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se Sappada… se mia nonna avesse le ruote

14 Novembre 2017 Autonomia, Politica nostrana referendum-secessionisti

Tenuto conto che l’Alto Adige accoglierebbe solo la Regina (con le due ancelle – Pieve e Col – al traino), ma rifiuterebbe sdegnosamente le altre sciupate sguattere bellunesi;

tenuto conto che il Trentino farebbe lo stesso, anche se da un trono non così alto come quello su cui siede l’AA;

tenuto conto che, nell’ipotesi migliore, l’eventuale successivo passaggio di un comune ai “fasti trentini” si verificherebbe a 10 anni dal referendum (il tempo per ora passato per non-decidere del destino di Sappada);

tenuto conto di ciò che hanno saputo fare i governi/parlamenti di marmellata fin qui succedutisi, l’ipotesi di un parlamento di là da venire (di pari se non peggiore consistenza… marmellatesca) che possa con scioglievolezza  ibernare il “secondo passaggio” per 15 ma anche 20 anni è più che plausibile;

tenuto conto di tutto ciò, lo sbocco al mare del Trentino ci sarà già stato in virtù dell’innalzamento del livello dei mari attualmente in corso, per il conseguente allagamento di tutta la padania.

se Sappada...

Inoltre, come dire, se mia nonna avesse le ruote, sarebbe una bicicletta (versione anglofona, presa da qui):

Guardate la reazione di un cuoco italiano in un programma di una televisione britannica quando la presentatrice del programma assaggia la sua pasta al forno con mozzarella e piselli (macaroni cheese) e dice che se ci fosse il prosciutto cotto sarebbe molto simile a una British carbonara: […]

 

 

BZ: volo notturno per l’elisoccorso provinciale

6 Novembre 2017 Cadore - Dolomiti, Curiosando curiosando, trentino-alto-adige

Bel giocattolino (l’NVG, che sta per Night Vision Goggles, sarebbe il visore ad intensificazione di luce, quello che usava Rambo in Afghanistan…).

 

referendum: da usarsi prima della data di scadenza (vedi sotto…)

3 Novembre 2017 Autonomia, Giornalando, Politica nostrana giornalando, provinciazza, referendum-secessionisti

Del deamicisiano avvicinamento della sappadina volante al sindaco dei sindaci abbiamo già detto ieri. Ci tocca ora un altro pietoso ufficio. Pur essendo la sua elezione un atto “incestuoso” tra sindaci, la figura del presidente della Provinciazza è pur sempre istituzionale. Sicché, per quanto legittima, ‘sta storia sulla scadenza del referendum va oltre l’aria frittissima, giungendo ai confini del nulla.

Diciamo subito che l’affermazione “Si può ancora parlare di volontà popolare dopo nove anni?” va considerata in sé: cioè, escludiamo che gli sia venuta in mente in seguito all’avvicinamento della sappadina che, con o senza lacrimuccia d’ordinanza, gli avrebbe chiesto di fermare l’iter (diversamente dovrei cambiare registro linguistico, adottando farciture boccacesche…). Riproponiamo (grassetto nostro):

Padrin ha già lanciato il suo appello contro l’addio di Sappada: «L’altra sera mi ha avvicinato una ragazza sappadina, chiedendomi di fermare l’iter. Si può ancora parlare di volontà popolare dopo nove anni? La raccolta di firme forse andrebbe considerata. Io più di così non posso fare, la partita ora si gioca su tavoli diversi, ma continuo a dire che si sta creando un precedente pericolosissimo. Da parte mia c’è preoccupazione e anche dispiacere».

Lo capite no? Uno neanche va più al circo, basta leggersi un giornale. Qui non si parla di “quorum sì, quorum no”, si parla di scadenza di un istituto, quello referendario, sancito costituzionalmente. Tu fai il referendum e poi ti diamo “xyz” tempo per attuare ciò che hai deciso: se non lo fai… puff, si torna alla casella precedente (e perdi tutto). Il gioco dell’ocone. 

Un popolo sovrano a tempo. Il problema è che se lasciavi ai sappadini la ratifica del loro referendum, perché il Parlamento niente di più doveva fare – ratificare la volontà popolare espressa dai cittadini di Sappada nel solco costituzionale (mica bau bau micio micio) – l’avrebbero fatta, la ratifica, seduta stante. Invece tocca aspettare che un parlamento di marmellata decida, a suo piacimento, in spregio al voto sovrano dei cittadini (nel solco costituzionale, ridaje), se la cosa vada discussa o meno (eventualità che comprende il sovvertimento del voto popolare, non trattandosi – ormai l’han capito anche i pinguini – di semplice ratifica).

Non sembra anche a voi probabile (se non ovvio) che se Sappada non volesse davvero più passare in Friuli il comitato per il Sì non sarebbe, così com’è ancor oggi, vivo e combattivo, ma si sarebbe spento da sé, soffocato da una stronzaggine di Stato all’ennesima potenza?

Infine: al recente referendum provinciale “vuoi tu il principe azzurro e tutti i suoi averi mobili ed immobili…” i bellunesi hanno risposto convintamente “Sì” con una percentuale, considerata la piaga dei residenti all’estero, di assoluto valore. A quanto si sa il nostro super-Padrin si sarebbe speso pro-causa a colpi di comizi (ben due al giorno).

