BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

il sindaco esterefatta (sulla Coriera delle Alpi)

4 Febbraio 2015 Giornalando giornalando, refusi

Riflessione di carattere generale. Non è mica obbligatorio, ma si può usare anche “la sindaca“, se del caso. Attenzione invece alla dottora o alla professora, ché le forma in -essa (ma anche altre forme di uso comune) sono conservate (e suonano anche meglio no?: dottoressa, professoressa, sacerdotessa).

Peggio va con la “r” dimenticata in “esterefatta“, ché la versione corretta vuole, appunto, le erre “gemelle”: esterrefatta.

(l’errore è comune, dice la Treccani, sicché ci si può consolare: io, del resto, nel titolo di questo post mi sono dimenticato la seconda erre di Corriera delle Alpi.)

Peggissimo va allorquando “sindaco” lo si mette a braccetto con “esterefatta”. Andrebbe un filino meglio con esterrefatta, l’abbiamo già detto, ma i due generi, sessuale e grammaticale, continuerebbero a fare a pugni (si veda per questo: “La ministro è priva di grammatica. «Intervistata da Maria Latella su SkyTg24, il ministro ribadisce…» …”

Insomma, lì sulla Coriera delle Alpi, datevi una regolata, ché i nostri figli crescono abbeverandosi alla vostra fonte. Raccontatele pure, le balle, semmai, ma fatelo con un minimo di rigore grammaticale (e chiudiamo pure un occhio sulle derive “semantiche” di certi titoli: “Sei ore di lavoro per guarire il tubo rotto“) .

esterrefatta

Corse la mano Sovra la spada, e dalla gran vagina Traendo e’ la venía.

4 Febbraio 2015 Cultura, Curiosando curiosando, meditazioni

Per chi si vuol deliziare con la lingua, ora c’è il Tommaseo online.

Per esempio, raglio:

RAGLIO
RAGLIO
RAGGHIO. S. m. La voce che mette l’asino. Mor. S. Greg. Lett. (C) Lo quale diede forma di voce umana al duro ragghio dell’asina. Segr. Fior. As. cap. 1. Ch’al suon d’un raglio non bisogna cetra. E appresso: Si fa sentire Per tutto un raglio. [Tor.] Pulc. Morg. XXVII. 114. L’asin fa que’ suoi ragli distesi.

Prov. Raglio d’asino non arriva mai in cielo; e vale Che le imprecazioni degli uomini di niun conto non fanno impressione, o non sono ascoltate. (C) V. ASINO, § 33 e CIELO, § 18.
[Val.] Prov. a signif. che Lo schiamazzare e gridare offende l’udito dei vecchi, che soglion per età esser nojosi. Fortig Ricciard. 19. 86. Gli disse: Parla un poco sotto voce, Che all’orecchie de’ vecchi il raglio nuoce.

 

Non è forse pura poesia?
“Gli disse: Parla un poco sotto voce, Che all’orecchie de’ vecchi il raglio nuoce.”

 

Lozzo di Cadore, il paese dei balocchi

3 Febbraio 2015 Botanico Palazzo cronache-lozzesi

Qualche giorno prima dell’ultima nevicatella un fan del BLOZ mi ha mandato una foto della “nuova cartellonistica” apparsa nel paesello chiedendomi cosa ne pensavo. Risposi che dalla foto (peraltro scura), senza sapere la collocazione e distribuzione dei cartelli e le “motivazioni” filosofiche – per quanto intuibili – alla base del provvedimento, non riuscivo ad azzardare un commento che non fosse questo: “Senza andare per il sottile, mi sembra  che siamo già entrati nel Carnevale“.

Oggi sono passato per il … centro, ed ho preso uno scatto della cartellonistica “condizionale”.

Non dubito della buona fede alla base del provvedimento, ma credo che una siffatta cartellonistica sia con facilità impugnabile in un ipotetico giudizio. Le zone sottoposte al nuovo regime sarebbero, se ho ben capito, da Vero a Ferruccio + dintorni municipio-chiesa + via Giouda. Mi faccio alcune domande.

