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lo strenzi ne ‘l’ira del ducetto’

31 Ottobre 2015 Criticarium Itaglia della-confutazione, strenzi

Mentre i piddoni sono occupati a gioire del calo della disoccupazione (dello 0,1%, a 11,8%), ma loro non capiscono che non si tratta di “calo” della disoccupazione ma di semplice trasloco degli inattivi, lo strenzi, il premierino, continua a incazzarsi gonfiandosi d’ira. Almeno secondo la nostra “stampa”: cani, no, non da guardia, cani e basta. E Gilioli ce lo racconta con la solita chiara schiettezza:

Dies irae

Una volta all’università il nostro docente di Storia contemporanea Enrico Decleva ci ha spiegato il sistema con cui, durante il fascismo, il Minculpop gestiva eventuali magagne, problemi o scandali che potevano insorgere nel Paese: enfatizzando la rabbia del duce.

In altri termini, se succedeva qualcosa di brutto e che non si poteva negare, la strategia mediatica era non solo salvaguardare Mussolini da ogni responsabilità, ma anche rovesciare il tavolo comunicando il concetto che il capo del governo era furioso con chi aveva provocato il problema: così Mussolini passava da possibile imputato a severo accusatore. E nella percezione non faceva più parte del potere, ma al contrario del popolo arrabbiato. […] (leggi tutto su Piovono rane)

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Mauro, un consumatore abusivo di ‘vuove de dugo’ /15 (del sito Antichi Sentieri, quello del 2001)

31 Ottobre 2015 Cultura, Turismo e dintorni cai, cronache-lozzesi, sentieri, turismo-cadorino

Caro Mauro (xy),

siccome il tuo lacerante grido di dolore, riguardante “i sentieri segnati non si sa da chi che causano confusione e disorientamento” che costituiscono “un cattivissimo esempio della montagna di Lozzo di Cadore“, è di questi giorni, già ho avuto modo di farti capire che – per quanto riguarda gli aspetti comunicativi e informativi – il Parco Sentieristico Terre Alte di Lozzo è amabilmente descritto, con dovizia di particolari,

a questo indirizzo web!!

 

(in particolare, la storia dei segnavia la trovi qui)

Ma, Mauro (xy), conosci internet??

Se sai cos’è internet saprai anche che cos’è il web (è uno degli “aspetti” che si estrinsecano su internet). Bene! Ti sollevo dal cruccio di doverti ricordare l’indirizzo web specifico che ti ho poc’anzi segnalato, perché se googli “sentieri lozzo”, Google ti vomita tonnellate di materiale specifico. Sai cos’è Google? Preferisci forse DuckDuckGo? Non c’è problema.

Le notizie, sul sito web precedentemente segnalato, sono online dal 2010.

 

Ma tutto l’ambaradan è online dal 2001.

D-u-e-m-i-l-a-u-n-o.

Spiego: nel 2001 l’archetipo del sito “Antichi Sentieri” era ospitato sul dominio “ladinia.org” (uno dei miei domini). Nel novembre del 2002 registrai il dominio “antichisentieri.org” e, qualche mese dopo, per la precisione il 27 febbraio 2003, iniziai a mettere online il materiale che popolò il sito.

Vedi, fantolin de oro, che già dal febbraio 2003 si poteva sapere tutto sull’architettura della nostra rete sentieristica? Vedi che la distinzione delle tipologie era – già allora – così ben definita? (il sito usa ancora i frame: per visualizzare la pagina clicca su questo link e poi su premessa)

Vuoi dare un’occhiata al Gruppo Antichi Sentieri (di allora) al lavoro? Clicca qui.

Ecco Mauro: quando avrai finito di ciucciarti il pollice, prova a navigare nel vecchio-sito (assolutamente indicizzato da Google), scoprirai cose fantastiche.

(il sito è un po’ all’antica, si basa ancora sui frame (che sono deprecati), ma vedrai che la tua esperienza di navigazione non ne verrà compromessa; non l’aggiorno dal 2009, da quando il Parco sentieristico è passato su lozzodicadore.eu, ma ti prometto che, quanto tornerà Vendre – il mio assistente, Venerdì, come quello di Robinson Crusoe – ci daremo da fare e lo aggiorneremo, oltre che tecnicamente, anche con l’attività al Parco della Memoria)

Ma, Mauro, non è finita qui.

Se anche non fossi passato per il nostro ufficio turistico H24, se anche non avessi incontrato i nostri pannelli informativi sparsi sul territorio, se anche non avessi consultato i siti web approntati alla bisogna (cazzo, ci fu un momento che anche a Tokyo si parlava del Signore degli Anelli, e anche su in Groenlandia, perché anche lassù arriva il web eh…), c’era ancora uno strumento che ti poteva aiutare, che poteva insinuarti un dubbio (magari non amletico, ma sempre dubbio sarebbe stato).

