BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

italicum: il relatore migliore

10 Aprile 2015 Criticarium Itaglia quelli-del-PD

Due plausi ad Alessandro Gilioli. Il primo per una battuta sulla Serracchiani che mi ha fatto piegare dalle risate (sarà forse per la grande considerazione che riserbo alla piddina):

[…] Personalmente, preferisco scrivere comunque in giro ciò che penso, anche rischiando le successive figure di palta. Figuriamoci: una volta ho parlato bene della Serracchiani. E sì, lo so che la pagherò reincarnandomi in un sasso, ma ormai è fatta e amen.

Il secondo per aver sintetizzato in modo ammirevole ciò che solo in Italia può accadere, anche tenendo conto che “sulla via di Damasco” i folgorati non si contano più. Gilioli si chiede, visto quello che con vibrante furia scriveva solo un anno fa contro l’Italicum tale Gennaro Migliore…

[…] Ma quello che mi chiedo veramente è: a chi cazzo è venuto in mente di farlo relatore dell’Italicum alla Camera?

 

ma dove vai se l’accento (giusto) non ce l’hai (disquisizioni metalinguistiche)

10 Aprile 2015 Cadore - Dolomiti, Cultura, Curiosando, Mondo Ladino, Turismo e dintorni curiosando, noi-ladini, scripta-manent

Se mi dovessi immaginare le loro fattezze, direi che potrebbero essere dei Puffi: i Puffi di Lozzo. E i puffi, si sa, puffano. Stanno puffando un sito, “Vacanze in montagna”, e le conseguenti “pagine”. Nella sezione “Escursioni invernali” – la prima che mi è stata segnalata – vi si trova la descrizione Escursione all’altopiano di “Pian dei Buoi” il cui testo, scrivono, è “tratto dal Collana: “Rifugi e sentieri alpini sulle Alpi Venete”, Vol. 2 – Dolomiti del Cadore – di Camillo Berti e Roberto Tabacchi;” (dal Collana è, evidentemente, un refuso; non ditelo al Grande Puffo; e non ditegli neanche che la casa editrice, dettaglio puffato, è Panorama; lasciamo stare l’edizione, che qui si va sul pratico).

Ora, “trarre” è verbo di grande flessibilità espressiva, sicché non è subito evidente se “tratto” significhi in questa circostanza “preso da, copiato da” o se debba essere interpretato come “ispirato da“. Mancando le virgolette o altri artifici che ne indichino la “quotatura-citazione”, è da ritenere che il testo sia “liberamente tratto“, cioè che sia stato puffato dai puffi (traendo dal libro citato traccia ed ispirazione artistica… qua e là).

In realtà non ho alcun dubbio che i puffi c’abbiano puffato sopra, per il semplice fatto che mai e poi mai – a meno di un occasionale refuso-, Roberto Tabacchi si sarebbe concesso le licenze poetiche “accentuanti” che andrò elencando.

Quando Dio creò gli accenti – non per tutti ché i Britannici e gli Alemanni non ne fanno uso, anche se a questi ultimi regalò l’umlaut – mise anche in guardia dal loro abuso (l’abuso dell’uso porta, spesso, al disuso dell’uso,  circostanza che in questo caso sarebbe stata d’aiuto). L’accento, se usato, deve essere utile, altrimenti tanto vale farne a meno (evitando, magari, di puffare una puffa figura).

I puffi – traendoli- puffano vari accenti correttamente (Tabià di Larcéde, Vèrta Fedèra) ma poi si incagliano in S-ò-ra Crépa (che nell’originale, ci scommetto il sacchetto scrotale, è semmai Sóra Crépa). Poi vanno avanti senza accenti (ok) – Sora Crepa –  per giungere a “Marmàrole centrali” (il Grande Puffo qui s’arrabbia di sicuro: semmai Marmaròle, suvvia). Poi c’è il “Rif. Baiòn” (gli elfi che vivono sotto al Pupo lo scrivono Baión; a proposito: Pùpo, non Pupò o Pupó, se mai vi lanciaste nell’accentazione della nota torre dolomitica).

(poi, visto che ci sono: che senso ha scrivere “carrar.“? Se lo scrivi 1000 volte, perché stai facendo una guida, ha senso – anche perché da qualche parte ci metti un elenco delle abbreviazioni -, ma se lo scrivi due volte, in un testo lungo comunque un chilometro, è un po’ puffo no! Inoltre, lì dove si trova scritto “Il percorso è in gran parte esposto” (si tratta della strada del Genio e/o delle “scorciatoie”), a che cosa avranno mai fatto riferimento? Forse che questi Puffi non abbiano mai assaporato la vertigine che si prova lì dove il percorso è veramente “esposto”? Forse volevano puffare che il percorso, durante l’inverno, è in taluni tratti esposto alla caduta di “avalanches“?; per finire: le gallerie fotografiche senza una seppur scarna didascalia di ciò che vi si trova rappresentato danno un’idea di trascuratezza e sciatteria; e una loro correzione tonale non sarebbe malvagia. Ma, va detto, ci sono più giornate che “luganeghe” e il carro si drizza “per strada”…)

(e scusa, Roberto Tabacchi, se in un momento di debolezza ho perfino dubitato di te)

Comunque, i Puffi di Lozzo puffano il meglio di sé quando si tratta di “tutelare i diritti d’autore“. Ma questa è tutta un’altra puffa, oops, storia, di là da venire.