  • il cartello indica un divieto di sosta; sotto c’è la “furba” extenscion dei due fiocchi di neve: vuol dire che non posso sostare se nevica o non lo posso fare se la strada è imbiancata? (posso sempre pensare che Yoghi e Bubu escano dal municipio con paletta e secchiello con l’intenzione di lustrare la strada innevata);
  • se nevica (a meno che non sia “neve polistirolo”) il cartello diventa in breve immacolato e muto come un pesce; diventa tale per il “forestiero” che sopraggiunge, ovviamente, ma anche per il locale che non l’ha mai visto (a parte la foto del fan, io l’ho visto oggi per la prima volta quando l’ho fotografato); in realtà può diventare muto anche per il locale che l’ha precedentemente visto ma che non è detto se ne debba per forza ricordare (se non lo vede); l’ente che espone il cartello, specialmente se è un cartello di divieto, ha l’obbligo di garantirne la riconoscibilità;
  • nulla riesco a dire rispetto ai cartelli intermedi posti lungo “l’area interdetta”: presumo che ve ne siano (intendo oltre a quelli posti alle estremità…);
  • dando per scontato che l’interpretazione “non posso sostare se nevica” sia quella corretta, devo ritenere che non possa sostare neanche se ci sono due centimetri? E se i centimetri sono 5? Che dite, arriviamo a 10 o neanche un fiocco di neve?
  • legato al punto precedente: se è un divieto dev’essere anche specificata la fattispecie sanzionatoria… ;
  • se metto in sosta il veicolo con la luna piena come un uovo e la notte nevica… ; mi obbligate a seguire il meteo preventivamente? Quale? E se il meteo si sbaglia proponendomi precipitazioni 0% e la neve invece m’imbianca la vallata?
  • se parcheggio mentre nevica e lascio il veicolo in moto (fermata), posso lasciarlo lì giusto il tempo di una sveltina?
  • se non posso parcheggiare “lì”, smaterializzo l’auto con una decostruzione quantistica o la parcheggio da un’altra parte? E se da “un’altra parte” non c’è posto la lascio “fuori stallo”?

Mi chiedo se l’invenzione proviene dall’area tecnica (non credo) o se non sia piuttosto il cimento d’un amministratore desideroso di anticipare il Carnevale. Nel qual caso sarebbe bello se ci rendesse partecipi dei motivi che a tanto l’hanno sospinto (nei secoli addietro non sono scoppiate epidemie falcidianti); gli saremmo grati se potesse anche dirimere le perplessità di carattere socio-tecnico-antropologico illustrate poc’anzi.

Fra le possibili “giustificazioni” accetteremmo con favore anche “A Carnevale ogni scherzo vale“.

segnaleneve

 

l’ignoranza dei piddini è vasta come l’universo: il boschile

3 Febbraio 2015 Criticarium Itaglia della-confutazione, quelli-del-PD, renzie, verso-il-default

Delle renzine (picierno, bonafè, moretti) abbiamo già detto: in economia sono più ignoranti di una capra, non ne salvi una neanche a volerlo fare. Adesso hanno una nuova compagnia: la boschi (sono passato senza indugi al minuscolo). Se le puttanate sparate dalla picierno hanno dato luogo al “picernile“, quelle della ministra boschi potrebbero dar luogo al boschile (avete presente i quartili?).

La capretta piddina (enfasi nostra):

«La norma inserita nel decreto fiscale non è a favore di Berlusconi, ma riguarda tutti. Come ha detto Renzi, il 20 febbraio riaffronteremo il tema. Ma che non sia una norma per Berlusconi lo dimostra il fatto che in Francia hanno una norma uguale, con una soglia più alta, non del 3% ma del 10% di non punibilità dell’evasione fiscale ai fini penali». Così il ministro Maria Elena Boschi, in un’intervista a l’Arena. «Non credo si possa fare o non fare una norma che riguarda 60 milioni di italiani perché riguarda anche Berlusconi» (Ansa, 1 febbraio 2015)

C’è un problema: in Francia c’è un tetto massimo di 153 euri.