Ma non hai visto neanche quello? Fatti vedere (da uno bravo, intendo). L’arcano svelato prima di sera (mi auguro).

antichisito

27022003-tipologie-sentieri

Mauro, un consumatore abusivo di ‘vuove de dugo’ /14 (dei pannelli informativi sul territorio)

31 Ottobre 2015 Cultura, Turismo e dintorni cai, cronache-lozzesi, sentieri, turismo-cadorino

Il “nostro” Cai, oltre all’ufficio turistico H24 in piazza IV Novembre, realizzò e posizionò 15 tabelloni informativi sul territorio di Lozzo, dalla piazza a Monte. Fra questi, quattro in particolare sono focalizzati sul Parco Sentieristico Terre Alte.

Sotto riporto il tabellone di Costa, che metteva in evidenza anche il “claim” portante della nostra azione di impulso all’attività turistica lozzese: “a Lozzo si cammina tutto l’anno” (richiamato in un precedente articolo). Le “locations” sono in veste invernale proprio per significare che la montagna si può vivere intensamente anche con la neve.

Gli altri tabelloni “specifici” sono: Parco Sentieristico Terre Alte in piazza, con la descrizione minuta dei percorsi degli Anelli; Rifugio Ciareido (e in 20 minuti sei dentro il parco-Sic Marmarole, Antelao, Sorapiss), posizionato a fianco strada prima della salita al rifugio; Sentiero Botanico Tita Poa, posizionato al tornante de Noni o de Pianizole.

Come si può notare, oltre a colorare le aree circoscritte dai percorsi ad Anello, in modo che questi risultassero visibili anche agli “ipovedenti”, ci producemmo anche nello sforzo di distinguere – eddajje – le tre tipologie di sentieri. What else?

Va detto che tutto ciò non fu approntato all’istante: se l’ufficio H24 in piazza IV Novembre venne aperto nella primavera del 2003, questi tabelloni informativi vennero posizionati per l’apertura della stagione turistica 2006 (bravini comunque, no?).

Ed eccoci all’ “angolo di Mauro (xy)“, rubrica quotidiana (ancora per poco): questi tabelloni ci sono ancora oggi; certo, si notano i segni del tempo (e non sai quanto io sia addolorato nel vedere cotanti gigabyte di curate informazioni lasciati marcire come schianti in mezzo alla foresta), su taluni più che su altri, ma nell’insieme “la cosa” è ancora comprensibile. Ma, evidentemente, la sfiga ha voluto che tu non ci passassi vicino. Se ci sei passato non avrai avuto il tempo (o la voglia) di tuffarti e mitigare la tua sete di sapere.

Che dire: peccato!

(tuttavia, Mauro – pensa quanto siano infinite le vie del Signore degli Anelli – avresti potuto dissetare la tua ignoranza, rendendola sapienza, con altri strumenti… a breve su questi pixel)

(cliccare sull’immagine per ingrandire)

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Lozzo West

31 Ottobre 2015 Curiosando cronache-lozzesi, curiosando

Egregio Achille Da Pra, poliziotto locale di Lozzo West,

che dire?

tu sei bello e ti tirano le pietre, tu sei brutto e tirano le pietre,

ma soprattutto (da intendersi in termini di solidarietà, in particolare quella che dovrebbe venire dalle “istituzioni”…)

il giorno che vorrai difenderti vedrai che tante pietre in faccia prenderai.

Tuttavia, pensandoci bene, preferisco il detto attribuito a Benito Mussolini:

Molti nemici, molto onore!

 

[Max 3.5 Col] Oggetto: provincia incendio lozzo Invio per posta elettronica: IMG-20151029-WA0003.jpg - Allegato:IMG_20151029_WA0003.jpg

Incendio di “avvertimento” al vigile:
«Perché faccio rispettare la legge»

E’ la terza volta che ignoti danno fuoco alla sua catasta di legna
«Tre anni fa tentarono di incendiarmi anche la baita»

LOZZO – Errare è umano. Perseverare è diabolico. Incendiare è sicuramente doloso. Forse intimidatorio. Una catasta di legna è andata a fuoco giovedì 29 ottobre a Lozzo di Cadore, poco fuori dal centro abitato, lungo la stradina che sale verso Pian dei Buoi. Un quintale di tronchi ben tagliati per la stufa, di proprietà del vigile urbano di Lozzo. E non c’è ombra di dubbio che sulle fiamme pesi la dolosità di una o più mani decise ad appiccare volontariamente l’incendio. Perché per ridurre in cenere una catasta di simili proporzioni, per di più sotto una pioggia battente, non basta un mozzicone di sigaretta gettato casualmente. E poi, perché il vigile di Lozzo, Achille Da Prà, non è nuovo ad esperienze del genere: negli ultimi anni, le sue cataste di legna sono bruciate tre volte.

