BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

noooooo, figlia mia noooooo, non seguire le orme di quel serpente di tuo padre

18 Maggio 2015 Criticarium, Curiosando caserma soracrepa, cronache-lozzesi, meditazioni

Diglielo alle teste di cavolo (ho detto di cazzo?) d’ordinanza che questa è opera tua, diglielo che tu manco sai dell’esistenza del BLOZ (cioè sai che esiste ma non sai esattamente cos’è), diglielo che lo sai che uno come me non è un fulgido esempio da seguire, diglielo che per sei mesi non ti ho rivolto la parola perché ti ostinavi a parlare la lingua degli occupanti, l’italiano (aggiungo, a mia giustificazione, che l’ho fatto dopo averti avvertita per ben tre volte tre).

Chiarisci anche che sei nel pieno di un conflitto d’interesse perché hai la baita della mammina (certamente non mia) lì vicino, che frequenti sollazzandoti or che hai trovato maschia compagnia. Altrimenti le tdc d’ordinanza pensano che ti abbia plagiata, mentre ti ho solo dotato di una parte del corredo genetico che sei costretta a portarti appresso: poi caso e necessità hanno fatto tutto il resto.

Poi queste cose non si scrivono su un letamaio come feisbuc, dai. Non imboccare quello stretto e periglioso sentiero, non darmi questo cruccio ché già tua madre, quando scrive in ladino in versione “esperanto”, è per me motivo di profonda preoccupazione.

In conclusione, io non mi preoccuperei tanto delle canadesi sperse a Soracrepa, quanto dei lozzioti radicati in paese che svolgono il pur lodevole compito di fare ombra. Ma per redimerli dovresti sconfinare nell’esoterismo, cosa che al momento non sei in grado di fare. Più che alle canadesi, mantieni fermo e vivo l’interesse per i taibonesi. E studia. Impara cosa sono i tensori, così un giorno potrai tentare di tratteggiarmene il significato (io intanto sto rispolverando il Celestron, così una notte inizierò a farti vedere la mia collezione di nebulose).

nooooooolacasermanooooo

il PD minaccia: ridurremo i privilegi anche a chi non li ha mai avuti

18 Maggio 2015 Satireggiando il-pd-minaccia, satireggiando, strenzi

Liberamente ispirato nella grafica alla memorabile serie l’ISIS minaccia, propongo “Alessandra Moretti e il PD – Pore Diaule – minacciano: se vinciamo le elezioni…”, striscia ad apparizione casuale sull’ultimo flagello che ha colpito l’intera nazione – lo strenzi e il suo codazzo di cavallette – che, speriamo con tutto il fegato, non si abbatta anche sul già prostrato Veneto (vedasi le mirabilie passate di Monti e Letta), al quale darebbe il colpo di grazia.

pdminaccia-ridurremo

comune unico: il sindaco di Lozzo, uno smemorato unionista unico

17 Maggio 2015 Botanico Palazzo, Politica nostrana cadoriadi, comune-unico, il-cadore-in-calore, sindakos

Sulla pravducola cadorineggiante, il Cadore maggio 2015, intervista al sindaco di Lozzo sul comune unico in Centro Cadore (domanda e risposta):

E c’è da dire anche che lei ha sempre sostenuto l’ipotesi dei tre grandi Comuni in Cadore.

Da sempre penso che ipotesi di fusioni limitate e minimali solo di alcuni Comuni non siano la risposta corretta alla nostra realtà territoriale.[…]

Da sempre, dice. Smemorato: no, non da sempre. Il fulmine che ha riorientato il neurone deputato alla bisogna è giunto inaspettato intorno al novembre del 2012. Ma  a gennaio del 2011, invece:

gennaio 2011

«Al Cadore basta una sola Comunità montana che gestisca servizi collettivi importanti con efficienza.

I Comuni, invece, devono continuare ad esistere autonomamente con una struttura snella e vicina ai cittadini». (Gazzettino)

«Una sola Comunità montana in Cadore»

Una sola grande comunità montana per l’intero Cadore, una sola voce, un progetto strategico di rilancio concreto.

Da qui la prima provocazione, e cioè l’istituzione di una grande comunità montana, capace di catalizzare servizi ma anche proposte e iniziative.