Detto in altre parole: il 30% della mazza del Rocco nazionale rischia di essere più lunga del 100% di quella del maschio medio. E’ un rischio che talvolta si può anche correre. Per evitare sorprese è meglio fissare una quota in termini assoluti (e lasciare la relatività ad Albert).

Spiega tutto con elegante ironia Mario Seminerio su Phastidio (astenersi piddini: la traduzione non è ancora disponibile) : Me lo ha detto mon cousin.

 

in Alto Adige l’incubatore, in Centro Cadore l’inculatore (d’impresa)

3 Febbraio 2015 Autonomia, Politica nostrana cadoriadi, comunità-montana, local-politik, montagna-in-crisi, multiphysicslab, politiche-cadorine, sviluppo-montagna, trentino-alto-adige

Mettiamoci subito d’accordo. Non è che l’inculatore d’imprese in Centro Cadore abbia infierito in alcun modo su di esse, seviziandole. Qui “inculatore” ha il senso di “sfanculare”, ossia mandare a fanculo; oggettivamente: non servire a un cazzo.

Di incubatori, una volta andavano di moda e facevano tanto trendy, il Cadore ne ha avuto più d’uno. Di solito l’incubazione consisteva nell’affittare lo spazio “x” all’impresa “y”, cioè incubare un cazzo. Perché ai primordi incubare significava dar vita ad imprese “innovative”, le cosiddette startup. Affittare a un’impresa che fa pulizie – per dire – non è incubare, caso mai è inculare (nel senso chiarito, e vedete che si torna al punto di partenza).

In Centro Cadore un inculatore funziona ancora, mi pare, in quel di Perarolo.

Ma l’inculatore per eccellenza, perché era partito come un astro della ricerca in montagna, un laboratorio scientifico di altissimo livello (infatti, era a 800 m sul livello del mare), un punto di eccellenza per i nostri talenti (poi i talenti se ne sono andati?) … era il MultiphysicsLab. E’ appena nato e già viene annoverato fra i centri di eccellenza nello studio … delle meches.

Ma mentre i sindaci se lo menavano alle assemblee del Bim-Gsp, il Multiphysicslab si dissolveva come una ejaculatio praecox. Insomma, 8 o 9 sindaci, in buona parte starnazzanti anche oggidì, si sono lasciati scappare un gioiello che avrebbe potuto incubare talenti (a questo tag tutta la storia).

E invece, sempre per dire, quello di Lozzo – di sindaco – sta girando in lungo e in largo per tirare su iscrizioni per aprire una prima classe. Sempre che l’ufficio anagrafe aperto h24 non abbia trovato una soluzione più efficiente e meno impegnativa.

E’ come tentare di mantenere lo sfolgorio del tramonto con una candela accesa.

Tempi sempre più bui ci aspettano.

 

NOI – Nature of Innovation, il Parco Tecnologico dell’Alto Adige

2 Febbraio 2015 Autonomia confronto-TN-BZ-BL, provinciazza, trentino-alto-adige

(ehm: del #parcotecnologico altoatesino ne abbiamo già parlato per sommi capi contrapponendolo al #paccotecnologico bellunese…)

NOI ospiterà anche l’incubatore d’imprese attualmente presente presso il TIS (Techno Innovation Park South Tyrol). 

NOI – Nature of Innovation. Questo il nome scelto per il Parco tecnologico di Bolzano Sud che ospiterà aziende, istituti di ricerca ed enti di formazione. Durante una conferenza stampa, il presidente Arno Kompatscher e i vertici di TIS e BLS hanno annunciato che i lavori sui terreni ex-Alumix inizieranno entro due mesi, a fine 2017 i primi ingressi.

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