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BARD+PD: accoppiamento caratterizzato da cannibalismo post-nuziale

21 Aprile 2015 Autonomia bard, belluno-autonoma, lista-monti, quelli-del-PD, smorettimenti, strenzi

Capisco la Realpolitik, ma il PD è un partito di merda. Ora che la merda del PDL, dietro la quale “si nascondeva” il PD, si è sfatta, quel che è emerso è l’altra faccia della merda (vi ricordate il PD-meno-L?). Il PD si avvia ad essere un partito di “Detenuti”: tra un po’ porta via al PDL anche il primo premio per persone indagate che stanno facendo politica attiva.

Lo strenzi rottama solo se gli conviene: in Liguria si è tenuto le mummie (perché l’importante non è partecipare “rottamati”, ma vincere). La Moretti è una renzina cheerleader esperta in lifting che spara tali stronzate in campo economico che i trichechi delle Svalbard rinunciano a crogiolarsi al preziosissimo sole e si tuffano in acqua per non sentirle.

Poi, diciamocelo, hanno raccontato tante e tali balle spaziali – fin dal primo giorno – che non possono essere credibili. Tanto più dal lato “delle autonomie”: se Kompatscher è filato di corsa a Vienna per “rifarsi” le mutande di lamiera, un motivo c’è. Hanno massacrato le province. Avete visto quanto fosse rintronato Delrio mentre cercava di capire a che punto era la deforma che ha messo in campo e che sta facendo acqua da tutte le parti senza portare alcun beneficio economico? Dico: le province in mano ai sindaci.. Ma si può!?!?

Capisco che ci si possa alleare anche col diavolo, ma, cazzo, questo è un PD di merda eh.

Comunque mi auguro di cuore di sbagliarmi. Mi auguro che quelli del BARD abbiano visto giusto (perché già ci fu la stronzata dell’apparentamento con Sciolta Civica). Però c’è un problema: io non mi sbaglio (quasi) mai. In ogni caso, il mio voto al PD non lo darò mai, neanche se mi mettete per iscritto che mi posso sbambolare per tre giorni e tre notti di fila l’altra Moretti, Amia (questa sì mi fa impazzire).

Abbracciare il PD vale quanto ingropparsi gioiosamente una mantide:

L’accoppiamento delle mantidi è caratterizzato da cannibalismo post-nuziale: la femmina, dopo essersi accoppiata, o anche durante l’atto, divora il maschio partendo dalla testa mentre gli organi genitali proseguono nell’accoppiamento. Questo comportamento è dovuto al bisogno di proteine, necessarie ad una rapida produzione di uova; prova ne è che la femmina d’allevamento, essendo ben nutrita, sovente “risparmia” il maschio.

 


 

Agli organi di stampa. Grazie fin d’ora se vorrete dare ampia e diffusa COMUNICAZIONE al seguente COMUNICATO STAMPA

Dopo una trattativa lunga e non sempre facile, il BARD ha deciso di candidarsi nella lista “Veneto Civico” che sostiene la candidatura alla presidenza della Regione di Alessandra Moretti.
Questa decisione è frutto di un accordo con il Governo nazionale (gli accordi si fanno con chi governa e può attuarli) che garantisce la modifica della legge 56 del 2014 (Delrio) per l’elezione diretta del Presidente e del Consiglio della Provincia di Belluno, interamente montana, confinante con regioni a statuto speciale e stati esteri e che ospita consistenti comunità di minoranza linguistica.
Questo passaggio è fondamentale per continuare nella strada dell’autonomia, assumere più risorse e competenze, confrontarci, con pari dignità, con Trento, Bolzano e il Tirolo.
Abbiamo raggiunto un accordo anche con Alessandra Moretti che ci garantisce la piena attuazione dell’autonomia prevista nello Statuto della Regione, con il trasferimento delle risorse indispensabili per far funzionare la nostra Provincia, oltre alla nomina di un Assessore alla montagna bellunese.

Abbiamo deciso di andare a vedere le carte che il Governo e la sua maggioranza hanno stabilito di mettere sul tavolo di questa trattativa elettorale.