Bene: immaginiamo di lasciar passare nove anni (ma anche tre, quattro…) e poi chiediamoci: Si può ancora parlare di volontà popolare dopo nove anni?

(per Sappada, attendiamo in religioso silenzio il verdetto parlamentare definitivo: ma sarà davvero definitivo? 🙂 )

 

tira tira la sappadina, super-Padrin ti è vicina… 

2 Novembre 2017 Autonomia, Politica nostrana provinceide, provinciazza, referendum-secessionisti

Sarà solo un’assonanza fonetica tra sappadina e olandesina, fatto si è che quando ho letto ‘sta roba m’è venuta in mente “tira tira l’olandesina, Mira Lanza ti è vicina… (e per il bucato ti porta nuovo Ava)”, un carosello con un giovane Corrado  (la canzone era invece Mira, Mira l’olandesina). L’olandesina faceva cadere sui tetti delle case e nelle strade delle bolle blu e “in ogni bolla che scende giù è chiuso il più bel sogno che hai sognato tu“. Sogno “proibito” prontamente esaudito da Ava, anzi, nuovo Ava.

La vicenda andrebbe anche prontamente segnalata a quelli di Piccole donne crescono o a quelli di Dalle Alpi alle Ande o, financo, a quelli di Harmony: potrebbero trarne una serie di fortunatissimi episodi.

Pensate, super-Padrin (qui il perché di “super”) ci svela che, l’altra sera, è stato avvicinato da una ragazza sappadina che gli ha chiesto di fermare l’iter (avete presente piazza Tienanmen quella volta? Uguale!).

Padrin ha già lanciato il suo appello contro l’addio di Sappada: «L’altra sera mi ha avvicinato una ragazza sappadina, chiedendomi di fermare l’iter. Si può ancora parlare di volontà popolare dopo nove anni? La raccolta di firme forse andrebbe considerata. […]

Ora, sentitemi a me.

Se lo dice lui, gli credo. E allora? Cazzo vuol dire? La possibilità contraria, cioè che una sappadina lo possa aver avvicinato per chiedergli di “facilitare” l’iter, ha ovviamente una probabilità zero di avverarsi, per il semplice fatto che il nostro si è dichiarato apertamente contro l’esito del referendum (altre note qui in: bloccate la figa la fuga di Sappada).

E l’ipotesi che una sappadina possa averlo contestato (nel caso ciò sia accaduto o possa accadere), non è cosa che – sinceramente – ci aspettiamo di sapere dalle labbra del sindaco dei sindaci.

(è dalle spalle di questi giganti che noi, nani, potremo “vedere più cose e più lontano di quanto vedessero questi ultimi”)

turismo in Italia 2016: meno treno (da 7,4 a 6,6%) e più auto (da 73,4 a 76,5%)

31 Ottobre 2017 Cadore - Dolomiti, Turismo e dintorni dolotreno, trentino-alto-adige, turismo-italico

L’Istat dice che al turista il treno non piace granché. La trenaglia è in calo, 2016 su 2015, sia nei viaggi per lavoro che per vacanza (da 35,6 a 28,6 per lavoro, da 7,4 a 6,6 per vacanza, dati percentuali). In totale i viaggi in treno passano dal 12,2 % nel 2015 al 9,8% nel 2016. I tromboni del treno possono iniziare a trombare.

Calma, il Treno delle Dolomiti è altra cosa. Va infatti considerato che la morfologia montana si addice perfettamente all’uso del treno, soprattutto per il trasporto dei viandanti vacanzieri: se sei arrivato ad Auronzo in treno e il giorno dopo vuoi portare le tue terga all’altopiano di Razzo, c’è una fila di dromedari già pasturati che ti aspetta fuori dal saloon: non c’è che da scegliere. Le problematiche legate all’ “ultimo chilometro” apriranno spazi inconsueti allo sviluppo di nuove startappe (la startappa è un po’ più rustica – meno californiana – della startup).

Va detto anche che le sorti magnifiche e progressive cui la ferrovia della Val Venosta sembra votata ci fanno ben sperare. La cosa andrà analizzata con perizia, come consueto (intanto ficcatevi nello studio e valutate cosa dicono gli steicolders di colà, ché io non ho ancora potuto). 

Viaggi con pernottamento in Italia per mezzo trasporto 2016

 

giornali automenisti: non è successo nulla, nulla!

23 Ottobre 2017 Autonomia, Giornalando giornalando, referendum-2017, scripta-manent

Ok, sono testate governative. Anche la siamese Corriera delle Alpi lo è, ma ovviamente non poteva girarsi dall’altra parte. All’Alto Adige e al Trentino se lo stanno menando, evidentemente: giornali automenisti. Non è successo assolutamente nulla (almeno in prima pagina). Le aspirazioni autonomiste degli altri non interessano, se non portano qualche vantaggio. Che covino qualche recondito timore? 

screenshot delle prime dei quotidiani Alto Adige e Trentino del 23 ottobre 2017

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