«I comuni restano le punte di diamante del territorio, ma adesso devono coordinarsi. Una grande comunità montana rispettosa delle singole specificità di Comelico, Val Boite e Centro Cadore», sottolinea Manfreda, «può essere uno strumento valido, soprattutto se snello e veloce». (CorrierAlpi)

Qui sul BLOZ l’inversione di tendenza l’avevamo già descritta in la stagionatura del sindaco di Lozzo di Cadore. In quell’occasione avevamo anche scritto:

L’avevo detto, avevo esortato i sindaci: “Fatti, non pugnette“. Diciamo che per ora sono ancora seduti sul water con il coso in mano.  Please: evitare commenti tipo “Tutti hanno il diritto di cambiare idea”. L’abbiamo già detto, ne siamo entusiasti (con tutti i distinguo già fatti, sulle fusioni intendo, primo fra tutti il controllo pubblico della spesa).

Cambiare idea non è un problema, ma “da sempre” significa “da sempre”. Che ti costa dire “fino al 2011 ero convinto che “i comuni devono continuare ad esistere autonomamente“, che “i comuni restano le punte di diamante del territorio“, ma oggi ho maturato l’idea che bla bla.

Che poi l’idea del comune unico del Centro Cadore, fondente le 8 attuali realtà comunali, sia a mio parere una stronzata galattica, lo vedremo argomentato nelle prossime puntate. E’ un nuovo feticcio da sbandierare davanti agli occhi dei cadorini letargici per mascherare la propria – abissale – incompetenza amministrativa.

 

il bello addormentato nel bosco (addendum)

17 Maggio 2015 Politica nostrana cadoriadi, cronache-lozzesi, elezioni-reg.

Vedi mo che c’ho ragione e i fatti mi cosano.

Poi, dico, il caro Matteo Toscani, anche lui ammaliato dal verbo tosiano, non era forse presente? E non è forse Toscani, ancora, vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto? Non lo rappresenta più? Non ha più veste istituzionale? Gli si legge forse in fronte “io sono comatosiano e nient’altro“?

La Regione Veneto non è quindi degnamente rappresentata dal suo vicepresidente del Consiglio?

Non lo è mai stata, o non lo è da oggi? Che rompicapi!

 

vedimo

Cadore terra magica (gira la ruota…)

15 Maggio 2015 Cadore - Dolomiti turismo-cadorino

Non puoi fare lo sforzo di selezionare un girato mediamente decente, talvolta buono, in qualche occasione ottimo, montarlo con una dignitosa tensione emotiva, e poi hai la voce narrante che si arrotola sulla musica.

Gira la ruota… .

overconfidence: quando lo scialpinista incontra un cigno nero

15 Maggio 2015 Curiosando curiosando

Avevano una grande esperienza. Si, ma avevano anche un’overconfidence “del cazzo” (e ovviamente ne erano ignari). Amen.

Tratto da lavoce.info:

[…] I risultati dell’analisi sono così riassumibili. A parità di altre caratteristiche dello scialpinista e della montagna, una variazione di overconfidence dal minimo al massimo punteggio osservato nel nostro campione comporta una variazione della probabilità di intraprendere la gita pari a 0.5.

Ricorrendo a risultati noti in letteratura sulla variazione della probabilità di staccare una valanga al variare dell’indice di pericolo, il nostro risultato implica che a parità delle altre condizioni, un overconfident nella coda destra della distribuzione sottostima della metà la probabilità di incorrere in un incidente da valanga rispetto a un underconfident nella coda sinistra della distribuzione. Si espone cioè a una probabilità di incidente da valanga doppia rispetto a quanto lui creda.

Anche la propensione al rischio ha un effetto rilevante sulla probabilità di intraprendere la gita. Ma per comparare correttamente i due effetti serve tenere conto di una fondamentale differenza. Gli scialpinisti – e più in generale gli alpinisti – sono consapevoli, e accettano, di svolgere un’attività che li espone a rischi. Vale a dire, sono consapevoli di essere propensi al rischio. Invece sono del tutto inconsapevoli del loro grado di overconfidence e di quanto questo influisca sulle loro decisioni.

Ne consegue che i soggetti overconfident risultano esposti al cigno nero con una probabilità più elevata di quella che credono.

 

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