Per dare forza a quest’ accordo serve che il BARD assuma la responsabilità di verificarne la concreta applicazione partecipando alle elezioni regionali.
Questo ci pone diversi problemi poiché il BARD è costituito da volontari che s’impegnano gratuitamente e che non hanno risorse e tempo da dedicare alla campagna elettorale, come invece possono fare altri competitori.
Ma ci siamo ostinatamente impegnati per riottenere il riconoscimento dei bisogni delle comunità dolomitiche che meritano un ente sovrano che li rappresenti in modo eguale a quelli che stanno ai nostri confini.

Abbiamo fiducia che i bellunesi, anche se non ci vedranno spesso in televisione, sapranno riconoscere il valore del nostro lavoro, svolto anche quando non c’erano campagne elettorali in corso.

Il direttivo del BARD

Matteo Toscani: ‘fammi crescere i denti davanti…’

21 Aprile 2015 Politica nostrana della-confutazione, elezioni-reg., politicanti, provinceide

Non è che ce l’ho col “comaToso” (vedi recenti notarelle qui e quo): è che il bimbo strilla, ultimamente.

Sta mettendo su i dentini, il bimbo. E strilla.

Dunque, il moschettiere intinge la penna d’oca nel calamaio e scrive un’accorata al nientepopodimeno che Ragioniere Generale dello Stato (“essendo anche lui bellunese”; ah, ah, ah, ndBLOZ) sui tagli che gli enti locali stanno subendo (ma ha mai visto, il “comaToso”, com’è cresciuta la spesa negli enti locali negli ultimi anni? qui un esempio, anche se si ferma al 2011).

E’ come se di uno che è stato condannato all’ergastolo da un giudice dello Stato, il nostro moschettiere cadorineggiante scrivesse al direttore del penitenziario chiedendo per esso uno sconto di pena. Il direttore quello fa, è un servo dello stato: deve infliggere la pena, non può scontarla. E’ ad altri che ti devi rivolgere, semmai.

In questi casi è alla politica che ci si deve rivolgere. Se provasse, il nostro moschettiere, a parlare col vice-presidente del Consiglio regionale del Veneto? Un breve scambio di idee sull’argomento. Va che non sarebbe male, eh!

Quindi (riassumendo):

Fammi crescere i denti davanti
Te ne prego, Bambino Gesù
Sono due ma mi sembrano tanti,
Son caduti e non crescono più.

(suvvia, dai, un po’ di contegno che noi i bimbi, a quell’ora, li abbiamo ancora svegli)

 

Franceschini, il creatore di domanda

21 Aprile 2015 Criticarium Itaglia, Cultura della-confutazione, politiche-culturali, quelli-del-PD, renzie, verso-il-default

Franceschini, a margine del lancio da parte di Unicredit di nuove linee di credito a favore delle imprese turistiche (ooooh! pensate: “Per UniCredit il turismo è un settore strategico destinato a crescere in maniera robusta nei prossimi anni, grazie all’ampliarsi dei mercati internazionali (il Far East a far da traino)”; devono avé ‘na capoccia ‘sti qua dell’Unicredit…):

Per Franceschini, «ci sono cose che deve fare la politica e altre che spettano all’impresa privata. Io non posso intervenire nel settore degli alberghi, posso creare domanda ed è quello che sto facendo».

Avete presente “la domanda e l’offerta” così come viene trattata in quella scienza sociale che si chiama economia? Ecco, noi in Italia siamo “oltre”: abbiamo un ministro che “può creare domanda”. Stampi, ministro, stampi pure moneta (mi raccomando, Draghi andrebbe avvisato per tempo).

E allora, esimio menestrello della cultura e turismo, si faccia una domanda pertinente:

che ce sto ancora qui a fare?

 

Matteo Toscani: il cavalier errante (o del ruggito del coniglio)

20 Aprile 2015 Politica nostrana della-confutazione, elezioni-reg., politicanti, provinceide

Ancora una noterella sulla vicenduola del Col Cavalier e su uno dei tre moschettieri bellunesizzanti, tale Matteo Toscani. Già abbiamo detto delle sue favolistiche capacità in campo giuslavoristico: la conquista del taglio del nastro da parte delle sconfinate masse di maestranze che a questo, solo a questo, anelano. Ma il nostro va oltre. Poniamo l’attenzione sulla seguente effervescente dichiarazione:

«Non posso che essere soddisfatto della ripresa dei lavori presso il cantiere di Col Cavalier: abbiamo costretto la Giunta del Veneto a rimediare a un errore che mai si era visto prima in tema di opere pubbliche». […]

Ora, noi sappiamo bene che differenza c’è tra una “giunta”, alla quale è demandato il potere esecutivo, e un “consiglio regionale” che funziona da assemblea parlamentare della Regione Veneto (dove si parla, discute, si confrontano le opinioni: si parlamenta), che ha funzione legislativa.

