BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

Italia: viaggio nel futuro prossimo tra sconcertanti ellenismi

14 Settembre 2011 Criticarium Itaglia della-crisi, verso-il-default

Per vedere come potremmo essere, tra poco, molto poco, basta guardare alla Grecia. Morti che camminano. Ma se la son voluti loro. Quando vuoi a tutti i costi vivere sopra le tue capacità. Facendo debiti. Ci sono cose successe in Grecia sul lato dell’acquisto del consenso che … neanche in Sicilia.

Certo l’Italia non è la Grecia, l’ha detto anche quell’intelligentone di Montezumolo. Noi abbiamo Eni, Enel e Finmeccanica che stanna facendo sbavare i cinesi. Tuttavia, attendendo la tele-viedeo-conferenza di Sarkozy-Merkel-Papandreou, si può approfondire l’argomento leggendo “Default Italia, 58 Giorni al Fallimento: La Grecia alla Canna del Gas“. Per tirarsi un po’ su.

manette e memoria: quelle di Bossi vacillano

14 Settembre 2011 Criticarium Itaglia blozzando, bossi, il-parlamiasma

Umberto ha detto: «La galera non mi piace» e poi ha aggiunto «A me non piace fare arrestare la gente». Quindi, riferendosi alla richiesta per l’arresto di Marco Milanese (ex braccio destro di Tremonti) attesa per oggi, ha definitivamente sentenziato: «In giunta per le autorizzazioni della Camera la Lega Nord è intenzionata a votare contro l’arresto di Marco Milanese».

[…] Peccato che per la stessa inchiesta e per le stesse accuse – e con responsabilità addirittura minori -, Bossi, meno di due mesi fa, non aveva esitato a dire sì al carcere per Alfonso Papa. “In galera” aveva ruggito il senatùr tra gli applausi dei suoi.

[…] Quest’estate è successo qualcosa: sia sul fronte interno (le proteste in Cadore, la rabbia dei sindaci messe a tacere con fatica) sia su quello esterno (le priorità del governo completamente cambiate, l’addio al federalismo) la Lega ha perso centralità. O perlomeno il cerchio magico bossiano. Si sa che Maroni e i suoi sono favorevoli agli arresti. (la Stampa)

 

[…] Una volta giustizialisti, una volta garantisti. Prima a favore, poi contro. Quando a luglio la Camera dei deputati ha votato per autorizzare l’arresto del deputato Pdl Alfonso Papa, la Lega Nord scelse le manette. Domani, quando la Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio si pronuncerà sul destino dell’ex braccio destro di Tremonti, Marco Milanese, gli uomini di Umberto Bossi si opporranno alla custodia in carcere. Alla faccia della coerenza. (Linkiesta)

Ci sarebbe da mettere nel conto anche il salvataggio di Tedesco:

[…] “Lega coerente sugli arresti”. Cosi’ titola la ‘Padania’, in edicola domani, con riferimento al voto del Carroccio sui casi del deputato del Pdl, Alfonso Papa, e del senatore ex Pd, Alberto Tedesco. Il quotidiano della Lega Nord poi attacca i Democratici che hanno accusato i senatori lumbard di essersi espressi, nel segreto dell’urna, contro l’autorizzazione a procedere per Tedesco, malgrado la dichiarazione di voto espressa dal loro relatore andasse nella direzione opposta. (ilfattoquotidiano)

i ‘bastardi’ della Casta fanno perdere le staffe anche al sindacato di Polizia

13 Settembre 2011 Criticarium Itaglia basta-casta, bastardos, il-parlamiasma

Il COISP, Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle forze di Polizia – Sindacato di Polizia, prende posizione in relazione alla notizia dei giorni scorsi per la quale la Casta gode della possibilità, ampiamente sfruttata, di disporre al ristorante del Senato di prezzi stracciati per pietanze prelibatissime.

E alla fine anche tra le forze dell’ordine comincia a  serpeggiare la rabbia contro la Casta. Un comunicato di fuoco del Coisp, inviato sotto Ferragosto al ministro Maroni e oggi reso pubblico, sta allarmando il mondo politico e i giornali di destra, Dagospia grida al golpe, “Il Giornale” parla di “minaccia”. La denuncia dei poliziotti, in particolare, è contro i  privilegi dei parlamentari, a partire dal menu del Senato (Letteraviola.it).

Ecco il testo della lettera scaricabile presso il sito del COISP (il neretto è mio: leggere attentamente il testo colorato per capire l’aria che tira):

Oggetto:   “I poliziotti esigono di poter usufruire dei buoni pasto da 7 euro al ristorante presso il Senato della Repubblica o presso Palazzo Montecitorio”.

Dai principali organi di stampa nazionali  apprendiamo che presso il ristorante del Senato è possibile consumare le “lamelle di spigola con radicchio e mandorle” a soli 3 euro e 34 centesimi, che le “penne all’arrabbiata” costano euro 1,60, che un filetto alla griglia costa 5,23 euro e che una “fetta di crostata” vale 1,74 euro. (segue l’immagine del menù del risporante del Senato).