 

(ma sugli accenti scivolano un po’ tutti: Pròu, non Proù)

(datemi retta: per il bene della Nazione Ladina tutta, gli accenti, non scriveteli, se proprio non siete costretti. Metà gente non sa scriverli, metà non sa leggerli: il risultato è lasciato nelle mani di Dio. Che, ricordandosi il momento in cui li ha creati, non può che rammaricarsene).

 

IL GIOVIN EX ROTTAMATORE OVVERO L’EMULO DEL ‘SALVIFICO’ BRIANZOLO

8 Aprile 2015 Attualità giuseppe-zanella, la-parola-ai-lozzesi

di Giuseppe Zanella

Le linee guida del nuovo DEF, se mai ce ne fosse bisogno, sono la cartina di tornasole di una cricca di improbabili faccendieri della politica, giunti ai vertici dello Stato a…”loro insaputa”. Sì, perché le circostanze di tale ‘ascesa’ e tanto fattore “C” hanno reso ormai questa povera Repubblica monopolio del ‘Giglio Magico’, che sta palesando una insipienza ed una arroganza senza pari. L’uomo dalla facile “annuncite”, fin dall’esordio, era andato a briglia sciolta in fatto di cronoprogramma riformistico (si fa per dire!): da Marzo a Giugno 2014 la Repubblica doveva ‘mutare verso’, doveva essere rivoltata come un calzino con provvedimenti dalla ferrea cadenza mensile. Fantasmagoriche promesse che l’uomo di Rignano all’Arno non ha provato alcuna vergogna a lanciare, memore della scuola dell’Innominato-Pregiudicato in fatto di grado di acculturazione dell’elettore medio italico (“seconda media di bassa qualità”).

Ma lasciamo da parte le considerazioni sui tempi di attuazione delle machiavelliche riforme istituzionali e sul combinato disposto di una normativa elettorale e di una riforma del Senato tabula rasa. Basti dire che il così detto Italicum avrà, presumibilmente, effetti simili alla deprecata Lg Acerbo dell’infausto 1924 e che i due disegni in itinere ci regaleranno, di fatto, una repubblica semipresidenziale, senza però i dovuti, opportuni contrappesi in quanto a controlli e prerogative parlamentari rispetto allo strapotere che verrà affidato all’Esecutivo. E non sembri esagerato il paragone con la Lg Acerbo, visto che ora si parla apertamente di Partito della Nazione e che il tasso di democrazia nelle nostre Istituzioni risulterà certamente di molto abbassato.

In questa sede, concentriamoci invece sugli aspetti di maggior rilievo socio-economico, ovvero proprio sulle considerazioni sul DEF. Dice il Gran Bugiardo: “Non ci saranno tagli né aumenti di tasse e non scatterà neppure la clausola di salvaguardia circa l’ipotizzato aumento dell’IVA”!! Perché allora la manovra di circa 10 mld e da dove salteranno fuori i quattrini? Solo da una politica anticorruzione e anti-sprechi? Sappiamo tutti che fine hanno fatto i vari Giarda, Bondi e Cottarelli e che incidenza avrà la blanda legge anti corruzione!!

Ma questo Renzino è davvero l’uomo dei miracoli. Un PdC che fa crescere i denari nell’orto di Pinocchio?! L’uomo del paese dei balocchi asserisce poi, senza alcun rossore, che la pressione fiscale, con lui a Palazzo Chigi, è diminuita; subito però è l’ISTAT che si incarica di smentirlo (pressione ora al 43,5%). Siamo veramente alle comiche, il gioco delle tre carte fatica ormai a reggere! Non si può dire che la pressione fiscale è in calo e poi negare i trasferimenti agli Enti locali, che sono così costretti a mettere ogni sorta di balzelli, aumenti tariffari e ad esigere addizionali varie, tutto al fine di non dover tagliare i servizi essenziali ai cittadini. E quest’ultima evenienza si è già verificata, purtroppo, in moltissimi casi e vieppiù si verificherà ora e nel prossimo futuro. Ma tant’è!