[…]

Veri e propri atti intimidatori, che vanno avanti da tempo. Anzi, fin dall’inizio della carriera di vigile urbano del signor Da Prà. «Ho cominciato a fare il vigile a Lozzo nel 1983. Nell’autunno di quell’anno trovai le gomme della mia auto tagliate. Tutte e quattro. So perché mi fanno questo: perché faccio rispettare la legge. Non mi spavento, anzi vado avanti. Continuo con la mia professionalità».(leggi tutto su il Gazzettino)

Mauro, un consumatore abusivo di ‘vuove de dugo’ /13 (dell’ufficio turistico H24 del Cai -bis-)

30 Ottobre 2015 Cultura, Turismo e dintorni cai, cronache-lozzesi, sentieri, turismo-cadorino

Dicevamo del “di dentro” del nostro (Cai) ufficio turistico H24. D’estate erano esposti anche tutti i manifesti turistici più significativi e, naturalmente, tutti i pieghevoli disponibili su Lozzo.

Oltre alla mostra fotografica permanente a grande formato (80×60 cm) in rappresentanza scenografica dei vari Anelli, noi, che sapevamo quanto duri di testa fossero (e siano) gli escursionisti in generale e quelli cadorini in particolare (quelli di Valle di Cadore, poi, non ne parliamo: solo perché lontanamente presumo che il nostro Mauro xy sia uno di loro), non ci siamo trattenuti dal descrivere con dovizia di particolari (un po’ spartanamente, ma questo passava il convento in termini di schei) la nostra rete sentieristica, compresa l’evidenza più eclatante, ossia la ripartizione della rete in tre distinte tipologie di sentieri.

La carta dei sentieri, quella del ’90 con sovrimpressi gli Anelli, era attaccata anche alla porta, cosicché alla chiusura serale essa risultava comunque visibile da fuori. E nella bacheca del Cai, all’esterno, i concetti erano reiterati (ovviamente in formato ridotto).

(ma, come dicevamo, il nostro Mauro (xy), anche bypassando questo nostro tempietto informativo, avrebbe avuto altre possibilità per colmare la sua insaziabile sete di sapere… prossimamente su questi pixel)

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Mauro, un consumatore abusivo di ‘vuove de dugo’ /12 (dell’ufficio turistico H24 del Cai)

30 Ottobre 2015 Cultura, Turismo e dintorni cai, cronache-lozzesi, sentieri, turismo-cadorino

Siccome io sono uno bravo (non ho detto che non sbaglio mai; ma sul bravo non nutro alcun dubbio), avendo progettato gli “Anelli e Vie di Lozzo di Cadore” come un prodotto (anche) a valenza turistica, ho cercato di valutare per benino anche gli aspetti relativi alla comunicazione.

Non abbiate timore, all’argomento “turismo a Lozzo” dedicherò – come vi avevo anticipato – un’altra serie di post. Vi anticipo solo che gli “Anelli” erano (sono? sarebbero?) uno degli elementi della nostra “strategia turistica” dedicata al nostro paese.

La strategia comunicativa aveva (ha? avrà?) questo “claim”:

a Lozzo di Cadore si cammina tutto l’anno!

Lo strumento per giungere a tanto era (è?) il Parco sentieristico Terre Alte; gli “Anelli e Vie” erano (sono?) un elemento, anche se molto importante, del Parco. Con questo argomento mi fermo qua.

Con questa “strategia” in testa, il passo conseguente fu di aprire quella che ho chiamato “sede staccata” del Cai, la ex sala da barbiere di Tenan. Mi sono fatto dare le chiavi dal Comune, abbiamo sistemato due cose e l’abbiamo aperta al pubblico. Il buon Ferruccio (sempre sia lodato), lì a due passi, apriva la porta alla mattina e la chiudeva alla sera, da aprile ai Sante. E durante “la notte” partiva in automatico un computerino che mandava ad un monitor sequenze mirate di “diapositive” (paesaggistiche, didattiche ecc.).

Quello che vedete era un “primo centro d’accoglienza e informazione turistica”, messo su con tre lire. Cosa c’era “dentro”? Molto semplicemente, quello che serve per informare un turista su ciò che di turistico c’era a Lozzo !! Entrata libera, praticamente H24, con un “fumetto” sul quale c’era scritto “se desiderate più informazioni vi potete rivolgere alla Oreficeria De Meio…” (i dettagli su un altro post).

Segnalo il poster gigante che campeggiava sopra il nostro ufficio turistico H24:

Anelli e Vie di Lozzo di Cadore – Escursioni Natura Paesaggi Storia Cultura Vacanza a Lozzo di Cadore

(come dite? a quando risale questa roba qua? già! l’allestimento della saletta è del febbraio 2003, le foto del successivo agosto)

Ecco, Mauro (xy), se passavi per piazza IV Novembre tra il 2003 ed il 2007 non avresti (forse) scritto le cazzate che hai scritto. Dico 2007 perché poi sono subentrati altri direttivi Cai e io m’ero tuffato da tempo nell’avventura del Parco della Memoria di Pian dei Buoi.

Tuttavia, anche successivamente a quel periodo, avresti potuto cogliere altre opportunità informative che, con tutta evidenza, non ti sono giunte (o, se ti sono giunte, non sei stato in grado di capire: hai presente quel tedesco che con orgoglio, indicando con un dito la propria testa, diceva dei propri progressi nell’apprendimento dell’italiano: “ho tutto qua, dentro mio culo”?).

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