Però sappiamo altrettanto bene che il moschettiere Toscani è vice-presidente di tale Assemblea Parlamentare, non proprio un bau bau micio micio. Capiamo anche che, nei fatti e nelle decisioni politiche, questa carica possa non contare un cazzo, ma il peso istituzionale della medesima è indubbio. Sempre che quel peso lo si sappia “far pesare”.

Ora, di un’opera come quella del Col Cavalier, completata al 98%, ci giunge come stridente l’affermazione – proferita proprio dal vice-presidente del Parlamento veneto – per la quale “abbiamo costretto la Giunta del Veneto a rimediare…“.

Delle due l’una: o il nostro moschettiere sapeva tutto – ma ha scelto di dormire sonni profondissimi per svegliarsi di soprassalto e sguainare la spada solo ora, la qual cosa assomiglierebbe al “ruggito di un coniglio“- , o non ha mai contato un cazzo (né prima, né ora).

 

volti pietrificati sulle Lozzarole: il Pupo ‘smile’

19 Aprile 2015 Cadore - Dolomiti, Curiosando, Pian dei Buoi curiosando, dolomitando

Dopo il “Sonno di Tutankhamon“, l’Indiano (Dante), ecco il Pupo “Smile”. Che già il Pupo in sé non scherza in quanto ad antropomorfismo (pupo-1 e pupo-2). Lo si vede di lato, di profilo. E’ un sorriso pieno, compiaciuto. Forse beffardo. Con le palpebre abbassate, ad assaporare più profondamente quella soddisfazione.

(ma il Pupo cela altri volti…)

pupo-smile-650

Matteo Toscani e il taglio del nastro: neanche nei peggiori bar di Caracas…

18 Aprile 2015 Politica nostrana della-confutazione, elezioni-reg., politicanti, provinceide

Si parla di Col Cavalier. Le spara, le spara che neanche Cicciobomba cannoniere! Neanche nei peggiori bar di Caracas… . Che gemiti! Un pianto dirotto. Con in testa le maestranze. Oh, Diiio miiio!!  E’ così vicino, ma così vicino alle loro famiglie che giunge a dire (è da presumere con voce rotta se non singhiozzante):

[…] Ecco perchè credo che, alla volta dell’inaugurazione della variante, sia doveroso che a tagliare il nastro non siano i politici, bensì le maestranze. Gli uomini che si sono impegnati per realizzare l’opera devono avere il giusto riconoscimento, perchè – senza di loro – niente si sarà compiuto».

A parte la giusta coniugazione dei verbi – che a Caracas mantengono anche quando sono pieni come un lumino – che può anche essere stata mal trascritta, vi farà piacere sapere che abbiamo un nuovo Babbeo Natale pronto a rivoluzionare i rapporti contrattuali tra capitale e lavoro.

La puttana – sostanzialmente – affitta quello stupendo strumento che ha lì in mezzo alle gambe ad un prezzo concordato. L’operaio – sostanzialmente – affitta al datore di lavoro muscoli e/o testa (conoscenze, talento, genio ecc.) per un tempo concordato ad un prezzo concordato. Quello che prende remunera quello che dà. Questo “è” un contratto di lavoro: io prendo in affitto la tua persona, ti uso, ti pago.

Ma con il new Babbeo Natale de noantri (che è in lista coi legaioli “comaTosi”: ma non aveva detto che si ritirava dalla vita politica?) da domani l’operaio avrà anche il compito di… tagliare il nastro, altrimenti non avrà il “giusto riconoscimento“, perché senza di lui “niente si sarà compiuto“.

Perché mi rimbalza in testa babbeo, babbeo, babbeo? Solo perché fa rima con matteo?

 

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