente, per la comunità provinciale. Metteremo in atto tutti i ricorsi possibili. Già pochi minuti dopo la notizia che la Camera aveva votato il distacco dal Veneto, mi sono rivolto ad un costituzionalista, il quale, però, mi ha risposto che la prima opposizione la deve fare la Regione Veneto. E che la Provincia può partecipare “ad adiuvandum”. Mi auguro, pertanto, che il presidente Roberto Ciambetti, dopo la meritoria opposizione intrapresa, continui a portarla avanti con i ricorsi che sono necessari». 

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