Una domanda allora sorge spontanea, egregio signor Presidente del Consiglio e signor Ministro: se ad un Senatore bastano poco più di tre euro per consumare un primo ed un secondo, perché mai deve guadagnare circa 14mila euro al mese? Senza pensare ai viaggi gratis in aereo ed in treno, al fatto che non paga l’autostrada, che può vestirsi nelle migliori boutiques della capitale usufruendo dello “sconto Parlamento”, che gode di copertura sanitaria totale estesa anche ai familiari e conviventi, che non paga i biglietti del cinema o dello stadio e chi più ne ha più ne metta.

I poliziotti invece guadagnano mediamente 1500 euro al mese, che raggiungono faticosamente includendovi l’indennità di servizio esterno, i turni festivi e notturni e qualche ora di lavoro straordinario, quando viene pagata; quasi nessuno gode del privilegio della seconda casa, o meglio ancora di qualcuno che gli paghi, per anni, il mutuo della prima senza accorgersene; paga il biglietto del treno e dell’aereo, il pedaggio autostradale, l’entrata al cinema e allo stadio, il ticket sanitario per se stesso e per i suoi familiari e si veste come può e dove può, facendo i conti al centesimo “per far passare la nottata”. Ha però diritto ad un buono pasto di euro 7 che bastano a malapena a coprire la consumazione di un panino imbottito, accompagnato da una bibita e da un caffè, in quanto per le lamelle di spigola con radicchio e mandorle deve spendere almeno 22 euro, con la conseguenza che i 19 euro di differenza tra quanto pagato da un Senatore ed il corrente prezzo di mercato della spigola viene pagato dai contribuenti, poliziotti inclusi.

Come giustamente osservato da qualche bravo opinionista, un pranzo completo di un parlamentare costa 10 euro, mentre ad un comune mortale 50. La differenza di 40 euro è tutta a carico dei cittadini lavoratori e contribuenti e poiché la casta è rappresentata da poco meno di mille persone che consumano due pasti al giorno, ovvero 60 al mese, l’aggravio prandiale sulle casse dello Stato e quindi dei cittadini tutti, ammonta a ben 29 milioni e duecentomila euro.

Roba da repubblica delle banane, con la r minuscola e con le banane andate a male. E pensare che l’ultimo aumento concesso alle Forze dell’Ordine è stato di appena 20 euro lordi mensili. E poiché a Roma la consumazione dei pasti per i poliziotti è diventata logisticamente ed economicamente difficile, si esige di poter usufruire dei ristoranti di Palazzo Montecitorio e di Palazzo Madama durante la pausa pranzo ed anche fuori servizio, e si pretende di pagare con il buono pasto da 7 euro.

La misura è colma poiché guadagnare 14mila euro al mese e pagare un luculliano pranzo completo al prezzo di otto euro, prepara le rivolte del pane, accende gli animi, e legittima lo strepitus fori, nonché il disprezzo per la classe politica e per questo Governo che ci ha preso per i fondelli per ben tre anni.Cosa devono fare i poliziotti che guadagnano 1500 euro (quelli che ci arrivano) e che hanno in tasca qualche buono da 7 euro?

Viene voglia di venire sotto Palazzo Madama e Montecitorio, magari il giorno di ferragosto, e spararvici all’interno i nuovi lacrimogeni in dotazione così si coglierebbero due piccioni con una fava, ovvero si otterrebbe lo sgombero immediato di certi ristoranti da politici mediocri e si testerebbero su quest’ultimi gli effetti dei nuovi artifici lacrimogeni in dotazione alle forze di Polizia, la cui lesività nonostante le numerose interpellanze parlamentari, è sempre stata tenuta nascosta da Lor Signori.

Che si fa, signor Presidente e signor Ministro? Veniamo a spendere il nostro buono pasto di 7 euro presso i ristoranti di Camera e Senato??

In attesa di cortese urgente riscontro, l’occasione è gradita per inviare i più Cordiali Saluti.

La Segreteria Nazionale del COISP

tagliando a Tremonti: ‘Tremonti, istruzioni per il disuso’

13 Settembre 2011 Criticarium Itaglia della-crisi, tremonti, verso-il-default

Quelli di noiseFromAmerica non hanno fatto un semplice tagliando, hanno proprio smontato il marchingegno di Voltremont pezzo per pezzo. Lo stupefacente è che la somma dei valori dei singoli pezzi risulta molto maggiore del valore del “pezzo montato” che ha (per noi) la sfiga di chiamarsi Tremonti. Magari potesse funzionare disgiunto, i danni sarebbero stati molto più contenuti.

Riprendo da “Il ritorno di Voltremont“:

Dopo un anno riappare in libreria Tremonti, istruzioni per il disuso, il libro che abbiamo scritto, firmandoci “Collettivo noiseFromAmerika”, per ristabilire la verità sul nostro ministro dell’Economia. La nuova edizione, che contiene una lunga postfazione in cui si discutono gli eventi economici dell’ultimo anno,si è resa necessarai perché il libro era esaurito ma, soprattutto, perché il 2010 ha cominciato a rivelare la natura socialmente perniciosa del bluff politico-intellettuale costituito da Giulio Tremonti, in arte Voltremont, evocazione del Voldemort acerrimo nemico del maghetto buono Harry Potter.