L’anno scorso il giovin virgulto della politica italiana disse che il Pil avrebbe raggiunto un +0,8% ed invece il dato reale è stato -0,5%! Sempre nel 2014, via tweet, il grande sbruffone ci ammansì che ci sarebbe stata la ripresa della occupazione (disse infatti: “più 130 mila posti di lavoro, bene ma non basta!”); poi, anche in questo caso, l’Istat provvide a smentire tale boutade: il tasso di disoccupazione era infatti salito al 12,7%. Per il 2015 il nostro si dimostra stranamente più cauto in fatto di ‘smargiassate’: “La crescita sarà dello 0,7%, ma siamo prudenti”. Se quando egli ostentava sicurezza il risultato è stato alla fine così negativo, adesso che lo stesso soggetto manifesta prudenza, che cosa dovremo mai attenderci? Che cosa accadrà?

Speriamo proprio che, anche in questa occasione, il Toscano di belle speranze si sbagli ancora, ma questa volta in senso inverso, ovvero che siano in arrivo positive sorprese. Del resto, la congiuntura economica attuale appare quanto mai favorevole: tassi vicini allo zero, il QE di Draghi sta portando in Europa folate di liquidità, il rapporto fra dollaro e Euro è prossimo alla parità, il prezzo del petrolio è in vistoso calo, sono in arrivo Expo e Giubileo ecc.: se non ci dovesse essere la crescita in questo contesto, vorrebbe sicuramente dire che l’uomo non ci sa proprio fare…

Personalmente, io resto comunque perplesso basandomi su quanto fin qui visto; se poi aggiungo la valutazione sulla compagine che il nostro ha messo insieme, allora le mie perplessità aumentano non di poco. Per me i vari Lotti, Picierno, Boschi, Madia, Serracchiani, Moretti, Bonafè ecc. sono personaggi di un livello non propriamente adeguato alle attuali contingenze. Confido soltanto nella avvedutezza e capacità di indirizzo e moral-suasion del nuovo inquilino del Colle e sulla competenza del ministro Padoan.

Ma, ahimè, credo che gli auspici siano ormai non molto efficaci.

 

comune per comune il reddito degli italiani (Pieve e Domegge giù del 10%)

7 Aprile 2015 Ecco Nomia classifiche-italia, dati-provincia-belluno, opendata

La “carta” su cui inserire i dati è quella dell’anno scorso (di Franco Morelli di openbassaromagna), ma l’elaborazione questa volta l’ha fatta La Stampa di Torino. Questo l’articolo dell’anno scorso con i riferimenti relativi:

Auronzo 18.089; Lozzo 17.594; Vigo 16.790; Pieve 22.060; Calalzo 20.019; Domegge 20.009; Cortina 26.306 …. (in euro pro-dichiarante).

Questi i dati di quest’anno (relativi alle dichiarazioni 2013, espresso in reddito pro-dichiarante): Auronzo 17.665, Lozzo 17.201, Vigo 16.233, Pieve 19.748, Calalzo 19.720, Domegge 18.150, Cortina 22.609 (Dobbiaco 20.311, San Candido 22.144, Sesto 18.583) (in euro pro-dichiarante).

Lozzo e Auronzo vivacchiano con un -2% circa, Vigo cala del 3,3%, Domegge e Pieve piombano di un -10% circa, Calalzo cala solo di un -1,5%. Cortina, in attesa del mondialito, va giù come un ferro da stiro: -14%.

redditi 2013

 

ISS: riprendono i transiti visibili della stazione spaziale internazionale

6 Aprile 2015 Curiosando curiosando

Ieri alle 21:31 era bella come il Sole. Questa sera sarà ancor più luminosa (dalle 20:38 alle 20:44 … ma da noi si vedrà bene – nuvolaglia permettendo – dalle 20:40) con buona altezza massima (57°). Alle 22:15 ci sarà un secondo passaggio parziale con altezza 35° (stessa direzione del primo ma a nord di Lozzo). Chi lo desidera può collegarsi qui per tutti i dettagli dei prossimi passaggi (l’8 aprile, luminosissima, passerà quasi allo zenit sopra Lozzo).

iss06apr2015

Parco della Memoria di Pian dei Buoi (i secondi vagiti)

5 Aprile 2015 Botanico Palazzo, Pian dei Buoi, Turismo e dintorni fare-turismo, impegno-sociale, parco-della-memoria, sviluppo-montagna, sviluppo-pian-dei-buoi, turismo-cadorino

Eh, ne saltan fuori di cose. “Trincea aerea” delle Piombade: opere di difesa complementari del Forte Alto di Col Vidal costituite da muri a secco. In fondo c’era il bunker per la mitragliatrice. Oltre (a sinistra) ci sono le Piombade di Col Vidal (che cadono… a piombo). Velate, sullo sfondo, le Dolomiti di Auronzo.

 

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