[…] Ricordate quando si raccontava che i conti pubblici italiani erano stati ‘messi in sicurezza’? Che nella crisi l’Italia se la stava cavando ‘meglio degli altri’? Che la riforma federalista avrebbe inaugurato una nuova era in cui le tasse calavano, i lupi sarebbero diventati amici degli agnelli e nei fiumi sarebbe scorso latte e miele? Come cantava Bob Dylan,  it’s all over now, baby blue.

[…] Quando ci manca la battuta ci pensa Giulio Tremonti a divertire il lettore: la cosa più umoristica consiste nel rileggere alcune sue dichiarazioni dopo che il velo della prosopopea è avaporato, rivelando in tutta la sua stoltezza la supercazzola soggiacente. Si ride a crepapelle. Magra consolazione, lo sappiamo, a fronte delle lacrime amare che le sue politiche fanno versare agli italiani che lavorano, ma in tempi come questi anche due risate ben informate aiutano a tenere la mente lucida e fresca.

tagliando a Tremonti: che voglia vendere l’Italia ai cinesi?

13 Settembre 2011 Criticarium Itaglia della-crisi, tremonti, verso-il-default

Il Financial Time ha sbattuto in prima pagina i contatti che una delegazione del Ministero del Tesoro avrebbe avuto ai primi di settembre con uno dei maggiori fondi sovrani al mondo (China Investment Corp). I cinesi non hanno aperto bocca. La notizia è stata invece confermata da fonti del Tesoro anche se non è stato chiarito lo scopo dei contatti.

Il 4% del debito italiano (1900 miliardi di euro) è già in mano ai cinesi. Qualcuno ha detto che Tremonti vuol vendere l’Italia ai cinesi. Forse le indiscrezioni servono solo a rincuorare i mercati in vista dell’asta dei Btp di oggi. Ai cinesi un patatrac dell’euro farebbe un gran mal di pancia, per cui non è escluso che possano sostenere Italia e Spagna sostenendo con ciò (anche se indirettamente) l’euro.

Ma se lo faranno, i cinesi, lo faranno in cambio di quote di Eni, Enel e Finmeccanica. Ovvio no!

Povero Voltremont, lui che voleva instaurare i dazi contro l’invasione dei prodotti cinesi che tagliavano le gambe alle nostre imprese. Non era il nostro Mago ha voler contrastare in tutti i modi l’avanzata dell’export dagli occhi a mandorla? Quanti libri ha scritto usando la solita cantilena riproposta con tutte le salse. Non bisognava arginare la colonizzazione dell’europa da perte della Cina?

Bisognava! Ma i cinesi fanno sempre così: si siedono sulle sponde del fiume e poi …

compitino per il ritorno a scuola: se in 50 minuti …

13 Settembre 2011 Botanico Palazzo, Decoro urbano arredo-ambientale, decoro-aree-turistiche, minuto-mantenimento, spazi-pubblici, verde-pubblico

A cavallo del rientro a scuola di tanti (magari lo fossero) studenti, potrebbe giovare loro (ai più grandicelli), cimentarsi nel seguente problema.

Problema: un operatore dotato di decespugliatore si appresta a tagliare l’erba presso i campetti alle Astre. Una fra le prime aree sottoposte al taglio è quella della prima foto. L’area si identifica chiaramente per il colore marroncino più scuro rispetto al resto (eventualmente cliccare sulle foto per un loro ingrandimento).

  • domanda n. 1: dalle foto stimare quale potrà essere l’altezza dell’erba dopo il taglio e quale prima di esso; stabilire quindi, a vostro giudizio, tenuto conto delle debite implicazioni di geografia astronomica (stagioni), l’opportunità o meno di operare il taglio, elencando e descrivendo brevemente vantaggi e svantaggi;
  • domanda n. 2: se per compiere il taglio dell’area evidenziata l’operatore ha impiegato 50 minuti (fidatevi), essendo l’erba alta tanto quanto quella verde sul lato destro della foto (praticamente rasa), quanto starà, prevedibilmente, a compiere l’intera opera su tutta la superficie descritta nella foto successiva, ad esclusione delle aree acclivi ?;
  • domanda n. 3: sapendo che le aree acclivi hanno una pendenza media di 30° e che l’erba su di esse è alta mediamente 40 cm, calcolare il fattore di difficoltà di cui tener conto nei calcoli del tempo totale;
  • domanda n. 4: fare un breve elenco di operazioni alternative che, a vostro giudizio, avrebbero potuto essere portate a termine nello stesso lasso di tempo.

Per il calcolo delle aree si suggerisce di utilizzare i metodi della geometria proiettiva.

 

P.S. Quantunque i 50 minuti misurati non siano pochi, l’articolo intende affrontare un problema di metodo e non di personale, stante il fatto che la perizia con cui il lavoro è stato eseguito non è in discussione. Fermo restando il caso che, come recita un vecchio adagio, “tutti sono in gradi di passare la Manica a nuoto, a condizione di fare in tempo”.

 

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